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Sommario |
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Domani Conferenza delle Regioni | |||||||||||||||||||
Il
Presidente
Enzo Ghigo ha convocato per domani - giovedì 23 ottobre (Roma,
via Parigi 11, ore 10,00) - la
Conferenza dei Presidenti delle Regioni e
delle Province autonome. |
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Puglia: approvato Statuto | |||||||||||||||||||
Sbloccato il cammino del nuovo Statuto della
Regione Puglia. Il consiglio regionale, con 41 voti favorevoli e 5
contrari, ha approvato ''l'ipotesi Tedesco'',
dal nome del consigliere socialista presidente della Commissione Affari
Istituzionali. In pratica la prima stesura, approvata l'11 settembre, è
stata revocata e contestualmente e' passata la nuova bozza modificata.
Partono i sessanta giorni necessari per la seconda lettura e
l'approvazione definitiva. ''Questo Statuto è un successo per la nostra Regione - ha commentato il
presidente della Puglia, Raffaele Fitto -che e' la prima ad avere una
carta fondamentale assolutamente coerente al dettato costituzionale. L'ho
detto più volte e più volte ho rimarcato favorevolmente il lavoro svolto
dalla commissione e dall'intero Consiglio''. ''Il presidente Fitto - ha
affermato Alberto Tedesco dei Socialisti Autonomisti - ha dato forza al
lavoro dell'intero Consiglio promuovendo il modello Puglia, quello cioè
di uno Statuto che ha trovato riscontri positivi a livello nazionale sia
nel centrodestra che nel centrosinistra''. ''Abbiamo superato - ha spiegato il presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto - alcune difficolta' emerse in prima lettura, recuperando una maggior chiarezza circa il ruolo delle parti sociali, delle organizzazioni di categoria agricole e anche delle associazioni imprenditoriali''. La votazione e' avvenuta con 41 voti a favore; contrari cinque consiglieri - quelli del Prc (2), Verdi, Comunisti italiani e Italia dei Valori - gli stessi che avevano chiesto la votazione segreta su un emendamento da loro presentato che prevedeva lo scioglimento del consiglio regionale soltanto dopo l'approvazione della mozione di sfiducia nei confronti del presidente della giunta. L'approvazione in seconda e definitiva lettura dello statuto dovrebbe avvenire entro la fine dell'anno, al massimo nei primi giorni di gennaio. ''E' molto positiva anche la votazione odierna'', ha detto Fitto. ''Si e' anche chiarito ammesso ce ne fosse bisogno - ha proseguito Fitto - che la sede della Regione Puglia sarà a Bari''. Le modifiche apportate oggi allo statuto, secondo Fitto, "creano le condizioni per continuare in questo cammino proficuo che vede la nostra Regione essere la prima Regione d'Italia ad avere un suo statuto''. ''Si potrà definitivamente consentire alla nostra Regione di essere la prima e unica Regione ad avere uno statuto così coerente - ha concluso Fitto - con il dettato costituzionale e soprattutto così corrispondente alle volontà degli elettori, dei cittadini''. (gs) |
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Conferenza su immigrazione a Bari | |||||||||||||||||||
I
drammatici eventi di questi giorni - caratterizzati dallo sbarco di
immigrati sulle coste di alcune isole siciliane – ripropongono in modo
urgente all’attenzione dell’opinione pubblica il tema della conferenza “Partenariato
interregionale e politiche migratorie”,
scelto dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province
autonome, d’intesa con il Governo, per uno dei 4 momenti di confronto ( il
primo si è già tenuto ad Ancona il 17 e 18 ottobre, i prossimi si
svolgeranno a Perugia, il 19 novembre, e a Palermo, il 27 e 28 novembre)
organizzati dalle Regioni, nell’ambito del semestre di presidenza italiana
dell’UE. |
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Regioni: potenziare controllo elettromagnetismo | |||||||||||||||||||
Venti milioni di euro devono essere
erogati alle Regioni per potenziare i sistemi di controllo in materia di
elettromagnetismo: la sollecitazione e' arrivata dall' assessore all'ambiente
della Regione Piemonte, Ugo Cavallera -
Regione che coordina la materia alla Conferenza delle Regioni - all'VIII
commissione ambiente della Camera. La commissione ha ricevuto una
delegazione della Conferenza delle Regioni per una audizione nell'ambito
di una indagine conoscitiva sulla valutazione degli effetti
dell'esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. ''Io
credo - ha detto Cavallera - che i controlli debbano essere rafforzati:
finora le Regioni procedono con risorse proprie ma il carico di lavoro e'
aumentato ed e' interesse degli stessi gestori che chiedono le
autorizzazioni avere evase le pratiche il piu' presto possibile''. L'assessore ha giudicato importante l'audizione: ''la commissione sta valutando i limiti di emissione per le radiazioni elettromagnetiche sia derivanti dagli impianti di tele-radio-comunicazione che dagli elettrodotti''. Quanto alle soglie di emissione ''la Corte Costituzionale recentemente ha sentenziato che i limiti di emissione devono essere nazionali: per questo - ha chiarito Cavallera - e' giusto che ci sia un momento di garanzia, rappresentato dal Parlamento, che segua l'evoluzione della normativa scientifica e tenga conto delle situazioni normative e applicative nelle singole Regioni''. Le Regioni - ha ricordato l'assessore - avevano sostanzialmente condiviso i limiti per le tele-radio-comunicazioni mentre per quanto riguarda gli elettrodotti ''abbiamo preso atto che vi sono esigenze di gradualita': si poteva, nel decreto, articolare meglio i tra nuovi elettrodotti e quelli esistenti, anche consentendo una maggiore autonomia autorizzativa. E' pur vero che le recenti vicende del black out hanno messo in evidenza la necessita' di avere nuovi impianti''. La Regione Piemonte, ha concluso Cavallera, sta per varare una legge che ha l'obiettivo di tutelare la salute, prevenire e ridurre l'inquinamento ambientale. In Piemonte sono in corso quattro interventi di risanamento ambientale sulle linee elettriche ad alta e altissima tensione per un valore complessivo pari a circa 9,4 miliardi di lire. In Piemonte sono in corso quattro interventi di risanamento ambientale sulle linee elettriche. (red) |
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Ghigo: Finanziaria; riconoscere impegni sostenuti in sanità | |||||||||||||||||||
Sono ''assolutamente insostenibili'' le
richieste delle Regioni sulla Sanita', aveva dichiarato il
sottosegretario all'Economia Giuseppe Vegas
esaminando il maxi-decreto che accompagna la finanziaria. Vegas (nella
foto) ha
ricordato che nella conferenza Stato-Regioni del 2001, da un lato ''non
si era lamentata alcuna sottostima delle spese sanitarie'', e dall'altro
si era deciso di ''superare definitivamente un meccanismo che aveva
consentito una forma di vero e proprio rimborso a pie' di lista'' per
passare a ''piu' rigorosi criteri di gestione''. Ha subito controbattuto il presidente della Conferenza delle Regioni Enzo Ghigo: ''Sono dispiaciuto per le dichiarazioni del sottosegretario all’economia Giuseppe Vegas che afferma che sono assolutamente insostenibili le richieste economiche delle Regioni sulla Sanita'. Le Regioni, è bene chiarirlo quando si vuol far credere il contrario, non chiedono risorse aggiuntive ma di velocizzare e rendere certa l'erogazione delle somme stanziate e già definite, e di veder riconosciuti i maggiori costi finanziari per decisioni legislative o da rinnovi contrattuali”. “A questo punto chiedo - ha detto il Presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo - se questa presa di posizione sia a nome del Governo. Comunque va censurata. Sembra saltare il tavolo di monitoraggio sulla spesa sanitaria, i suoi risultati sono gettati al vento. Le Regioni dimostrano invece di rispettare i patti mantenendo sempre, ad esempio, il patto di stabilità sottoscritto con il Governo. Sono sicuro che è solo un equivoco e si intenda mantenere gli impegni presi nei nostri confronti, che servono solo a garantire le funzionalità essenziali del sistema sanitario. Come amministratori non accettiamo lo scaricabarile istituzionale sulla salute dei nostri cittadini. E’ in gioco la qualità di tutto il sistema sanitario. Chiediamo pertanto che il Governo riconosca l'aumento della spesa sanitaria a carico delle Regioni, determinata dalla legge Bossi-Fini con la regolarizzazione degli immigrati extracomunitari. Dalle considerazioni di Vegas spariscono così, come per magia, i ritardi del governo nel gestire le disponibilità di cassa in materia sanitaria. Scompare il fatto che le Regioni hanno subito con l’applicazione della legge Bossi-Fini un consistente aumento della spesa sanitaria, non previsto dall'accordo dell'8 agosto del 2001. Con la regolarizzazione gli immigrati hanno diritto a tutte le prestazioni sanitarie. Le Regioni chiedono soltanto di poter sostenere questo ulteriore impatto finanziario, che prevede una spesa quantificata in 975 milioni di euro per ciascuno degli anni 2004-2005 e 2006 più una parte del 2003. Così come non può sparire in un sol colpo il problema dei ritardi nell'erogazione delle risorse finanziarie per la spesa sanitaria. Le Regioni attendono l’erogazione di 7,8 miliardi di euro a valere sul 2002 e altri 7 miliardi, maturati nei primi 10 mesi, sul 2003. Non è che dicendo che questi maggiori costi non esistono scompaiano nel nulla anche i problemi e i creditori delle Asl, anzi si aggrava l’incertezza dei nostri bilanci”. (gs) |
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Corte costituzionale: annullata delibera Sicilia su pensioni | |||||||||||||||||||
Sulla materia pensionistica anche le
Regioni a statuto speciale devono adeguarsi alla normativa dello Stato. Sulla base di questo principio la Corte Costituzionale ha annullato, con la sentenza n. 314, una delibera del 2001 della Regione Sicilia che stabiliva il diritto all'anticipazione del pensionamento dopo 15 anni di servizio al raggiungimento di 60 anni di età, ovvero dopo 25 anni complessivi di servizio, indipendentemente dall'età. Un'altra delibera, anche questa annullata dalla Consulta, disponeva l'estensione di taluni meccanismi di progressione economica già previsti, ma a favore di diverso personale, da un accordo collettivo del 1983. La decisione della Corte ha inoltre preliminarmente affrontato il problema della persistenza del particolare meccanismo di controllo di costituzionalità delle delibere legislative adottate dalla Regione siciliana, previsto nello statuto speciale. Il problema si era posto in relazione alla possibilità di estendere alla Regione Sicilia il meccanismo generale di impugnazione delle leggi delle Ragioni a statuto ordinario, delineato dal nuovo testo dell'art. 127 della Costituzione. Ma la Corte ha escluso che si possa pervenire a questa valutazione di ''maggiore autonomia'', sottolineando che il ricorso per incostituzionalita' delle leggi siciliane e' del tutto peculiare, sia per forme e termini sia per il soggetto che le propone, in questo caso il Commissario dello Stato. In conclusione, secondo la Consulta, il sistema resta in vigore, salvo modifiche dello Statuto siciliano. (red) |
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