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Sommario |
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Finanziaria: sindaci in mutande e condono gonfiato | |||||||||||||||||||
I sindaci protesteranno in "mutande".
Quella della foto
provocatoria è una delle iniziative che i Comuni intendono promuovere
contro la Finanziaria.
L' 82% dei sindaci ritiene infatti ''inaccettabile'' il taglio del 3% dei
trasferimenti ai comuni previsto dalle legge Finanziaria (23%
inaccettabile, 59% del tutto inaccettabile).
E' quanto emerge da un sondaggio
telefonico compiuto su un campione rappresentativo
dei sindaci. Il dato
è stato rivelato dal presidente dell' Anci,
Leonardo Domenici (nella foto), alla vigilia della
XX assemblea annuale che si tiene a
Firenze (15-18 ottobre).
Finanziaria e riforme, per l'Anci,
vanno di pari passo perché dipenderà dalla prossima manovra di bilancio
''far vivere le riforme che devono portare alla crescita dell'autonomia
finanziaria delle amministrazioni locali'', ha detto Leonardo Domenici,
presidente dell'Anci.
Secondo il sondaggio, al 37% dei sindaci contattati la Finanziaria non
piace per niente e l' 85% afferma che i comuni sono gia' in
difficoltà
adesso. Se il taglio del 3% dovesse essere confermato, secondo i sindaci,
ne risentiranno le spese per i servizi sociali per anziani, per l'
infanzia, le attivita' culturali e sportive e le spese per la
manutenzione delle strade e dell' illuminazione pubblica. |
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Vendemmia povera ma buona | |||||||||||||||||||
Una vendemmia tra le piu' povere, in
termini quantitativi, degli ultimi 50 anni regala quest'anno al mondo del
vino italiano un'annata qualitativamente eterogenea, ma certo migliore di
quella 2002. Ci sarà una
produzione sui 792 mila ettari della superficie nazionale di uve da vino
di 44 milioni 900 mila ettolitri, lontana dagli oltre 53 milioni di
ettolitri della produzione media tra il 1998 e il 2002. La raccolta delle uve, la più anticipata (in Puglia e Sicilia era iniziata ai primi di agosto) e la più breve dal dopoguerra secondo Assoenologi. Tra i vini, i bianchi offriranno produzioni di buon livello senza meraviglie particolari mentre per i rossi aumenteranno le punte di ottimo in quelle zone in cui settembre ha fatto il proprio dovere. In campo regionale a soffrire maggiormente la flessione produttiva sono state Toscana e Marche con un calo del 15 per cento, Lombardia Abruzzo e Campania (10 per cento), Emilia Romagna e Lazio (5). In aumento del 10 per cento gli ettolitri di Veneto, Friuli e Sardegna, del cinque per cento quelli del Piemonte, Trentino, Puglia e Sicilia. La produzione italiana di vino rimane in ogni caso con il 30 per cento la protagonista della scena europea i cui Paesi producono globalmente il 61 per cento del vino mondiale. (red) |
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Marche: scambio di informazioni con il Viminale | |||||||||||||||||||
Scambio di
informazioni tra la
Regione
Marche e il Viminale sull'andamento della criminalità, le situazioni
di disagio e di degrado urbano; sale operative interconnesse tra polizia
di Stato e polizia locale, corsi periodici di aggiornamento per il
personale delle forze dell'ordine che operano nella regione. Questi i
contenuti del protocollo d'intesa, per innalzare il livello di sicurezza
sul territorio, firmato al ministero dell'Interno, da Giuseppe Pisanu
(nella foto) e
dal presidente della regione Marche, Vito D' Ambrosio. |
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Pezzotta: federalismo può aiutare il Mezzogiorno | |||||||||||||||||||
''Il federalismo può aiutare il
Mezzogiorno dando protagonismo e responsabilità alle Amministrazioni
locali che operano in determinate realtà": lo ha detto
Savino Pezzotta, segretario generale della Cisl.
''Occorre però - ha aggiunto Pezzotta - che il federalismo non sia competitivo ma cooperativo e solidale. Non e' possibile, infatti, fare federalismo a piu' velocità in cui le Regioni ricche possono andare in un certo modo e quelle meno ricche siano rallentate. Per questo io credo che bisognava accompagnare alla riforma istituzionale la riforma fiscale, che sembra invece abbandonata in altri luoghi''. Indirettamente arriva una risposta dal Ministro per le riforme istituzionali, Umberto Bossi (nella foto), che in un'intervista a La Repubblica, fra l'altro afferma: "Dico che si sente sempre dire "fate attenzione al federalismo", rispondo che è bene che il nord stia attento. Io non so quale sia il palazzo del potere. Certo che dietro c'è un sistema. Posso pensare che Cè a forza di sentire che Ciampi parlava contro le riforme abbia dedotto...Di sicuro dietro ci sono i palazzi: massoneria, pezzi di Confindustria, poteri forti, un po' di Vaticano. Dietro alla manovra che puntava a delegittimare Berlusconi e voleva portare ad un governo tecnico non so' se ci siano persone, ci sono i palazzi". (red) |
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Formigoni e Biasotti su spesa sanitaria | |||||||||||||||||||
La Tesoreria dello Stato ritarda ad
inviare i soldi alla Regione per la sanita' e la Lombardia decide di fare
da sola. La Giunta regionale, infatti, ha deciso di stanziare 2 miliardi
di euro affinche' le Asl lombarde possano pagare tutti i loro fornitori.
Lo ha annunciato il presidente della Regione, Roberto Formigoni, il quale
ha sottolineato: ''Possiamo fare questa operazione straordinaria grazie
alla bonta' dei nostri bilanci''. Quella che ha messo in campo la Regione e' un'operazione di anticipo di cassa: ''Abbiamo fatto i conti e dato che abbiamo un buon bilancio - ha spiegato Formigoni - facciamo questa iniziativa straordinaria che vuole essere un'operazione di trasparenza. A tutti coloro che hanno avuto rapporti con gli enti sanitari della Regione mandiamo un messaggio chiaro: lo Stato e' in ritardo ma noi provvediamo a pagare il dovuto. Poi e' chiaro che la Regione si fara' sentire con lo Stato. Voglio sottolineare che la Lombardia e' l'unica Regione che ha preso questa iniziativa''. Formigoni ha quindi spiegato: ''Conosciamo tutti le difficolta' economiche su scala europea e non solo italiana, tuttavia sono per l'assoluta trasparenza nel rapporto tra Stato e Regioni. Noi non chiediamo un centesimo in piu' in questa finanziaria ma chiediamo che gli impegni che vari governi hanno assunto nei confronti delle Regioni vengano soddisfatti''. L'assessore al bilancio, Romano Colozzi, ha spiegato che in media il ritardo dei pagamenti e' di un anno: ''Con questa operazione cerchiamo di fare rientrare i pagamenti nei tempi commerciali''. E la Regione Liguria, sempre per quanto riguarda i fondi necessari per coprire il deficit della Sanita', ha reso noto che ha diverse strategie: ''il problema c'e' - ha spiegato il Presidente della regione Biasotti (nella foto)- perche' mancano 5 miliardi per le spese correnti nazionali - ha premesso - ma le soluzioni ci sono. La Liguria, intanto, ha avviato una trattativa con lo Stato, insieme alle altre Regioni, per ottenere quanto promesso - ha detto Biasotti - e ha inoltre avviato una discussione con alcune Regioni del Nord per la quota dei rimborsi delle spese dei liguri che vanno a curarsi fuori dalla Liguria''. (red) |
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Sanità sempre più salata e proteste Istituti zooprofilattici | |||||||||||||||||||
La sanità è sempre più salata per
anziani e famiglie a basso reddito.
Picco in alto anche per le spese sanitarie delle famiglie più ricche:
+14% . In soli 5 anni anni gli over 65 hanno visto aumentare di un terzo
le spese in farmaci non rimborsabili dal servizio pubblico, ticket e
ricoveri, per le famiglie a basso reddito gli aumenti in media sono stati
del 9%. Nel caso degli anziani single la spesa media procapite è aumentata da 87 euro mensili nel 1997 a 116 euro nel 2001. Le coppie di anziani hanno avuto sborsare da 124 euro a 162 euro. In sostanza, secondo il primo rapporto Sanita' 2003 (parte 1 e parte2) - Ceis (centro di studi internazionali sull'economia e lo sviluppo) dell'Universita' di Roma Tor Vergata, le politiche di contenimento della spesa sono andate a colpire la parte più debole della popolazione e quella a reddito più alto che però ha aumentato anche i consumi sanitari privati. La spesa sanitaria pubblica, in assenza di correzioni di rotta, quest'anno potrebbe generare nella migliore delle ipotesi un disavanzo di 6,5 miliardi di euro nel 2004, 1,5 miliardi in più rispetto a quanto stimato dalle Regioni. ''A meno di forti accelerazioni nello sviluppo economico del Sud - si legge nel documento - e' facile prevedere che gli aumenti delle quote di compartecipazione diverrebbero presto insostenibili in molte regioni, considerando che, secondo il modello del CEIS, al 2010 le compartecipazioni necessarie per tenere in equilibrio finanziario il sistema dovrebbero essere 3 volte le attuali''. Critica la situazione della Campania, che negli ultimi anni ha registrato una crescita della spesa particolarmente sostenuta (+9,3% in media annua fra il 1995 e il 2001), in larga quota per effetto di un aumento della spesa in convenzione. Simile la situazione in Calabria ed entrambe le regioni, osservano gli economisti, sarebbero anche le più colpite (con la Puglia) sul versante delle entrate, per effetto dei nuovi metodi di perequazione fiscale previsti dal decreto legislativo 56 del 2000, qualora dovessero andare a regime. Nel Mezzogiorno d'Italia rimangono, quindi, forti rischi sul versante della finanziabilità del settore sanitario, in larga misura attribuibile a quote di spesa in convenzione apparentemente fuori controllo (la Sicilia e' seconda solo al Lazio per il ricorso al convenzionamento/ accreditamento); la sola Regione Puglia sembra avere iniziato un processo di risanamento e, insieme alla Sardegna, già oggi registra trend di crescita molto contenuti. Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, con Veneto e Friuli, sono le Regioni maggiormente al riparo da problemi di sostenibilità finanziaria a medio termine. Intanto si continua a parlare dei tagli alla sanità e in particolare protestano gli Istituti zooprofilattici per i tagli alla ricerca, e minacciano di non dar corso ad alcuna attività di sperimentazione finalizzata per il 2003 ''se le ricerche che hanno superato con una valutazione positiva il giudizio della Commissione per la ricerca sanitaria non verranno finanziate per intero''. Lo hanno deciso i presidenti dei consigli di amministrazione degli Istituti zooprofilattici sperimentali di Lombardia ed Emilia Romagna, Piemonte, Liguria e Valle d' Aosta, Lazio e Toscana, Umbria e Marche, Campania e Calabria, Puglia e Basilicata, Sicilia e Sardegna. In un documento congiunto i presidenti lamentano un trattamento ''palesemente discriminatorio e penalizzante riservato dal ministero della Salute agli Istituti per quanto concerne i finanziamenti destinati alla ricerca finalizzata''. (red) |
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