periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 141 - Roma, 11-12-13  ottobre  2003

Sommario

Finanziaria: critici regioni ed enti locali Prezzi: Marzano su Euro e ruolo Regioni
Riforme : Consiglio Ministri licenzia Ddl Lorenzetti: Umbria , terra che educa alla pace
De Poli: al lavoro alleanza Regioni-Forum terzo settore Immigrazione; Formigoni  "un errore escludere la Lega"
Finanziaria: critici Regioni ed enti locali
La Corte dei Conti esprime dubbi e  ''preoccupazioni sulla reale fattibilità, nei tempi indicati,  dei gettiti previsti'' per quanto riguarda le entrate  straordinarie. Il presidente della Corte dei Conti, Francesco  Staderini, durante l'audizione sulla Finanziaria, si è riferito  in particolare alle cartolarizzazioni, al condono edilizio e al  concordato preventivo. Ma ''problemi ancora maggiori'' - afferma la Corte dei conti - risultano per l'attuazione  del condono edilizio e questo perché si tratta di ''materia  concorrente'' con le Regioni alcune delle quali hanno ''gia'  intrapreso iniziative di contrasto che potrebbero incidere  sull'esito e i tempi della sanatoria''. Infine, per il  concordato preventivo, ''andrebbero attentamente considerate  anche le questioni attinenti all'annunciata vanificazione di  meccanismi come quelli dello scontrino e della ricevuta  fiscale''.
Si infoltisce intanto il fronte delle Regioni che si  oppongono al prossimo condono edilizio e questo potrebbe creare  non pochi problemi in termini di gettito atteso. Le regioni sono divise  a metà tra il fronte che cercherà di bloccare la sanatoria e  quelli che invece aderiranno cercando di "ridurre il danno"  intensificando intanto la lotta all'abusivismo. Tra i contrari  anche il presidente dell'Emilia Romagna, Vasco Errani, che ha  confermato che impugnerà il decreto sul condono edilizio  davanti alla Corte costituzionale. Altre Regioni stanno invece  studiando la possibilità di bloccare la sanatoria attraverso  interventi regionali.
Nel contempo incassa già una bocciatura l'ipotesi di procedere ad un doppio  esame parallelo, Senato-Camera, della manovra e del maxi-decreto  che la accompagna che non incontra il favore del sottosegretario  all'Economia, Giuseppe Vegas (nella foto) che
non usa giri di  parole per commentare l'ipotesi doppio binario: oltretutto, afferma Vegas,  e' noto che ''il parere delle Commissioni di merito e' come la  carta per imballare le uova'' ovvero non e' esattamente  'indispensabile' per andare avanti nell'iter parlamentare.
In sintesi sono cinque i punti contestati della manovra Finanziaria dalle regioni :1) Il primo e' il mancato riconoscimento degli oneri aggiuntivi  sanitari a carico della Regione per gli immigrati regolarizzati. Non sono previste quote aggiuntive per i regolarizzati che sono  650.000 a livello nazionale. Lo stesso presidente della Regione Lazio Francesco Storace, afferma che An, il suo partito, deve sapere che i diritti degli  immigrati ''hanno un costo'':   e chiede che An  presenti un emendamento alla Finanziaria per garantire il  diritto alla salute degli immigrati regolarizzati, finora  assicurato dalle Regioni che pero' rischiano di dover privare  dei servizi i cittadini italiani. 2) Il secondo punto e' il fondo sanitario nazionale inadeguato e le regioni hanno un disavanzo di 4-6 miliardi  euro ogni anno'. A questo c' e' da aggiungere - ha rilevato  Delbono, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna - che ''la Finanziaria per il secondo anno consecutivo  inibisce l' uso della leva fiscale, addizionale Irpef e Irap e  quindi le regioni non hanno neanche gli strumenti per  fronteggiare questo disavanzo''. 3) Il terzo e' la lentezza dell' erogazione delle liquidita'; 4) Quarto punto di critica e' che non ci sono le risorse per  applicare il decreto Bassanini che prevedeva un inizio di  federalismo fiscale; 5)  gli aumenti contrattuali per la sanita' e non solo.  Le Regioni chiedono che l' aumento del costo del lavoro sia  escluso dal patto di stabilita'. 
''Gli amministratori locali dell'Emilia-Romagna - si legge in un comunicato stampa - valutano con estrema preoccupazione i contenuti  della Finanziaria e condividono i giudizi fortemente critici  espressi dalle associazioni nazionali delle autonomie locali  Anci e Upi e dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni''. Il Presidente dell'Emilia-Romagna Vasco Errani, ha dichiarato: ''Noi non siamo qui solo per protestare e per chiedere qualche  euro in più. Tutte le Regioni, i Comuni e le Province hanno  giudicato insostenibile la Finanziaria perché senza risolvere i  problemi della finanza pubblica non consentirà agli enti locali  e alle regioni di rispondere ai bisogni dei cittadini. La  costruzione di un progetto di finanza pubblica non può avvenire  che con la collaborazione tra istituzioni. La novità del  decreto legge che accompagna la Finanziaria e che rappresenta il  90% della Finanziaria cambia radicalmente i tempi della  discussione''. La finanziaria, secondo Errani, e' il frutto di  un ''centralismo esasperato. Ciascun ministro cerca di portare a  casa la propria bandiera a prescindere dalle competenze''.
Sempre a riguardo della manovra Finanziaria sono state sottolineate luci e ombre. Luci in particolare per nuovi stanziamenti locali le ha sottolineato il presidente della
Regione Umbria, Maria  Rita Lorenzetti, in quanto sono stati  previsti dalla finanziaria 2004 anche per l' Ente irriguo umbro  toscano per far fronte alle esigenze idriche dell' area del  Trasimeno. La regione Marche invece sottolinea gli aspetti riguardanti i finanziamenti poste-terremoto per la ricostruzione. Se la Legge Finanziaria verrà approvata senza modifiche le Marche subiranno una riduzione di  trasferimenti stimata in circa 244,5 milioni di euro, oggi che  servono a garantire il funzionamento dei servizi essenziali. Il  bilancio regionale sarà di fatto 'ingessato' al 99,9% per la  copertura delle spese fisse e si rischierà la paralisi. Il Presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, ha ribadito che le Regioni unitariamente "sulla finanziaria e abbiamo espresso con chiarezza e durezza un  giudizio negativo"
. Il governo ha tagliato - sottolinea la regione Sicilia - circa 200 mln dalla spesa  farmaceutica, pari al 17 per cento dell' intera spesa sanitaria,  pari a 6.500 mln, 2.865 a carico della Regione (42 per cento  circa) e ha previsto 375 mln (18 mln a carico della Regione) per  l' edilizia sanitaria. Per i precari sono stati stanziati in  bilancio 230 mln, 50 mln in meno rispetto allo scorso anno. Ribadiscono i loro giudizi critici sia l'UPI (province) che l'Anci (comuni). (gs)
Riforme : Consiglio Ministri licenzia Ddl
Il Consiglio de Ministri ha definitivamente approvato il disegno di legge di revisione di taluni articoli della parte seconda della Costituzione nel testo sostanzialmente identico a quello che era stato esaminato in via preliminare nella riunione del 16 settembre scorso; la riforma proposta dal Governo - si legge nel comunicato stampa diffuso dalla Presidenza - costituisce un importante passo per un reale ammodernamento del sistema istituzionale della Repubblica; ne sono assi portanti la riforma del Senato, che sarà trasformato in Senato federale della Repubblica; il mutamento della connotazione del nostro bicameralismo, che da “perfetto”, cioè pienamente paritario, diviene asimmetrico, ovvero con competenze diversificate per i due rami nel procedimento legislativo, sia per consentire una rappresentanza delle Autonomie territoriali in Parlamento sia per favorire iter più snelli dei provvedimenti legislativi; l'interesse nazionale della Repubblica, garantito dal Senato federale; la composizione della Corte Costituzionale; la procedura di elezione ed i poteri del Capo dello Stato; i poteri del Presidente del Consiglio, che diviene Primo Ministro; l'attribuzione di competenze legislative esclusive alle Regioni in alcune rilevanti materie attinenti all'istruzione, alla sanità e alla polizia locale. La riforma dovrà ora affrontare l'esame parlamentare previsto dalla Costituzione e cioè l'approvazione da parte di ciascun ramo del Parlamento, con due distinte e successive deliberazioni (ad intervallo di almeno tre mesi), assunte a maggioranza assoluta da ciascuna Camera.Il Governo annette grande importanza alla proposta di revisione costituzionale ed auspica che il concorso delle forze politiche in Parlamento consenta una discussione ponderata e proficua per il Paese.
Il Consiglio ha convenuto che gli indirizzi espressi dalle Regioni troveranno recepimento in sede di discussione parlamentare sotto forma di appositi emendamenti.
E a proposito degli indirizzi espressi dalle Regioni Il Sole 24 ore pubblica una "nota" riassuntiva secondo cui le proposte delle Regioni si potrebbero sintetizzare in 5 punti: contestualità delle elezioni del Senato federale e dei Consigli regionali; elezione indiretta sul modello tedesco di una quota dei senatori; competenze e ruolo del Senato; maggiore definizione del ruolo delle Regioni nella elezione di una parte dei membri della Corte Costituzionale; una migliore "messa a punto" del concetto di interesse nazionale.
Rispetto alla proposta  per Vasco Errani Presidente della  Regione Emilia-Romagna e vicepresidente della Conferenza dei  presidenti delle Regioni si tratta
''Un disegno di legge sbagliato e  contraddittorio, figlio del ricatto, sul quale il governo non ha di fatto consentito un dialogo ed un contributo vero delle Regioni e delle Autonomie'. Voler procedere in questo modo evidenzia una certa sordità istituzionale. In realtà - aggiunge il presidente - si va avanti così per via del ricatto della Lega, secondo le forme più deteriori della politica''. ''Ad esempio, sul Senato federale - afferma Errani - non si pensi che basti un semplice aggiustamento, quando invece occorre rovesciarne la logica centralista coinvolgendo non solo le Regioni ma anche le Autonomie. Ed il tema dell'interesse nazionale non può essere agitato contro le Regioni, per bilanciare l' errore della Devolution''. ''La disponibilità espressa dal governo - conclude Errani - deve essere quindi rivolta a cambiamenti sostanziali e su questi, come abbiamo chiesto fin dall' inizio, siamo pronti ad un confronto vero''.
'Bisogna avere serenità di  valutazione e di giudizio. Non si può essere sempre contro il  governo o sempre a favore e io mi sforzo di avere un 
atteggiamento istituzionale: abbiamo avuto un incontro sulla finanziaria e abbiamo espresso con chiarezza e durezza un giudizio negativo, al tempo stesso abbiamo preso atto dell'apertura del governo e del Presidente del consiglio sulla riforma costituzionale'' che e' un fatto positivo. Cosi', dopo gli accesi incontri tra governo e regioni sui temi della finanziaria e delle riforme, il
presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, conferma il giudizio negativo espresso dalle Regioni sulla prima questione e il suo giudizio positivo sull'atteggiamento del governo sulle riforme. Fitto ne ha parlato a Bari appena rientrato dalla firma con Berlusconi e i ministri interessati sull' accordo quadro per opere infrastrutturali in Puglia per oltre 7 miliardi di euro (dei quali due miliardi gia' disponibili). Sulle difficoltà del confronto di ieri con il governo, che  hanno portato anche alla mancata convocazione della Conferenza  Stato-Regioni, Fitto minimizza e ribadisce il suo giudizio positivo sull'atteggiamento del governo. ''Dopo l' incontro con il presidente Berlusconi - ha detto - si e' concordato unanimemente di non tenere più la Conferenza Unificata''. ''Su questo mi rendo conto che ci sono giudizi differenti - ha  aggiunto - le Regioni hanno posto alcune questioni molto importanti al presidente del Consiglio che riguardano la modifica sostanziale del funzionamento del Senato federale, il cambiamento della composizione, la contestualità di elezione con i consigli regionali e una modifica delle competenze''. ''Su questi temi - ha concluso - il presidente del consiglio si e'  impegnato a presentare emendamenti direttamente e questo e' un elemento molto positivo''. Il Presidente della Regione Valle d'Aosta, Carlo Perrin (nella foto) ha giudicato positivamente l' impegno di inserire nel disegno di legge di riforma costituzionale la proposta, delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome, del parere vincolante dei Consigli regionali, in caso di modifica degli Statuti da parte del Parlamento. (sm)
De Poli: al lavoro alleanza Regioni-Forum terzo settore

Il Coordinamento degli assessori alle politiche sociali delle Regioni e delle Province Autonome ha incontrato il Forum Permanente del Terzo Settore. "E’ stato un incontro positivo - ha rilevato l’assessore Antonio De Poli (nella foto), che in qualità  Coordinatore degli assessori regionali dell’Area Sociale ha presieduto la riunione - che apre la via ad una forte collaborazione tra il Forum Nazionale e il Coordinamento degli Assessori alle Politiche Sociali per tutti quei temi che, pur avendo una rilevanza nazionale, dopo la riforma del titolo V della Costituzione sono di stretta competenza delle Regioni. Abbiamo già individuato alcuni temi su cui focalizzare l’attenzione nei prossimi mesi: i Lea (Livelli Essenziali d’Assistenza), la disabilità, il Welfare e in generale tutta la legislazione sul terzo settore e la congruenza tra quella nazionale e quella regionale. Abbiamo inoltre deciso l’avvio di un monitoraggio, ciascuno per la sua parte, sulle esperienze e le iniziative già in atto, per poter mettere in rete tutte le esperienze condivisibili, nella prospettiva di rafforzare il dialogo tra i Forum regionali e le rispettive regioni". "L’auspicio – ha concluso De Poli – è di poter giungere in tempi brevi ad un protocollo d’intesa per la costituzione di un tavolo permanente di confronto su tutti questi importanti temi". Soddisfazione per i risultati dell'incontro è stato espresso da Edoardo Patriarca, portavoce del Forum del Terzo Settore.

Dalla prossima settimana la Camera dei Deputati inizierà a discutere tre delle principali questioni poste dal Meeting regionale per l’Anno europeo delle persone con disabilità di Montegrotto Terme. Lo ha reso noto l'assessore veneto - e Coordinatore della Conferenza degli assessori alle politiche sociali - Antonio De Poli dopo un incontro con il Presidente della Camera dei deputati, Pierferdinando Casini. "Al Presidente della Camera avevo chiesto - spiega De Poli - di porre all'attenzione dei Deputati tre argomenti sui quali dal meeting di Montegrotto era stata avanzata la richiesta di un intervento legislativo: riguardano l'introduzione della figura dell'Amministratore di Sostegno (e altri istituti come affido familiare, trust) del disabile, i supporti informatici alle persone con disabilità ed il Fondo per la non autosufficienza, che riguarda oltre ai disabili anche gli anziani. La proposta del Presidente Casini alla Conferenza dei capigruppo di Montecitorio di mettere nel calendario dei lavori queste tre questioni è stata accolta all'unanimità". "L'inizio della discussione alla Camera è importante - sottolinea l'assessore regionale - perché rappresenta il primo passo verso risposte concrete alle richieste avanzate dal mondo dei disabili, che hanno avuto il sostegno della Regione del Veneto e di tutte le altre Regioni italiane: a Montegrotto non avevamo voluto fare una passerella di personaggi delle istituzioni, ma mettere intorno allo stesso tavolo il Parlamento, le amministrazioni locali e le associazioni e i famigliari delle persone disabili,  con l’intento di formulare delle risposte concrete, di ascoltare le realtà impegnate nel settore della disabilità e le associazioni dei familiari, per conoscere davvero le esigenze di tutti e per costruire provvedimenti che durino nel futuro". "Mi sembra - ha concluso De Poli - che con l'avvio del percorso parlamentare, il nostro Meeting cominci a dare i suoi frutti". (red)

Prezzi: Marzano su Euro e ruolo Regioni
Secondo   il Ministro per le Attività Produttive Antonio Marzano all'origine dell'inflazione c'e' l'euro. Con la sua introduzione ci sono stati fenomeni speculativi, anche se non si può generalizzare. E poi c'e' un cambio difficile. Se chiediamo a qualcuno quanto vale un'euro ci risponde 2mila lire. Ma questo non e' vero un euro vale 1936,27 lire e questa falsa idea del cambio già comporta un 3,5% in più. Come Governo stiamo facendo la nostra parte per tenere stabili i prezzi - ha aggiunto Marzano - ed adesso puntiamo ad una convenzione con  Confcommercio e Confesercenti per tenere stabili i prezzi nei prossimi mesi.
Alle Regioni - ha concluso Marzano - chiediamo, sulla base della competenza loro attribuita dalle modifiche al  titolo V della Costituzione in materia di commercio che si diano da fare per migliorare la rete di distribuzione commerciale che non e' ancora efficiente''. (red)
Lorenzetti: Umbria , terra che educa alla pace
Si e' svolta senza problemi, in  maniera tranquilla ed ordinata, la marcia che ha richiamato  sul vecchio percorso che da Perugia conduce fino ad Assisi -  circa 25 chilometri - migliaia di persone, venute a manifestare 
per chiedere ''Un' Europa di pace''. La stima ufficiale della questura in merito al numero dei  partecipanti - che e' stata resa nota in serata - parla di circa 100 mila persone, con un corteo che si e' man mano ingrandito,dalle prime ore di stamani. La questura ha allestito, oggi, una sala operativa unica per il controllo dell' ordine pubblico, che si e' avvalsa anche dell' importante apporto di due elicotteri della polizia di Stato che hanno costantemente monitorato la 
marcia. Un dispositivo di protezione civile per favorire lo svolgimento in sicurezza della manifestazione e' stato predisposto dalla prefettura, con una sala operativa attiva da stamani alle 8, secondo la quale alle 16.30 erano 900 i pullman censiti dai diversi check-point.
Molti, in particolare, i giovani e gli scout presenti e molte anche le famiglie. Nel corso della manifestazione alcuni bambini si sono persi durante il percorso, ma volontari e forze di polizia li hanno aiutati a ritrovare i genitori. Fra questi 
anche Alessandro, di nove anni, che dopo essersi perso ha marciato per un po' insieme alla presidente della Regione, Maria Rita Lorenzetti, che si e' attivata per ritrovare la sua mamma.
Nel corso della manifestazione non sono inoltre state registrate particolari emergenze sanitarie. Complessivamente ai partecipanti sono stati distribuiti oltre 20 quintali di bottiglie di acqua. I pacifisti, dopo la manifestazione finale 
alla Rocca Maggiore di Assisi, ora stanno lentamente lasciando la citta'.
Proprio su questo deflusso si concentra adesso l' attenzione di prefettura e questura.
questa marcia lascia all'Umbria ''l'eredita' di essere sempre di più terra dove ci si educa alla pace'': lo ha detto oggi pomeriggio la presidente della Regione, Maria Rita Lorenzetti (nella foto),sottolineando il ''grande successo di una manifestazione che ormai e' una vera e propria istituzione''.  L'Umbria - ha ribadito Lorenzetti - si propone sempre di più come sede dove le varie espressioni della società civile internazionale hanno la possibilita' di incontrarsi per mettere a punto, insieme alle istituzioni, proposte e progetti per costruire la pace nella giustizia e nello sviluppo''. Nel frattempo la nostra Regione - ha proseguito Lorenzetti - e' impegnata a portare avanti progetti importanti di cooperazione dal basso, in Palestina e in Brasile''. Infine Lorenzetti ha ricordato che il 19 novembre prossimo  proprio Perugia ospiterà uno degli incontri preparatori della prossima conferenza euromediterranea. (red)
Immigrazione; Formigoni "un errore escludere la Lega"
''Non possiamo lamentarci del fatto che non riusciamo a reggere la concorrenza della Cina - ha affermato  il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in  un'intervista al Corriere della sera - se poi non abbiamo la manodopera necessaria per difendere le nostre quote di mercato.  Per difenderle dobbiamo allargare l'ingresso di lavoratori stranieri e questi devono essere disposti ad accettare misure di  flessibilita' piu' larghe di quelle attuali".
"Le quote non possono essere un  tabù: già oggi si pone il problema di allargarle e questo  problema si porrà ancora di più quando arriverà la ripresa''. 
Per quanto riguarda invece il dibattito sull'immigrazione, Formigoni si dice favorevole a una maggiore elasticità nella determinazione delle quote di ingresso. Quanto allo scontro nella maggioranza, Formigoni osserva che ''politicamente sarebbe un errore gravissimo escludere la Lega'', ed esclude che ci possa essere una crisi di governo. ''Credo che, sia pure con fatica - conclude - troveremo insieme la soluzione al problema  indicato da Fini''.
E sul tema immigrazione, riferendo i risultati di alcuni recenti sondaggi, An per voce di Urso ha detto che oltre il 70% degli italiani sarebbero d'accordo con la proposta di Fini, che il consenso sarebbe stato espresso dal 76% degli elettori di An - ''una percentuale che aumenta di ora in ora'', ha aggiunto l'esponente del governo - e che anche all'interno della Lega vi sarebbe una larga quota di iscritti  allineata con il progetto del presidente di An. ''Non trattandosi di un aspetto compreso nei programmi di governo perché relativo a tematiche connesse alla coscienza di ciascuno come, in passato, il divorzio, l'aborto o l'indulto -  ha proseguito Urso - mi sembra un motivo per unire e non dividere''. An ''non griderà allo scandalo'' qualora la Lega non votasse la proposta, ha detto ancora, e quindi, ha precisato, ''crediamo allo stesso modo che la Lega non si scandalizzera' se su un argomento che non riguarda il patto di coalizione ci potranno essere posizioni divergenti in Parlamento''. (red)
 

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