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Sommario |
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Sanità: Finanziaria da correggere | |||||||||||||||||||
"Strangolate dai debiti, messe all'angolo dai finanziamenti per il Fondo
sanitario che arrivano con il contagocce, molte Regioni hanno messo in
conto la vendita ai privati degli ospedali". Inizia così un articolo de
"la Repubblica" firmato da Mario Reggio e pubblicato domenica scorsa. La
pagina dedicata dal quotidiano è sul tema Finanziaria:
"Sanità in rosso", con box per i casi
particolari di alcune Regioni (Piemonte, Lombardia, Campania, Puglia,
Sicilia),
dichiarazioni di assessori regionali alla sanità
(Enrico Rossi-Toscana; Giovanni Bissoni--Emilia-Romagna; Marco
Verzaschi-Lazio) e una
tabella dedicata ai soldi che mancano,
dove si evidenzia la differenza tra le risorse destinate alle Regioni e le
somme finora erogate dal Governo. |
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Illy-Errani: alleati verso l'Est Europa | |||||||||||||||||||
Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna si
"alleano" per proiettare le loro economie sul mercato internazionale,
soprattutto verso l'Est Europa. |
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Sbloccati fondi sanità 2002 | |||||||||||||||||||
Le
Regioni attendono di capire se nei contenuti cambierà sostanzialmente
qualcosa nella per ora "insostenibile" Finanziaria 2004. Intanto si fa il
punto della situazione con il Governo. I tavoli tecnici-politici lavorano
in particolare a valutare le maggiori spese derivanti dall'assistenza agli
immigrati regolarizzati e i pregressi in sanità. Su quest'ultimo aspetto
ci sono delle schiarite per il 2002. E' stato infatti concesso un
supplemento d'istruttoria, quindi si sono ancora dei margini di
speranza, alle regioni Campania, Abruzzo, Molise e Sicilia.
La Toscana invece da sospesa è stata promossa.
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I
ministri Marzano e Stanca hanno emanato un bando tematico per
l'innovazione digitale, prossimamente in Gazzetta Ufficiale. Ne potranno
beneficiare oltre che le aziende anche i centri di ricerca e gli atenei.
Sarebbero quindi
in arrivo 62,8 milioni di euro per sostenere la competitività delle
piccole e medie imprese italiane mediante il ricorso all’innovazione
digitale. Questa misura di incentivazione - la prima in Italia ad essere
mirata in modo diretto al miglioramento dell’efficienza delle PMI
attraverso l’applicazione all’organizzazione aziendale delle tecnologie
della informazione e della comunicazione (ICT) - si inserisce nell’ambito
del “Piano per l’Innovazione digitale
nelle imprese”. Il Ministro Antonio Marzano (nella foto) ha dichiarato che
si è “ passati dal dire al fare
introducendo, per la prima volta in Italia, strumenti concreti diretti
alla diffusione dell’innovazione digitale”. Da parte sua, il ministro
Lucio Stanca, ha detto che “l’intervento
è destinato a sostenere l’innovazione digitale applicata non solo ai
prodotti ma anche ai processi aziendali per aumentare la competitività”.
Il bando tematico
“Innovazione/ICT” - precisano i due ministri - è diretto all’intero
territorio nazionale ed è destinato alle PMI, ai centri di ricerca e a
università ed enti pubblici di ricerca in partnership con le imprese. Le
spese ammissibili riguardano, in particolare, i servizi professionali per
lo studio e la realizzazione di processi aziendali innovativi finalizzati
al recupero di competitività; i servizi professionali necessari alla
realizzazione di nuove applicazioni informatiche a supporto dell’azione di
reingegnerizzazione; gli acquisti sia di brevetti e licenze, sia di
hardware o software; l’acquisizione di servizi di connettività a larga
banda. Le domande di partecipazione dovranno essere presentate al
MAP a partire dal 30° giorno e fino al 90° giorno successivo alla
pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del bando. La procedura di
valutazione dei programmi sarà a graduatoria. |
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Salvemini: dubbi su riforma Cassa depositi e prestiti | |||||||||||||||||||
Maria Teresa Salvemini
(professore ordinario di politica a economica presso l' Università "La
Sapienza" di Roma ed ex- direttore della Cassa Depositi e Prestiti) ha
fatto il punto sulla riforma della cassa Depositi e prestiti su
www.lavoce.it
. In particolare la Salvemini si sofferma su alcuni punti critici del
nuovo progetto la cui architettura (art. 5 del D.L. 30/09/2003, n. 269) è
ritenuta "piuttosto insolita". "All’interno di una Cassa Spa c’è una
gestione speciale, detta "separata", che sembra corrispondere alla Cassa
oggi esistente, e una gestione invece "ordinaria", le cui dimensioni e il
cui progetto appaiono ancora solo abbozzati. "La distinzione - scrive la Salvemini - tra le due gestioni riguarda sia i soggetti e gli oggetti finanziabili, sia le forme di raccolta, distinte a seconda che abbiano o meno la garanzia dello Stato" e gli obiettivi dell’operazione non appaiono chiarissimi. Particolare "curiosità" desta l’apertura nel capitale della Spa a soggetti privati. Garantire gli interessi di azionisti di minoranza in un contesto in cui il grosso dell’attività (la gestione "speciale") è guidato da direttive del ministro dell’Economia, è un esercizio che può dare molti elementi di sostegno all’attività degli studi legali". Per la Salvemini la nuova architettura appare problematica per vari aspetti". In particolare per ciò che riguarda il rapporto tra Cassa e Ministero dell’Economia. "È difficile immaginare - scrive ancora l'ex Direttore della Cassa - che una Spa di diritto privato mantenga quel rapporto stretto e privilegiato col Tesoro che ne ha caratterizzato la vita per centocinquanta anni. In particolare, appaiono difficilmente sostenibili situazioni in cui l’equilibrio economico dipende dal tasso di remunerazione delle risorse liquide in tesoreria".(...) dubbi anche sulla "capacità della nuova Cassa di assicurare a Regioni ed enti locali gli stessi vantaggi del sistema attuale. La possibilità di concedere credito a Regioni ed enti locali a tassi inferiori a quelli di mercato, come è avvenuto finora, dipenderà d’ora in poi dalla capacità di raccogliere risorse a prezzi convenienti. Per il risparmio postale, questo poggia tutta su due garanzie: il rimborso del debito, che continuerà a essere assicurato dallo Stato, e la liquidabilità a vista, che si basa sulla capacità della Cassa di procurarsi al momento, sul mercato, le risorse necessarie. Il rischio che gli enti si trovino a pagare di più il credito della Cassa depositi e prestiti nasce anche dal fatto che si altera in modo significativo il rapporto della Cassa con lo Stato centrale: alcuni elementi di trasferimento implicito, possibili in un equilibrio di gestione tanto complesso, e di lungo periodo, da risultare un vincolo sostanzialmente debole, vengono necessariamente meno. Con vantaggi, forse, di trasparenza, ma con sicuri inconvenienti in termini di efficienza ed efficacia. Inoltre, contro la possibilità di mantenere un mark-up contenuto sui costi di raccolta, agisce il fatto di divenire soggetto fiscale, con imposte sul reddito di impresa probabilmente assai rilevanti, e la difficoltà di contenere i costi, anche per il passaggio a modelli contrattuali più complessi (con istruttorie perciò meno semplificate). (sm) |
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27 Novembre: la certificazione nell'information society | |||||||||||||||||||
Assinform ha promosso ed organizzato il convegno conclusivo del
Progetto Europrofiles, promosso da
Assinform e Ifoa e finanziato dalla Commissione Europea. L'iniziativa avrà luogo a Milano, giovedì 27 novembre, dalle 10
alle 13.30 a Palazzo Turati (Via Meravigli 9/b). Il convegno,
inerente la "Certificazione dei profili pan-europei nell'Information
Society", è fra i progetti
più innovativi avviati in ambito comunitario. Ha infatti permesso di
delineare su scala europea la mappa delle competenze necessarie per le
figure professionali chiave dell'informatica e delle telecomunicazioni,
e di definire i percorsi formativi più idonei al riconoscimento delle
qualifiche, in ambito
transnazionale.Il convegno costituisce inoltre un momento di confronto ad alto livello,
tra i decisori del settore, relativamente
all'impatto della società dell'informazione sul mercato del
lavoro.
Il
programma dell'evento
è disponibile on line. |
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