|
|||||||||||||||||||
Sommario |
|||||||||||||||||||
Strage militari in Iraq: il dolore di Regioni ed Enti locali | |||||||||||||||||||
Sgomento e dolore per il gravissimo
attentato in Iraq che ha colpito i soldati italiani è stato espresso in un
telegramma inviato al Capo di Stato maggiore e al Comandante dell’arma dei
Carabinieri, dal Presidente della Conferenza delle Regioni. “Desidero
esprimere – scrive Enzo Ghigo - a nome di
tutte le Regioni italiane il
profondo cordoglio per la morte dei soldati impegnati nella missione in
Iraq”. Il Presidente della Conferenza delle Regioni ha anche manifestato
“sgomento e dolore per l'atto di terrorismo subito e la vicinanza delle
Istituzioni regionali all'Arma dei Carabinieri e all’esercito”. "Ancora
una volta ad essere colpito è chi con generoso impegno si prodiga nella
lotta per il ripristino della pace e contro il terrorismo.” |
|||||||||||||||||||
Perugia, 15 Novembre: principi guida per ospedali ad alta tecnologia | |||||||||||||||||||
L'Agenzia per i servizi sanitari regionali (Assr)
svolge la sua attività in stretta collaborazione con il Ministero della
salute e con le Regioni, sulla base di indirizzi della Conferenza
Stato-Regioni unificata con la Conferenza Stato-Città e autonomie locali.
6
le aree tematiche di attività,
che comprendono tutti i problemi che interessano la sanità italiana:monitoraggio
della spesa sanitaria ,
livelli di
assistenza,
organizzazione dei
servizi sanitari ,qualità
e accreditamento,
innovazione, sperimentazione e sviluppo,
documentazione,
informazione e comunicazione.
E sarà proprio l'Assr
a presentare a Perugia - prevista la partecipazione del Presidente
dell'Umbria, Maria Rita Lorenzetti (nella foto) - il prossimo
15 novembre il
progetto di ricerca finalizzata "principi guida tecnici organizzativi e
gestionali per la realizzazione e gestione di ospedali ad alta tecnologia
e assistenza. |
|||||||||||||||||||
Piemonte: bando attività di ricerca e sviluppo | |||||||||||||||||||
In Piemonte è stato aperto il bando per
l’assegnazione di 28 milioni euro alle attività di ricerca e sviluppo,
secondo le regole stabilite dalla legge 140/97, ora gestita direttamente
dalla Regione. Per le aziende interessate la scadenza è fissata a martedì 18 novembre. "Quest’anno - spiega l’assessore al Bilancio, Industria e Lavoro Gilberto Pichetto (nella foto) – il bando contiene due rilevanti novità. Alle aziende dei settori auto e tessile, particolarmente colpiti dalla crisi produttiva, sarà concessa un’agevolazione maggiorata del 5 % rispetto ad altri comparti produttivi. Inoltre, per la prima volta, sono ammesse al finanziamento le spese per i campionari innovativi del tessile-abbigliamento". Gli investimenti ammessi ad agevolazione riguardano le spese per il personale, per le strumentazioni e attrezzature, per le consulenze tecnologiche indirizzate alle innovazioni produttive, come pure alla realizzazione di progetti pilota o di prototipi di prodotti. "Il successo di questa agevolazione - aggiunge Pichetto – dipende, a mio avviso, dalla semplicità delle procedure, oltre che dalla volontà delle aziende di concentrarsi sulla ricerca applicata, per essere più competitive. Il meccanismo prevede l’assegnazione di un "bonus" fiscale riconosciuto alle imprese in percentuale rispetto agli investimenti dichiarati. Al momento di pagare le tasse possono detrarre questo importo, senza versarlo allo Stato; la differenza viene erogata naturalmente dalla Regione che si riserva di effettuare controlli successivi sulla realizzazione degli investimenti. In questo modo i tempi sono rapidi e le pratiche ridotte al minimo". I moduli di domanda possono essere scaricati dai siti Internet www.regione.piemonte.it/industria oppure www.mcc.it . Per informazioni e quesiti è disponibile un call center (ore 9,30-13 e 15-16,30, dal lunedì al venerdì) al seguente numero telefonico: 06/47912965; inoltre si può utilizzare il recapito e-mail incentivi@mcc.it. (red) |
|||||||||||||||||||
Bubbico: ‘via lucana’ allo sviluppo sostenibile | |||||||||||||||||||
Per
il Presidente della regione Basilicata, Filippo Bubbico,
le intese raggiunte dalla Regione sull’uso delle risorse naturali
fanno da corollario “alla laboriosa definizione di quella ‘via lucana’
allo sviluppo sostenibile", E' un po’ l’esame di maturità delle politiche
di sviluppo e di modernizzazione per "accelerare la fuoriuscita
della Regione dall’area del cosiddetto Obiettivo 1 dell’Unione Europea”.
Bubbico ha tenuto a Roma una relazione sul
tema “Diritto delle risorse naturali e politiche di sviluppo sostenibile:
il laboratorio Basilicata” nell’ambito del quarto Convegno di Studi di
Diritto Minerario e delle Risorse Naturali. Nel suo intervento Bubbico ha ripercorso innanzitutto le varie tappe della vicenda legata alle estrazioni petrolifere, “un’esperienza originale di amministrazione programmata, costruita sul combinato disposto di due intese: la prima sottoscritta il 7 ottobre 1998 tra il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Presidente della Regione Basilicata; la seconda sottoscritta il 18 novembre successivo tra Regione Basilicata ed Eni”. Bubbico ha fatto riferimento “allo speciale Programma Operativo per uno sviluppo territoriale di qualità”, con il quale “viene occasionata ed alimentata la sperimentazione di un laboratorio di nuova governance, che interseca e caratterizza i contenuti ed il metodo della programmazione regionale, sia arricchendo l’evoluzione strategica e finanziaria dei suoi assi portanti, sia costruendo nel cuore del territorio regionale una architettura programmatoria e gestionale multilivello di tipo europeo”. “La logica su cui sono state costruite le intese per lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi – ha proseguito ancora Bubbico - è perfettamente applicabile alla salvaguardia ed alla valorizzazione della risorsa idrica, risorsa ancor più preziosa e vitale del petrolio, della quale la Basilicata è ricca e che è stata storicamente messa a disposizione del sistema idrico interregionale appulo-lucano sulla base di uno “scambio politico” del tutto disancorato dal criterio-guida della compensazione ambientale e della remunerazione dei costi territoriali delle attività produttive”. (red) |
|||||||||||||||||||
"Corriere della Sera": pagina su Trento e Bolzano | |||||||||||||||||||
Il "Corriere della Sera" del 12 novembre
dedica un'intera pagina alle province di Trento e Bolzano in occasione di
una sua iniziativa editoriale. Nell'articolo dedicato a Trento
si sottolinea come
la nuova giunta provinciale, cementata sullo strapotere del presidente
Lorenzo Dellai,
trionfatore alle recenti elezioni di ottobre, scricchiola prima ancora di
vedere la luce. La Quercia, principale partner dei centristi, minaccia di
non entrare nella cabina di comando del governo trentino, sentendosi
«discriminata, penalizzata ed umiliata» dalla distribuzione degli
assessorati e accusando Dellai di «aver di fatto creato un monocolore
centrista». Il presidente, a sua volta, non sembra affatto intenzionato a
cedere. Due altri articoli si occupano del "fenomeno Bolzano e Durwalder" (nella foto), il rieletto presidente della provincia autonoma: «Sì ‑ conferma il Presidente quando, alle 7.40 è il mio turno ‑ mi sottopongono di tutto. Interpretazioni di leggi, problemi sanitari, baruffe di confine, questioni urbanistiche. ambientali, ereditarie, scolastiche, economiche, liti di famiglia, perfino.(...) Mi tocca alzarmi all'alba, ma in cambio conosco il territorio palmo a palmo. A volte c'è anche da divertirsi, vengono gli inventori con certe trovate, vengono le signore a dirmi che in tv mi hanno visto pallido e mi consigliano qualche rimedio miracoloso». Poi mostra gli ormai mitici foglietti verde chiaro su cui annota i casi di ciascuno: alle 8 arrivano i quattro segretari particolari e, a seconda delle competenze, ricevono e poi smistano i foglietti a chi di dovere. Sa che anche Francesco Giuseppe riceveva i suoi sudditi? «Sicuramente non come me. non tutti i giorni. Non ho mai smesso in trent'anni, da quando sono in politica. Ho solo dovuto via via anticipare l'orario. Tante volte ho suggerito ai consiglieri di fase altrettanto, ma invano». (red) |
|||||||||||||||||||
Gava su conti sanità Veneto | |||||||||||||||||||
"Ci risiamo. Anche quest'anno sulle manovre di bilancio (nazionale o regionale non cambia), volano parole grosse e slogan quotidiani, con pochissima disponibilità a ragionare e valutare dati e documenti per quel che sono e che dicono, soprattutto in sanità e sociale, i temi più vicini alla gente. Purtroppo ho visto svanire la mia illusione di trovare nei sindacati interlocutori critici e portatori di legittimi interessi generali, e assisto all'ennesimo esercizio di poca onestà intellettuale. La Cgil continua a fare il partito politico sostenendo tesi che mi fanno sospettare che non abbiano nemmeno visto le "carte"; Cisl e Uil, due grandi sindacati che nella loro tradizione avevano (ahimè devo usare il passato) la capacità di ragionare sui contenuti e di avanzare proposte hanno scelto la via dell'appiattimento sul taglio politico della Cgil. Dico questo perché vorrei che la gente potesse giudicare conoscendo con correttezza i fatti, i numeri, le scelte". Con queste parole, l'assessore regionale alla sanità Fabio Gava interviene oggi sulle polemiche innescate dai sindacati Cgil, Cisl e Uil sugli aspetti sanitari del bilancio 2004. Gava fa poi una serie di puntualizzazioni, definendole "fondamentali perché i cittadini possano giudicare conoscendo la realtà e, sull'accusa di aver raddoppiato i ticket esibisce cifre ufficiali. "Ci si accusa - dice - di aver raddoppiato i ticket sui medicinali. Falso: a luglio 2003 è entrato in vigore l'assetto definitivo della compartecipazione, fissata in 2 Euro a pezzo per un massimo di due pezzi a ricetta (totale 4 Euro a ricetta) con esenzione totale per i portatori delle 56 "grandi malattie" (più di 200 patologie) definite dal Decreto Bindi e per le fasce di reddito meno abbienti (prima e unica Regione in Italia a fare questa scelta sociale). Il trimestre luglio-settembre 2003 ha prodotto un introito di 14 milioni 923 mila Euro, pari al 7,65% della spesa farmaceutica totale. Nel trimestre precedente, con il "vecchio" sistema l'introito era stato di 12 milioni 744 mila Euro, con un'incidenza del 6,36 %. L'aumento percentuale è stato dell'1,29%, quello assoluto di 2 milioni 179 mila Euro. Grazie alle fasce di reddito, tutto l'aumento è stato "scaricato" sulle fasce di popolazione più benestanti e, come si può vedere, è lontanissimo dall'essere il doppio". "Altro falso - secondo Gava - è l'accusa di aver introdotto il ticket per anziani e disabili nella fase postacuta. Questo ticket non è mai esistito e mai esisterà - sottolinea - e chi vuole sostenere il contrario deve portarmi le prove (un atto, una delibera, mi accontento di un qualsiasi pezzo di carta con la scritta "Giunta Regionale del Veneto"). Si mistifica la compartecipazione nelle rette delle RSA, che però esiste da anni, ed è applicata in tutte le Regioni italiane, anche in Toscana ed Emilia Romagna, dove però la Cgil si guarda bene dal fare crociate. Infine, secondo Gava, i sindacati "vogliono far ricadere sulla Regione la responsabilità politica di scelte dolorose (e nemmeno da noi condivise) inserite nella finanziaria nazionale alla voce degli investimenti infrastrutturali in sanità. Falso: a partire dal bilancio 2004, la Regione Veneto ha deciso di stanziare 50 milioni di Euro ogni anno per dieci anni per un programma straordinario sull'edilizia sanitaria e sociale; ed è altresì pronto anche un piano per 94 milioni di Euro che il Veneto userà per progetti specifici su anziani e disabili nell'ambito degli stanziamenti nazionali ufficializzati dal ministro Sirchia (nella foto) per gli obiettivi prioritari del nuovo Piano Sanitario Nazionale". (red) | |||||||||||||||||||
|