periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 164 - Roma, 13 novembre 2003

Sommario

Strage militari in Iraq: il dolore di Regioni ed Enti locali Bubbico: ‘via lucana’ allo sviluppo sostenibile
Perugia, 15 Novembre: principi guida per ospedali ad  alta tecnologia "Corriere della Sera": pagina su Trento e Bolzano
Piemonte: bando attività di ricerca e sviluppo Gava su conti sanità Veneto
Strage militari in Iraq: il dolore di Regioni ed Enti locali

Sgomento e dolore per il gravissimo attentato in Iraq che ha colpito i soldati italiani è stato espresso in un telegramma inviato al Capo di Stato maggiore e al Comandante dell’arma dei Carabinieri, dal Presidente della Conferenza delle Regioni. “Desidero esprimere – scrive Enzo Ghigo - a nome di tutte le Regioni italiane il profondo cordoglio per la morte dei soldati impegnati nella missione in Iraq”. Il Presidente della Conferenza delle Regioni ha anche manifestato “sgomento e dolore per l'atto di terrorismo subito e la vicinanza delle Istituzioni regionali all'Arma dei Carabinieri e all’esercito”. "Ancora una volta ad essere colpito è chi con generoso impegno si prodiga nella lotta per il ripristino della pace e contro il terrorismo.”
Il Presidente della Regione Piemonte, Enzo Ghigo, ha anche inviato un telegramma alla vedova e alla figlia del maresciallo Giovanni Cavallaro, uno dei carabinieri ucciso  nell'attentato di Nassirya. ''A nome personale e del governo regionale -scrive Ghigo- esprimo il profondo cordoglio per la tragica scomparsa del vostro caro congiunto, caduto in terra straniera nell'adempimento del proprio dovere per la difesa dei valori della libertà e della democrazia che da sempre contraddistinguono il fiero popolo del Piemonte''. Piena solidarietà all'Arma e' stata poi espressa dal presidente Ghigo in un messaggio al generale Angelo Desideri, comandante della Regione carabinieri Piemonte-Valle d'Aosta, e al tenente colonnello Carlo La Vigna, comandante del Comando provinciale dei carabinieri di Asti. ''Sono ferito e triste nel'animo -ha inoltre detto il presidente Ghigo- l'attentato di Nassirya e' una tragedia, un gesto vigliacco contro valorosi militari impegnati a difendere e costruire la pace''.
Le Province italiane hanno espresso solidarietà ai familiari dei carabinieri rimasti uccisi  nell'attentato alla base italiana di Nassirya. In un comunicato  stampa, l'Upi, l'Unione delle province italiane esprime  ''cordoglio ai familiari dei militari uccisi''. ''Al dolore e  allo sgomento - dice l'Upi - per l'orribile atto di terrorismo  subito si aggiunge la pena per lo strazio delle famiglie dei  carabinieri uccisi, cui rivolgiamo la piu' piena solidarieta'''.
Leonardo Domenici si e' allontanato dal  coordinamento dei sindaci delle citta' metropolitane svoltosi  ieri a Venezia, affermando: ''Penso che la decisione di sospendere i lavori della  conferenza - ha detto ai giornalisti Domenici prima di uscire -  possa dire tutto meglio di tante parole''.
Il presidente della regione Abruzzo Giovanni
Pace ha dichiarato che ''la  nostra e' una regione che da sempre ha avuto nei carabinieri il  punto di riferimento della lealta' e del sacrificio, ma anche  della fermezza''. Anche il presidente della Regione  Liguria, Sandro Biasotti, ha espresso la vicinanza "alle  famiglie dei carabinieri e dei militari italiani in missione umanitaria e di pace rimasti vittime del vile e gravissimo  attentato terroristico in Iraq''. Il presidente della Regione Umbria, Maria Rita  Lorenzetti, ha dichiarato di "interpretare il sentimento di tutti gli umbri, i sentimenti di  profonda commozione per l' attacco terroristico che ha causato così tante vittime tra i carabinieri. In queste ore sento di  riconfermare con maggior forza la profonda stima e l' affetto  per l'Arma dei carabinieri ed esprimo i sentimenti di un  sincero cordoglio per i familiari delle vittime coinvolte nell' attentato''.
''Esprimo il dolore e lo sgomento  mio personale e della Regione Lombardia - ha dichiarato il presidente della  Regione Lombardia,
Roberto Formigoni - di fronte alla terribile  notizia dell'attentato che ha stroncato diverse giovani vite e  causato numerosi feriti''. Giancarlo Galan, presidente della Regione Veneto, si è detto consapevole che "oggi più di ieri bisogna rimanere in Iraq per proseguire un  processo di pace di cui siamo stati protagonisti e che non  possiamo lasciare a metà strada. Il mondo si è liberato di un dittatore e  sicuramente ancora non si e' liberato di tutti gli effetti di  una dittatura''.
Per Salvatore  Cuffaro, presidente della regione Sicilia, ''il vile attentato, contro i nostri uomini i Iraq, ci riempie di  sdegno, come cittadini e come amministratori di una terra che  grazie al sacrificio e all'impegno di esponenti dell'Arma sta  lottando per sollevarsi dal giogo della mafia''.
Il Presidente della Regione Lazio, 
Francesco Storace, ha espresso in un telegramma al  comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Guido Bellini, il cordoglio: ''Per l'Italia, che ha perso uomini valorosi, in terra  straniera per difendere la pace, questo e' un giorno di lutto''.
''E' un momento di profondo dolore e di costernazione. La Toscana tutta si stringe intorno alle famiglie dei carabinieri barbaramente uccisi in Iraq e all'Arma''. Da Parigi, dove si trova per partecipare ai lavori del Forum europeo delle autorita' locali, il presidente della  Regione Claudio Martini esprime innanzitutto il profondo cordoglio per il gravissimo attentato di Nassirya, che ha voluto far pervenire anche al Comando della Seconda brigata mobile dei carabinieri, che ha sede nella caserma Amico a Livorno.  ''Adesso più che mai, di fronte a questo terribile  sacrificio di sangue þ ha detto ancora Martini -, bisogna  rivedere radicalmente la nostra presenza militare in Iraq. La situazione resta quella di una guerra strisciante, priva di prospettive reali di pace e di stabilità, ne' si può dire che l'assunzione reale di responsabilità da parte dell' Onu sia oggi più vicina, malgrado gli spazi importanti aperti dalla risoluzione 1.511''. ''Restiamo ad oggi, volenti o nolenti, parte, per di più subalterna, di un esercito di occupazione. Dobbiamo venire via - ha concluso il governatore toscano þ, e' tempo di voltare pagina e di lavorare ad un vero progetto di pacificazione dell'Iraq''.
Dalle 13, intanto, le bandiere di Palazzo Bastogi, sede della Giunta regionale toscana, sono listate a lutto.
Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, ha inviato un messaggio di cordoglio e solidarietà ai genitori ed alla famiglia di Massimiliano Bruno, il maresciallo dei carabinieri rimasto ucciso nell'attentato in Iraq, e telegrammi ai responsabili regionali dei Carabinieri e dell' Esercito.    ''Desidero - dice il messaggio di Errani alla famiglia Bruno - vi giunga il sentimento di vicinanza e di solidarietà mia personale e della Regione Emilia-Romagna per il lutto che vi colpisce così crudelmente. I cittadini di questa Regione si stringono attorno a voi in un abbraccio commosso e affettuoso'.    Nel telegramma a Carabinieri e Esercito Errani esprime ''cordoglio per l'ignobile attentato che ha colpito il contingente italiano in Iraq. E' un giorno di lutto per il nostro Paese - ha scritto il Presidente - che si stringe attorno alle proprie Forze Armate''.

''Esprimo il dolore e lo sgomento mio personale e della Regione lombardia di fronte alla terribile notizia dell'attentato che ha stroncato diverse giovani vite e causato numerosi feriti'': così il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e hanno espresso il proprio cordoglio anche: Perrin (Valle d'Aosta), Masala (Sardegna).
Un "pesantissimo tributo alla pace
" secondo  Durnwalder (Bolzano). Per Bassolino "Ora è lutto, poi discuteremo su eccesso  presenza americana". ''Sgomento e tristezza''. E' stato invece il primo commosso commento del Presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, mentre Raffaele Fitto ha espresso la solidarietà dei cittadini della Puglia.
La Presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti ha espresso ''profondo dolore''. ''In questo momento -  ha affermato il presidente della regione Siciliana, Salvatore Cuffaro -  il mio primo pensiero va ai familiari dei carabinieri uccisi da questo vile atto di terrorismo, solo per aver voluto portare in una terra martoriata aiuto  e sicurezza alla popolazione. Tutto il popolo siciliano è vicino al loro dolore''. Vito D'ambrosio (Marche) ha espresso ''la convinta partecipazione della Regione e della comunita' marchigiana alla tragedia che ha colpito l'Arma dei Carabinieri impegnata nella missione in Iraq''. Il Presidente del Friuli- Venezia Giulia, Riccardo Illy, ha espresso le sue condoglianze per i carabinieri morti in Iraq al comandante interregionale dei carabinieri, Ermanno Vallino. (sm)

Perugia, 15 Novembre: principi guida per ospedali ad  alta tecnologia

L'Agenzia per i servizi sanitari regionali (Assr) svolge la sua attività in stretta collaborazione con il Ministero della salute e con le Regioni, sulla base di indirizzi della Conferenza Stato-Regioni unificata con la Conferenza Stato-Città e autonomie locali. 6 le aree tematiche di attività, che comprendono tutti i problemi che interessano la sanità italiana:monitoraggio della spesa sanitaria , livelli di assistenza, organizzazione dei servizi sanitari ,qualità e accreditamento, innovazione, sperimentazione e sviluppo, documentazione, informazione e comunicazione. E sarà proprio l'Assr a presentare a Perugia - prevista la partecipazione del Presidente dell'Umbria, Maria Rita Lorenzetti (nella foto) - il prossimo 15 novembre il progetto di ricerca finalizzata "principi guida tecnici organizzativi e gestionali per la realizzazione e gestione di ospedali ad alta tecnologia e assistenza.
D
a 600 a 200 letti, alta specializzazione, collegamento in rete con gli altri livelli di assistenza sanitaria, attenzione primaria all’accoglienza e alla dimensione umana del paziente ricoverato per fare del nuovo ospedale per acuti italiano “un luogo a misura d’uomo, centrato sulla persona e sulle sue esigenze, luogo della speranza, della guarigione, della cura, dell’accoglienza e della serenità dell’affidarsi”. E' questo, secondo una nota diffusa dall'ufficio stampa dell'Assr. l’identikit del nuovo modello d’ospedale per acuti ad alta tecnologia, messo a punto, dopo un anno e mezzo di lavoro, in una ricerca svolta da una nutrita équipe multidisciplinare, nell’ambito dei Progetti di ricerca finalizzata, finanziata dal Ministero della Salute e promossa dall’Agenzia per i servizi sanitari regionali.
L’ospedale per acuti del futuro dovrebbe quindi perdere definitivamente quelle caratteristiche “generaliste”, finalizzandosi fortemente alle patologie in fase acuta e ai trattamenti di eccellenza e alta tecnologia.
Sinteticamente le motivazioni e le valutazioni che conducono a questa scelta, secondo i curatori della ricerca, sono:
il patrimonio di strutture ospedaliere in Italia è prevalentemente vetusto e inadeguato; sono indispensabili nuovi ospedali di alto livello per fornire ai cittadini servizi consoni alle odierne necessità;  sono già disponibili, per nuovi ospedali, notevoli finanziamenti, utilizzati con grandi ritardi e in modo disomogeneo, talvolta con risultati non soddisfacenti;  non esistono standard né obbligatori né consigliati su come realizzare e condurre in modo ottimale gli ospedali in Italia, ma solamente requisiti minimi per l’accreditamento, che variano da regione a regione; ogni iniziativa di nuovo ospedale è, in qualche modo non solo autonoma ma anche ”affidata a se stessa” e deve quasi “partire da capo” basandosi sull’esperienza, il buon senso e l’iniziativa dei singoli promotori.
Nel rapporto conclusivo della ricerca viene sottolineato che nei prossimi anni potrebbero essere realizzati dai 200 ai 240 ospedali con le nuove caratteristiche e con un riferimento ad aree di 250/300.000 abitanti ciascuno. (gs)

Piemonte: bando attività di ricerca e sviluppo
In Piemonte è stato aperto il bando per l’assegnazione di 28 milioni euro alle attività di ricerca e sviluppo, secondo le regole stabilite dalla legge 140/97, ora gestita direttamente dalla Regione. Per le aziende interessate la scadenza è fissata a martedì 18 novembre.
"Quest’anno - spiega l’assessore al Bilancio, Industria e Lavoro Gilberto Pichetto (nella foto) – il bando contiene due rilevanti novità. Alle aziende dei settori auto e tessile, particolarmente colpiti dalla crisi produttiva, sarà concessa un’agevolazione maggiorata del 5 % rispetto ad altri comparti produttivi. Inoltre, per la prima volta, sono ammesse al finanziamento le spese per i campionari innovativi del tessile-abbigliamento".
Gli investimenti ammessi ad agevolazione riguardano le spese per il personale, per le strumentazioni e attrezzature, per le consulenze tecnologiche indirizzate alle innovazioni produttive, come pure alla realizzazione di progetti pilota o di prototipi di prodotti.
"Il successo di questa agevolazione - aggiunge Pichetto – dipende, a mio avviso, dalla semplicità delle procedure, oltre che dalla volontà delle aziende di concentrarsi sulla ricerca applicata, per essere più competitive. Il meccanismo prevede l’assegnazione di un "bonus" fiscale riconosciuto alle imprese in percentuale rispetto agli investimenti dichiarati. Al momento di pagare le tasse possono detrarre questo importo, senza versarlo allo Stato; la differenza viene erogata naturalmente dalla Regione che si riserva di effettuare controlli successivi sulla realizzazione degli investimenti. In questo modo i tempi sono rapidi e le pratiche ridotte al minimo". I moduli di domanda possono essere scaricati dai siti Internet
www.regione.piemonte.it/industria oppure www.mcc.it . Per informazioni e quesiti è disponibile un call center (ore 9,30-13 e 15-16,30, dal lunedì al venerdì) al seguente numero telefonico: 06/47912965; inoltre si può utilizzare il recapito e-mail incentivi@mcc.it. (red)
Bubbico: ‘via lucana’ allo sviluppo sostenibile
Per il Presidente della regione Basilicata, Filippo Bubbico, le intese raggiunte dalla Regione sull’uso delle risorse naturali fanno da corollario “alla laboriosa definizione di quella ‘via lucana’ allo sviluppo sostenibile", E' un po’ l’esame di maturità delle politiche di sviluppo e di modernizzazione  per "accelerare la fuoriuscita della Regione dall’area del cosiddetto Obiettivo 1 dell’Unione Europea”. Bubbico ha tenuto  a Roma una relazione sul tema “Diritto delle risorse naturali e politiche di sviluppo sostenibile: il laboratorio Basilicata” nell’ambito del quarto Convegno di Studi di Diritto Minerario e delle Risorse Naturali.
Nel suo intervento Bubbico ha ripercorso innanzitutto le varie tappe della vicenda legata alle estrazioni petrolifere, “un’esperienza originale di amministrazione programmata, costruita sul combinato disposto di due intese: la prima sottoscritta il 7 ottobre 1998 tra il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Presidente della Regione Basilicata; la seconda sottoscritta il 18 novembre successivo tra Regione Basilicata ed Eni”.
Bubbico ha fatto riferimento “allo speciale Programma Operativo per uno sviluppo territoriale di qualità”, con il quale “viene occasionata ed alimentata  la sperimentazione di un laboratorio di nuova governance, che interseca e caratterizza i contenuti ed il metodo della programmazione regionale, sia arricchendo l’evoluzione strategica e finanziaria dei suoi assi portanti, sia costruendo nel cuore del territorio regionale una architettura programmatoria e gestionale multilivello di tipo europeo”. “La logica su cui sono state costruite le intese per lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi – ha proseguito ancora Bubbico - è perfettamente applicabile alla salvaguardia ed alla valorizzazione della risorsa idrica, risorsa ancor più preziosa e vitale del petrolio, della quale la Basilicata è ricca e che è stata storicamente messa a disposizione del sistema idrico interregionale appulo-lucano sulla base di uno “scambio politico” del tutto disancorato dal criterio-guida della compensazione ambientale e della remunerazione dei costi territoriali delle attività produttive”. (red)
"Corriere della Sera": pagina su Trento e Bolzano
Il "Corriere della Sera" del 12 novembre dedica un'intera pagina alle province di Trento e Bolzano in occasione di una sua iniziativa editoriale. Nell'articolo dedicato a Trento si sottolinea come la nuova giunta provinciale, cementata sullo strapotere del presidente Lorenzo Dellai, trionfatore alle recenti elezioni di ottobre, scricchiola prima ancora di vedere la luce. La Quercia, principale partner dei centristi, minaccia di non entrare nella cabina di comando del governo trentino, sentendosi «discriminata, penalizzata ed umiliata» dalla distribuzione degli assessorati e accusando Dellai di «aver di fatto creato un monocolore centrista». Il presidente, a sua volta, non sembra affatto intenzionato a cedere.
Due altri articoli si occupano del "fenomeno
Bolzano e Durwalder
" (nella foto), il rieletto presidente della provincia autonoma: «Sì ‑ conferma il Presidente quando, alle 7.40 è il mio turno ‑ mi sottopongono di tutto. Interpretazioni di leggi, problemi sanitari, baruffe di confine, questioni urbanistiche. ambientali, ereditarie, scolastiche, economiche, liti di famiglia, perfino.(...) Mi tocca alzarmi all'alba, ma in cambio conosco il territorio palmo a palmo. A volte c'è anche da divertirsi, vengono gli inventori con certe trovate, vengono le signore a dirmi che in tv mi hanno visto pallido e mi consigliano qualche rimedio miracoloso». Poi mostra gli ormai mitici foglietti verde chiaro su cui annota i casi di ciascuno: alle 8 arrivano i quattro segretari particolari e, a seconda delle competenze, ricevono e poi smistano i foglietti a chi di dovere. Sa che anche Francesco Giuseppe riceveva i suoi sudditi? «Sicuramente non come me. non tutti i giorni. Non ho mai smesso in trent'anni, da quando sono in politica. Ho solo dovuto via via anticipare l'orario. Tante volte ho suggerito ai consiglieri di fase altrettanto, ma invano». (red)
Gava su conti sanità Veneto
"Ci risiamo. Anche quest'anno sulle manovre di bilancio (nazionale o regionale non cambia), volano parole grosse e slogan quotidiani, con pochissima disponibilità a ragionare e valutare dati e documenti per quel che sono e che dicono, soprattutto in sanità e sociale, i temi più vicini alla gente. Purtroppo ho visto svanire la mia illusione di trovare nei sindacati interlocutori critici e portatori di legittimi interessi generali, e assisto all'ennesimo esercizio di poca onestà intellettuale. La Cgil continua a fare il partito politico sostenendo tesi che mi fanno sospettare che non abbiano nemmeno visto le "carte"; Cisl e Uil, due grandi sindacati che nella loro tradizione avevano (ahimè devo usare il passato) la capacità di ragionare sui contenuti e di avanzare proposte hanno scelto la via dell'appiattimento sul taglio politico della Cgil. Dico questo perché vorrei che la gente potesse giudicare conoscendo con correttezza i fatti, i numeri, le scelte". Con queste parole, l'assessore regionale alla sanità Fabio Gava interviene oggi sulle polemiche innescate dai sindacati Cgil, Cisl e Uil sugli aspetti sanitari del bilancio 2004. Gava fa poi una serie di puntualizzazioni, definendole "fondamentali perché i cittadini possano giudicare conoscendo la realtà e, sull'accusa di aver raddoppiato i ticket esibisce cifre ufficiali. "Ci si accusa - dice - di aver raddoppiato i ticket sui medicinali. Falso: a luglio 2003 è entrato in vigore l'assetto definitivo della compartecipazione, fissata in 2 Euro a pezzo per un massimo di due pezzi a ricetta (totale 4 Euro a ricetta) con esenzione totale per i portatori delle 56 "grandi malattie" (più di 200 patologie) definite dal Decreto Bindi e per le fasce di reddito meno abbienti (prima e unica Regione in Italia a fare questa scelta sociale). Il trimestre luglio-settembre 2003 ha prodotto un introito di 14 milioni 923 mila Euro, pari al 7,65% della spesa farmaceutica totale. Nel trimestre precedente, con il "vecchio" sistema l'introito era stato di 12 milioni 744 mila Euro, con un'incidenza del 6,36 %. L'aumento percentuale è stato dell'1,29%, quello assoluto di 2 milioni 179 mila Euro. Grazie alle fasce di reddito, tutto l'aumento è stato "scaricato" sulle fasce di popolazione più benestanti e, come si può vedere, è lontanissimo dall'essere il doppio". "Altro falso - secondo Gava - è l'accusa di aver introdotto il ticket per anziani e disabili nella fase postacuta. Questo ticket non è mai esistito e mai esisterà - sottolinea - e chi vuole sostenere il contrario deve portarmi le prove (un atto, una delibera, mi accontento di un qualsiasi pezzo di carta con la scritta "Giunta Regionale del Veneto"). Si mistifica la compartecipazione nelle rette delle RSA, che però esiste da anni, ed è applicata in tutte le Regioni italiane, anche in Toscana ed Emilia Romagna, dove però la Cgil si guarda bene dal fare crociate. Infine, secondo Gava, i sindacati "vogliono far ricadere sulla Regione la responsabilità politica di scelte dolorose (e nemmeno da noi condivise) inserite nella finanziaria nazionale alla voce degli investimenti infrastrutturali in sanità. Falso: a partire dal bilancio 2004, la Regione Veneto ha deciso di stanziare 50 milioni di Euro ogni anno per dieci anni per un programma straordinario sull'edilizia sanitaria e sociale; ed è altresì pronto anche un piano per 94 milioni di Euro che il Veneto userà per progetti specifici su anziani e disabili nell'ambito degli stanziamenti nazionali ufficializzati dal ministro Sirchia (nella foto) per gli obiettivi prioritari del nuovo Piano Sanitario Nazionale". (red)
 

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