|
|||||||
Sommario |
|||||||
8 maggio: Conferenza Regioni. In Stato-Regioni informativa su sars | |||||||
Enzo Ghigo ha convocato per domani 8
maggio la
Conferenza dei Presidenti delle Regioni. Al centro del confronto lo
schema del Ddl di modifica del Titolo V della Costituzione, proposto
dal Ministro La Loggia, che ha ricevuto un primo via libera dal consiglio
dei Ministri l'11 aprile. Si tratta di un tema che dovrà poi essere
affrontato nella sede della Conferenza Unificata (Stato-Regioni e
autonomie locali). Il Ministro la Loggia ha convocato per la stessa giornata (8 maggio) alle ore 15.00 la Conferenza Stato-Regioni. Fra i punti all'ordine del giorno figura l'intesa su un Dpcm concernente la rideterminazione delle compartecipazioni regionali all'imposta sul valore aggiunto e all'accisa sulle benzine e delle aliquote dell'addizionale regionale all'IRPEF. Nel corso dell'incontro il Ministro della Salute, Sirchia, fornirà un'informativa sulle iniziative mirate alla riduzione del rischio derivante dalla diffusione del virus responsabile della SARS (Severe Acute respiratory syndrome). Bertolaso frattanto ha annunciato anche un incontro con gli Assessori alla sanità il prossimo 14 maggio. (sm) |
|||||||
Un garante per l'infanzia senza coinvolgere le Regioni ? | |||||||
Istituire un Garante nazionale per
l'infanzia e l'adolescenza senza un forte coinvolgimento delle Regioni? E'
questa la domanda posta dagli uffici tecnici della Segreteria della
Conferenza delle Regioni, subito dopo il
dibattito presso la Commissione parlamentare per l'infanzia,
presieduta da Maria Burani Procaccini. Le funzioni che dovrebbe svolgere
il Garante riguardano infatti anche settori e competenze dove insiste
l'iniziativa legislativa delle Regioni. Fra i compiti che dovrebbero spettare al Garante - afferma la Procaccini - rientrano la vigilanza sull'attuazione delle convenzioni internazionali e sulla piena applicazione della normativa europea e nazionale in materia di tutela dei diritti dei minori, nonché la promozione e il coordinamento nell'esercizio di mediazione familiare, anche mediante la formazione di operatori tecnicamente preparati. il Garante inoltre potrà richiedere informazioni circa il trattamento dei minori stranieri presenti in Italia, verificando gli interventi di accoglienza e di inserimenti. La Presidente Procaccini ha sottolineato la necessità che il Garante svolga le sue funzioni nella massima indipendenza, ma replicando alle osservazioni di Piera Capitelli, ha poi precisato che "un principio irrinunciabile dell'istituendo organismo dovrà essere quello secondo il quale il Garante e gli organismi regionali in materia di tutela dell'infanzia, ove istituiti , cooperino in spirito di leale collaborazione e che al Garante sia data facoltà di promuovere riunioni periodiche anche al fine di determinare azioni coordinate e comuni. tra le proposte suggerite al riguardo al professor Cerulli Irelli vi è quella di istituire presso ciascuna prefettura una sezione del Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, allo scopo di monitorare e vigilare sul territorio in relazione a fenomeni, come l'accattonaggio, che ledono i diritti dei soggetti più deboli" (sm) |
|||||||
Errani:" è irresponsabile non affrontare nodo finanziamento Ssn" | |||||||
|
“Nel saper gestire la sanità c’è in gioco
un pezzo del futuro e della coesione del nostro Paese. Ecco perché
dobbiamo lavorare insieme. Le Regioni hanno chiesto più volte al Governo
di collaborare alla soluzione dei problemi. Quindi apprezziamo oggi la
volontà del Ministro Sirchia di far suo questo obiettivo”. Lo ha
dichiarato Vasco Errani, vice presidente della Conferenza delle Regioni,
che ha partecipato oggi al Convegno dedicato al tema “Governare il sistema
salute”, premiando anche i vincitori del “Premio Forum P.A. Sanità”,
dedicato all’innovazione nei servizi sanitari. “Dobbiamo innanzitutto – ha
spiegato Errani - affrontare seriamente la questione dei finanziamenti e
quindi dei disavanzi legati alla spesa sanitaria. Si tratta, ad oggi, di
circa 6mila miliardi di vecchie lire di deficit che le Regioni si
sobbarcano senza alcuna certezza di entrata. E’ irresponsabile non
affrontare il problema pur sapendo che il Fondo Sanitario Nazionale è
inadeguato. Mettiamoci intorno ad un tavolo ed interveniamo sulla spesa
corrente. L’accordo dell’8 agosto del 2001 sul contenimento della spesa
sanitaria è stato un patto di responsabilità assunto dalle Regioni, ma non
in senso unilaterale. In quell’accordo era anche prevista la verifica dei
livelli essenziali di assistenza e quindi la garanzia dei servizi da
erogare a tutti e su tutto il territorio nazionale, così come stabilisce
la Costituzione. La sanità, insieme alla scuola, è tra le priorità per la
tenuta dell’unità del sistema Paese. Ecco perché dobbiamo continuare ad
investire e a qualificare tutto il sistema, senza precarietà finanziarie e
continue trasformazioni. Altro aspetto pertanto fondamentale è quello
delle riforme. Queste ultime devono almeno avere il tempo necessario per
“depositarsi”, per essere attuate. E lavoriamo insieme anche sulle riforme
costituzionali. Non creiamo altra confusione e diamo più equilibrio al
sistema. Superiamo la schizofrenia di dare tutto in alcune materie alle
Regioni per poi essere ipercentralisti in altre”. |
||||||
Premiati i progetti per la IV edizione di Forum PA Sanità | |||||||
E’ stato il Vicepresidente della
Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, insieme al Presidente della
Commissione affari sociali della Camera, Giuseppe Palumbo, a consegnare
i premi
della IV edizione del “Premio Sanità” nel corso della giornata odierna
di "Forum P.A.". Su 141 progetti pervenuti (88 da nord, 25 dal centro e 28
dal sud) la giuria del premio - organizzato da Forum PA con il
patrocinio, fra gli altri, della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e
elle Province autonome – ne ha selezionati 14, attribuendo riconoscimenti
e premi. |
|||||||
Casini e Chiti per riforme condivise | |||||||
Le
riforme costituzionali devono essere condivise, altrimenti quelle "a
maggioranza" rischiano di essere troppo deboli. L'attuale Costituzione è
un fondamentale architrave e fattore di coesione, mentre è una prioritaria
riforma costituzionale la Camera delle Regioni.
A sostenerlo sono stati il Presidente
della Camera Casini e il coordinatore dei Ds
Chiti.
Lo hanno dichiarato intervenendo all'Universita' di Firenze alla cerimonia
per la conclusione del Seminario di studi e ricerche parlamentari 'Silvano
Tosi', corso di alta formazione dell'ateneo che prepara i futuri
funzionari parlamentari. Per il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini ''La nostra Costituzione e' la massima garanzia per tutti, maggioranza e opposizione. E' un bene troppo prezioso per farne un campo di battaglia''. Pier Ferdinando Casini ha richiamato maggioranza e opposizione a riprendere un serrato e costruttivo dialogo in Parlamento. Casini ha sottolineato come ''Se si apre la prospettiva di una larga intesa sulla revisione del Titolo V della Costituzione anche una compiuta riforma del Parlamento diviene realistica e prioritaria". Anche per Vannino Chiti, coordinatore della segreteria nazionale dei Ds, "La priorità è la riforma del sistema parlamentare con la nascita della Camera delle Autonomie al posto dell'attuale Senato, e l'attuazione della riforma federalista già presente in Costituzione". Nel contempo Chiti ha attaccato quel "mostro istituzionale" - il riferimento è al nuovo Titolo V della Costituzione presentato dal Consiglio dei ministri - "costituito da una miscela di devoluzione e ipercentralismo come e' nel progetto recentemente varato dal governo. Come si fa a dire che su Sanità, Scuola e Polizia locale intervengono soltanto le Regioni, mentre lo Stato centrale non ha più la possibilità di fissare il quadro delle prestazioni fondamentali e contemporaneamente riaccentrare nei ministeri le competenze su industria artigianato, turismo, commercio e ambiente che la Costituzione del 1948 già conferiva alle Regioni?" (red) |
|||||||
Unioncamere: riduzione divario imprese | |||||||
Un'indagine di Unioncamere sostiene che le regioni del Nord-Ovest e del Centro (specialmente il Lazio e la Lombardia) si distinguono per una produttivita' più elevata, mentre il Nord-Est si attesta su un valore inferiore del 16% rispetto a quello del Nord-Ovest. La riduzione del divario tra Centro-Nord e Mezzogiorno - fa notare Unioncamere - dipende anche dal rilancio della produttività del lavoro nelle regioni meridionali, mentre alla crescita della produttività devono essere riferiti anche gli incrementi retributivi dei rinnovi contrattuali. Il costo del lavoro al Sud si attesta su valori decisamente inferiori alla media nazionale: per il 2000 nel Meridione il valore era pari a circa 24 mila euro, mentre la media Italia si attesta a 27,5 mila (con una differenza del 15%). Al contrario, il Nord-Ovest (Lombardia in testa) rivela un costo medio pari a poco più di 30 mila euro per addetto. Sul fronte dei costi relativi alla pubblica amministrazione - conclude l'indagine dell'Unione italiana delle Camere di Commercio - emerge che gli oneri che le imprese devono sostenere per i principali adempimenti burocratici hanno superato nel 2000 i 9 miliardi di euro. (red) |
|||||||
|