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Sommario |
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Veneto nuova frontiera per disabili | |||||||
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Nell'anno europeo dei disabili la
Regione Veneto è in prima fila nelle iniziative. "Sono circa 700 le
persone disabili - ha spiegato l'Assessore regionale alle politiche
sociali Antonio
De Poli (che è
anche coordinatore degli assessori agli affari sociali per la Conferenza
dei Presidenti delle Regioni. ndr) - che
stanno effettuando l'esperienza di inserimento lavorativo in aziende del
Veneto, promossa dalle Ullss secondo le indicazioni della Regione Veneto".
E' questo un concreto passo in avanti nella realizzazione del diritto di
cittadinanza per i disabili: "diamo un contributo a modificare la cultura
generale con la quale si considera il disabile: egli passa dalla
concezione di "utente da assistere" a ‘cittadino da promuovere". Tutto
questo e' possibile grazie anche alla "nuova strategia programmatoria
messa in campo che passa - ha spiegato
De Poli - da un
piano regionale sociosanitario che guardava prioritariamente
all'integrazione tra sociale e sanitario come problema non risolto ad un
piano regionale per la persona e la comunità che guarda prioritariamente
ai veri destinatari delle politiche e degli interventi, vale a dire agli
attori delle politiche di welfare che sono, appunto, le persone, le
famiglie, le comunità locali". Inoltre la Regione Veneto ha predisposto un Protocollo d’intesa con le Ulss per combattere la piaga dell’infibulazione delle bambine e inserito dei programmi di cooperazione allo sviluppo che prevedono interventi in tre aree: l’Europa dell’Est, il Corno d’Africa e l’America Latina. Il rapporto tra cittadinanza europea e diritti umani ha un valore strategico per il Veneto, soprattutto nel quadro dei processi di ampliamento dell’Unione Europea: per questo la Regione ha inserito questo tema tra le priorità del suo Piano annuale 2003 per le iniziative in materia di diritti umani. (gs) |
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Sars: Regioni a lavoro su emergenza | |||||||
L'incontro tra il commissario straordinario
all'emergenza Sars, Guido Bertolaso, e gli assessori regionali alla
sanita' delle
regioni
del nord Italia e' stato rinviato nei prossimi giorni. La riunione e'
stata rimandata in attesa del vertice dei ministri della salute d'Europa a
Bruxelles. Il tema potrebbe essere affrontato in occasione della prossima
Conferenza Stato-Regioni in programma per l'8 maggio. Per quanto riguarda la prevenzione dalla polmonite atipica Sars (Severe Acute Respiratory Syndrome) l’aeroporto intercontinentale di Venezia è perfettamente organizzato e attrezzato per ricevere anche voli diretti provenienti da zone a rischio Sars. Le procedure definite a Malpensa e Fiumicino sono già attivate e pronte a scattare anche a Tessera. "Sono molto soddisfatto – ha detto il commissario straordinario Guido Bertolaso in Veneto - ero venuto per dire cosa si doveva fare e ho visto che è già stato fatto. L’organizzazione è coerente con le linee indicate ed il livello di coordinamento tra regione, autorità aeroportuali, operatori e forze dell’ordine è eccellente". Bertolaso ha poi sottolineato che un problema ancora aperto è quello dei voli indiretti (ad esempio un passeggero con biglietto Pechino-Francoforte-Venezia) ed ha espresso l’auspicio che procedure univoche siano concordate a livello europeo. Anche in Friuli sono a lavoro degli appositi gruppi tecnici ed è stato deciso inoltre di predisporre in tempi brevi del materiale informativo che sarà divulgato attraverso i mezzi di comunicazione e utilizzato dal personale dei dipartimenti di prevenzione, che stanno ricevendo in questi giorni numerose richieste di chiarimento da parte di cittadini. In Calabria, l'assessore regionale alla tutela della salute ed all'organizzazione sanitaria, Giovanni Luzzo, ha reso noto delle direttive sull'emergenza. Le misure adottate prevedono in particolare l'istituzione di una unita' di crisi regionale per aspetti igienico-sanitari del bio-terrorismo e delle malattie infettive a sorveglianza estrema. Sono attivati contestualmente analoghi organismi provinciali. In Trentino, come nel resto d’Italia, la SARS non dà quindi motivo di preoccupazioni. (sm) |
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Cgia: dati su formazione professionale | |||||||
Il Nordest - rende noto l'associazione artigiana Cgia - rimane, comunque, la macro area dove l'attivita' formativa e' piu' diffusa. Con 258.663 partecipanti (pari al 6,2% dei lavoratori) precede il Nordovest (con 236.574 pari al 4,1%), il Centro (155.253 pari al 3,9%) e il Mezzogiorno d'Italia (132.970 con il 2,4%). A livello regionale e' il Trentino Alto Adige a registrare la percentuale piu' elevata e in costante crescita negli ultimi 3 anni: 9,0% (32.998 corsisti). Al secondo posto il Friuli Venezia Giulia con il 6,4% (28.724 in termini assoluti); segue con il 6,0% l'Emilia Romagna (96.576 lavoratori interessati). Il Veneto (101.322), assieme alla Valle d'Aosta (2.857), si piazzano al quarto posto con un dato pari al 5,8%. Infine, chiudono la classifica la Calabria con il 2,3%, l'Abruzzo 2,1% e fanalino di coda la Campania con un misero 1,7%. (red) | |||||||
Tesoro su rinnovo contratti P.A. | |||||||
In merito al rinnovo dei contratti di lavoro del
personale della Pubblica Amministrazione per il biennio 2002/2003, il
Ministero dell’Economia e delle Finanze
ha precisa che: |
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Oggi a Forum PA "premio Sanità" | |||||||
Oggi, nel
corso di Forum P.A. saranno premiati -
alla presenza del Vicepresidente della Conferenza delle regioni, Vasco
Errani (Presidente dell'Emilia-Romagna) i progetti risultati
vincitori della IV
edizione del Premio Forum sanità. Sono stati ben 140 i progetti giunti alla segreteria da ogni regione d'Italia. (sm) |
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Il via ai micro-nidi dalla Conferenza Unificata | |||||||
La
Conferenza Unificata
(Stato-Regioni-Province-Città-Comunità montane) ha approvato recentemente l'Intesa sugli
standard minimi organizzativi per i micro-nidi nei luoghi di lavoro.
L'intesa sulla rete dei servizi per la prima infanzia dovrà rispettare la
normativa regionale e la regolamentazione comunale. Si tratta della
"Delibera della Conferenza Unificata sugli Standard minimi organizzativi
dei micro-nidi nei luoghi di lavoro - Art. 70, comma 5 legge 28.12.2001 n.
448 (Finanziaria 2002)" rivolta a garantire forme organizzative flessibili
per i micro-nidi nei luoghi di lavoro. E con la delibera della Conferenza
Unificata sono definiti anche gli standard minimi organizzativi. L’ammissione ai micro-nidi nei luoghi di lavoro è rivolta ai bambini di età compresa tra i tre mesi e i tre anni di età, figli dei lavoratori di una o più strutture e, ove possibile, ai bambini residenti nel territorio limitrofo. I micro-nidi nei luoghi di lavoro sono ubicati in una struttura interna al luogo di lavoro o nelle immediate vicinanze, al fine di garantire, secondo la normativa vigente, l’accessibilità e l’agevole utilizzazione delle strutture da parte dei genitori lavoratori. (gs) |
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