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Sommario |
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Federalismo fiscale: regioni, ragionare su risorse | |||||||||||||||||||
Ragionare innanzitutto sulle risorse
superando l'impasse tecnico di algoritmi, parametri ed equazioni varie.
E' questa la base di accordo raggiunta ieri dalla Conferenza delle Regioni
che ha deciso quindi di affrontare il tema della 56/2000 in una seduta
straordinaria prevista nella serata di mercoledì 9 luglio. Il
provvedimento prevede la prima introduzione di forme di federalismo
fiscale con la compartecipazione delle Regioni a grandi tributi erariali: iva, irpef, irap e accisa sulla benzina. Con quest'impostazione
"rovesciata", della legge approvata nella scorsa legislatura, ci sono
ancora margini di accordo. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo, ha spiegato che i presidenti hanno ''preso una settimana di tempo: voglio che siano perlustrati tutti i percorsi di mediazione'' ha spiegato, aggiungendo di augurarsi che, nel corso di questa settimana, si possa raggiungere un accordo sul tipo di quello che si raggiunse a Fiuggi, a fine gennaio, sulle risorse per la sanita'. ''Stiamo per costruire - ha commentato Vasco Errani, presidente dell' Emilia-Romagna e vicepresidente della Conferenza delle Regioni - le condizioni per avviare un federalismo solidale. Stiamo cercando una nostra proposta per presentarci uniti al governo e fare un'intesa sulla parte che riguarda il 2002 e ottenere, al contempo, una rapida applicazione dell' art.119 della Costituzione. Il lavoro e' complesso e richiede una disponibilita' anche finanziaria del governo che finora non c'e'; ma credo si possa raggiungere un'intesa''. Critico il governatore della Puglia, Raffaele Fitto, secondo il quale si puo' parlare di una ''totale inadeguatezza dei criteri del decreto legislativo 56 del 2000, sia rispetto all' art.119 che per la sperequazione che determina nel Paese''. La soluzione che i governatori vogliono adottare intende, ha spiegato Fitto, sbloccare le risorse per il 2002 e il 2003, ''ma al contempo - ha chiarito - l'approdo finale che noi chiediamo e' la modifica della 56: del resto, la stessa relazione della Corte dei Conti ribadisce i livelli di costituzionalita' di quel decreto''. Secondo i conti forniti dal governatore della Puglia, la sua Regione arriverebbe a perdere, con l'applicazione della 56 del 2000, ben 600 milioni di euro nel 2013. ''Abbiamo trovato un accordo - ha spiegato il presidente della Basilicata, Filippo Bubbico - per lavorare tutti insieme. Il problema riguarda l'applicazione del federalismo fiscale e ci vede impegnati a risolvere il conflitto tra il 56/2000 e l'art.119. Il 119 - ha proseguito Bubbico - rincardina i principi del federalismo fiscale. Lo sforzo in atto riguarda la ricerca di una formula per conciliare due esigenze: offrire la formula tecnica perche' il trasferimento possa essere effettuato per il 2002 e il 2003, e convergere su un impianto di principi per fare passi avanti nell' applicazione del 119''. L'assessore agli affari istituzionali della Regione Lazio, Donato Robilotta, ha sottolineato l'importanza di trovare un'intesa per non spaccare il fronte delle Regioni, anche perche' - ha sottolineato - alcune potrebbero fare ricorso alla Corte costituzionale. (gs) |
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Martini: 4 le sfide per semestre U.E. | |||||||||||||||||||
Secondo il presidente della Regione Toscana
Claudio Martini sono quattro le
sfide che attendono il semestre di presidenza italiana dell' Ue, tra cui
quella storica dell'approvazione delle Costituzione europea. Martini tra
le sfide del semestre aggiunge anche la questione della politica per
il Mediterraneo, quella della riforma dei fondi strutturali e la nuova
politica agricola comune. Si trattera' inoltre - osserva il presidente toscano - di non perdere per strada i buoni risultati conquistati dalle regionicome il diritto per il Comitato delle regioni di ricorrere alla Corte di giustizia per tutte le violazioni del principio di sussidiarieta', il riconoscimento del principio della coesione territoriale, la partecipazione delle regioni al processo decisionale europeo''. Quanto al Mediterreneo, Martini rileva che ''l'Italia avra' a Napoli un'occasione irripetibile per rilanciare il processo di Barcellona e mettere le gambe ad una vera cooperazione decentrata. Avremo l'opportunita' - aggiunge - di dar vita alla Fondazione e alla Banca di sviluppo del Mediterraneo, due strumenti indispensabili anche per contrastare davvero la logica dell'immigrazione selvaggia''. Per i fondi strutturali, Martini sostiene che l'appuntamento con la riforma ''e' decisivo: definito il nuovo obiettivo 1, non dovremo commettere l'errore di abbassare la guardia per gli obiettivi 2 e 3 che hanno assicurato in questi ultimi anni risultati importantissimi sul fronte della coesione''. Intervenendo poi alla plenaria del Comitato delle Regioni (Cdr) come presidente della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime (Crpm) Martini ha sottolineato che ''il principio della coesione territoriale e' ancora lontano dall'aver fatto presa sull'insieme degli Stati membri''. (gs) |
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Ghigo: tolleranza zero su OGM | |||||||||||||||||||
OGM al bando. In un'intervista pubblicata
oggi dal Corriere della Sera
(a pag.15), Enzo Ghigo, presidente della
regione Piemonte e della Conferenza delle Regioni, interviene sulla
scoperta nella sua regione di 381 ettari di mais manipolato geneticamente:
"chi ha sbagliato sarà perseguito penalmente". Anche gli altri presidenti
delle Regioni - afferma Ghigo - condividono il rifiuto sugli organismi
geneticamente modificati: «La mia posizione è comune anche a loro.
Certamente è condivisa da tutti gli assessori all’agricoltura». Ghigo
interviene a "tutto campo" sulla questione, in particolare sulla politica
americana e sul Parlamento europeo che ha approvato in via definitiva due
regolamenti comunitari che impongono l’etichettatura obbligatoria e la «tracciabilità»
di tutti i prodotti di origine transgenica. "Una cosa è certa:
insieme con gli altri presidenti promuoveremo iniziative utili per
scongiurare la massificazione della produzione agricola e per perorare la
qualità e la specificità biologica e non genetica delle nostre
produzioni». Va innanzitutto salvaguardata la nostra produzione e identità
"cuturale" agricola, bisogna "avere li coraggio di difendere la nostra
cultura e storia, in modo da rispondere con le nostre specificità alla
massificazione agricola che gli Stati Uniti vorrebbero imporre". "Il messaggio che l’America sta diffondendo in questo momento sugli Ogm è inesatto", afferma sempre Ghigo. Si cerca di attribuire all’Europa un atteggiamento verso l’Africa e la fame nel mondo non vero e strumentale: "Noi abbiamo invece dimostrato una grande sensibilità verso i problemi di approvvigionamento alimentare. Il Piemonte sta facendo grandi investimenti in Burkina Faso e lo stesso posso dire per altre Regioni. Mi pare dunque che l’Europa abbia dato risposte anche più tangibili rispetto a quelle statunitensi al problema della fame nel mondo". (gs) |
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Censis: la salute degli italiani | |||||||||||||||||||
I comportamenti degli italiani in materia di sanita' sono emersi
dall'indagine annuale del
Monitor
Biomedico 2003, realizzata dal Censis su un campione di italiani nel
mese di marzo 2003. Per reperire risorse aggiuntive per finanziare la spesa sanitaria il ticket e' preferito all'introduzione di ulteriori tasse. Un dato di natura generale riguarda, inoltre, l'alta percentuale di persone che non ha opinioni definite o semplicemente non risponde sui temi relativi al federalismo sanitario, a testimonianza di un dibattito che accende gli animi nelle aule politiche, ma arriva sfocato nella societa'. Un approfondimento ha riguardato quattro regioni: Lombardia, Toscana, Lazio e Campania dalle caratteristiche sociali e sanitarie molto diverse tra loro. Ecco alcuni dei temi trattati: x) La sintesi del testo x) Gli italiani e la salute Più attenti e più capaci di scegliere;
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Conferenza Unificata su comunicazioni elettroniche e delega lavoro | |||||||||||||||||||
La Conferenza unificata ha espresso parere
favorevole allo schema di decreto legislativo sul
''codice delle comunicazioni elettroniche''
che riguarda le reti e i servizi di
comunicazione elettronica. Il provvedimento recepisce il nuovo quadro normativo europeo di disciplina delle comunicazioni elettroniche attraverso la revisione della normativa esistente nell'ambito di un codice unitario, nella prospettiva della liberalizzazione delle infrastrutture di comunicazione e della garanzia dell'accesso alle infrastrutture e ai servizi di comunicazione elettronica. ''E' un passo importante - ha commentato il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, che ha aggiunto che sono state accolte le osservazioni di Anci, Upi, Uncem e Regioni. ''Ora aspettiamo - ha chiarito - il parere del Parlamento; abbiamo avuto un proficuo confronto con la Commissione europea a cui abbiamo presentato il testo e c' e' stato un giudizio largamente positivo da parte del presidente dell' Autorita' delle Comunicazioni, Cheli. Oggi e' arrivato anche il parere positivo degli enti locali, avendo noi accolto le loro osservazioni''. La Conferenza unificata ha inoltre dato il via libera allo schema di decreto legislativo per l'attuazione delle deleghe in materie di occupazione e mercato del lavoro. All'interno della Conferenza, tuttavia, c'e' stato un evidente distinguo: Anci, Upi e Uncem hanno espresso parere favorevole al provvedimento con l'accoglimento di una serie di emendamenti, mentre le Regioni si sono spaccate tra quelle del centrosinistra contrarie al documento, e quelle di centrodestra, che si sono invece dette favorevoli. (red) |
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U.E.: si discute di sanità e regioni | |||||||||||||||||||
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Coordinare le azioni del Ministero della Salute con quelle programmate
dalle
singole Regioni italiane per favorire la
partecipazione delle istituzioni regionali al processo decisionale
comunitario. La Conferenza degli Assessori
alla Sanità delle Regioni italiane (la prima che si tiene fuori
dall'Italia) diiscuterà in Europa con la Conferenza Europea su "Integrazione e Sviluppo
Sostenibile dei Sistemi Europei di Salute Pubblica". L'iniziativa è delle Regioni Veneto, Lombardia e Liguria, in collaborazione con la Toscana e l'Emilia Romagna. "Si tratta - sottolinea Fabio Gava - assessore del Veneto e coordinatore degli assessori alla sanità delle Regioni - di affrontare in sede europea i temi che anche in Europa, come in Italia, sono i più vicini alle aspettative, all'attenzione, e anche alle preoccupazioni dei cittadini. Una spinta importante che le Regioni italiane vogliono dare alla tanto auspicata nascita di un'Europa dei cittadini, dopo quella dei mercati e delle monete, in occasione dell'apertura del semestre italiano di presidenza europea". Temi centrali saranno la complessa questione della mobilità dei pazienti e degli operatori; l'integrazione a livello regionale delle politiche sanitarie europee; la Carta Europea dell'Assicurazione Malattie; il finanziamento dei sistemi di salute pubblica a livello regionale. (red) |
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