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Sommario |
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Presentato Patto arte contemporanea Governo - Regioni- enti locali | |||||||||||||||||||
E' stato
presentato dal Ministro Giuliano Urbani
il nuovo
Patto per l'arte contemporanea tra il Ministero,
Regioni e enti locali per promuovere
politiche concordate che facilitino la crescita integrata di un sistema
nazionale della contemporaneità che veda affiancati i musei statali,
quelli comunali e regionali, gallerie e fondazioni che hanno contribuito
al sistema dell'arte in Italia. Urbani ha definito il patto ''Non solo un
strumento per lavorare, ma anche un trampolino verso mete doverosamente
più ambiziose'', parlando all'interno del Maxxi, museo nazionale delle
arti del XXI secolo, ancora in costruzione su progetto di Zaha Hadid, ma
con gia' alcune sale aperte.
“Quando si lavora bene non c’è concorrenza ma proposta. Questo Patto per
l’arte contemporanea presentato dal Ministro Urbani dimostra quali siano
le possibilità di collaborazione istituzionale derivanti dalla nuova pari
dignità acquisita da Regioni ed Enti locali con l’ultima riforma del
Titolo V della Costituzione”.
Lo ha dichiarato l’assessore Gian Piero Leo (nella
foto), coordinatore degli assessori ai beni culturali per la Conferenza
delle Regioni, che ha partecipato oggi alla presentazione del
“Patto per l’arte contemporanea” presso la sede del MAXXI (centro
nazionale delle arti del XXI secolo). “Si è aperta una nuova fase,
costruttiva e positiva, sulla valorizzazione dei beni culturali e
l’organizzazione di attività culturali. Ciò dimostra – ha spiegato Leo -
la volontà degli amministratori di Regioni, Province e Comuni di
continuare a lavorare per un federalismo unitario e solidale, ed è
significativo che si parti proprio da specifici piani e progetti per la
cultura. In tal senso si colloca il Patto per l’Arte Contemporanea, che
intende favorire la gestione decentrata delle competenze, l’integrazione e
la valorizzazione delle identità culturali locali, l’acquisizione delle
opere attraverso la concertazione tra i diversi livelli museali presenti
sul territorio. Diciamo che si fa gioco di squadra per creare un sistema
Italia della cultura, e in particolare per l’arte contemporanea.
“Coniughiamo nel modo migliore – ha spiegato Leo - la potestà legislativa
delle Regioni alla determinazione dei principi fondamentali dello Stato.
Coniughiamo nel modo migliore il principio di sussidiarietà in modo tale
da avere un approccio integrato delle amministrazioni pubbliche, che
consenta anche la collaborazione interregionale e quella con il settore
privato. Consapevoli che c’è la possibilità di creare dei poli di
attrazione culturale e quindi dei volani di sviluppo con il turismo”.“Oggi
è importante che istituzioni pubbliche e private –
ha sottolineato Enzo Ghigo, Presidente
della Conferenza delle Regioni - continuino a raccogliere le opere degli
artisti del nostro tempo, formare delle collezioni organiche, produrre
lavori nuovi per portare avanti una tradizione che ha fatto grande il
nostro paese. Campeggia all’esterno della GAM di Torino la frase
dell’artista Maurizio Nannucci: “All art has been contemporary”
cioè tutta l’arte è stata contemporanea, sta a noi crederci e trasmetterla
ai posteri. L’arte contemporanea può creare un sistema di formazione,
crescita professionale e offerta di lavoro notevole e in continuo
rinnovamento. I centri d’arte contemporanea organizzano mostre che
permettono ai giovani artisti di farsi conoscere e di produrre il loro
lavoro. Con i corsi di formazione accolgono stagisti al loro interno,
permettono a neolaureati di sperimentare delle esperienze di lavoro legate
alla comunicazione e alla promozione dell’arte contemporanea”. “Le
Regioni si impegnano – ha aggiunto Leo - pertanto a promuovere,
valorizzare ed incrementare il patrimonio pubblico d’arte contemporanea
nei rispettivi territori, in coerenza con la propria autonomia, attraverso
l’operato di musei e centri espositivi, manifestazioni periodiche, fiere,
premi, siti internet, e quanto altro serva a promuovere oggi l’arte.
Intendiamo inoltre favorire la creazione di reti e di altre forme di
cooperazione fra i diversi soggetti attivi nel settore sia in ambito
nazionale che comunitario. Intendiamo dare impulso – ha concluso Leo - a
nuovi modelli di gestione dei musei e degli spazi dedicati all’arte
contemporanea, individuando anche una rete di centri d’eccellenza per la
loro promozione, che saranno selezionati in base a criteri condivisi di
qualità e rilevanza”. |
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Conferenza Regioni su Commissariamento Porto Livorno | |||||||||||||||||||
La Conferenza delle Regioni, ascoltata oggi un’informativa del Presidente della Regione Toscana Claudio Martini (nella foto) sull’iter che ha portato al Decreto Ministeriale di nomina del Commissario dell’Autorità portuale del Porto di Livorno, ha approvato un ordine del giorno dove si afferma di condividere il giudizio della Toscana sul fatto che le procedure adottate dal Governo hanno eluso nella forma e nella sostanza l’indispensabile ricerca dell’intesa con la Regione prevista espressamente dalla Legge. Si ritiene che il ricorso non giustificato allo strumento del Commissariamento, limitando, di diritto e di fatto, l’attività dell’Ente alla ordinaria amministrazione, mortifichi le prospettive di sviluppo dei porti come di qualunque attività che si fondi sull’attiva partecipazione degli Enti locali o dei soggetti sociali di un territorio. Le Regioni pertanto chiedono con forza al Governo di superare nei tempi più rapidi il Commissariamento decretato a Livorno e di riaprire con le Istituzioni della Toscana il dialogo istituzionale che deve portare ad una soluzione concordata, nel pieno rispetto della Legge. Infine le Regioni considerano imprescindibile il ripristino di un percorso istituzionalmente corretto dal quale devono restare escluse decisioni unilaterali del Governo che mortifichino le prerogative delle Regioni e degli Enti Locali e violino il principio della leale collaborazione tra Istituzioni. (gs) |
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Sanità: Regioni su accordo con GdF e su tutela privacy | |||||||||||||||||||
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Garantire efficacia, procedure snelle
e sinergie alle azioni intraprese dalle Istituzioni per il controllo
della spesa sanitaria: e' questo lo scopo di un incontro con il ministro
dell'Economia e con il Comando della Guardia di Finanza sollecitato oggi
dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni, riunita a Roma, in vista di
protocolli di intesa regionali con la Gdf. ''La Conferenza -
ha annunciato il presidente delle Marche, Vito
D'Ambrosio (nella foto) che, in assenza
di Ghigo ed Errani, ha presieduto la riunione - ha deciso di chiedere al
governo l'incontro. Occorre arrivare ad un accordo-quadro con la Guardia
di Finanza, la cui naturale esplicazione territoriale siano singoli
protocolli regionali''. La Conferenza dei Presidenti, sempre oggi, ha preso in esame e approfondito il contenuto di questi protocolli regionali che dovrebbero essere composti da sei articoli allo scopo di prevenire eventuali violazioni della legge in materia. Tre le aree di collaborazione Regioni-Guardia di Finanza: le strutture convenzionate per la riabilitazione, le modalità prescrittive di farmaci, la fornitura di beni e servizi. E mentre il presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto ha reso noto che L'accordo sui farmaci in discussione tra Ministero dell'Economia, Ministero della Salute e Regioni ''e' ancora fermo'' e che ieri ''c'e' stato un nuovo incontro tecnico tra gli assessori ma l'accordo e' ancora sospeso'', Il coordimnatore defli assesori alla sanità fabio gava ha posto l'accento sul tema della tutela della privacy e le necesssità di controllo della spesa.Il testo unico sulla privacy, già approvato dal Consiglio dei ministri, non piace alle Regioni, le quali ritengono, in particolare, che la copertura del nome del paziente sulle ricette potrebbe essere in contrasto con il loro impegno di controllo della spesa sanitaria e di verifica dell'appropriatezza delle prescrizioni mediche. E' per questo - ha riferito il coordinatore degli assessori regionali alla Sanita', Fabio Gava - che la Conferenza dei presidenti delle Regioni, riunita oggi a Roma, ha dato incarico al presidente delle Marche, Vito D'Ambrosio, di comunicare al governo le perplessità dei governatori relative al testo unico sulla privacy in materia di sanità, verificandone la disponibilità ad un confronto in vista di una modifica del testo unico.Gava ha riferito che la conferenza dei presidenti tornera' ad occuparsi della materia nella prossima riunione per ascoltare il resoconto di D'Ambrosio e prendere eventuali decisioni. A livello UE gli Assessori alla Sanità si sono invece confrontati sulla spinosa questione della mobilita' dei pazienti. ''E' una realtà per certi versi già esistente - ha detto Gava - ma che sconta l'assenza di regole e si affida quindi alle sempre più frequenti sentenze della Corte Europea. I giudici non fanno le regole, ma applicano quelle che ci sono, che sono del tutto insufficienti". (red) |
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Costituzione UE e ruolo Regioni: appuntamenti a Torino e a Bruxelles | |||||||||||||||||||
Il
14 luglio prossimo si svolgerà
a Torino, dalle ore 9,45 alle ore 13,00, presso il Museo Nazionale
del Risorgimento Italiano - Palazzo Carignano,
un Forum dal titolo La Costituzione europea: l'ora delle
scelte nel semestre di Presidenza italiana dell'Unione.
L'evento è organizzato
dall'Ufficio per l'Italia del
Parlamento europeo, in collaborazione con la Rappresentanza in
Italia della Commissione europea, la Provincia di Torino, l'Info Point
Europa della Provincia di Torino e il quotidiano La Stampa."Politiche
settoriali ed i territori Europei:il ruolo degli attori locali e
regionali" è invece il tema di una altro appuntamento in programma il 15
luglio al parlamento Europeo, promosso e organizzato dal Centro
Europeo per le Regioni (CER-IEAP), da UNIONCAMERE) e dalla Conferenza
dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome con
il supporto del
Comitato delle Regioni (CdR),
del Comitato Economico e Sociale (CESE)
e della Associazione delle Camere di Commercio Europee(EUROCHAMBRES)
Le prossime sfide a cui oggi è chiamata
l’Europa si giocheranno principalmente su tre fronti: sull’impatto e
sulle opportunità che offriranno le nuove tecnologie della comunicazione
e dell’informazione (ICT) alle pubbliche amministrazioni locali e
regionali (E-Government), sulle future regole in tema di concorrenza a
cui sono strettamente legate le politiche di aiuti e finanziamenti alle
imprese ed infine sul nuovo scenario normativo sull’immigrazione,
strumento fondamentale per garantire il futuro sviluppo economico delle
regioni europee. In relazione a ciò, le sessioni di lavoro della
Tavola Rotonda 2003 analizzeranno il collegamento tra alcune politiche
comunitarie, i loro impatti sui singoli territori e la possibile
integrazione di tali politiche con quelle regionali e locali. Fra gli
interventi previsti: Vincenzo Falcone, Segretario Generale del Comitato
delle Regioni, Bruxelles, Eduardo Sanchez Monjo, Direttore, Centro
Europeo per le Regioni (IEAP-CER), Barcellona, Spagna, Giuseppe Tripoli,
Segretario Generale, Unioncamere, Roma, Marcello Mochi Onori, Segretario
Generale, Conferenza dei Presidenti delle Regioni italiane e delle
Province Autonome, Roma, Alexander Heichlinger, Lecturer e Capo progetto
CER-IEAP, Barcellona, Gareth Hughes, Amministratore Delegato ERISA (European
Regional Information Society Association) e Professore, Andrea Sammarco,
Dirigente, Unioncamere (Unione Italiana delle Camere di Commercio,
dell’Industria, dell’Artigianato e dell’Agricoltura), Giovanni De
Costanzo, Regione Basilicata, Dirigente Ufficio Società
dell’informazione, Coordinatore responsabile sistemi informativi delle
Regioni italiane,
Thanassis Chrissafis, DG INFOSOC, European Commission,
Raffaele Zanon, Assessore
alle politiche di sicurezza e ai flussi migratori, Regione Veneto (I),
Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome, Laura
Zanfrini, Docente di sociologia dei processi economici, Università
Cattolica di Milano,
Beatrix Hornschall,
Service « Législation relative
aux étrangers », Hôtel de ville de Vienne (A),
Vittorio Macchitella, vicesegretario generale, Unioncamere, Phedon
Nicolaides, Professore di economia e politiche commerciale e
industriale, EIPA, Maastricht, Olanda, Bartolo Vienna, Dirigente
Ufficio Speciale Regimi Aiuti di Stato, Regione Siciliana, Klaus Schlick,
Responsabile della politica economica e della concorrenza,
Rappresentanza del Land Baden-Wurttemberg all’UE, Bruxelles,
Jean Guellec, Chargé de
mission, Service du Développement Technologique et Industriel,
Commissariat Général du Plan (F),
Carlo Sangalli, Presidente Unioncamere,
Roma (I), Sandro Gozi, Member of Prodi Cabinet, European Commission
(I), Arnaldo Abruzzini, Secretary General Eurochambres, Guido Podestà,
Vice President, European Parliament, Brussels* (red)
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Federalismo fiscale: continua il confronto "fuori tempo massimo" | |||||||||||||||||||
Il cosiddetto ''decreto Visco'' va
corretto ''anche rispetto agli altri strumenti perequativi contenuti
nell'art.119 della Costituzione'' ma sempre rispettando i confini posti
dal decreto legislativo: è il commento del Ministro per gli Affari
Regionali, Enrico La loggia, espresso al termine della conferenza
Stato-Regioni che ha preso atto della mancata intesa fra le Regioni sul
federalismo fiscale,
nonostante in mattinata si fosse giunti ad un passo dall'accordo.
La Loggia e i rappresentanti delle Regioni hanno comunque concordato
l'apertura di un tavolo per modificare i meccanismi del decreto a partire
dal 2003. La Loggia ha sottolineato che si continuerà a ragionare
con le Regioni ''per vedere quali correttivi siano possibili, senza però
andare al di là dei limiti posti dal 56/2000''. ''Ci metteremo a lavorare
subito -
ha concluso il Ministro
- anche se ci vorrà tempo perché la materia è particolarmente complessa.
Si va avanti cercando di limitare i danni. Nel frattempo le regioni
incasseranno quello che possono incassare attraverso l'applicazione di
questo decreto legislativo con tutte le elasticità possibili che saremo in
grado di provare per ovviare alle penalizzazioni''. Preso atto del mancato accordo, i Presidenti delle Regioni con il sostegno del sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas (nella foto) e dello stesso ministro per gli Affari Regionali, Enrico La Loggia, hanno deciso - come ricordato - di andare avanti, istituendo, in seno alla conferenza Stato-Regioni, un tavolo per modificare i meccanismi del decreto legislativo 56/2000 a partire dal 2003. Un tavolo di confronto reso necessario dalla decisa opposizione della Regione Puglia. Il governatore Raffaele Fitto ha confermato di aver ufficializzato il suo no all'intesa sul DPCM proposto dal governo in attuazione del decreto legislativo 56 del 2000''. ''Noi riteniamo - ha detto Fitto - che il federalismo fiscale così come è previsto dal decreto legislativo 56 sia iniquo e ingiusto e non possa trovare applicazione non solo per la perequazione che crea ai danni delle Regioni del Mezzogiorno ma perchè in contrasto con 'art.119 della Costituzione". Sull'annunciato ricorso della Regione Puglia, il Ministro La Loggia ha poi detto di averne ''preso atto'' e ''valuteremo le ragioni che saranno inserite nel ricorso''. Ripercorrendo le ultime tappe della vicenda è poi intervenuto il Presidente della Regione Marche, Vito D'Ambrosio, il quale, in assenza di Ghigo e di Errani, ha presieduto la Conferenza dei Presidenti delle Regioni. ''In questo giorno e mezzo - ha detto D'Ambrosio - abbiamo cercato un percorso ed arrivando vicinissimi ad un accordo che però non ha ottenuto il consenso della Puglia. Siamo comunque tutti convinti che il 56 del 2000 e' superato ma ora e' in vigore e si deve applicare. Il governo deve distribuire le risorse. Dopodiché ci facciamo carico di modificarlo puntando per il 2003 all'applicazione degli articoli 117 e 119 della Costituzione. Il decreto legislativo - ha ribadito - e' oggi l'unico strumento, ma parallelamente lavoreremo per arrivare ad un provvedimento in linea con un federalismo fiscale solidale''. E mentre il Presidente Bassolino ricorda che nella Conferenza delle Regioni del 9 luglio una proposta della Campania aveva registrato un largo consenso e la sola opposizione della Lombardia, il Presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, si dice fiduciosa. ''Sono convinta - ha spiegato - che siamo comunque vicino all'accordo. Non vogliamo tornare ai trasferimenti, ma andiamo verso una modifica dei criteri contenuti nel decreto legislativo 56/2000''. (sm). |
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Presentato calendario fieristico 2004 | |||||||||||||||||||
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Definito il Calendario 2004 delle fiere. La Conferenza delle Regioni
ritiene che con la modifica del Titolo V della Costituzione, apportata con
la Legge Costituzionale 3/2001, la potestà legislativa in materia
fieristica è trasferita in via esclusiva dallo Stato alle Regioni e
Province Autonome. Nel caso delle manifestazioni fieristiche qualificate
Internazionali o Nazionali, data la rilevanza degli eventi, la Conferenza
dei Presidenti delle Regioni e Province Autonome, ha ritenuto di
individuare delle regole minime comuni, al fine di sviluppare
armonicamente il sistema fieristico italiano. Nella seduta del 24 ottobre
2002 la Conferenza ha approvato all’unanimità: 1) i requisiti d’idoneità
dei quartieri fieristici per lo svolgimento di manifestazioni
Internazionali e Nazionali; 2) i criteri di riconoscimento della qualifica
di Internazionale e Nazionale alle manifestazioni fieristiche; 3) le
procedure per la formazione del Calendario Fieristico Italiano, che deve
essere definito entro il 30 giugno dell’anno antecedente a quello cui il
Calendario si riferisce.Il Coordinamento Interregionale per le Fiere,
organismo della Conferenza per la materia fieristica, ha condotto un
serrato lavoro che ha visto come protagonisti, oltre che le Regioni e
Province Autonome, anche il Ministero delle Attività Produttive e,
soprattutto le Associazioni delle fiere italiane: A.E.F.I. (Associazione
Esposizioni Fiere Italiane), C.F.I. (Comitato Fiere Industria) e C.F.T.
(Comitato Fiere Terziario). Il risultato è la tempestiva definizione del
Calendario 2004, pubblicato sul sito Internet della Conferenza (www.regioni.it),
per essere costantemente aggiornato. |
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