periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 60 - Roma, 19 giugno 2003

Sommario

Corte Conti: Regioni costrette all'indebitamento Emilia-Romagna: sito per "drogati da gioco"
Federalismo: Bossi, Speroni e Casini Assessori sanità su riforma Istituti Ricerca
Ghigo ed Errani su relazione Corte Conti. Prosegue oggi Conferenza Regioni Coinvolgere Regioni in attuazione Delega ambientale
Corte Conti: Regioni costrette all'indebitamento

Le Regioni rispettano il patto di stabilità pur mancando i trasferimenti di risorse. Lo dice la Corte dei Conti. E in generale il migliore andamento dei conti pubblici e' da attribuire alle esigenze di cassa delle Regioni, in particolare quelle a statuto ordinario, il cui impatto positivo si e' fatto sentire con una flessione di 4,4 miliardi rispetto al 2001.
La Sezione Autonomie della Corte dei conti ha presentato, infatti, al Parlamento la "Relazione sulla gestione finanziaria delle Regioni - esercizi 2001-2002" ( Copertina e Indice , Parte 1 , Parte 2 , Allegati Swap e Cartolarizzazione Parte 2^, Allegati 1,2,3,4 e 5 Parte 2^ , Parte 3 , Tabelle allegate alla parte 1 ,Tabelle allegate alla parte 2 ,Tabelle allegate alla parte 3 ) che è consultabile sul sito www.corteconti.it. Grave crisi di liquidità e incremento del 34% del debito complessivo, 170.719 casi di ricovero ospedaliero ad alto rischio di inappropriatezza, ma anche notevole diminuzione dell'impatto sul fabbisogno statale delle esigenze di cassa. Sono alcuni dei risultati che emergono dalla relazione.
Il risultato positivo del 2002 dei conti pubblici - afferma la Corte - è attribuibile soprattutto alla gestione della sanità, ove è slittata al 2003 sia l'assegnazione del finanziamento 2002, sia l'erogazione di quote di ripiano a carico dello Stato a copertura dei disavanzi degli anni 94-99, 2000 e 2001, per i quali permane ancora un credito delle Regioni. Dunque, gli slittamenti di cassa sono stati pari complessivamente a 7,9 miliardi, cui va aggiunto l'ammontare del fondo perequativo 2002 non corrisposto a causa della mancata ripartizione del fabbisogno (circa 6,2 miliardi): in questo caso, l'impatto della finanza regionale sul fabbisogno statale sarebbe stato ben maggiore (14 miliardi) e, rispetto al 2001, anziché in flessione del 4,5% avrebbe fatto registrare un incremento di circa 10 miliardi, cioè +12,6%.
Meno trasferimenti, ma soprattutto il loro rinvio, ha determinato un maggior ricorso delle Regioni all'indebitamento.
Serie perplessità - osserva la Corte dei Conti - suscitano i dati di spesa 2002 la cui flessione rispetto ai 2 anni precedenti, se in parte può attribuirsi alle misure adottate per la riduzione del prezzo dei farmaci, al contenimento della spesa per il personale e agli acquisti centralizzati di beni e servizi, e' stata altresì influenzata da misure di blocco della spesa e da slittamento dei finanziamenti destinati però ad avere effetto solo provvisorio con consistente differenziale che si prevede sarà registrato nei dati definitivi o come maggiore impatto sul 2003''. La Corte dei Conti registra come ben otto Regioni hanno fatto ricorso nel 2002 ad emissioni di bond (Umbria, Toscana, Lombardia, Marche, Lazio, Abruzzo, Valle d'Aosta, Friuli-Venezia Giulia) per un valore complessivo di 4,7 miliardi.
In attesa dei dati definitivi, i risultati dell'anno 2002 consentono di riscontrare un generale adempimento alle regole poste dal Patto di stabilità interno con le Regioni a statuto ordinario che hanno mantenuto la crescita della spesa corrente entro il limite del 4,5%.
Intanto i
l Tar del Lazio avvierà le procedure per una cessata materia del contendere in merito ai ricorsi presentati da 17 Regioni sul decreto cosiddetto "'taglia-spese'' emesso dal ministro dell' economia Giulio Tremonti lo scorso settembre, nella parte riguardante la riduzione di spese per Asl e ospedali. (gs)
Federalismo: Bossi, Speroni e Casini

Federalismo a forza di fucilate. ''Quando non ce la fece, Cattaneo si ritirò. Noi non ci ritiriamo a costo di fucilare uno dopo l'altro i nostri uomini''.  Umberto Bossi, presente alla Camera allo scoprimento del busto di Carlo Cattaneo, ribadisce così la volonta' della Lega di combattere fino in fondo la battaglia per il federalismo, di cui l'Italia ''ha bisogno come il pane''.
Mentre
Francesco Speroni dice un "No secco" al riferimento all'interesse nazionale che An vuole inserire nella riforma del titolo V della Costituzione sul federalismo: ''Meglio lasciarlo com'e' che cambiarlo in modo centralista''. No al rimpasto: ''Agli elettori non importa nulla''. Si', e presto, alla devolution, che ''deve proseguire sul suo binario, nel rispetto degli accordi di governo''. Speroni chiede dunque che, se nella Cdl non si trova un'intesa che comprenda anche la Lega, la riforma del Titolo V del ministro La Loggia sia accantonata. ''Se non si trova un accordo completo per un Titolo V federalista -spiega infatti ad Affaritaliani.it- e' meglio lasciarlo com'e' piuttosto che riformarlo in modo centralista, attraverso l'interesse nazionale e altri punti sui quali la Lega non e' d'accordo. La devolution, invece, prosegue su un binario diverso e deve andare avanti come da accordi''.
Il
Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini ha colto l'occasione, dello scoprimento del busto marmoreo di Carlo Cattaneo (a fianco, nel ritratto), "per riflettere con serenità fra noi, con grande scrupolo e consapevolezza istituzionale, sulle nostre radici federaliste in un quadro di unita' nazionale''. La lezione storica di Cattaneo e' ''un'indicazione preziosa'' per le forze politiche e le istituzioni del nostro paese che stanno affrontando l'ordinamento federale: ''Il federalismo non puo' costituire motivo di divisione e di lacerazione. Esistono invece le condizioni perche', nel costruire risposte legislative nuove, possa emergere un minimo comune denominatore sul quale edificare un disegno organico e coerente che assegni alle realta' territoriali ruoli e ambiti di azione diversi, ma ne preservi nel contempo la ricchezza e l'unicita' del contributo al progresso della societa' civile. (gs)
Ghigo-Errani su relazione Corte Conti - anche oggi Conferenza Regioni

Anche oggi Conferenza delle Regioni, e poi a seguire le Conferenze  Unificata (Via della Stamperia, 8 - ore 14.30) e Stato-Regioni (Via della Stamperia, 8 - ore 15.30). Intanto ieri Enzo Ghigo e Vasco Errani, rispettivamente  Presidente e Vice Presidente della Conferenza delle Regioni, hanno commentato la relazione della Corte dei Conti:
“La Relazione sulla gestione finanziaria delle Regioni per gli esercizi 2001 e 2002 amplifica e sottolinea temi che la Conferenza dei Presidenti delle Regioni da diversi mesi sta sottoponendo all’attenzione del Governo, in particolare per quanto riguarda la situazione di cassa e la crescita del fabbisogno nel settore sanità”. Per
Enzo Ghigo e Vasco Errani “Le Regioni stanno soffrendo di una grave crisi di liquidità che peraltro si sta aggravando anche in virtù degli interessi che le Regioni stanno pagando e che portano ad un ulteriore aggravio finanziario.
“I dati della Corte dei Conti vanno letti attentamente e non danno più adito ad alcun dubbio: la diminuzione del fabbisogno del settore statale – dice la Corte dei Conti – “è attribuibile soprattutto alla gestione della sanità, ove è slittata al 2003 sia l’assegnazione del finanziamento 2002, sia l’erogazione di quote di ripiano a carico dello Stato a copertura dei disavanzi degli anni ‘94-‘99, 2000 e 2001, per i quali permane ancora un credito delle Regioni”.
Le Regioni stanno dimostrando senso di responsabilità istituzionale in considerazione della necessità di mantenere il nostro Paese entro i limiti del Patto di Stabilità interno – come dimostra la diminuzione del fabbisogno su cui evidentemente incide lo sforzo sopportato fino ad oggi dalle Regioni - ma con uguale senso di responsabilità abbiamo il dovere di richiamare le necessità finanziarie legate alla copertura economica dei livelli essenziali di assistenza.
Va poi rimarcato quanto afferma la Corte in materia e in relazione al sistema di finanziamento. Citando testualmente “l’anno 2002 si è rivelato di attesa per il federalismo fiscale. In attesa del nuovo sistema di finanziamento, le Regioni appaiono più sensibili e impegnate nella difficile gestione delle entrate. Dall’esame delle finanziarie regionali per il 2003 e dei DPEF regionali emerge che le Regioni hanno progredito nella gestione degli spazi loro offerti dalla normativa vigente, attuando incrementi delle entrate, adeguando a specifiche finalità agevolative le aliquote di tributi propri, disponendo graduazioni o esenzioni per particolari categorie, prevedendo azioni per il recupero di gettito attraverso una gestione più efficiente dei tributi propri, un incremento delle sanzioni e una semplificazione delle norme che regolano i tributi regionali minori”.
La Corte ha esaminato i bilanci delle Regioni evidenziando in generale condizioni di equilibrio gestionale, ha vagliato i pagamenti delle entrate di cassa riscontrando una flessione nei pagamenti 2002 che va ricondotta proprio alle restrizioni di liquidità sopportate dalle Regioni a causa di uno slittamento nelle erogazioni dei finanziamenti per la sanità.
E’ ora che il Governo risponda con urgenza alle richieste delle Regioni – hanno concluso Ghigo ed Errani – in particolare, come sottolineato dalla stessa relazione della Corte dei Conti, non è più dilazionabile la soluzione del grave problema di cassa che affligge le Regioni, ormai, per quel che concerne la sanità, non più allineate al fabbisogno. Le modalità di erogazione del finanziamento del Servizio Sanitario devono prevedere la rivalutazione delle previsioni programmatiche della spesa sanitaria per gli anni 2002, 2003 e 2004. Le risorse non ancora erogate per l’anno 2002 sono pari a 2,3 miliardi di Euro e per l’anno 2003 sono pari a 2,4 miliardi di Euro. L’erogazione di tali fondi non può più attendere, a meno di non voler ridurre la funzionalità del Servizio Sanitario Nazionale, con grave danno per i cittadini. (sm)

Emilia-Romagna: sito per "drogati da gioco"
Stradanove è un sito Internet del Comune di Modena dedicato ai giovani, finanziato dalla Regione Emilia Romagna, che offre un nuovo servizio di consulenza dedicato a tutte le persone che hanno problemi con il gioco d’azzardo che – secondo le ultime stime – sono circa mezzo milione in Italia.
I punti di forza del servizio (
www.stradanove.net/azzardo) sono due: l’azzardòmetro – uno strumento che permette di misurare on-line il proprio grado di dipendenza dal gioco – e un servizio di consulenza gestito da uno psicologo.
“I problemi correlati al gioco d'azzardo – ha dichiarato l’assessore regionale alle politiche sociali Gianluca Borghi -  rappresentano un fenomeno in aumento nel nostro Paese come nel resto d'Europa”. “L'Assessorato alle Politiche sociali della Regione – ha aggiunto - guarda con attenzione a tutte le esperienze di prevenzione e trattamento di quella che si può configurare come una vera e propria dipendenza patologica. La proposta di "Stradanove", che si è già affermato come portale in grado di comunicare con i giovani su varie tematiche, appare particolarmente adatta a diffondere informazioni e consulenze sul tema”.
La nuova rubrica sul gioco d’azzardo offre anche una vasta area di documentazione e una bibliografia di riferimento e rafforza la vocazione di servizio di Stradanove, testimoniata anche dai dati di maggio 2003 che hanno visto il portale del Comune di Modena e della Regione Emilia Romagna attestarsi intorno ai 3 milioni e mezzo di contatti mensili. (sm)
Assessori sanità su riforma Istituti di Ricerca

Nuove regole per una riforma della gestione degli Istituti di Ricerca (Irccs). E' la richiesta della conferenza degli assessori regionali alla sanità, coordinati da Fabio Gava, assessore Veneto,(nella foto), che inoltre chiede un ruolo operativo anche per le Regioni a fianco dello Stato, oggi gestore diretto degli enti. E' stata, tra l'altro, ribadita la necessita' di una riforma che dia alle Regioni competenze dirette sia economiche che gestionali. Il ministro presentera' entro il 30 giugno uno schema di decreto legislativo per evitare la decadenza della delega per gli Irccs, e nei giorni scorsi ha chiesto espressamente agli assessori di aprire un tavolo di confronto che potrebbe portare già al primo passo di una riforma.
Su un altro fronte, la conferenza ha stabilito anche di  aprire un tavolo di verifica sulla situazione dei servizi erogati ai disabili nelle singole regioni, per presentare un quadro completo della materia alla prossima Conferenza Stato- Regioni che si svolgera' il 7 e 8 luglio a Bruxelles, dopo l' avvio del semestre italiano. n quella data si discutera anche di mobilità dei pazienti e di accesso alle cure mediche a livello transnazionale e della adozione della Carta europea di assicurazione malattia. (red)
Coinvolgere Regioni in attuazione Delega ambientale

Le Regioni condividono la necessità di un unico corpo normativo ambientale al fine di superare la frammentarietà e dare maggiore certezza giuridica”, lo ha dichiarato Ugo Cavallera (nella foto), coordinatore degli Assessori all’ambiente per la Conferenza dei Presidenti delle Regioni, intervenendo all’audizione presso l’VIII Commissione della Camera che sta esaminando il Ddl “Delega al Governo per il riordino, il coordinamento  e l’integrazione della legislazione in materia ambientale”.
“Le Regioni però – ha ricordato Cavallera - nel parere espresso in Conferenza Unificata hanno da un lato ribadito il loro ruolo legislativo nell’attuazione dei principi e criteri direttivi statali, dall’altro hanno rimarcato la necessità di garantire un’ampia interlocuzione con le Regioni e gli Enti locali nel corso della predisposizione degli atti attuativi della delega." (red)

 

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