periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 56 - Roma, 13 giugno 2003

Sommario

Errani (Regioni): mai più intese senza copertura finanziaria Formigoni: collaborazioni con West Bengal e Kharkiv
Istat: aumentano esportazioni regioni Prospettive del federalismo fiscale: un articolo di Antonini
Nuovi servizi web regioni Ministri Finanze UE: accordo su quote latte
Errani (Regioni): mai più intese senza copertura finanziaria
''Non potremo più firmare intese con i vari ministeri se non e' garantita, per iscritto dal ministero dell'economia, la piena copertura finanziaria in relazione alle diverse competenze attribuite alle Regioni''. Lo ha dichiarato il Vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine della Conferenza Stato-Regioni, in merito ad una serie di ''pendenze come per esempio le questioni che riguardano la sanità e i mancati pagamenti alle regioni che sono in regola''. Il presidente Errani ha spiegato che in base ad un calcolo fatto dalla Regione Lombardia le Regioni, pagano per questo mandato trasferimento delle risorse, circa 45 miliardi di vecchie lire al mese, che in un anno arrivano fino a 530 miliardi di vecchie lire. ''Io dico che questa non e' una buona amministrazione -ha continuato Errani - e dato che non siamo in un periodo di vacche grasse non potremo più firmare intese senza garanzie scritte''.  Quanto alla riunione della Conferenza Stato-Regioni, il Vicepresidente ha riferito che le Regioni hanno posto la questione di costruire insieme il Dpef su cui c'è un impegno del governo, ma ''le risposte sono ancora troppo generiche -ha detto Errani- bisogna prendere atto che quando si parla di Dpef si parla dello Stato centrale, delle Regioni e delle altre autonomie locali. Bisogna ragionare sul rapporto tra prelievo fiscale e spesa pubblica per sostenere il Welfare, perché siamo in condizioni di insostenibilità del Welfare, e su queste questioni attendiamo una risposta politicamente rilevante da parte del governo".
Sul tema del federalismo fiscale la Conferenza delle Regioni tornerà a riunirsi il prossimo 18 giugno.
La Conferenza dei Presidenti delle Regioni del 12 giugno ha approvato i seguenti documenti su
: Schema accordo modalità organizzazione corsi formazione responsabili tecnici operazioni revisione veicoli a motore ; Studi fattibilità opere pubbliche; Disposizioni urgenti in materia di valorizzazione e privatizzazione del patrimonio immobiliare pubblicopersonale regioni: Accordo conferenza Unificata attuazione art.34, comma 11 della Finanziaria ;Guida per la certificazione da parte dei Nuclei regionali di valutazione e verifica degli investimenti pubblici (NUVV)  (sm)
Istat: aumentano esportazioni Regioni

L'Istat annuncia che nel primo trimestre 2003 le esportazioni italiane hanno registrato un lieve aumento, con un incremento in valore dello 0,2 per cento rispetto all'analogo periodo del 2002. La variazione è risultata positiva nel Mezzogiorno (più 2,8 per cento) e nell'Italia nord-occidentale (più 2,6 per cento). Le regioni nord-orientali e centrali hanno invece segnato riduzioni (rispettivamente meno 2,2 per cento e meno 3 per cento).
L'andamento congiunturale, valutato sui dati depurati della componente stagionale, ha registrato nel primo trimestre 2003 un aumento delle esportazioni, rispetto al trimestre precedente, dello 0,2 per cento nell'Italia nord-occidentale e riduzioni dell'1,9 per cento nell'Italia meridionale ed insulare, del 4,3 per cento nell'Italia nord-orientale e del 6,4 per cento nell'Italia centrale.
Nella banca dati COEWEB sono disponibili, a partire dal 11 giugno 2003, le tavole dettagliate per settore di attività economica e regione.
Infine, l'Istat sta promuovendo, nell’ambito del progetto interdipartimentale "Informazione statistica territoriale e settoriale per le politiche strutturali 2001-2008", un'attività di ricerca che risponda alla crescente domanda di informazioni statistiche a livello territoriale.
Ciò ha portato alla realizzazione di una serie di indicatori statistici regionali sulla base dei quali è stata condotta l’attività di programmazione e valutazione ex ante degli interventi da attuarsi nelle regioni Obiettivo 1 nell’ambito dei Fondi strutturali 2000-2006.
Successivamente all’approvazione del Quadro Comunitario di Sostegno da parte della Commissione Europea, la lista degli indicatori di "contesto chiave" è stata revisionata, determinando l'inserimento di nuovi indicatori, la modifica o la sostituzione dei precedenti.
(gs)

Nuovi servizi web regioni
La Regione Friuli-Venezia Giulia (www.regione.fvg.it) ha attivato sul sito uno spazio tematico dedicato all'artigianato, cui si accede scegliendo il settore "artigianato" tra quelli elencati sulla home-page del sito stesso.
Si tratta di uno strumento di informazione rapido e completo sulla disciplina generale dell'impresa artigiana e sulle possibilità di finanziamento previste per il settore, recentemente riordinate ed innovate con l'introduzione della legge regionale 12 del 2002 "Disciplina organica dell'artigianato", e la successiva emanazione della disciplina regolamentare di attuazione della legge stessa. Sul sito si trovano ora le informazioni necessarie a chi vuole intraprendere o ha già intrapreso un'attività artigiana.
Mentre sul sito Internet della Regione Emilia-Romagna le aziende interessate, e che hanno presentato domanda, potranno verificare l’ammissione o l’esclusione dai contributi previsti per le imprese del commercio e del turismo. Basta collegarsi a
http://www.regione.emilia-romagna.it/imprese/L449/default.asp e effettuare una ricerca indicando il numero di Partita Iva e/o il codice fiscale. Ai soggetti ammessi sarà comunque inviata una comunicazione personale.
Sul sito della regione Abruzzo c'è, invece, l'"
Atlante dell'agricoltura", realizzato dal Servizio informazione statistica della Regione sulla base dei dati del ''Censimento generale dell'agricoltura''. I dati - raccolti in volume e disponibili nella sezione 'Statistica' del sito www.regione.abruzzo.it - evidenziano un settore caratterizzato da ''microaziende'': solo il 33% (cui corrisponde il 50,5% del terreno agricolo coltivato) supera, infatti, i 20 ettari di estensione. Nella maggior parte dei casi le aziende non dispongono di piu' di tre ettari di superficie coltivata.
Segnaliamo infine il sito promosso dell'azienda turismo di Napoli e promosso dalla regione Campania www.inaples.it e un nuovo portale privato www.piemonte-magazine.it. che contribuisce a far conoscere la regione.
Sull'argomento "innovazione tecnologica e Regioni" Federcomin ha elaborato un accurato rapporto. Secondo l'organizzazione di Confindustria " Con il Rapporto "E-Regions, le strade dell'innovazione", realizzato in collaborazione con IDC, si è voluto fare il punto sulla diffusione delle tecnologie e dei servizi ICT presso le amministrazioni locali, con un'ottica di approfondimento su alcuni aspetti specifici, che abbiamo così individuato: sensibilità al tema "Innovazione ed eGovernment";capacità specifiche nell'elaborazione, presentazione e management di progetti informatici; ostacoli o impedimenti nell'attuazione dei programmi di sviluppo; progetti informatici effettuati, in corso e programmati; variazione prevista della spesa informatica; eventuale necessità di supporto nella preparazione e presentazione delle richieste di finanziamento; offerta di servizi on-line da parte della Pubblica Amministrazione Locale a favore dei cittadini e delle imprese. (gs)
Formigoni: collaborazioni con West Bengal e Kharkiv
Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, ha firmato con il chief minister del West Bengal, Buddahadeb Bhattacharya, un Protocollo d'intesa con la Lombardia che sancisce la collaborazione in ambito economico, sociale, sanitario, e nel settore delle Public Utilities (con particolare riferimento alle risorse idriche), favorendo la creazione di joint ventures e gli scambi commerciali tra imprese indiane e lombarde.
"Con la visita di Bhattacharya - ha sottolineato Formigoni - si rafforza ancora di più l'amicizia tra Italia e India grazie alla concreta collaborazione tra Lombardia e West Bengal, nel contesto delle attività internazionali della nostra regione che si arricchisce così di un partner molto forte".
Tra le materie oggetto dell'accordo un'attenzione particolare è stata data ai settori agro-alimentare, tessile, manifatturiero, ai processi di lavorazione della pelle, ai servizi di pubblica utilità e alle tecnologie di trattamento delle acque.
Il presidente Formigoni ha ricevuto anche la visita del presidente della Regione Ucraina di Kharkiv, Aleksey Kolesnik. Sono state confermate la disponibilità e l'interesse della Regione Lombardia per continuare a creare e favorire le opportunità di collaborazione tra le due regioni. (red)
Prospettive del federalismo fiscale: un articolo di Antonini

 L'ultimo numero de "Le Regioni" (edizioni Il Mulino) ospita un articolo di Luca Antonini (professore straordinario di diritto costituzionale Università di Padova) dedicato a: "La vicenda e la prospettiva dell'autonomia finanziaria regionale: dal vecchio al nuovo art. 119 Costituzione".
Nello stesso numero della Rivista oltre ad un editoriale "
Inattuazione e attuazione del nuovo Titolo V" di  Giandomenico Falcon, sono pubblicati i seguenti articoli:"L'autonomia finanziaria degli enti territoriali: note esegetiche sul nuovo art. 119 Cost." di Antonio Brancasi, ; La "materia" agricoltura nel sistema definito dall'art. 117 Cost. di Alberto Germanò ; La Conferenza Stato-Regioni nella XIII e XIV legislatura di Ilenia Ruggiu.
Nel suo articolo Antonini ripercorre le tappe fondamentali raggiunte fino ad oggi in tema di federalismo fiscale, partendo proprio dalla primitiva impostazione "statalista" che nasceva dalla "convinzione che solo un totale accentramento del prelievo e del controllo delle decisioni finanziarie avrebbe consentito, da un lato, di porre sotto controllo l’evoluzione della spesa, e, dall’altro, di raggiungere livelli uniformi di offerta di servizi essenziali sul territorio nazionale". "Il modello centralizzato degli anni ‘80, tuttavia - scrive Antonini - non si è dimostrato un metodo efficace rispetto all’obiettivo dell’eguaglianza nel godimento dei diritti sociali"
Affrontando poi il tema delle riforme degli anni ‘90, Antonini ricorda che "con il d.lgs. n. 502 del 1992 si dispose la regionalizzazione dei contributi sanitari" e con la  legge "n. 549 del 1995 il processo di autonomia finanziaria acquistò maggiore vigore attraverso la soppressione di tutti gli «storici» fondi di trasferimento, sia a destinazione libera (come il Fondo comune e il Fondo per i programmi regionali di sviluppo) che vincolata (come il Fondo nazionale trasporti), ad eccezione del Fondo sanitario nazionale". Fondi che vennero "sostituiti con un fondo perequativo di tipo verticale non vincolato e con una compartecipazione all’accisa sulle benzine". "Nella seconda metà degli anni’ 90 il cammino di riforma dell’autonomia finanziaria regionale è arrivato ad una svolta con il d.lgs. n. 446 del 1997 che ha introdotto l’IRAP, l’addizionale IRFEF e contemporaneamente abolito i contributi sanitari e altri tributi locali e nazionali". "L’introduzione della nuova imposta - scrive ancora antonini - avrebbe dovuto garantire alle Regioni una maggiore autonomia finanziaria. In realtà, la filosofia impositiva dell’IRAP (...) collide con la pretesa di fiscalizzare i contributi sanitari sull’assunto che la sanità sia un bene nazionale" e "il suo carattere di imposta reale sulle imprese e sul lavoro autonomo la rende scarsamente idonea ad essere il cardine del finanziamento dei servizi sanitari, che sono un servizio a prevalente consumo individuale". Queste discrasie hanno lasciato insoluta la contraddizione tra un modello centralistico di sanità e l’attribuzione del suo finanziamento e della sua gestione alle Regioni. Affrontando poi le riforme più recenti, Antonini riconosce che "con l’art. 10 della legge delega n. 133 del 1999 si è inteso portare il sentiero di riforma verso il soddisfacimento di due esigenze fondamentali: innanzitutto quella di garantire certezza riguardo alle risorse disponibili, allentando la dipendenza dai trasferimenti erariali decisi annualmente in sede di bilancio e in secondo luogo quella di costruire un sistema di perequazione che realizzasse in modo trasparente gli obiettivi di solidarietà interregionale (...) Alla delega il Governo ha dato attuazione con il d.lgs. n. 56 del 2000, intitolato «Disposizioni in tema di federalismo fiscale», che, traducendo in modo non sempre conforme i principi e i criteri direttivi dell’art. 10 della 1. n. 133 del 1999, ha istituito, a partire dal 2001, il nuovo sistema di autonomia finanziaria regionale (...) L’ammontare dei trasferimenti soppressi dal dlgs. n. 56 del 2000 è stato pari, per l’anno 2001, a 56.656 mld. di lire, di cui il 99,2% relativi alla sanità. (...) Si è trattato, tuttavia, di una risposta piuttosto debole alla domanda di autonomia delle Regioni: l’IVA, infatti, è un’imposta sta tale rispetto alla quale i margini di effettivo intervento a livello regionale sono praticamente nulli. In ogni caso, l’aumento dell’autonomia regionale è stato consistente. (...) Il nuovo sistema finanziario ha segnato un notevole progresso, più qualitativo che quantitativo, rispetto al passato. Con la riforma, dopo una lunga parentesi, la nozione di «quote di tributi erariali» di cui all’art, 119 Cost., che in passato era stata elusa con la pratica dei trasferimenti determinati annualmente in via discrezionale dalla legge finanziaria, ha quindi ritrovato una corretta interpretazione. (...) Altro aspetto fondamentale del nuovo sistema di autonomia finanziaria regionale è stato quello de nuovo meccanismo di perequazione. Al fine di garantire la realizzazione di obiettivi di solidarietà interregionale è stato, infatti, istituito il Fondo perequativo nazionale destinato ad essere alimentato dalla compartecipazione all’IVA. e strutturato in base alla popolazione residente, alla capacità fiscale, ai fabbisogni sanitari e alla dimensione geografica di ogni Regione (...) La riforma ha anche introdotto importanti novità sul versante del finanziamento della sanità, eliminando i vincoli di destinazione. E stata infatti prevista, a partire dal 2004, l’abolizione del vincolo alla quota capitaria stabilita dal Piano sanitario nazionale. Il nuovo siste ma, inoltre, ha disposto l’abolizione del vincolo di destinazione sul l’IRAP, che cessa di costituire l’unica fonte di finanziamento regiona le della sanità".
Nella parte finale dell'articolo però Antonini sottolinea che " fronte di questi progressi sono, tuttavia, rimasti alcuni aspetti critici.(...) In primo luogo il sistema di perequazione assume un carattere ibrido, poiché non risulta strutturato come un reale sistema «orizzontale». Esso mantiene una connotazione verticale, con l’anomalia di un sistema di compartecipazione dove solo la quota dell’IRFEF e dell’accisa sulla benzina sono interamente attribuite alle Regioni in modo diretto, cioè in base ai dati indicativi delle rispettive basi imponibili regionali, mentre quella relativa aIl’IVA è attribuita secondo criteri perequativi (...) In realtà, un sistema autenticamente orizzontale avrebbe implicato l’istituzione di un organo politico in grado di gestire e superare il conflitto distributivo, garantendo la rappresentanza degli interessi coinvolti: una soluzione, quindi, strutturata sui modello del Bundesrat tedesco in grado di funzionare come effettiva camera di compensazione finanziaria"
"Inoltre - prosegue nella sua analisi Antonini - sebbene il nuovo decreto nel ridisegnare le norme del finanziamento della sanità abbia cercato di mantenere una distinzione delle responsabilità ha lasciato tuttavia aperti numerosi problemi applicativi (...) In particolare, è rimasta insoluta la contraddizione insita nel tentativo — ricorrente nel sistema italiano — di conciliazione di due opposte esigenze: da un lato quella di mantenere il carattere nazionale del Servizio sanitario e dall’altro quella di responsabilizzare le Regio ni sui versante del finanziamento".
Infine Antonini si sofferma sugli "ultimi sviluppi dopo il dlgs. 56 del 2000: dal patto 8 agosto 2001 alla delega per la riforma fiscale"
"Secondo alcune (...) interpretazioni - scrive Antonini - il testo costituzionale prefigurerebbe, in modo innovativo, la possibilità di una pluralità di sistemi tributari. L’art. 117, comma 2, della Costituzione riserva, infatti, alla legislazione esclusiva statale la materia «sistema tributario e contabile dello Stato» e la disposizione del comma 3 dello stesso art. 117 attribuisce alla competenza concorrente la materia «armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario». Nel confronto tra le due disposizioni, la competenza esclusiva statale sembrerebbe quindi limitata solo al sistema tributario dello Stato" e "Poiché il comma 4 dell’art. 117 Cost. prevede la competenza regionale esclusiva in relazione alle materie «innominate», ne dovrebbe quindi conseguire la competenza esclusiva delle Regioni in relazione ai tributi non istituiti dalla legge statale".
"Questa impostazione inoltre, sembrerebbe confermata da 119, comma 2, che prevede: “I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al loro territorio». Il passaggio dalla forma passiva del vecchio testo («alle Regioni sono attribuiti») a quella attiva del nuovo art. 119 Cost. («le Regioni stabiliscono») sembrerebbe deporre a favore del riconoscimento alle Regioni della possibilità di introdurre autonomamente (a prescindere cioè da una legge statale) nuovi tributi. In altre parole, la tesi della non necessità della legge statale istitutiva, che sotto la vigenza del vecchio testo appariva altamente problematica, sembrerebbe ricevere un maggiore supporto testuale(...)
In realtà - aggiunge Antonini - l’impostazione rivolta a riconoscere la possibilità di una pluralità di sistemi tributari, deve essere ridimensionata dalla riserva allo Stato dei principi fondamentali del coordinamento tributario" (sm)

Ministri Finanze UE: accordo su quote latte

I Ministri delle Finanze dell'Unione Europea (Ecofin) hanno raggiunto recentemente un accordo sulla vicenda delle quote latte.
Con questo accordo si vuole chiudere un contenzioso durato circa 20 anni. Le multe - secondo quanto reso noto dalla newsletter di Palazzo Chigi - saranno rateizzate per 14 anni ad interessi zero e la prima rata partirà il primo  gennaio 2004. 
Sul
sito del governo, all'interno del dossier sulla riforma della normativa sulle quote latte è possibile consultare il testo del decreto legge n. 49/2003 convertito dal Parlamento con modificazioni e diventato legge 30 maggio 2003 n.119.   (red)

 

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