periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 194 - Roma, 30  dicembre 2003

Sommario

Presidenti di Regione: 2004 sia anno del federalismo Bandi di gara in Sicilia, Puglia e Basilicata
Solidarietà per terremoto in Iran Piemonte: nuovo assessore sanità e progetti opere pubbliche
Molise festeggia i primi 40 anni Natale da ricordare per montagna veneta
Presidenti di Regione: 2004 sia anno del federalismo

L'augurio è che nel 2004 avanzi decisamente la riforma federalista dello Stato. Nascerà il Senato federale, punto chiave della riforma? I 'presidenti' delle regioni italiane se lo augurano per il bene del Paese. E lo ribadiscono, con toni più o meno scettici e critici, in una serie di interviste all'agenzia giornalistica Adnkronos.
Per la Camera delle Autonomie le regioni avevano individuato nel modello tedesco il riferimento ideale, ma la "bozza" Bossi non l'ha fatto proprio. Però alcune correzioni sono ancora possibili. Ora serve una autentica e convinta concertazione istituzionale che costruisca
un accordo su funzioni, competenze e meccanismo di elezione della futura Camera. 
Le riforme istituzionali da un parte e il federalismo fiscale dall'altra: sono due facce della stessa medaglia. Il cammino del federalismo fiscale, senza il quale è impossibile procedere alla devoluzione delle competenze dallo Stato centrale alle autonomie, deve viaggiare sullo stesso treno e binario delle riforme. Va unita insieme la riforma, quindi, all'applicazione dell'articolo 119 della Costituzione, che già prevede per regioni, comuni e province
"risorse autonome", l'introduzione nel nostro sistema finanziario di forme di autonomia "di entrata e di spesa",  e la possibilità di stabilire e applicare "tributi ed entrate propri", e cioè l'inizio del federalismo fiscale.
GHIGO:
A parlare di ''bene per il Paese'' a proposito della nascita del Senato federale nel 2004 e' il presidente della Conferenza dei presidenti delle Regioni Enzo Ghigo (nella foto), 'governatore'del Piemonte. ''E' ormai chiaro a tutti che il nostro sistema di organizzazione, di partecipazione democratica e di rapporto con i governi dei territori vada rafforzato e quindi riformato in senso federalista - dichiara Enzo Ghigo - Crediamo che non si possa perdere l'occasione di modernizzare e di avvicinare il potere politico e amministrativo ai cittadini. E questo e' possibile se correggiamo la bozza di riforma varata dal Governo nel modo giusto''.
Quanto al futuro assetto della Camera delle autonomie Ghigo ribadisce che ''Il nostro modello e' quello tedesco. Anche se il progetto di riforma non fa riferimento a quel modello dobbiamo puntare con decisione ad un Senato federale che sia una vera espressione dei governi dei territori''.  ''La contestualita' della sua elezione con le elezioni dei Consigli regionali potrebbe servire a questo, -continua il governatore- ma serve anche modificare le sue prefigurate prerogative lavorando su maggiori assunzioni di responsabilita' e di autonomia. Non puo' essere immaginato il Senato come un semplice organismo di controllo dell'interesse nazionale. La rappresentanza nel Senato deve avere un diretto rapporto con i programmi che i cittadini indicano di preferire in ciascuna Regione e una propria capacita' legislativa''.
I presupposti perche' sia una riforma soddisfacente per le regioni ci sono ma, secondo Ghigo, ora servono anche dei correttivi importanti che ''in parte il ministro Bossi ha gia' accolto. Speriamo che si continui su questa strada''. Tuttavia ''non c'e' federalismo
senza federalismo fiscale. Il Governo ha indicato che entro il prossimo anno finira' il lavoro dell'Alta Commissione sul federalismo fiscale e quindi, come sistema Regioni, ci auguriamo che l'applicazione dell'articolo 119 della Costituzione veda luce nella prossima Finanziaria. E' fondamentale. Cosi' come e' fondamentale che tutti questi passaggi vedano la concertazione di Regioni ed Enti locali''.
ERRANI:
Non mostra grande ottimismo
Vasco Errani, presidente della Regione Emilia-Romagna e vicepresidente della Conferenza delle Regioni, sul futuro delle riforme. Almeno per quel che riguarda i tempi di realizzazione.
Come ad esempio sul Senato federale per cui il 2004 dovrebbe rappresentare l'anno di nascita. ''Le Regioni e le Autonomie -dice il governatore- lo chiedono da sempre e hanno chiesto il completamento della riforma del titolo V proprio pensando al Senato federale. Ma la proposta del centrodestra va nella direzione opposta, per composizione e per competenze, rispetto alle proposte delle Regioni''.
Insomma su questo fronte Errani vede ''molti problemi''. Il timore e' quello di dover fare i conti con ''un progetto che non tenga conto dei soggetti stessi del federalismo e rispetto al quale la maggioranza fa muro, al punto da respingere gli emendamenti del Governo stesso''. Oggi, per Errani, e' come trovarsi ''di fronte ad un gioco delle parti che a mio avviso smaschera chi predica il federalismo ma pratica il centralismo''.  
In ogni caso e' da tempo avviato un confronto nella Conferenza dei presidenti delle Regioni ''che ha evidenziato -dice il presidente romagnolo- alcune convergenze significative''. In particolare sulle funzioni e sulla composizione del Senato federale, spiega, ''che deve essere, coerentemente, una Camera rappresentativa dei territori''. Altro argomento degli incontri ''la contestualita' dell'elezione dei senatori e dei consigli regionali, che significa ribadire il radicamento territoriale degli eletti al Senato federale''.
Ma anche sul federalismo fiscale il governatore Errani non manifesta buoni auspici. ''Mi sembra -dice- un obiettivo molto lontano dalle volonta' del Governo attuale'' e sottolinea che: ''nel 2003 abbiamo assistito al contrario ad un blocco delle risorse delle Regioni e delle autonomie deciso senza concertazione di sorta, dal centro. A mio avviso occorre cambiare radicalmente orientamento''.
FORMIGONI:
''Se il Governo non si decide, la vicenda rischia di diventare una presa in giro''. E' quanto dichiara all'ADNKRONOS il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in merito alla questione del federalismo fiscale. L'anno prossimo sara' quello buono? ''Deve esserlo -scandisce il governatore lombardo- La Finanziaria dell'anno scorso aveva istituito una Commissione che avrebbe dovuto terminare i lavori entro il marzo del 2003. Poi la data e' stata spostata a questo dicembre e ora e' stata nuovamente posticipata a marzo 2004. Un ulteriore rinvio sarebbe assurdo''.
''Senza federalismo -spiega Formigoni- tutto sarebbe appiattito verso il basso, quando invece la riforma servirebbe per elevare le potenzialita' delle Regioni''. In merito alla creazione di un Senato federale, Formigoni precisa: ''Lo immagino sul modello tedesco. da due mesi e' in corso il confronto con la commissione Affari istituzionali del Senato e stiamo cercando un compromesso perche' si realizzi un Senato 'con' le Regioni. Il passo successivo mi auguro sia quello di un Senato 'delle' Regioni.
ILLY:
 Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Illy, dubita che il 2004 porti alla nascita del Senato federale. 'Vorrei tanto -spiega- ma non e' che nutra molte speranze. E' un desiderio, ma non mi pare che ci siano le condizioni, neanche all'interno della maggioranza, perche' questo possa avvenire''. ''E poi quello che rischia di nascere -prosegue- e' un Senato delle autonomie per modo di dire, perche' per me, l'unico modello possibile di Senato federale, e' quello tedesco, quindi quello fatto da rappresentanti delle Regioni: questa e' l'unica vera soluzione federale, le altre sono pasticci''. Insomma, per Illy ''si fa di tutto per cambiare, ma per lasciare le cose come sono''.
In quanto al futuro assetto dell'Assemblea delle autonomie all'interno di ogni Regione, ''noi abbiamo gia' legiferato in materia, anche se intendiamo modificare un po' la legge -afferma Illy- perche' l'attuale Assemblea non ha un assetto ottimale, e' un po' troppo numeroso''.
 ''Comunque -spiega ancora il presidente del Friuli- mi aspetto un'Assemblea che sia veramente rappresentativa dei Comuni, della Regione e dei vari territori, ma anche delle diverse dimensioni dei Comuni, e poi evidentemente delle Province, ora 4, forse 5 domani (nel 2004 ci sara' un referendum per istituire la Provincia dell'Alto Friuli, ndr)''.
Illy auspica ''un'assemblea che consenta veramente un dialogo e la possibilita' quindi di uno scambio per ottimizzare le leggi che la Regione approva, ma che riguardano Comuni, Province o Comunita' montane. Quindi che abbia anche dei poteri: non quello diretto, non deve essere un secondo Consiglio regionale, ma quantomeno un potere di ottenere una ridiscussione o la motivazione del perche' i pareri che esprime non vengano ascoltati e adottati''.
Nel 2004 si avviera' il federalismo fiscale... ''Anche su questo non ho molte speranze per quanto riguarda il Parlamento -afferma Illy- per quanto riguarda la nostra Regione certamente si'.
L'abbiamo scritto nel programma perche' sta scritto nella costituzione italiana che i Comuni e le Province debbano, per le loro entrate, compartecipare al gettito tributario del loro territorio e noi lo faremo senz'altro''.
GALAN:
 ''Il senato federale si fara' sicuramente nel 2004, perche' e' una di quelle riforme che il governo si appresta a varare''. Se ne dice certo il Presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan (Fi), che spiega: ''anche perche', la proposta del senato federale, dove siedano i rappresentanti dei 'federati' e' stata una battaglia portata avanti con determinazione in prima persona dagli stessi Presidenti delle Regioni''.
 ''D'altronde, il Senato Federale - sottolinea il governatore del Veneto- e' una delle strutture portanti, un'architrave, della nuova democrazia federalista''. E per Galan non c'e' dubbio:''Evidentemente dovra' essere rappresentativo degli esecutivi regionali. Non potra' invece diventare un'altra camera eletta come le due attuali, ma dovra' essere espressione- ribadisce con forza Galan- espressione diretta delle realta' regionali: dovra' rappresentare fedelmente la realta' di quello che sono oggi le regioni
italiane''.
 Ed anche sul federalismo fiscale, il Presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan e' ottimista: ''Io ho sempre sostenuto che il federalismo fiscale e' il terzo pilastro della riforma dello Stato, assieme appunto al Senato federale e alla Corte Costituzionale, eletta in parte su base regionale, da parte dei 'federati'''.
Secondo Galan insomma: ''Non puo' esserci vero federalismo senza una riforma del fisco in senso appunto federalista. D'altra parte, e' ben nota la mia simpatica, cortese, ma seria polemica con le regioni a statuto speciale, oggi troppo avvantaggiate: infatti
non partiamo tutti con lo stesso passo''. E per questo, secondo il Presidente della regione Veneto: ''il federalismo fiscale dovra' far salvo un meccanismo di solidarieta' nei confronti delle regioni con piu' difficolta'. Il principio della solidarieta' va salvaguardato -ribadisce Galan- in modo tale da porter venir incontro a regioni
piu' svataggiate sul fronte della sanita', delle infrastrutture, dei trasporti''. E, spiega Galan ''cio' avviene gia' oggi nell'Unione Europea, nei confronti dei paesi dell'est e delle aree piu' deboli di Germania, Francia, Spagna, Italia  e cosi' via''.
 Per il Presidente della Regione Veneto quindi ''il federalismo fiscale sara' un grande passo avanti per la buona amministrazione, perche' a quel punto non si potra' piu' dare la colpa a Roma se le cose non andranno bene in periferia: il federalismo fiscale -spiega Galan- infatti mettera' alla frusta ogni singola realta' regionale.
Sara' una sfida, la molla che provochera' confronti diretti, con la necessita' di realizzare una buona amministrazione, a tutto vantaggio del cittadino. Un banco di prova in grado di misurare la tua capacita' di amministrare sia nel bene, ma anche nel male''.
D'AMBROSIO:
''Su una materia delicata come la riforma costituzionale il Governo Berlusconi e' partito con il piede sbagliato, facendoci trovare, ancora una volta, di fronte ad un progetto che si e' preoccupato di risolvere solo i problemi della maggioranza''. E' il parere del presidente della Giunta regionale delle Marche, Vito D'Ambrosio.      ''I cambiamenti istituzionali forti, e il passaggio ad un modello compiuto di Stato federale lo e', richiedono il massimo della condivisione e la disponibilita' politica ad un confronto aperto ai contributi di tutti i soggetti coinvolti. I tempi di approvazione dipendono dalla volonta' di Governo e della maggioranza. Le Regioni auspicano che nel 2004 il processo possa trovare una conclusione positiva a patto che le scelte da compiere siano operate in spirito di concreta apertura''.  D'Ambrosio spiega inoltre che ''Sul Senato abbiamo avanzato due ipotesi: nella prima, tra le altre disposizioni normative, si afferma che e' composto da rappresentanti dei governi delle Regioni e delle Province autonome; nella seconda le modalita' di elezione di 200 senatori (l'assegnazione dei seggi avviene sulla base di quote minime per tutte le regioni e il resto in proporzione alla popolazione) e' demandata a leggi regionali, inserendo la contestualita' dell'elezione dei senatori con quella dell'Assemblea regionale e la loro decadenza con l'eventuale scioglimento della stessa''. Per quanto riguarda i disegni di legge concernenti la perequazione delle risorse, l'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione e la determinazione delle prestazioni dello Stato sociale, ''le Regioni -dice D'Ambrosio- chiedono, nel caso esista discordanza tra le due Camere, che una commissione mista predisponga il testo da sottoporre definitivamente all'approvazione della Camera dei deputati''.
LORENZETTI:
Per la presidente della Regione dell'Umbria Maria Rita Lorenzetti quella del Senato federale e' una sorta di ''riforma della riforma'' presentata dal Governo, e mentre ''nei titoli'' sembra essere coerente con un'esigenza di completamento della riforma federalista dello Stato, ''non lo e' nei fatti''. Per la Governatrice dell'Umbria infatti basta guardare le norme per capire che il Senato federale, che dovrebbe essere il luogo della composizione -combinazione, raccordo - tra le leggi di carattere regionale e le esigenze di carattere nazionale, e' invece quasi un luogo ''di processo'' delle stesse leggi regionali da parte dello Stato.      E a questo proposito la Lorenzetti ha ricordato che c'e' una discussione tra i Presidenti delle Regioni in cui ''siamo tutti d'accordo: abbiamo concordato le modifiche da operare e che presenteremo alla ripresa dei lavori, subito dopo l'Epifania, in modo tale che il Senato federale si avvii in contemporanea alle elezioni dei Consigli regionali, e che nelle funzioni sia delegato ad essere il luogo della composizione degli interessi e non di 'processo' alle Regioni per le proprie leggi''. Per la Lorenzetti questa e' una ''partita aperta'' che spera si possa vincere.  Secondo la presidente della Regione Umbria ancora non ci sarebbero i presupposti per far partire il Senato federale principalmente perche' il Governo ''presentando la 'riforma della riforma''', ha messo in ''stand by l'attuazione del Titolo V'', in riferimento soprattutto alla conferma e alla stabilizzazione delle competenze delle Regioni e soprattutto alla partita finanziaria. E sul federalismo fiscale la Lorenzetti auspica inoltre che il 2004 possa rappresentare un anno decisivo per il suo avvio. Anche se, sottolinea ancora, ''quello che si evince all'interno delle Regioni, il confronto tra le Regioni e in particolare con quelle del Sud - ma e' comprensibile che questo avvenga - in ragione anche del fatto che il Governo abbia deciso di congelare quella commissione, chiamata 'Alta commissione per il Federalismo fiscale', che doveva attuare il nuovo art. 119, quello appunto sul federalismo fiscale, e' stato messo in stand by perche' ha dato tempo, di fatto, con questa Finanziaria, di ulteriori 12 mesi. E questo significa arrivare al 2004, andando oltre questa legislatura, oltrepassando le elezioni amministrative, quelle comunali e provinciali, ma in pratica significa non fare niente entro la legislatura regionale che si conclude nella primavera del 2005''.
STORACE:
''Una clava contro le Regioni'', rischia di essere tale il Senato federale targato Bossi secondo il presidente della regione Lazio Francesco Storace. ''Il senato federale e' un'altra cosa rispetto a quello che c'e' scritto nella riforma approvata dal Consiglio dei ministri - spiega senza mezzi termini il ''governatore'' laziale - Vanno ridefiniti compiti e composizione, altrimenti non e' uno strumento di rappresentanza del territorio, ma una clava contro le Regioni''. Un progetto affatto condiviso da Storace al punto che ''Se deve nascere cosi' - conclude lapidario- e' meglio bloccarlo subito e se Bossi strilla chi se ne frega''. 
IORIO:
Il presidente del Molise Michele Iorio (Fi), si mostra fiducioso sul completamento delle riforme istituzionali entro il 2004. ''Mi auguro -ha detto- che ci sara' l'impegno della maggioranza di governo e che la riforma costituzionale venga completata entro il 2004. Sul Senato delle Regioni -ha poi aggiunto- dobbiamo pero' ancora perfezionare quello che e' il problema della sua composizione''. ''Io ho sostenuto -ha proseguito- una linea mediana rispetto all'idea di un federalismo rappresentativo all'americana che prevede due senatori per stato, cosa che in Italia potrebbe equivalere a due senatori per regione. Ma -ha aggiunto- le ragioni di opportunita' suggeriscono, nel nostro Paese, una rappresentanza diversa''. Secondo il governatore molisano ''le Regioni piccole dovranno puntare ad avere maggiore presenza, perche' -ha sottolineato- il Senato delle Regioni sara' fondamentale''. Altro punto fermo per Iorio e' poi l'aspetto dell'elezione del nuovo organo ''questa -ha concluso- dovra' essere contestuale a quella delle Regioni e quindi sganciata dall'elezione del Parlamento proprio perche' il significato del Senato federale e' che questo sia legato alle realta' regionali e non puo' avere un suo momento elettorale diverso da quello delle Regioni.
BASSOLINO:
''Mi auguro che il 2004 sia l'anno del Senato federale''. E' quanto ha detto il governatore della Campania Antonio Bassolino all'ADNKRONOS. ''E' una scelta -ha proseguito- per completare il percorso delle riforme istituzionali. Ogni sistema reclama e richiede un grande punto di equilibrio e di incontro tra le principali forze e tra i principali livelli istituzionali e questo ruolo puo' essere svolto appunto dal Senato federale''.
Quanto al federalismo fiscale Bassolino ha sottolineato che ''spingiamo per mettere mano al federalismo fiscale. Abbiamo cercato di raggiungere una posizione unitaria tra i presidenti delle Regioni e avviare cosi' un confronto con il governo e con il Parlamento. Puntiamo ad un federalismo fiscale che abbia come strumento sostanziale il fondo di solidarieta'''.
Il paese, secondo quanto aggiunge Bassolino, se vuole puntare allo sviluppo deve far crescere il Mezzogiorno. Nella finanziaria c'e' una ripartizione ''discutibile e sbagliata''. Nel 2003 il centro nord potrebbe essere cresciuto piu' del Mezzogiorno e questo perche' ''le risorse nazionali -ha concluso Bassolino- si stanno riducendo quando invece dovrebbe essere il contrario''. 
BUBBICO:
E' critico il giudizio del Presidente della Basilicata Filippo Bubbico sulla riforma proposta dal Governo: ''Se guardiamo al disegno di legge Bossi il nostro giudizio e' nettamente negativo, perche' il governo ipotizza una riforma che finirebbe per acuire le differenze fra aree forti e aree deboli del paese, scaricando sulle Regioni il peso di nuove ed enormi responsabilita' finanziarie''.
''E' difficile fare previsioni -aggiunge- in presenza di un governo che sembra alimentare la sua esistenza attraverso continui conflitti interni, alternando vuoti proclami sulla devoluzione e sul federalismo con scelte che vanno invece in direzione di un rafforzamento del centralismo burocratico e statalista''. Per quanto concerne poi l'organizzazione e l'assetto della futura Camera delle Autonomie, il presidente Bubbico
immagina un'assemblea eletta contestualmente ai Consigli regionali, e che quindi abbia lo stesso corso e decada con essi. ''Non vedo la presenza automatica dei presidenti delle Regioni in questo organismo -precisa Bubbico- ma piuttosto l'elezione di rappresentanti che siano espressione delle comunita' regionali nel loro complesso, cioe' dei Comuni, delle Province e della Regione''. Per quanto concerne il federalismo fiscale, Bubbico ritiene che un grosso passo in avanti e' gia' stato fatto: ''E' un processo che, nella pratica, e' gia' avviato, almeno in un settore decisivo per l'equilibrio finanziario delle Regioni, come quello sanitario. Ma la situazione generale e', profondamente condizionata dalla finanziaria.
In questo quadro non e' affatto facile immaginare quale sara' il cammino delle riforme. Possiamo solo auspicare che il governo modifichi profondamente il suo atteggiamento''.
CHIARAVALLOTI:
''E' difficile che nel 2004 sara' attuata la riforma costituzionale con la nascita del Senato Federale''. Ne e' convinto il presidente della Giunta regionale della Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, che nell'immaginare il futuro assetto della Camera delle autonomie come luogo di rappresentanza ''delle regioni'', perche' commenta, ''sono le uniche autonomie locali fornite di podesta' legislativa'', ritiene, comunque, difficile che il Paese, nel prossimo anno, si possa dotare ''del senato federale. ''Del resto -aggiunge- i tempi sono lunghi. Probabilmente in un anno non si fara' in tempo a perfezionare tutto. Si tratta di una riforma costituzionale ed i tempi sono lunghi. Nel 2004 non credo, forse nel 2005. Del resto e' previsto che entri in funzione nel 2008.
La riforma e' gia' largamente avviata, quindi si tratta di completare il sistema, il piu', credo sia stato fatto''. Per quanto riguarda il federalismo fiscale il governatore della Calabria, ritiene che avra' un ''impatto enorme. Se non funziona il federalismo fiscale e' chiaro che tutto il sistema si squilibria''. Chiaravalloti e' convinto che se ''il federalismo fiscale sara' ispirato ai principi della solidarieta' potra' essere un buon sistema''.
MASALA:
Per il presidente della Giunta regionale della Sardegna Italo Masala (An), il 2004 potra' essere un anno importante per le riforme costituzionali. In particolare, almeno una: ''Sicuramente sara' realizzato il Senato delle Regioni. C'e' l'impegno governativo in tal senso e non mi preoccupa il fatto che la rappresentanza sarda si possa ridurre da nove a quattro eletti. Siamo pochi ed e' chiaro che tutto dipende dalla popolazione, che se si riduce ulteriormente rispetto alle altre Regioni avremo non solo meno senatori ma anche meno deputati''. Qualche dubbio, invece, Masala lo esprime sul raggiungimento dell'obiettivo del federalismo fiscale: ''Non e' che non ci dorma la notte per questa riforma. A me va bene, ma solo a patto che sia solidale. Non e' che dobbiamo sopravvivere con i doveri e senza diritti, diritti che si concretizzeranno solo con la possibilita' di poter godere delle risorse a noi necessarie, anche se prodotte in altre parti d'Italia''.
MARTINI:
Il presidente della regione Toscana Claudio Martini ha invece rilasciato all'agenzia giornalistica ANSA la seguente dichiarazione: ''Il federalismo deve essere  assunto pienamente dal governo come questione per la quale non  si puo' restare a meta' del guado, ma ormai si deve passare  obbligatoriamente dall' altra parte''.  ''Credo - ha aggiunto - che molte regioni, oltre alla  Toscana, stiano gia' provando per conto loro a fare del  federalismo o almeno a fare quello che si puo' in questa  situazione. E ritengo che la Toscana sia all' avanguardia nel  decentramento di funzioni a comuni e province e a tutto a cio'  che riguarda l' assunzioni di responsabilita' nei campi  trasferiti di competenza alle Regioni''. ''Su alcuni temi in particolare - ha aggiunto - credo che  siamo anche piu' avanti di altre regioni: e mi riferisco, ad  esempio, alla sussidiarieta' comunale e provinciale e all'  assunzione di una funzione primaria su un tema come la  protezione civile. Ma il problema non e' certo la competizione  con le altre regioni''.
(gs)

Solidarietà per terremoto in Iran
''Quello accaduto in Iran e' qualcosa di terribile''. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino (nella foto). ''Noi abbiamo conosciuto un terremoto devastante il 23 novembre del 1980- ha detto il presidente - sappiamo cosa vuol dire avere tanti morti e tanti lutti. Dobbiamo avere forte il senso della solidarieta', un popolo come il nostro e' capace di farlo''.
A tal proposito Regione e Province del Veneto coordineranno le iniziative di solidarietà a favore dei terremotati dell'Iran in maniera unitaria. Rimane pertanto attivo un unico numero verde (800134431), che fa capo al Centro di Protezione Civile di Longarone in coordinamento con la sala operativa regionale, al quale possono rivolgersi dalle 9 alle 21 di ogni giorno quanti sono in grado di mettere a disposizione medicinali, materiale sanitario, coperte, sacchi a pelo. E' stato pure attivato un unico conto corrente: 40060787 presso Unicredit Banca Spa Agenzia di Longarone (ABI 02008, CAB 061180) intestato al Centro Regionale di Studio e Formazione per la Previsione e la Prevenzione in materia di protezione civile, causale "Solidarietà Iran", dove convogliare le offerte in denaro. Le singole amministrazioni provinciali, dal canto loro attiveranno un proprio centro di raccolta e a loro volta coordineranno l'azione dei comuni e del volontariato locale.
(sm)
Molise festeggia i primi 40 anni
La regione Molise ha festeggiato il 27 dicembre i suo primi 40 anni di vita regionale. E il Consiglio Regionale ha votato la legge per la fidejussione di 5 milioni di Euro a "La Molisana"  per l'istituzione della Festa della Regione.
La Regione Molise, la piu' giovane d'Italia, ha quindi tagliato il traguardo dei 40 anni festeggiandolo con una serie di iniziative tra cui la presentazione di due pubblicazioni e l'allestimento di una mostra di foto e articoli di giornali d'epoca.
E' stata anche organizzata una mostra di foto e articoli di  giornali dell'epoca, tutto materiale che fa rivivere i giorni  che segnarono la separazione del Molise dall'Abruzzo. Gia' dal  prossimo anno, poi, il 27 dicembre in Molise potrebbe essere celebrata la festa dell'autonomia regionale.

Tra l'altro è stato firmato dal
 Presidente della Regione Michele Iorio (nella foto) un Accordo di Programma con il Presidente dell'ANAS e il Provveditore alle Opere Pubbliche per l'ammodernamento della SS 87, ed è stato reso noto che  Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato  un decreto che stanzia 100 milioni di Euro per la ricostruzione post sisma del Molise.
(red)
Bandi di gara in Sicilia, Puglia e Basilicata
La regione Siciliana ha predisposto un bando di gara relativo · Bilancio (24/12/2003)  fornitura server, personal computer, altre attrezzature informatiche e svolgimento servizi di garanzia e assistenza tecnica finalizzata alla realizzazione del mandato informatico.
Mentre la regione Puglia ha approvato un bando di gara per
“l’affidamento del pubblico servizio di gestione del sistema impiantistico per il recupero energetico dei rifiuti urbani costituito da linea di produzione Cdr e/o di termovalorizzazione, inclusa l’acquisizione dell’area, la progettazione e la realizzazione”. (P.O.R. Puglia 2000/2006, documentazione ulteriore).
In Basilicata invece è stato approvato il 
Bando per la erogazione degli incentivi a favore delle cooperative e loro consorzi (scadenza 16/01/2004), e il Bando per la concessione dei contributi per la realizzazione di sistemi FOTOVOLTAICI di potenza da 1 A 20 kWp.
(red)
Piemonte: nuovo assessore sanità e progetti opere pubbliche

Sara' Walter Galante, 50 anni, dirigente regionale e responsabile del 118, il nuovo assessore alla Sanita' della Regione Piemonte. Lo ha annunciato - così proponendolo ''con larghissimo consenso'' - la segreteria regionale di Alleanza Nazionale, che si e' riunita a Torino per scegliere il nome del successore del dimissionario Antonio D'Ambrosio. Nei prossimi giorni il presidente della Regione Enzo Ghigo dovrebbe accogliere questa proposta e firmare il decreto di nomina, che sancira' l'entrata in Giunta del neo assessore alla Sanita'.
Galante ''e' stato scelto - spiega il viceministro Ugo Martinat, che ha presieduto la riunione - per dare continuita' al lavoro di D'Ambrosio, che e' stato di eccellenza, e se, possibile, per migliorarlo ancora. E che l'operato di D'Amborsio sia stato eccellente - continua l'on. Martinat - lo conferma il fatto che la sanita' piemontese e' la terza in Italia e che le Molinette e' stato riconosciuto dal ministero della Salute come il primo ospedale per complessita' dei casi trattati e risolti''.
Intanto via libera della Regione ad altri 55 progetti di opere pubbliche per un importo complessivo di oltre 40 milioni di euro di contributi e 54 milioni di investimenti: nell’ambito dei fondi strutturali per le aree a riconversione sono stati assegnati i contributi a ulteriori progetti in lista d’attesa che non avevano trovato disponibilità nel primo finanziamento deliberato nel dicembre 2002 (Basta cliccare in questa riga per vedere la ripartizione dei progetti per Provincia).
"Le nuove risorse finanziarie – spiega l’assessore al Bilancio, Industria e Lavoro Gilberto Pichetto – sono derivate in parte dalla riprogrammazione degli interventi, dopo la prima fase di gestione, che ha portato alla Regione ulteriori fondi pubblici, da Stato e Unione Europea, per circa 65 milioni di euro. Inoltre, l’appalto delle opere finanziate nella prima tranche ha permesso di accertare consistenti ribassi d’asta che sono stati dunque recuperati e finalizzati ai nuovi progetti".
I progetti attuali si aggiungono ai 174 finanziati in precedenza, i cui cantieri sono già tutti aperti, che avevano un importo complessivo di contributi di 245 milioni di euro e un investimento, compresa la quota di autofinanziamento degli enti, di circa 363 milioni.
Le misure attivate, in particolare, riguardano interventi di completamento e sviluppo di strutture insediative per il sistema economico, interventi di riqualificazione locale effettuati da soggetti pubblici (specialmente per il recupero di siti dimessi), riqualificazione di edifici e aree a funzione prevalentemente sociale.
"Sono tutte opere – aggiunge Pichetto – che contribuiranno a riqualificare il territorio piemontese mediante la realizzazione di infrastrutture per l’innovazione, lo sviluppo turistico e culturale, le attività sociali, oltre a dare nell’immediato un contributo all’occupazione nel settore delle costruzioni. Anche per questi progetti prevediamo un programma serrato per rispettare i tempi imposti dalla Commissione UE. Entro nove mesi i cantieri dovranno aprire ed entro i successivi nove mesi dovrà essere attuato e pagato il 30 % dei lavori".
Sempre nell’ambito del Docup 2000-2006 è in piena fase di gestione anche la misura relativa ai progetti integrati di area (in sigla Pia) che, in collaborazione con le Province piemontesi, prevede la realizzazione di oltre 500 opere con un contributo complessivo di circa 120 milioni di euro.
(red)

Natale da ricordare per montagna veneta

"Ci sono tutte le premesse perché queste siano vacanze di Natale da ricordare per tutta la montagna veneta, dalle Dolomiti bellunesi, all'Altopiano di Asiago, sino alla Lessinia veronese. La neve, per quantità e qualità, non era così bella da anni, le prenotazioni volano, e ci sono tante novità rivolte alla sicurezza sulle piste e al comfort, a cominciare da 2000  caschi griffati da Deborah Compagnoni pronti per i bambini delle scuole sci di Cortina, Civetta, Arabba, Marmolada, Padon e 3 Valli-Falcade". Con queste parole, l'assessore regionale al turismo del Veneto Floriano Pra "apre" idealmente la stagione sciistica che, dopo le lusinghiere avvisaglie del primo scorcio di dicembre, sta entrando nel vivo su tutta l'area montana veneta. "Il 2003 - dice Pra - si sta chiudendo con numeri importanti: nel solo periodo gennaio-luglio abbiamo registrato aumenti del 5,29% e superato quota 3 milioni 300 mila presenze. Ora non è azzardato puntare ai 4 milioni, perché il turista italiano, raffreddati gli entusiasmi per le destinazioni esotiche, sta riscoprendo la montagna nazionale; e quello straniero è sempre più interessato: cominciano a venire russi, inglesi, ceki, slovacchi e polacchi che fino ad un paio d'anni fa ce li sognavamo!".
Inoltre parte una grande campagna per la sicurezza sulle piste ("Sci in libertà, con gioia e sicurezza") rivolta ai bambini, che troveranno 2000 caschi "proposti" loro da Deborah Compagnoni, ambasciatrice Unicef, con la raccomandazione di non fare i furbi e di indossarli. Li distribuiscono i maestri di sci delle varie località a tutti i ragazzini dei corsi e delle lezioni singole, non tralasciando di convincere prima di tutto i genitori dell'utilità della cosa.  Il Veneto presenta anche una novità tecnologica: il primo casco certificato di qualità (dalla bellunese Certottica in convenzione con la Fisi) dopo lunghi test nel settore agonistico: andrà bene per gli atleti, ma anche per tutti coloro che cercano sicurezza e comfort, con inedite caratteristiche di ergonomia e compatibilità fisiologica, soprattutto per i bambini. Tra le novità, mentre Cortina presenta il rinnovato e "storico" rifugio Col Drusciè, e un servizio d'informazioni ai turisti via Sms grazie ad una convenzione con un'azienda di telefonia mobile italiana, vanno annoverati anche molti impianti che, ricorda Pra, "risolvono molti dei punti neri della viabilità sciistica veneta". Nella zona di Arabba, debuttano la nuova seggiovia quadriposto "Mesola" (1.500 persone/ora) che sostituisce la vecchia e obsoleta seggiovia; la seggiovia biposto "Vizza" (1.200 persone/ora) al posto degli skilift "Crepaz I e II"; la seggiovia quadriposto ad agganciamento automatico "Burz" (2.400 persone/ora) che ha mandato in pensione la vecchia biposto; la riduzione del pendio intermedio della pista "Saler", oggi più facile e divertente. Il comprensorio del Civetta presenta la nuova seggiovia biposto "Valgranda-Col de Grava" (1.200 persone/ora) al posto del vecchio e scomodo skilift; la seggiovia quadriposto ad aganciamento automatico "Casot-Col de la Grava" (2.200 persone/ora) al posto dello skilift "Grava"; e il nuovissimo rifugio (inaugurazione il 26 dicembre) tra le due seggiovie in cima al monte Grava. Il Comprensorio Tre Valli-Falcade, a cavallo tra Veneto e Provincia di Trento, presenta a Falcade la nuova seggiovia quadriposto "Lago Cavia-Laresei" da 1.500 persone l'ora. Tutti questi impianti sono inseriti nel tratto Veneto del Dolomiti Superski, il più grande carosello sciistico del mondo con 1.220 chilometri di piste e 120 milioni di passaggi l'anno, dei quali circa 40 effettuati sui tratti veneti.
(red)

 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Redazione: via Parigi, 11    00185 - Roma
Direttore editoriale: Marcello Mochi Onori
Direttore responsabile: Marco Tumiati
In redazione: Stefano Mirabelli; Giuseppe Schifini
tel. 06.488829200 - fax 06 4881762
e-mail:
redazione@regioni.it

 
 


per iscriversi alla mailing list e ricevere regioni.it alla tua casella di posta elettronica

 


link

no copyright. per pubblicare le notizie di regioni it "clicca"