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Sommario |
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Bassolino su sciopero trasporti: Governo non mette risorse per settore | |||||||||||||||||||
"La crisi del trasporto
pubblico locale non è certo un’invenzione dei sindacati. Il governo non
mette a disposizione le risorse necessarie per gli investimenti e i rinnovi
contrattuali, immiserendo così un settore strategico per lo sviluppo del
Paese. Le amministrazioni locali, dell’una e dell’altra parte, hanno
denunciato più volte questo rischio, ma non hanno mai ottenuto alcuna
risposta», lo sostiene Antonio Bassolino, Presidente della Regione
Campania intervenendo- con
un'intervista rilasciata al Correre della Sera - nel
dibattito sullo sciopero nei trasporti pubblici. (red)
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Esigenze finanziarie per la sanità in crescita secondo analisi Ceis | |||||||||||||||||||
Sanimod
è l'acronimo di un modello econometrico in base al quale la "domanda di
beni e servizi sanitari" è considerata come una funzione derivata della
più generale "domanda di beni e servizi in grado di migliorare lo stato di
salute". Visto dal punto di vista dell'utente può essere rappresentato
dalla scala di priorità che il cittadino di pone ogniqualvolta si verifica
l'evento "cattiva salute". E sulla base di questo modello il
Rapporto Ceis - Sanità 2003
(pubblicato dal
Ceis, Centro di
studi internazionali sull'economia e lo sviluppo, della Facoltà di
economia dell'Università di Tor Vergata di Roma, ed edito da
Italpromo) ha
sviluppato una serie di scenari possibili con riferimento alla evoluzione
della spesa sanitaria sulla base di un modello teorico ed "utilizzando
dati annuali che coprono il periodo che va dal 1963 al 2001". Secondo il
Rapporto - che disegna 5 scenari possibili (legati ciascuno ad un tasso di
crescita del Pil dell'1,3% nel 2002 e crescente fino al 3,5% nel 2010, ma
con variazioni legate all'andamento dei prezzi per i servizi sanitari,
alla percentuale di popolazione giovane, all'introduzione di co-payment,
etc.) - la stima sulla entità di risorse necessarie per la sanità passa da
un minimo di 85,6 mld di euro del 2003 ad un massimo 123,3 mld di euro del
2010. Il Ceis propone anche - ma avverte che "questo tipo di valutazione è
al momento in una fase sperimentale" - una tabella con la raffigurazione
regione per regione di tali scenari, in base alla quale la stima della
spesa sanitaria per la regione x è stata ottenuta moltiplicando i valori
stimati a livello nazionale per gli anni 2001-2005 per la media delle
quote di spesa fatte registrare da tale Regione negli ultimi 4 anni. "Il
valore che si ottiene - si legge nel rapporto - è quindi un valore molto
indicativo, e diviene affidabile solo sotto l'ipotesi di costanza delle
quote di spesa. Così ad esempio nello Scenario 3 (con un tasso di crescita del Pil dell'1,3% nel 2002 e crescente fino al 3,5% nel 2010, Prezzi per servizi sanitari + 6% nel 2002, +4% nel 2003, + 3% nel 2004, + 2,5% negli altri anni; tutte le altre variabili con valori costanti al 2002) si riscontra che per il 2010 vi sarebbe la necessità (ma i valori sono simulati) di 17,64 mld per la Lombardia e di 0,2 mld per la Valle d'Aosta. (sm) |
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Senza autonomia fiscale rating in discesa per le Regioni Italiane | |||||||||||||||||||
Standard & Poor's ha abbassato il rating a lungo termine
della Lombardia e ha cambiato da stabili a negative le prospettive per
Emilia Romagna, Toscana e Valle d'Aosta per le quali il rating
resta invariato. La decisione è stata presa in seguito alla
conferma dei rating della Repubblica Italiana (AA/Negative/A-1+).
Sulla revisione del rating per la Lombardia e delle prospettive per le
altre Regioni ha avuto un peso rilevante il rallentamento del processo
federalista e la decisione del governo di mantenere il blocco parziale
sull'autonomia fiscale delle regioni. Standard & Poor's ha abbassato il rating a lungo termine della regione Lombardia a 'AA' da 'AA+': le prospettive passano da stabili a negative. Per le altre tre regioni monitorate, la società ha confermato il rating 'AA' ma ha cambiato le prospettive da stabili a negative. Questi cambiamenti sui rating vengono spiegati dalla società con l'insufficienza di misure strutturali allo scopo di rinforzare sia l'autonomia fiscale sia quella gestionale delle regioni italiane. Ciò nonostante i principi sanciti dalla riforma costituzionale del 2001. ''Essi - secondo S & P - dovevano permettere alle Regioni di dotarsi degli strumenti per far fronte ad eventuali cambiamenti economici e politici, senza danneggiare la qualità di credito delle regioni stesse. L'attesa autonomia costituiva il maggiore motivo per non subordinare il rating delle regioni italiane a quello del sovrano, misura adottata nel 2001''. Le tre condizioni necessarie perché le regioni italiane mantenessero un rating superiore a quello del sovrano: il rafforzamento dell'autonomia finanziaria delle regioni e il potenziamento della loro autonomia fiscale; un rapporto stabile tra i governi regionali e lo Stato centrale al fine di evitare sfavorevoli decisioni unilaterali prese dallo Stato nell'ambito delle entrate fiscali o delle competenze locali delle regioni; il mantenimento di indicatori economici e finanziari superiori alla media nazionale. ''Le prime due delle tre condizioni - prosegue S & P - non sono state raggiunte. Il Governo intende mantenere il blocco parziale sull'autonomia fiscale delle regioni che e' stato presente per tutto il 2003, e così pure altre misure che, nonostante il loro aspetto positivo per la stabilità di bilancio, limitano l'autonomia finanziaria delle Regioni. Tra queste, per esempio, il ritardo nel rimborso delle compartecipazioni ai tributi erariali ed i limiti di crescita della spesa come richiesti dal Patto di Stabilità interno''. Allo stato attuale, Standard & Poor's considera che il processo di federalismo sia gravato da rilevanti incertezze, che non sembrano poter essere chiarite nei prossimi due anni. In aggiunta, il lasso temporale per praticare l'attuazione della Riforma Costituzionale attualmente in discussione, e il conseguente miglioramento delle relazioni Stato-Regioni che potrebbe derivarne, si pongono ben oltre il periodo coperto dalle prospettive del rating. ''Paghiamo, persino noi, assieme ad alcune altre regioni, il prezzo di una politica finanziaria del governo che ingessa le autonomie e toglie credibilità ed affidabilità al paese''. Così il Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani (nella foto) ha commentato la decisione di Standard & Poor's. ''Cio' nonostante - ha osservato ancora Errani - restiamo nella parte più alta della classifica dell'agenzia''. Il ritardo delle riforme comporta "prezzi e sacrifici che potevano essere evitati'' e penalizza non solo la Lombardia, ma l'intero sistema regionale italiano "per il quale da oggi il costo del debito subirà un aggravio''. E' questo invece il commento preoccupato di Romano Colozzi, assessore al Bilancio della Regione Lombardia, alla revisione del rating, da stabile a negativo, da parte di Standard & Poor's. Colozzi ha ricordato, nella nota, che il Presidente Formigoni ''ha stimolato ripetutamente il Governo ad imprimere una forte accelerazione al cammino del federalismo fiscale e delle riforme costituzionali: ma non e' stato sufficiente''. Tuttavia, Colozzi ha osservato come la revisione del rating della Lombardia, influenzata dall'azione ritardata del governo sulla via del federalismo, non ha intaccato il giudizio emesso dalla società di rating che ha attestato ''ancora una volta l'ottimo stato di salute della finanza lombarda''. Colozzi ha osservato infatti che la valutazione dell'agenzia internazionale ha sottolineato ''le solide performance finanziarie della Regione, un basso livello d'indebitamento (nel 2003 rappresenta meno dell'1% del Pil), una elevata liquidità"."Il rating - ha aggiunto Colozzi - tiene in considerazione lo stato di salute dell'economia lombarda, una delle più forti fra le regioni europee, e la prudente e precisa gestione manageriale del bilancio. La Regione ha inoltre comprovato la sua capacità di far fronte completamente ed in modo strutturale a tutti i disavanzi sanitari pregressi". Secondo Colozzi, però, rimane l'amarezza per la Lombardia di dover ''pagare più di ogni altra Regione un federalismo fiscale non ancora avviato e riforme in cantiere per le quali sembra non si trovi il coraggio di andare avanti''. ''E' opportuno, invece, rovesciare questa tendenza - ha concluso Colozzi - per evitare ulteriori, gravi penalizzazioni per il sistema regionale italiano che si troverebbe a gareggiare con gli altri soggetti europei con un pesante handicap da sopportare". (gs) |
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15 Dicembre: Conferenza Europea Ministri regionali e assessori sanità |
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Si terrà a Venezia,
(Chiesa di San Vidal - Campo Santo Stefano) il 15 Dicembre la Conferenza
Europea dei Ministri regionali e degli assessori alla sanità.
Il programma
provvisorio prevede: |
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Liberalaria: Kyoto Club e Legambiente 12 giorni per il Pianeta |
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E' iniziata il 1° dicembre e proseguirà fino al 12, a Milano, la IX Conferenza delle Parti della Convenzione sui Cambiamenti Climatici (COP9) che vedrà la partecipazione di circa 5-6000 delegati provenienti da tutto il mondo in rappresentanza di Istituzioni, Imprese, Mezzi di informazione e Associazioni ambientaliste. Milano e l’Italia saranno quindi al centro del dibattito sulle misure e sulle azioni da intraprendere a livello mondiale per ridurre le emissioni di CO2.In occasione della Conferenza, il Ministero dell’Ambiente, la Regione Lombardia insieme a Legambiente e Kyoto Club ed alcune aziende private, hanno, per la prima volta in Italia, previsto la neutralizzazione dell’anidride carbonica relativa all’organizzazione e allo svolgimento della COP9 che sarà, quindi, Carbon Neutral e che sottolineerà la sensibilità ambientale del nostro Paese portando sul palcoscenico mondiale gli sforzi che il Sistema Italia sta facendo per ridurre le emissioni di CO2. In questo contesto, Legambiente e Kyoto Club, hanno avviato un’ulteriore iniziativa, denominata “Liberalaria, 12 giorni per il pianeta”, con l’obiettivo di sensibilizzare l’intera opinione pubblica nazionale. il progetto “Liberalaria” intende -secondo gli organizzatori - "finanziare la lotta all’Aids con l’energia del vento", prevedendo un programma di assistenza per garantire a tutti i bambini il diritto all'educazione, alla salute, al cibo e alla casa che è riuscito a coinvolgere oltre 700 bambini a Shewula, una comunità di circa mille famiglie di agricoltori-allevatori, sconvolta dall’epidemia di AIDS, che colpisce oggi il 40% degli adulti, e che ha lasciato centinaia di bambini orfani si trova nello Swaziland, uno dei più piccoli e poveri paesi africani situato tra il Sud Africa ed il Mozambico e una delle aree più colpite dai disastri ambientali e sanitari creati dalle alterazioni climatiche. La campagna si rivolge anche alle Pubbliche Amministrazioni:Comuni, Province e Regioni, ma anche Ministeri e Amministrazioni statali possono, ognuno per la loro parte, decidere di contribuire. maggiori informazioni sono disponibili on line su www.kyotoclub.org (red) |
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Dopo dichiarazioni Fini, Storace interviene nel dibattito AN | |||||||||||||||||||
Il Presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, interviene in un’intervista al “Corriere della Sera” sul tema fascismo e revisionismo critico così come è stato impostato dal segretario di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini. In particolare sono sottolineate le prospettive politiche, quel 20% di elettori che dai sondaggi non sono con Fini è comunque politicamente importante, infatti rappresenta “un milione di voti. Dato non trascurabile, perché sufficiente a mandare il Polo all’opposizione”. Per Storace “ quel che è accaduto” è “Come se andassimo in piazza San Pietro, il Papa si affacciasse alla finestra e dicesse: “Dio non esiste. Siamo diventati atei”. Altra battuta: “Io sono il presidente del Lazio, conosco bene Fiuggi, e so che dopo Fiuggi c’è solo Anagni. Oppure siamo tutti impazziti e a Fiuggi non ci accorgemmo di nulla. Riconoscere all’antifascismo il merito di aver restituito la libertà non significa diventare antifascisti. Il riconoscimento è cosa diversa dalla militanza. Trovo insopportabile riaprire un’altra discussione sul passato”. Inoltre Storace ribatte anche sulla visita a Gerusalemme di Fini e ricorda di essere andato nel Natale del 2000 anche lui nella città santa ma senza telecamere: “volevo esprimere in solitudine un dolore sincero”. (red) |
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