periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 25 - Roma, 29 aprile 2003

Sommario

Programma transfrontaliero adriatico Sars: coordinamento assessori sanità
Devolution: musicisti preoccupati Biancheri: 3 linee d'azione per la nuova Convenzione UE
Bassolino: no a caos istituzionale nel federalismo Cuba: Formigoni e Bassolino respingono critiche
Programma transfrontaliero adriatico
Sette Regioni italiane sono impegnate operativamente negli interventi di cooperazione con gli Stati adriatici della sponda balcanica, per le azioni di sviluppo necessarie alla ricostruzione e alla stabilizzazione post-bellica. La necessità di nuove forme di cooperazione nel Sud Est dell'Europa e' il primo degli obiettivi del Programma transfrontaliero adriatico Interreg IIIA fissati nella Conferenza Transadriatica di Sarajevo. C'è stata anche una dichiarazione congiunta firmata dai ministri degli Esteri di Italia (Franco Frattini), Albania (Ilir Meta), Bosnia Erzegovina (Mladen Ivanic), Croazia (Tonino Picula) e Montenegro (Dragisa Burzan, in rappresentanza anche della Serbia): ''Questo programma - afferma il documento - e' mirato a modellare l'area adriatica come una potenziale Euroregione basata su valori comuni e responsabilità condivise''. Viene stabilita la finalità di promuovere il dialogo e rafforzare la cooperazione tra le Regioni adriatiche italiane e i paesi adriatico-orientali. Sul tema torna oggi anche il Sole 24 ore.
Entro il
prossimo giugno verranno pubblicati i bandi di concorso per i progetti di cooperazione da parte di enti pubblici e soggetti privati tra le sette Regioni italiane ammesse (Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise, Puglia e Veneto) e quattro Stati balcanici (Croazia, Serbia-Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Albania).
Va segnalato che l
a collaborazione fra le sponde dell’Adriatico è stata riannodata grazie anche alla costituzione della "task force Balcani" attraverso la quale il Veneto, con il Friuli Venezia Giulia, ha dato sviluppo ai rapporti di tipo economico e politico con quest’area.
Il ministro degli Esteri
Franco Frattini ha indicato la creazione di un'''euroregione adriatica'' che racchiuda paesi con problemi e disparità, ma anche opportunità di crescita uguali per tutti. Ciò potrà anche realizzarsi attraverso un ''raccordo effettivo dei fondi per l'assistenza finanziaria e tecnica '' forniti dall'Unione Europea.
L'Italia pone inoltre tra le sue priorità, sia in ambito nazionale che comunitario, la realizzazione del Corridoio n.8, la rete transeuropea di comunicazione intermodale tra la costa pugliese, Albania e Macedonia fino ad Istanbul, con una bretella verso Salonicco. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini in una conferenza stampa con i colleghi di Albania, Croazia, Bosnia-Erzegovina e Serbia-Montenegro. Frattini ha annunciato ''si sta gia' organizzando in concreto la sede del Segretariato a Bari'', in stretta coordinazione con i ministri degli altri paesi interessati al progetto. (red)
Devolution: musicisti preoccupati

"Rischio per la musica" e allarme devolution di alcuni artisti italiani : "senza criteri unificanti si rischia la dispersione". Il violinista Uto Ughi, insieme ad altri musicisti, Accardo, Abbado, ha reso noto di aver "inviato un documento al ministro Urbani perché intervenga a modificare quanto previsto dalla devolution in campo musicale ''. ''Nel panorama italiano  purtroppo la domanda culturale si e' abbassata anche a causa della televisione: Letizia Moratti, in rappresentanza del Governo e' intervenuta al ciclo di concerti, a porte aperte, che ho organizzato a Roma per i giovani ''. ''Ha promesso - ha detto Ughi - di favorire una maggiore conoscenza musicale nelle scuole dal momento che, in tutta Italia, si registra un calo di interesse tra i giovani ed il nostro ricchissimo patrimonio culturale rischia di rimanere sconosciuto''. (dan.rus.)

Bassolino: federalismo; attenti al caos istituzionale

''In tutti i campi nei quali le Regioni avevano ottenuto funzioni e poteri di primaria importanza, si torna indietro'', lo ha sottolineato Antonio Bassolino a proposito della riforma del Titolo V della Costituzione presentata dal Consiglio dei Ministri con un disegno di legge. E la soluzione data al problema della legislazione concorrente, che aveva alimentato numerosi conflitti portati all'esame della Corte Costituzionale, ''si risolve - ha messo in risalto il presidente della Regione Campania - nel senso che aumentano le materie esclusive dello Stato centrale e quelle che apparentemente sono esclusive delle Regioni non lo sono perché‚ stanno dentro la legislazione di principio che viene mantenuta in capo allo Stato centrale''. Secondo Bassolino si tratta di correggere la riforma del Titolo V ''con il disegno di legge La Loggia che ha avuto in Parlamento il consenso di tutte le parti politiche'' e arrivare ad un ''Senato federale, una Camera delle Regioni e delle autonomie che partecipa per la sua quota all'elezione della Corte Costituzionale''.
Intanto il ministro
Umberto Bossi dichiara che ''Non la votiamo, non votiamo l'interesse nazionale'' riferendosi alla riforma del Titolo V della Costituzione varata dal Consiglio dei ministri e al "cappello" dell'interesse nazionale da rispettare in cima alla ripartizione di alcune materie destinate alle Regioni. Bossi intervenendo a Radio Padania Libera ha detto ''La definizione di interesse nazionale e' generica e può essere utilizzata per tutto. I contenziosi non faranno che aumentare e la corte costituzionale -ha concluso il ministro per le Riforme Istituzionali- avrà un potere enorme che non nasce dal popolo. Per questo ci vuole una corte costituzionale che abbia delle basi regionali''.
E il ministro
Enrico La Loggia replica a  Bossi invitandolo a non considerare chiuso l'argomento: ''E' già in corso - ricorda - un ampio confronto che coinvolge le Regioni e le diverse Autonomie e vi saranno ancora diversi passaggi. La legge proposta e' una buona riforma. Ma c'e' spazio e tempo per ragionare ancora insieme su eventuali modifiche che si ritenessero necessarie per migliorarle''. Concetti che il Ministro ha confermato anche in un'intervista a il Giornale . (gs)

Biancheri: 3 linee d'azione per la nuova Convenzione UE
confronti (autonomia lombarda: le idee, i fatti e le esperienze)  è una rivista quadrimestrale della Regione Lombardia (edita da Maggioli e diretta da Robi Ronza). Nell'ultimo numero confronti ospita un articolo di Boris Biancheri (Presidente dell'Istituto per gli studi di Politica internazionale di Milano), intitolato "la Convenzione europea tra sussidiarietà ed efficienza". "un'Europa con 25 e più Stati membri - scrive Biancheri - può davvero rappresentare qualcosa di nuovo nella scena politica internazionale. Nuovo perché mai prima d'ora ci sono state le condizioni per creare una vera potenza capace di stare all'altezza degli Stati Uniti, contribuendo a creare un sistema di governance globale secondo principi e regole che non necessariamente coincidono con quelli statunitensi.
"E' necessario - prosegue Biancheri - un ripensamento dell'intero assetto istituzionale dell'Unione che parta dai cittadini e dalle istituzioni che gli sono più vicini. Ogni fase , ascendente e discendente , del percorso normativo comunitario deve rendere possibile il rispetto e il continuo monitoraggio della sussidiarietà e proporzionalità.
Tre le linee di azione che - secondo Biancheri - vanno individuate. "La prima consiste nel rafforzare tali principi (sussidiarietà e proporzionalità , ndr) in seno alle istituzioni che partecipano al processo legislativo (Commissione, Parlamento e Consiglio) durante la fase di creazione della norma comunitaria". La seconda linea di azione prevede "la predisposizione di un meccanismo di early warning che permetta ai Parlamenti nazionali di monitorare il rispetto del principio di sussidiarietà". "La terza fa riferimento all'ampliamento delle possibilità di adire la Corte di Giustizia nel caso di mancati rispetto" dello stesso principio. (sm)
Sars: coordinamento assessori sanità
"In Toscana non c'è nessun allarme Sars. La situazione è sotto stretto controllo e tutte le strutture stanno funzionando a dovere". L'assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi manda ai cittadini toscani un messaggio rassicurante, e nello stesso tempo fa sapere che, in caso di necessità, il sistema sanitario toscano è allertato per far fronte con tempestività a qualsiasi emergenza. Le stesse rassicurazioni fa l'assessore regionale del Lazio alla Sanita', Vincenzo Saraceni, che ha sostenuto ''Dire che in Italia c'e' un caso sospetto di Sars a Roma ed un altro a Milano significa che la sindrome non c'e'', e parlando dei sospetti casi di polmonite atipica  ha dichiarato che si tratta di ''un caso probabile, ma non certo'', ed ha precisato che ''non c'e' nessun allarme e le misure che abbiamo assunto e che assumeremo hanno funzionato e funzionano''.
''il virus, in ambiente esterno, ha una vita brevissima", ha spiegato Fabio Gava - assessore veneto e coordinatore degli assessori alla sanità per la Conferenza delle Regioni -  annunciando inoltre di attendere "gli esiti dei confronti a livello nazionale che si terranno nei prossimi giorni tra le Regioni, e tra queste e il ministero, per decidere eventuali ulteriori azioni coordinate''. L'incontro tra gli assessori dovrebbe svolgersi il 7 o l'8 maggio, a ridosso della Conferenza dei presidenti delle Regioni, convocata per giovedì 8, e quello degli assessori al ministero il 14 maggio. Come Regioni - aggiunge Gava - abbiamo già a disposizione anche un documento tecnico che individua e propone priorità e modalità operative rispetto a "Malattie Gravi d'Importazione" (e tra queste la Sars) che mi sembra una buona base di lavoro. Mi pare opportuna comunque la nomina di un Commissario nazionale nel persona del capo della Protezione Civile Bertolaso, al quale garantiamo sin d'ora la massima collaborazione, ed ogni necessario apporto tecnico-scientifico".(gs)
Cuba: Formigoni e Bassolino respingono critiche su cooperazione

L'atteggiamento che il Governo dovrà tenere rispetto alla repressione politica attuata a Cuba approda in Parlamento. Al momento le forze politiche sono impegnate soprattutto per evitare divisioni interne rispetto alle mozioni da presentare. C'è anche chi non esclude che al termine del dibattito, dopo l'intervento del Ministro Giovanardi, si possa arrivare ad un voto trasversale. intanto però una mozione di An chiede il mantenimento dell'embargo e critica "gli stessi numerosi rapporti di enti locali italiani con le autorità cubane" che  "anziché risultare utili alla soluzione dei problemi economici e commerciali e all'affermazione dei diritti umani del popolo cubano, sono serviti, soprattutto, a conferire una patente di credibilità ed efficacia sociale alla guida politica della dittatura castrista" .
Le Regioni nel frattempo - in un articolo del Corriere della sera che ospita anche due brevi interventi di Formigoni e Bassolino - respingono al mittente le accuse rivolte ieri da Valerio Riva sempre sulle colonne del Corriere della Sera.
"Mai stato - a differenza di Valerio Riva - castrista", dice Formigoni, che aggiunge "Per primi abbiamo condannato la recente ondata repressiva e le condanne a morte. ma questo non ci ha impedito di collaborare, come del resto moltissimi governi occidentali, con l'Unesco, l' Onu e altre su agenzie a programmi di cooperazione allo sviluppo da loro finanziati". "I dirigenti della Regione Campania - scrive invece Bassolino, dopo aver ironizzato sulle dichiarazioni di Riva - sono impegnati in progetti di cooperazione sotto l'egida dell'Onu. da uomo delle istituzioni sono impegnato perché le cose cambino lì come altrove. Ma - si domanda Bassolino - i rapporti culturali e commerciali, la Campania e le altre Regioni, il Governo italiano e altri governi devono interromperli con Cuba e con due terzi del mondo ? " (sm)

 

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