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Sommario |
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CdM: relazione e testo riforma Titolo V Costituzione | |||||||||||||||||||
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Nel
testo della riforma del Titolo V della
Costituzione uscito dal Consiglio dei ministri dell'11 aprile si legge che
l’articolo 114, terzo comma, della Costituzione è sostituito dal seguente:
“Roma è la capitale della Repubblica e dispone di forme e condizioni
particolari di autonomia anche normativa, nelle materie di competenza
regionale, nei limiti e con le modalità stabiliti dallo statuto della
Regione Lazio, sentiti il Comune e la Provincia di Roma. Relativamente
alle leggi si applicano le disposizioni dell’articolo 127” . E la
relazione al provvedimento spiega che si tratta di un regime particolare
per Roma: la città, in quanto Capitale della Repubblica, assume una
peculiare valenza per tutto il territorio nazionale. E’ demandato allo
statuto della Regione Lazio la disciplina delle sue particolari forme e
condizioni di autonomia anche normativa, nelle materie di competenza
regionale, sentiti il Comune di Roma e la Provincia, il che realizza un
essenziale modulo partecipativo. In futuro la relazione prefigura anche altri scenari sostanziali di riforma: la Camera federale e rappresentanti delle regioni nella Corte costituzionale. Infatti nella relazione si legge che: il successivo passo in avanti sarà costituito dalla introduzione di una Camera rappresentativa federale, destinata ad assicurare il coinvolgimento delle Regioni nella attività legislativa nazionale e a garantirne le competenze, insieme con una nuova forma di Governo diretta a riequilibrare al Centro i più consistenti poteri attribuiti alle Regioni. Parallelamente, si procederà all’integrazione della composizione della Corte Costituzionale. Nel contempo, sempre nella relazione, è definita "collante" la reintroduzione dell'"interesse nazionale", in corrispondenza anche all'indicazione per alcune materie della valenza "in ambito regionale", e viene indicato come direttrice indispensabile di ogni ordinamento federale o regionalistico. E' infatti questo il cappello all'elenco delle materie esclusive delle regioni: "Nel rispetto dell’interesse nazionale e dei vincoli derivanti dagli obblighi internazionali e comunitari le Regioni esercitano la potestà legislativa esclusiva nelle seguenti materie: a) assistenza e organizzazione sanitaria; b) organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche; e) definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della Regione; d) polizia locale; e) istruzione e formazione professionali; f) promozione della cooperazione a carattere di mutualità; g) artigianato; h) ricerca scientifica e innovazione tecnologica a sostegno delle attività produttive di interesse regionale e locale; i) emittenza di ambito regionale; l) valorizzazione del paesaggio, dei beni culturali e ambientali; promozione e organizzazione di spettacoli e manifestazioni culturali e sportive, di rilevanza regionale e locale; m) industria in ambito regionale; n) commercio; o) turismo in ambito regionale; p) agricoltura in ambito regionale; q) governo del territorio; r) ogni altra materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato." Convocate per oggi 15 aprile la Conferenza dei Presidenti delle Regioni, la Conferenza stato Regioni e la Conferenza Unificata, ma nell'ordine del giorno ancora non compare il Ddl di riforma del Titolo V. (gs) |
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Serrato dibattito sulla devolution, poi - in serata - la Camera approva | |||||||||||||||||||
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In aula alla Camera è stato serrato il
confronto e il dibattito sulla devolution: "Ad oggi non c'è, né alla
Camera né al Senato, il disegno di legge del governo di riforma del
Titolo V della Costituzione approvato venerdì scorso dal Consiglio dei
ministri". Lo ha detto
Casini, il
Presidente della Camera, rispondendo a una richiesta in tal senso di
Rutelli per il
quale è essenziale conoscere questo provvedimento "per contestualizzare
la devolution e votare con cognizione di causa". Per Bossi "siamo solo
all'inizio della partita. Quella approvata venerdì dal Consiglio dei
Ministri - sostiene
Bossi - è solo la
prima bozza: ''Siamo appena partiti - ha sottolineato - ora deve andare
alla Conferenza Stato-Regioni, poi dobbiamo
consultare i sindaci, poi deve tornare in Consiglio dei ministri.
Quella di venerdì è solo una bozza. Hai voglia quanta strada c'è ancora
da fare''. E il ministro per le riforme rilancia anche la questione Roma
capitale: "Roma con competenze da regione a statuto speciale e' qualcosa
che non vorrebbe nessuno. Tutti direbbero Roma ladrona". Pronta la
replica del Presidente della Regione Lazio, Francesco Storace: ''Quella di
Bossi e' la comprensibile reazione di chi ha perso''. |
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Martini: Iraq; rilancio ONU ed Europa | |||||||||||||||||||
"Ho tirato un sospiro di sollievo vedendo l'avvicinarsi della conclusione del conflitto". Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Toscana Caudio Martini, intervenendo sulla questione Iraq e ha sottolineato come adesso sia fondamentale il rilancio dell'Onu e dell'Europa: "è diventato una priorità assoluta per quanti vogliono la pace" anche al fine di dare un seguito "all'impegno straordinario del movimento pacifista". "Ho sempre ritenuto sbagliata questa guerra - ha ribadito Martini - che considero ingiustificata e fuori del diritto internazionale. Resto di questa opinione. Prima finisce e meglio è. Personalmente non ho rimpianti nei confronti della dittatura di Saddam e quindi vivo come un sollievo il fatto che possa essere giunto al capolinea il suo regime dittatoriale. Restano naturalmente sul terreno tutte le macerie materiali e politiche prodotte dalla scelta unilaterale del governo americano" (sm) |
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La Loggia: separare competenze dello Stato da quelle delle Regioni | |||||||||||||||||||
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Intervenendo in occasione di un'audizione parlamentare relativa ai fondi per lo spettacolo il Ministro La Loggia ha colto l'occasione per qualche riflessione sulle riforme. "il disegno di legge di attuazione della riforma del titolo V, si trova, ormai, nella fase conclusiva del suo iter alla Camera, iter che, infatti, è molto probabile si concluda nel corso della settimana entrante. Tale disegno di legge - ha detto il ministro -dà un contributo per la previsione della ricognizione dei principi attraverso decreti legislativi (quindi, attraverso il conferimento di una delega al Governo). Si procede non alla formulazione di nuovi principi ma alla ricognizione di quelli già esistenti nell'ordinamento vigente: li si raggruppa, materia per materia, e si stabilisce, così, quali siano le competenze dello Stato. Con il nuovo Ddl di riforma – ha preannunciato La loggia – si provvederà a “separare interamente le competenze dello Stato da quelle delle regioni. La stragrande maggioranza delle materie vedrà lo Stato esercitare le sue competenze e le regioni le proprie. Un esempio classico è quello relativo alla tutela della salute. Essa passerà dal regime di concorrenza attuale alla competenza esclusiva dello Stato; invece, l'organizzazione sanitaria passerà alle regioni. È di tutta evidenza che, ripartendo le competenze in questa maniera, si crea un confine ben più netto della semplice definizione interna alla legislazione concorrente relativa alla tutela della salute. Noi intendiamo correggere questo errore e ricondurre interamente alla competenza esclusiva dello Stato la tutela della salute, sia pur lasciando l'organizzazione sanitaria alle regioni. Questo non vuol dire che alle regioni sia stato tolto qualcosa. È ovvio, infatti, che, nell'ambito degli stessi principi, si sviluppa la legislazione esclusiva in materia di tutela; così come - ha concluso -nasce la legislazione esclusiva delle regioni in materia di valorizzazione". (red) |
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D'Ambrosio e Martini su futuro regioni in U.E. | |||||||||||||||||||
Per il presidente della Regione Marche,
Vito D'Ambrosio, è
ancora incerto il futuro delle Regioni in Europa, lo ha sottolineato in
occasione della seduta plenaria del Comitato delle Regioni Ue a Bruxelles.
Il ruolo delle Regioni dipendera' molto da quale delle due linee -
''quella che vuole un'Europa dei governi centrali e quella invece che
intende procedere a cessione di sovranità'' - riuscirà a prendere il
sopravvento nel futuro prossimo. ''Il futuro delle Regioni in Europa non
si può decidere autonomamente'', ha detto D'Ambrosio facendo riferimento
anche al peso che assumerà la Conferenza intergovernativa. ''Oggi il Comitato delle Regioni - ha rilevato invece il Presidente della Regione Toscana Claudio Martini - e' soltanto organo consultivo, sono convinto che la Convenzione possa riconoscergli un ruolo più definito nella nuova architettura istituzionale dell'Europa''. Nel contempo il suo assessore regionale alla formazione e al lavoro Paolo Benesperi, ha anche presentato l'associazione europea Earlall (European association of regional and local authorities for lifelong learning) di cui e' presidente. (gs) |
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Comunicazione: Consigli Regionali-Fnsi firmano protocollo | |||||||||||||||||||
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Mercoledì 16 aprile alle ore 15.00, presso la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Sala Walter Tobagi - Corso Vittorio Emanuele II° n.349 - Roma), alla presenza del coordinatore nazionale dei presidenti dei Parlamenti Regionali Riccardo Nencini, del segretario della Fnsi Paolo Serventi Longhi e del presidente dell’Associazione “Comunicazione Pubblica” Gerardo Mombelli, si procederà alla firma ufficiale del protocollo d’intesa sul recepimento della Legge 150/2000 sull’informazione e la comunicazione nelle pubbliche amministrazioni. La cerimonia sarà seguita dal dibattito sul tema “Attuazione della L. 150/2000 e crescita delle professionalità nelle Regioni e negli Enti Pubblici. A che punto è la trattativa con l’ARAN?” (red) |
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