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Sommario |
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L'annunciata nuova riforma del Titolo V ha
suscitato già i primi commenti e le prime valutazioni da parte dei diretti
interessati: Regioni,
Province e Comuni hanno infatti sottolineato la mancata concertazione e
l'assenza di un confronto, almeno fino ad oggi, con il Governo su una riforma costituzionale
di grande rilievo per l'intero sistema delle Autonomie. Per la realizzazione della Devolution, il Presidente della Conferenza delle Regioni Enzo Ghigo ha infatti auspicato un maggiore coinvolgimento di regioni ed Enti locali invocando anche la concertazione con le opposizioni. ''Mi auguro - ha detto - che il Governo adotti una bozza di disegno di legge, in modo che poi nell' iter di discussione con la Conferenza Unificata, i soggetti attuatori di questa riforma, che sono le Regioni, possano essere ascoltati. Per evitare gli strappi che ci sono stati in precedenza sarebbe necessario immaginare anche che si ricerchi un minimo di concertazione con l' opposizione". Vasco Errani, Vicepresidente della Conferenza delle Regioni, in un'intervista pubblicata oggi su La Stampa ha accenti critici sul metodo e nel merito della proposta preannunciata dal Governo. Ria, il Presidente dell'UPI (unione province italiane) chiede al governo di convocare gli Enti locali al più presto ''per farci conoscere il nuovo testo del Titolo V che sarà portato in discussione in Consiglio dei Ministri venerdì prossimo''. Solo una consultazione diretta con Comuni, Province e Regioni, secondo Ria, potrà permettere all'Italia di costruire un assetto normativo ''federalista efficace e attuabile. Anche per l'Anci il governo deve convocare immediatamente i Comuni, assieme all'intero sistema delle autonomie, per discutere del disegno di legge di revisione dell'articolo 117 della Costituzione. La richiesta arriva dal Presidente Leonardo Domenici, secondo il quale ''su una materia di tale importanza, le autonomie devono essere coinvolte con pari dignità rispetto a tutti gli altri soggetti istituzionali, anzi, le autonomie devono diventare co-protagoniste del processo di riforma in quanto componente essenziale dell'ordinamento della Repubblica, come ha sancito chiaramente il nuovo Titolo V della Costituzione''. Criticato da Ghigo anche il riferimento eccessivo al "rispetto dell'interesse nazionale" nella definizione delle materie esclusive per le Regioni: ''Questo elemento di vincolo di interesse nazionale - afferma Ghigo - mi sembra un po' una mancanza di rispetto nei confronti dell'organismo regionale, che è ormai parte integrante dello Stato. Immaginare che le Regioni non siano in grado di valutare l'interesse nazionale - conclude - mi sembra una tutela eccessiva, una norma di cautela che denuncia scarsa fiducia nei confronti delle Regioni''. Intanto Bossi, sulla questione interesse nazionale, fa sapere di aver ''chiesto che sia portata in Parlamento subito la riforma della Corte costituzionale regionalizzata in maniera che ci siano membri regionali a controllare che non vengano fatti scherzi''. Ma discusse sono anche le materie della devolution, come il trasferimento della polizia locale. Il presidente della Toscana, Claudio Martini, intervenendo oggi ai lavori della conferenza regionale sulla sicurezza, si è detto ''poco favorevole alle polizie regionali''. ''Non vediamo - ha spiegato - la validità di una linea che può produrre confusione e disarticolazione''. Lo stesso sindaco di Firenze e presidente dell' Anci, Leonardo Domenici, intervenendo sempre alla conferenza regionale sulla sicurezza, ha dichiarato: ''Condivido il fatto che si sia deciso di condurre ad un quadro di organicità la riforma del titolo V della Costituzione - ha detto - ma credo che ci siano delle questioni che devono essere chiarite. Una di queste riguarda l'ipotesi di dare facoltà alle Regioni di istituire un nuovo corpo di polizia regionale: cosa che ritengo porterebbe più problemi di quanti ne dovrebbe risolvere". (gs) |
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Per Enzo Ghigo, presidente della Conferenza
delle Regioni, l'
e-government è un
elemento necessario allo sviluppo del federalismo. E' l'aspetto della
pubblica amministrazione elettronica che ha più caratterizzato la
discussione avvenuta durante il convegno su 'Innovazione e federalismo,
verso una visione condivisa dell'e-government nell'Italia federale',
svoltosi al Lingotto di Torino. Con una spesa superiore a quattro milioni e 550 mila euro nel 2002, la Lombardia guida la classifica delle regioni italiane per andamento della spesa in Information technology (It), le nuove tecnologie. Seguono il Lazio con oltre tre milioni e 800 mila, e il Piemonte con poco piu' di due milioni e 250 mila. Il risultato e' contenuto nel primo Rapporto sull'innovazione nelle Regioni d'Italia, presentato sempre a Torino. Anche per il ministro Stanca l' e-government è uno strumento contro la ''balcanizzazione della pubblica amministrazione'' e per la realizzazione di un federalismo piu' efficiente. Il ministro per l' Innovazione tecnologica Lucio Stanca ha inoltre sottolineato quanto sia fondamentale per lo sviluppo del Paese una ''pubblica amministrazione elettronica'' (sm) |
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E' aggiornata la sezione sull'attività parlamentare di interesse regionale che viene pubblicata sul sito www.regioni.it periodicamente e denominata "occhio al parlamento". E' un monitoraggio che seleziona i provvedimenti ed evidenzia il loro iter e le modifiche in corso sui testi legislativi da parte dell'Aula o delle Commissioni competenti di Camera e Senato (red) |
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Oltre all'impasse per la riforma della
dirigenza medica, c'è anche
l'intramoenia tra i temi più "delicati" affrontati in un recente
incontro fra il ministro della Sanita', Girolamo Sirchia, e gli assessori
alla Sanità di Veneto ed Emilia Romagna, Fabio Gava (coordinatore degli
assessori alla sanità per la Conferenza delle Regioni) e Gianfranco
Bissoni. |
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''L'augurio di ogni persona di buonsenso non puo' che essere quello che la guerra finisca presto, perche' e' gia' carica di troppi lutti e sofferenze da una parte e dall'altra''. Lo ha dichiarato Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, preoccupato dell'attuale situazione in Iraq e per le prospettive difficili che si presentano nel dopo guerra. Per Formigoni ''nel futuro ci sara' bisogno dell'Onu, un'istituzione che avra' mille difetti ma che bisogna riformare nell'ottica di farla funzionare meglio e non per avere una soppressione formale o un superamento nei fatti. Senza Onu sara' difficile avere un ordine mondiale di giustizia e pace. C'e' poi il problema dell'Europa che deve parlare con una voce sola anche per temperare, in una logica che resti di alleanza, la superpotenza americana''. Nel mondo, e quindi anche nella nuova Onu, dovranno peraltro ''avere un ruolo forte tutti i paesi eredi di grande civilta', e quindi penso anche alla nazione araba nel suo complesso che incarna un desiderio di unita' che queste nazioni hanno sempre avuto anche se oggi il mondo arabo appare diviso'' (gs) | |||||||||||||||||||
Secondo il quotidiano "Il
SOLE 24 ORE"
è questa la suddivisione delle materie tra Stato e
Regioni prevista dalla nuova riforma costituzionale del Titolo V che sarà
varata dalla CDL. Intanto
slitta
alla Camera l'esame del ddl Bossi sulla devolution e di quello La
Loggia di attuazione della riforma del Titolo V, il tutto anche in attesa
del provvedimento complessivo di riforma dello stesso Titolo V definito
nel vertice tecnico della Cdl e che dovrà esser varato dal Consiglio dei
ministri di venerdì. POTESTÀ ESCLUSIVA DELLO STATO • Politica estera, immigrazione e diritto d’asilo; dogane e norme generali sul commercio con l’estero • I Rapporti tra Repubblica e confessioni religiose • Difesa e forze armate; sicurezza interna; ordine pubblico ad esclusione polizia amministrativa • Politica monetaria, sistema tributario e perequazione delle risorse • Giustizia; organi dello Stato e loro leggi elettorali; elezione del Parlamento europeo • Protezione civile; cittadinanze e censimenti • Determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali • Tutela dell’ambiente e dei beni culturali • Tutela concorrenza; ordinamento della comunicazione • Grandi reti di infrastrutture • Energia • Norme generali sull’agricoltura • Norme generali sull’istruzione e sulla ricerca • Norme generali concernenti l’armonizzazione dei bilanci pubblici e il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario POTESTÀ LEGISLATIVA ESCLUSIVA DELLE REGIONI Nel rispetto dell’interesse nazionale le Regioni esercitano la potestà legislativa nelle materie: • Assistenza e organizzazione sanitaria • Organizzazione scolastica e definizione del programmi scolastici dl interesse regionale • Polizia locale • lstruzione e formazione professionale • Promozione della cooperazione • Artigianato • Ricerca scientifica e innovazione tecnologica a sostegno delle attività produttive di interesse regionale • Emittenza in ambito locale • Promozione dei beni culturali e ambientali • Industria in ambito regionale • Commercio • Turismo • Agricoltura in ambito regionale • Credito a carattere regionale • Ogni altra materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato (gs) |
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