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Sommario |
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Veneto: inaugurata struttura ospedaliera modello | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'assessore
regionale alla sanità del Veneto, Fabio Gava, ha inaugurato il nuovo
Punto di Primo Intervento con ambulanza medicalizzata all'ospedale di
Montecchio Maggiore (Vicenza): "Non viene inaugurata solo una struttura - ha sostenuto Gava (nella foto) - ma
è il primo passo di un nuovo modello di
sanità, un nuovo modo di concepire l'organizzazione dell'assistenza ai
cittadini che in altre zone del Veneto, come la provincia di Treviso, sta
dando ottimi risultati e non fa certo rimpiangere l'ospedale concepito
secondo i vecchi stereotipi". Gava ha anche sottolineato come "le caratteristiche della nostra riorganizzazione, riprese nel nuovo Piano Sociosanitario Regionale". Inoltre la Giunta ha predisposto un provvedimento per l'eliminazione delle barriere architettoniche che ostacolano i disabili. I Comuni veneti possono fare domanda alla Direzione regionale per i servizi sociali della Giunta veneta, per accedere ai contributi 2003 previsti per l'eliminazione delle barriere architettoniche. I Comuni presentano l'istanza di contributo alla Regione dopo aver redatto un'apposita istruttoria che indica il loro fabbisogno complessivo e che comprende le domande di finanziamento presentate dai soggetti privati. Ne dà notizia l'Assessore regionale alle politiche sociali Antonio De Poli il quale spiega che "il governo veneto ha approvato un sostanzioso aumento di risorse regionali per permettere alle persone con disabilità di realizzare, nelle proprie case, interventi di eliminazione delle barriere architettoniche. L'assegnazione finanziaria regionale per il 2003, infatti, ammonta ad oltre 3 milioni di euro (erano 476 mila euro nel 2002). "Si tratta di risorse completamente regionali - spiega l'Assessore regionale alle politiche sociali - visto che, da anni, a livello nazionale non si rifinanzia più il fondo di settore. Già questo elemento è sufficiente a far capire l'importanza che il governo veneto annette a questo tema, ritenendolo fondamentale per la compiuta realizzazione del diritto di cittadinanza e di pari opportunità dei cittadini con disabilità, in particolare quest'anno che è stato dichiarato Anno Europeo delle persone con disabilità". La Giunta veneta ha, tra l'altro, deliberato su proposta dell’Assessore regionale alle politiche sociali Antonio De Poli, un contributo complessivo di 345.776 euro circa per provvedere a interventi economici straordinari o eccezionali "una tantum", da destinare a situazioni di bisogno di singoli, di famiglie, di enti e di organizzazioni assistenziali, secondo quanto previsto dalla legge regionale n.8 del 1986. "Sono state 196 (su 221 presentate) – spiega De Poli – le richieste di contributo accolte a valere sull’esercizio finanziario regionale 2003. Questo provvedimento regionale si riferisce all’articolo n.3 della legge n.8 che prevede la concessione di contributi ai comuni, per la parte non risolvibile con loro ordinarie provvidenze: i contributi serviranno per rimborsare spese a carattere sociale sostenute per interventi chirurgici, per protesi, attrezzature, mezzi o servizi per disabili, piccoli interventi sugli alloggi o per il recupero di strutture gravemente danneggiate da eventi atmosferici e per sostenere famiglie o singoli cittadini in stato di grave disagio socio-economico". (gs) |
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U.E.: fondi strutturali, calendario cultura | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per attuare una vera politica di coesione
ed offrire nuove opportunita' alle regioni piu' svantaggiate occorre un
maggiore sforzo finanziario. Lo ha detto il commissario Ue alle politiche
regionali,
Michel Barnier,
aprendo i lavori della conferenza sulla futura politica di coesione
europea. La grande maggioranza dei paesi nell'Europa allargata a 25 dice
si' al mantenimento dopo il 2006 della regionalizzazione dei Fondi
strutturali europei, mentre dicono no alla loro rinazionalizzazione. E' questo, per il Viceministro dell'Economia Gianfranco Micciche', uno dei risultati importanti dell'incontro organizzato dal commissario europeo per la politica regionale Michel Barnier, che ha riunito a Bruxelles tutte le Regioni. Il consenso quasi unanime sulla regionalizzazione ''e' importante'' ma non e' l'unico punto condiviso dai paesi Ue, ha spiegato Miccichè (nella foto) che ha inoltre rilevato che "l'utilizzo in Italia dei Fondi strutturali europei della vecchia programmazione 1994-1999 e' stato - in base agli ultimissimi dati - ''del 97% per tutti i fondi riuniti e del 100% per il fondo europeo di sviluppo regionale, nelle aree in ritardo economico dell'obiettivo 1''. "Il Veneto deve essere molto riconoscente ai fondi europei, a cui deve molto del suo sviluppo. D'altra parte è anche vero che il Veneto ha saputo dimostrare una grandissima capacità e qualità di utilizzo, smentendo puntualmente le periodiche e infondate affermazioni in senso contrario da parte delle forze di opposizione in consiglio regionale, incapaci di costruire qualche cosa". Lo ha detto il presidente della Regione Giancarlo Galan. E' stato anche presentato il Calendario degli eventi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nell' ambito del semestre di Presidenza Italiana. Con l'ampliamento dell’UE, destinato nel 2004 a ricomporre l’Europa con la volontà liberamente espressa dei suoi popoli, rappresenta una fonte di grandi opportunità. Aumenta dunque il patrimonio delle culture nazionali che sono le radici profonde della comune identità europea. La Presidenza italiana intende dare il suo contributo per incoraggiare la mobilità delle persone e la circolazione delle opere d’arte all’interno dell’Unione Europea. A tal fine sarà presentata una proposta di Risoluzione volta a migliorare lo scambio di opere d’arte e di esperti nel quadro di una collaborazione rafforzata fra i Musei europei (“Progetto per uno spazio museale europeo”). Per quanto riguarda il Programma “Cultura 2000”, in scadenza nel 2004, la Presidenza italiana porrà all’ordine del giorno dei lavori la proposta della Commissione di Decisione per un’estensione del Programma stesso a tutto il biennio 2005-2006, consentendo così il mantenimento delle misure di sostegno alla cooperazione europea in tale settore. (gs) |
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Lazio: piano prevenzione incendi boschivi | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La
Regione Lazio intende combattere in modo capillare il fenomeno degli incendi boschivi. E'
stata infatti approvata in via definitiva, su proposta dell’assessore
all’Ambiente, Vincenzo Saraceni (nella foto), il Piano delle attività di previsione,
prevenzione e lotta agli incendi per il quale sono state impegnate risorse
pari a 4 milioni e 720mila euro. «Lo
scopo del provvedimento – ha spiegato l’assessore
Saraceni – è quello
di prevenire e di contrastare il fenomeno degli incendi boschivi. Negli
scorsi anni abbiamo ottenuto grandi risultati. Nel 2000 sono andati
bruciati 5469 ettari di bosco, nel 2001, 3598, e nel 2002, 637 ettari».
Per rafforzare le risorse disponibili, la Regione ha siglato un’intesa con i vigili del fuoco del Lazio volta a migliorare l’azione di prevenzione e l’operatività delle forze impegnate nella lotta agli incendi. L’accordo prevede la presenza costante di un funzionario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco nella Sala operativa della Protezione civile regionale e la disponibilità permanente di 6 squadre composte da cinque unità per compiti di vigilanza e di intervento dislocate su tutto il territorio. E' stato dato anche il via libera allo stanziamento di 2 milioni di euro per la manutenzione delle opere pubbliche di bonifica in favore dei 10 Consorzi attivi nel Lazio, e al bando di gara relativo ai percorsi di Istruzione e formazione integrata superiore (Ifts). (sm) |
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Calabria: revocato incarico a Misiti | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il ritiro della delega all'assessore ai
lavori pubblici Aurelio Misiti ''era inevitabile'': lo ha detto il
Presidente della Giunta regionale della Calabria, Giuseppe Chiaravalloti,
facendo riferimento alla decisione di escludere dall' esecutivo l'
assessore Misiti. ''Nel momento in cui - ha aggiunto Chiaravalloti - la
maggioranza mi chiede conto del fatto che un assessore nominato come
tecnico ha assunto, in realtà, un ruolo politico, non potevo che
prendere la decisione di ritirargli la delega. Il fatto che Misiti
(nella foto) avesse
assunto ormai questo ruolo spiccatamente politico lo ha messo in una
situazione di difficoltà con alcuni settori della maggioranza, della
quale io a quel punto non potevo mettere a rischio la compattezza. Se poi
una qualsiasi parte politica si riconoscesse nella posizione di Misiti e
me lo riproponesse come assessore di parte, io sarei felice di
riprenderlo in Giunta''. ''Ho ritenuto dunque inevitabile - ha detto ancora Chiaravalloti - il ritiro della delega a Misiti. Lui, però, mi pare di no. Il suo risentimento mi sembra logico, visto l' impegno che ha profuso per la Calabria in questi anni". ''Sono stato sempre super partes" - aveva detto Misiti: "Un comportamento quasi da alieno in una regione come la Calabria, dove in realta' sono sempre prevalsi gli interessi politici''. Sempre più insistenti le voci di un'aspirazione a candidarsi alla presidenza della Giunta regionale nelle elezioni del 2005. (red) |
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Emilia-Romagna: Gabinetto e Direzione relazioni europee e internazionali | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un governo coerente con il nuovo Titolo V
della Costituzione. La
Giunta regionale dell'Emilia-Romagna
ha deliberato l'attivazione del Gabinetto della
Presidenza e ha istituito la Direzione Generale ''programmi e
intese,relazioni europee e relazioni internazionali'' Bruno Solaroli è stato nominato Capo di gabinetto con decreto del presidente della Regione, mentre la nuova Direzione Generale farà capo a Bruno Molinari. Il Gabinetto del presidente della Giunta, istituito dall’articolo 5 della legge regionale 43 del 2001, è articolato in 5 servizi: relazioni istituzionali e affari della Presidenza, relazioni con il governo centrale, servizio stampa e informazioni, promozione e sviluppo delle politiche per la sicurezza e della polizia locale, segreteria e affari generali della Giunta. Alla Direzione Generale “programmi e intese” faranno capo tre servizi: politiche europee e relazioni internazionali, rappresentanza presso gli organi dell’Unione Europea a Bruxelles, intese istituzionali e programmi speciali d’area. Ricordiamo che è stata presentata una nuova legge per il governo regionale che adegua l'ordinamento della Regione ai nuovi poteri che la Costituzione ha decentrato, e che quindi regola i rapporti internazionali e con l'Unione europea, stringe un'alleanza strategica con l'Università, definisce il sistema dei poteri e delle competenze locali, accelera la semplificazione della pubblica amministrazione grazie all'unificazione degli sportelli per il pubblico e all'utilizzo spinto delle nuove forme di comunicazione informatica nelle istituzioni e tra le istituzioni e i cittadini, cancella i controlli sugli atti degli Enti locali, istituisce il Circondario di Imola. (La nuova legge di riforma del sistema amministrativo in sintesi ; Dalla scuola alla polizia locale, le altre leggi regionali ; Il testo del progetto di legge ). (red) |
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L'Aids in Italia: un rapporto dell'ISS | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
I casi di
AIDS in Italia, diagnosticati dall’inizio dell’epidemia, sono oltre 52000
(51968 quelli segnalati, ma 52536 quelli stimati correggendo per il
ritardo della notifica), lo rende noto un
rapporto
dell'Istituto Superiore di Sanità. Di questi, oltre 33500 sono
deceduti. Nel primo semestre del 2003, sono stati segnalati 848 nuovi
casi. Il trend dei nuovi casi di AIDS è in una fase di stabilizzazione. I
motivi per la mancanza di un ulteriore declino risiedono nel fatto che
oltre il 62% delle persone a cui viene posta diagnosi di AIDS non ha fatto
terapie anti-retrovirali prima della diagnosi, ignorando lo stato di
sieropositività. A questo proposito, l’87% dei tossicodipendenti, ma solo
il 38% degli eterosessuali ed il 43,5% degli omo/bisessuali, ha avuto una
diagnosi di sieropositività almeno 6 mesi prima della diagnosi di AIDS. La
trasmissione sessuale è oggi la principale modalità di diffusione
dell’AIDS/ HIV nel nostro Paese. Le variazioni geografiche restano simili
a quelle riscontrate nel corso di tutta l’epidemia, con
tassi di incidenza
più elevati, nell’ordine, in Lombardia, Lazio, Sardegna, Liguria ed Emilia
Romagna. Molise e Basilicata sono le regioni col più basso tasso di
incidenza registrato nell’ultimo anno. A causa dell’incremento della
sopravvivenza, aumenta il numero di persone che vivono dopo una diagnosi
di AIDS, che sono oggi più di 18.500 (sm) Tabella: Distribuzione annuale dei casi prevalenti di AIDS per regione di residenza
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