periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 108 - Roma, 27 agosto 2003

Sommario

Prevenzione carie a Bolzano: 15.000 bambini coinvolti Le "questioni pendenti" presso la Corte Costituzionale
Al Cnr un Istituto sui sistemi regionali Cooperazione allo sviluppo e formazione universitaria
Intese sociali e concertazione in un rapporto del Censis Fitto: "Sullo Statuto una grande prova di coesione istituzionale"
Prevenzione carie a Bolzano: 15.000 bambini coinvolti
15mila bambini coinvolti nel progetto di prevenzione della carie promosso dalla Provincia autonoma di Bolzano. “Carie-profilassi nell’età evolutiva” è il nome del programma della Provincia che punta a garantire con controlli preventivi nelle scuole la salute dei denti nei bambini tra i 6 e i 12 anni. Coinvolgerà circa 15mila scolari e studenti altoatesini ed è stato presentato dall'assessore provinciale Otto Saurer. Il progetto prevede, nella sua fase iniziale, un controllo preventivo dei ragazzini di 6, 8 e 12 anni per esaminare la salute dei denti. Tale controllo sarà effettuato direttamente nelle scuole dell'Alto Adige a partire dall’ottobre prossimo, a cura di un medico dentista e di un assistente. La visita preventiva effettuata nelle scuole non comporta costi per le famiglie: se il bambino ha i denti sani, l'appuntamento è per il successivo controllo. I genitori verranno informati dello stato di salute dei figli attraverso una scheda statistica. La visita prevede anche l'illustrazione ai giovanissimi dei punti centrali della profilassi: igiene orale, alimentazione corretta e uso corretto dello spazzolino da denti. Ai bambini viene donato anche uno specifico opuscolo.
Nel presentare la nuova campagna di prevenzione nelle scuole (nella foto il poster che sarà distribuito nelle scuole della provincia di Bolzano) , l'assessore provinciale alla Sanità Otto Saurer ha ricordato l'impegno ormai triennale della Provincia in questa direzione e ha citato le recenti statistiche secondo cui il 61% dei bambini in età di asilo ha denti sani, mentre nelle elementari la percentuale degli scolari senza carie è del 34% e tra i ragazzi delle medie del 36%. "Il numero delle scuole che partecipano all'iniziativa della Provincia - ha detto Saurer - è molto alto: fino ad oggi possiamo contare sulla collaborazione di 257 elementari italiane, tedesche e ladine e su 52 scuole medie." Complessivamente si traduce in 3800 scolari della prima classe elementare, 3300 delle terze e 3800 della seconda media. (sm)
Al Cnr un Istituto sui sistemi regionali
L'Istituto di studi sui sistemi regionali federali e sulle autonomie "Massimo Severo Giannini" è uno degli istituti del CNR. E' diretto dal professor Antonio D'Atena.
Il sito  http://www.issirfa.cnr.it prevede fra i servizi particolarmente utili quelli relativi alla biblioteca, così come è interessante l'elenco , con i principali riferimenti, dei volumi e delle pubblicazioni curate dall'Istituto. Per saperne di più è disponibile on line una brochure dell'Istituto
Intese sociali e concertazione in un rapporto del Censis
  Secondo il Censis nel nostro Paese la concertazione tripolare è un processo che ha radici lontane: erano i primi anni ’80, quelli in cui Spadolini per la prima volta coinvolse infatti i sindacati al tavolo del Governo per il fronteggiamento della crisi economica, avviando una pratica che pure attraverso  pause e ritmi diseguali non si è interrotta fino al Patto di Natale del governo D’Alema. Non è un caso che citiamo questo patto come l’ultimo della stagione concertativa, poiché si tratta dell’ultima occasione in cui le parti sociali hanno tutte condiviso la responsabilità di quella scelta, senza alcuna defezione. Ciò che infatti fa la differenza fra la citata stagione della regolazione concertativa da quella in corso – che si è concretizzata nel Patto per l’Italia - è che si è persa la unitarietà fra i sindacati dei lavoratori e con essa la loro capacità di partecipare, indirizzandoli, ai processi decisionali e al presidio dei fenomeni socio-economici a questi sottesi. Per contro, la concertazione tripolare cresce di solito quanto le relazioni bipolari da sole non bastano a produrre output significativi ed efficienti e quindi si richiede l’intervento dello Stato come regista e/o garante delle intese. Negli anni ’90 gli accordi italiani sono stati fortemente stimolati dalle istituzioni centrali, soprattutto perché i governi coinvolti hanno saputo di volta in volta coinvolgere le parti sociali nella gestione dell’emergenza per superare la quale serviva la raccolta di un consenso sociale più ampio possibile e la limitazione parziale dell’autonomia delle parti stesse. Se oggi la concertazione è in crisi - per il Censis - non dipende quindi soltanto dalla radicalizzazione delle posizioni ideologiche delle organizzazioni degli interessi, ma anche dalla diversa posizione e dalla diversa capacità dell’esecutivo rispetto alla possibilità di coinvolgerle nei processi decisionali.E, quindi, non è tempo di rimpiangere la regolazione concertativa come il modello migliore delle relazioni industriali, è tempo semmai di guardarne a distanza i limiti e la sostanziale inefficacia sul piano degli output di governo reale del lavoro. Certamente, senza accordi interconfederali non sarebbe stato possibile avviare azioni credibili per controllare l’inflazione, congelare la scala mobile, rendere competitiva l’economia per arginare l’indebitamento dello Stato e traghettare (o trascinare) l’Italia nell’economia dell’Euro. Ma il carattere di emergenza nazionale attribuito alla concertazione non ha portato alla codificazione di un modello reiterabile, riproponibile a schieramenti politici diversi. Chiedersi chi abbia responsabilità di questo non aiuta, come non aiutano in ogni caso gli scontri in atto fra le parti sociali, molto più vicini a conflitti ideologici che a difficili ma auspicabili impegni di recupero della coesione che si immaginava potesse sottostare alle politiche di concertazione. Ci si deve chiedere allora qual è una via di regolazione del lavoro che possa essere ugualmente efficace e possa garantire all’economia e alla società quella stabilità di cui hanno bisogno entrambe per rafforzarsi. E il censis lo ha fatto con una pubblicazione intitolata "le intese sociali dopo la concertazione". (sm)
Le "questioni pendenti" presso la Corte Costituzionale
Attraverso il sito della Corte Costituzionale ci si può fare un'idea sulla situazione dei conflitti fra Stato e Regioni. Una sezione specifoca del sito raccogli sotto forma di elenco sinottico le Questioni pendenti nel Registro ordinanze Questioni pendenti nel Registro ricorsi. Questioni pendenti nel Registro conflitti tra enti. e le Questioni pendenti nel Registro conflitti tra poteri. (red)
Cooperazione allo sviluppo e formazione universitaria
La Direzione generale della Cooperazione alla Sviluppo del Ministero degli Esteri è intervenuta nel segmento della formazione universitaria e post-lauream a favore dei Paesi in via di sviluppo e dei Paesi ad economia in transizione attraverso due principali strumenti: l’erogazione di borse di studio a gestione diretta ed il cofinanziamento dicorsi/programma promossi da Università italiane ed Enti specializzati. Nel 2002 è stato impegnato un budget complessivo di 22,5 milioni di Euro: 17,7 milioni per i corsi/programma e 4,8 per le borse di studio. Il totale degli interventi va abeneficio di 2.208 discenti: 1.642 partecipanti ai corsi/programma (16.036 mensilità) e 566 assegnatari di borse di studio (circa 6.500 mensilità).L’Area Mediterranea, Balcanica e del Vicino Oriente ha assorbito poco meno del 70% della spesa destinata al finanziamento dei corsi, l’Africa a Sud del Sahara il 12% e la Cina l’11%. Alla formazione dei cittadini italiani candidati ad operare in seno alla cooperazione decentrata o alle ONG sono stati riservati impegni per circa il 5%. Le tematiche hanno privilegiato la razionalizzazione dell’uso delle risorse primarie, le tecniche di gestione delle PMI, il management dei sistemi sanitari, il capacity buildingapplicato allo sviluppo dei sistemi/Paese. Le borse di studio sono state concesse, in via prioritaria, per la frequenza dispecializzazioni mediche post-lauream e per i dottorati di ricerca nelle disciplinetecniche. Il Maghreb e i Paesi Arabi hanno assorbito il 20% delle assegnazioni,l’Africa Orientale il 25%, l’Africa Occidentale il 20%. Il restante 20% è stato ripartitotra i Paesi dell’America Latina e dei Balcani.(gs)
Fitto: "Sullo Statuto una grande prova di coesione istituzionale"
  “Non posso che esprimere - ha dichiarato il presidente della regione Puglia, Raffaele Fitto, a proposito dei lavori che stanno caratterizzando l'elaborazione del nuovo Statuto della regione Puglia -piena soddisfazione per il merito e il metodo che hanno segnato il percorso d’avvio della fase di approvazione dello Statuto Regionale. Non solo la Commissione che ne ha elaborato la bozza, ma anche tutte le forze politiche in Consiglio sono state all’altezza dello spirito unitario che un atto di questa levatura istituzionale richiede.
Il confronto è stato ampio. Proprio per questo ancor più elevata è la qualità della condivisione dei valori di fondo.
Avere rinviato la discussione su due dei 53 articoli per un ulteriore approfondimento, in nulla scalfisce l’importante prova di coesione data da tutte le forze politiche pugliesi.
Mi auguro che anche nella successiva fase di confronto si salvaguardi lo spirito che ha consentito al Consiglio Regionale di offrire all’opinione pubblica e soprattutto ai cittadini di Puglia una così alta prova di maturità istituzionale.” (sm)
 

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