|
||||||||||||||||||||||||||
Sommario |
||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
Fronteggiare l'emergenza ambientale con azioni sinergiche per ridurre le emissioni in atmosfera e potenziare il sistema infrastrutturale dell'Italia settentrionale, con particolare riguardo alle reti autostradali, stradali e ferroviarie, all'intermodalità, alla logistica, al sistema portuale ed aeroportuale: è quanto si propone il protocollo d'intesa - secondo quanto pubblicato sul sito della Regione Piemonte - firmato dai Presidenti delle Regioni Piemonte, Lombardia e Veneto.Secondo la Regione Piemonte per fronteggiare l'inquinamento atmosferico occorrono azioni coordinate, condivise ed ampio raggio, in grado di superare la logica dei confini amministrativi di rispettiva competenza e mettere a sistema un'area vasta per contrastare un fenomeno che non conosce limiti territoriali. Le politiche ambientali devono sempre più operare in sinergia con le politiche di sviluppo del territorio e delle sue infrastrutture. La diminuzione delle percorrenze, la fluidificazione del traffico, il potenziamento delle ferrovie, lo sviluppo della logistica sono interventi che possono incidere positivamente sulla qualità dell'aria senza compromettere lo sviluppo produttivo. Nell'ambito dell'inquinamento ambientale, le tre Regioni sostengono che le direttive comunitarie impongono piani di azione che intervengano sulle diverse fonti di emissione per conseguire i limiti di qualità dell'aria previsti, che tuttavia non tengono conto delle effettive condizioni meteo-climatiche della pianura padana. Pertanto, intendono individuare congiuntamente un concreto piano d'intervento finalizzato all'individuazione di immediate azioni per ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera, quali ad esempio misure immediate per fronteggiare i periodi critici e, in prospettiva, per incentivare l'inserimento sul mercato di veicoli ecologici e lo sviluppo della rete di distribuzione di carburante ecologico. Questo piano verrà concordato con il Governo e la Commissione europea per la definizione di misure e finanziamenti specifici. Per quanto riguarda le infrastrutture, il protocollo stabilisce che le Regioni firmatarie intendono rendere sinergici e congiunti i singoli piani regionali nell'ambito di una unitaria strategia di area vasta, finalizzata all'effettivo e sostenibile potenziamento del complessivo sistema di trasporto del Nord Italia, in grado di produrre benefici anche a scala nazionale e internazionale. Pertanto, concordando sulla scelta di un assetto infrastrutturale basato su una "strategia di rete" che garantisca una maggiore efficacia degli interventi attraverso una loro articolazione spaziale e temporale, si impegnano ad individuare e coordinare proposte di rilevanza sovra-regionale ed a definire congiuntamente una linea comune nei confronti del Governo per l'approvazione di progetti prioritari e di azioni volte ad ottenere maggiori cofinanziamenti dallo Stato e dalla Commissione europea, oltre che dai privati. Le opere inserite in questa azioni di coordinamento riguardano: le tangenziali dei nodi metropolitani, e in particolare di Milano, Torino e Mestre (Passante); gli assi di interconnessione con la rete nazionale ed internazionale quali il Mercantour (Cuneo-Nizza) e la Venezia-Ravenna; le autostrade pedemontane piemontese, lombarda e veneta; il corridoio medio e basso padano (Cuneo-Asti, Broni-Mortara, Cremona-Mantova-Mare); il completamento delle linee ferroviarie ad alta capacità Torino-Venezia-Trieste, Milano-Genova e Milano-Bologna; l'interconnessione con la rete europea attraverso le linee Lione-Torino e Venezia-Trieste nell'ambito del corridoio n.5; la riqualificazione della direttrice Genova-Alessandria-Novara-Sempione e della linea del Brennero; il collegamento al Gottardo mediante il potenziamento della Milano-Chiasso e il collegamento con la Francia attraverso la soluzione del nodo di Genova e la riqualificazione della Genova-Ventimiglia, nonché di un collegamento dell'area Bellunese con l'Austria e la Baviera; il conseguente sviluppo sulle linee storiche sgravate dai nuovi interventi dei servizi ferroviari regionali, in termini non solo quantitativi, e quindi finanziari, ma anche qualitativi (nuovo materiale rotabile) e normativi (accessibilità alla rete, pedaggi); il sistema intermodale e della logistica, attraverso lo sviluppo di nuovi centri intermodali (Novara, Segrate, Rovigo, Venezia Marghera, Cuneo, Alessandria) e la realizzazione di infrastrutture espressamente dedicate al trasporto merci e strettamente collegate con la rete internazionale che evitino i nodi più congestionati, e, in particolare la Gronda nord-est Seregno-Bergamo ed i collegamenti Novara-Sempione, Tirreno-Brennero, Romea ferroviaria Venezia-Ravenna. Previsti anche la negoziazione con il Governo di uno schema di decreto per la revisione del Codice della Navigazione con particolare riferimento al ruolo delle Regioni nel rilascio delle concessioni aeroportuali, nella pianificazione e programmazione degli aeroporti minori e delle aviosuperfici, nella definizione delle misure per la sicurezza del volo e di un sistema aeroportuale e portuale di bacino, l'ottimizzazione dell'accessibilità a e tra gli aeroporti e i porti, nonché il potenziamento del sistema idroviario. Per assicurare la realizzazione delle attività previste dal protocollo, viene costituito un Comitato di indirizzo composto dai Presidenti (o loro delegati), che fornirà gli indirizzi politico-strategici necessari alla sua realizzazione e ne monitorerà i risultati.
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni
- si legge sul
sito della Regione Lombardia
-
presentando il Protocollo d'intesa tra Lombardia, Piemonte e Veneto che
definisce le linee e le misure sinergiche per fronteggiare insieme e in
maniera coordinata l'emergenza ambientale e attuare il potenziamento
delle infrastrutture dell'Italia settentrionale, ha parlato di "un'alleanza per una politica di governo
integrata, nei settori delle infrastrutture e dell'ambiente, tra le tre
regioni del Nord che rappresentano il grande asse delle riforme e dello
sviluppo del nostro Paese". "Il documento - ha aggiunto Formigoni -
vuole esprimere in maniera forte e chiara la nostra idea di
federalismo, perché noi non vogliamo dividere e spartirci competenze ed
attribuzioni, bensì costruire uno strumento per governare congiuntamente
nel migliore dei modi, nell'interesse della comunità e dei singoli
cittadini".
Il documento, hanno auspicano i presidenti delle tre Regioni, potrà
essere sottoscritto anche dalle altre regioni del Nord Italia. |
||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
Il Consiglio regionale
dell´Emilia-Romagna insieme all´Assessorato alle Politiche sociali e al
Servizio Sistemi statistici della Giunta regionale, hanno realizzato il
nuovo sito internet "Pace e diritti umani". |
|||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
L'Agenzia
Italia ha pubblicato un
lungo servizio, 26 lanci di agenzia, dedicato alle prossime elezioni del
3 e 4 aprile, fornendo un quadro sui diversi candidati in corsa (cfr
parte 1,
parte 2
e
parte 3). |
|||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
"Il Belgio rappresenta un modello di
federalismo particolarmente interessante per la complessità e per la
peculiarità dal punto di vista sia etnico-linguistico (coesistenza di
tre popoli differenti per cultura e per lingua), sia
politico-amministrativo (il Belgio ha una struttura a cinque livelli di
poteri: Governo federale, Comunità, Regioni, Province e Comuni)", ad
affermarlo è Letizia Rita Sciumbata in un articolo pubblicato sul sito
dell'Issirfa, l'Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle
Autonomie "Massimo Severo Giannini" del Cnr. "Infatti - prosegue Sciumbata - lo Stato belga è suddiviso in 4 Regioni linguistiche (Vallona di lingua francese, Fiandre di lingua olandese, Bruxelles Capitale bilingue e Comuni ai confini tra Vallona e Germania di lingua tedesca) e si compone di 3 Regioni, di 3 Comunità, di 10 Province e di 589 Comuni. Lo Stato federale belga è, pertanto, così costituito: a) Livello federale: Re, Governo federale, Camera dei rappresentanti, Senato. b) Livello comunitario: Comunità germanofona, Comunità francese, Comunità fiamminga. c) Livello regionale: Regione vallona, Regione fiamminga, Regione Bruxelles-Capitale. d) Livello provinciale: Province valloni (5), Province fiamminghe (5), Territorio bilingue di Bruxelles-Capitale. e) Livello comunale: Comuni valloni (262), Comuni bruxellesi (19), Comuni fiamminghi (308)Per maggiori approfondimenti cfr. l'articolo il cui sommario è il seguente: 1. Lo Stato federale 1.1. La struttura organizzativa dello Stato 1.2. Gli elementi caratterizzanti il federalismo belga 1.2.1. Il federalismo per lo Stato e per le entità federate 1.2.2. La ripartizione delle competenze tra Stato, Comunità e Regioni 2. La Costituzione belga 2.1. La Costituzione del 1831 2.2. Le principali revisioni della Costituzione belga 2.2.1. Le prime due revisioni costituzionali (1892/93 e 1920/21) 2.2.2. La terza revisione costituzionale del 1970 2.2.3. La quarta e la quinta revisione costituzionale negli anni ottanta 2.2.4. La sesta revisione costituzionale (1992/93) 2.2.5. La revisione costituzionale del 2001 2.2.5.1. I nuovi trasferimenti di competenze a Regioni e Comunità 2.2.5.2. Riforma delle istituzioni locali della Regione di Bruxelles Capitale 2.2.5.3. Le revisioni costituzionali del 2002/2003 3. Il federalismo fiscale nella Costituzione belga 3.1. L’introduzione del federalismo fiscale nel 1989 3.2. Il federalismo fiscale nella legge del 2001 NOTE FONTI NORMATIVE BIBLIOGRAFIA (red) |
||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
Oltre un milione e mezzo di elettori che voteranno nelle 1.800
sezioni dei 235 comuni delle quattro province liguri alle prossime
elezioni regionali del 3 e 4 aprile, alla chiusura dei seggi
vedranno infatti le loro preferenze trattate non solo con le
tradizionali procedure manuali di spoglio, ma anche con lo scrutinio
elettronico. “Lo scrutinio informatizzato - si legge in
una nota del Ministro per l'innovazione - affiancherà
quello tradizionale, che continuerà ad essere l’unico a certificare
ufficialmente la validità dei risultati elettorali”, ha spiegato il
ministro Lucio Stanca, “e, quindi, solo dopo la chiusura dei seggi,
alla procedura manuale di spoglio si affiancherà quella elettronica.
A fronte dei numerosi passaggi e trascrizioni manuali, il nuovo
sistema permetterà di ridurre di parecchio il processo di conteggio,
verbalizzazione e spedizione sicura per via telematica dei risultati
alla sede centrale, rendendo così immediatamente disponibile l’esito
dettagliato della consultazione”. Da parte sua il ministro
dell’Interno, Giuseppe Pisanu, ha sottolineato che “intervenendo ad
urne chiuse, intendiamo evitare di toccare l’espressione del voto
dei cittadini, di sovvertire le loro abitudini e di introdurre nuove
procedure tecnologiche nel momento più delicato della partecipazione
democratica. Vogliamo invece cominciare a modernizzare il conteggio
dei voti e la successiva trasmissione dei risultati alle sedi
istituzionali”.
"La crescente
concorrenza sui mercati internazionali e la necessità di recuperare
competitività - scrivono gli organizzatori - impone il driver
dell'innovazione tecnologica come fattore chiave per la crescita
economica del Paese. Nel corso del convegno decision maker
istituzionali, esperti del settore, rappresentanti del panorama
accademico ed imprenditoriale si confronteranno su questi
interrogativi con l'obiettivo di analizzare il ruolo, gli strumenti
e i nuovi trend dell'Information Technology per lo sviluppo del
Sistema - Italia."
(red)
|
|||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
Dieci azioni
per completare i processi di
sviluppo della Società dell’informazione in Basilicata. E’ quanto
previsto dall’atto integrativo dell’Accordo di programma quadro “Società
dell’informazione” approvato dalla
Giunta regionale
su proposta del presidente, Filippo Bubbico che verrà sottoscritto fra
la Regione, il ministero dell’Economia e delle Finanze, la Presidenza
del Consiglio dei ministri – Ministro per l’innovazione tecnologica, e
dal Centro nazionale per l’informatica nella Pubblica amministrazione. Inoltre è stato previsto atresì per avviare gli interventi di riqualificazione urbana attraverso l’utilizzo dei Fas (Fondi aree sottoutilizzate) la Giunta regionale, su proposta del Presidente, Filippo Bubbico, ha approvato lo schema di accordo di programma quadro che sarà sottoscritto nei prossimi giorni dalla Regione, dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, dal ministero dell’Economia e delle Finanze e dai Comuni di Matera e Potenza. (red) |
|||||||||||||||||||||||||
|