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Sommario |
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La Conferenza delle
Regioni e delle Province autonome, Confindustria, Cgil, Cisl e Uil hanno
stipulato un
protocollo d'intesa (che la Conferenza dei Presidenti delle Regioni
aveva approvato il 3 febbraio) che avvia un percorso di
collaborazione per l'analisi, il confronto e la condivisione delle
politiche territoriali più efficaci per il rilancio della ricerca e
dell'innovazione. Il protocollo è stato sottoscritto da Enzo Ghigo in qualità di Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, da Pasquale Pistorio in veste di vicepresidente Confindustria per ricerca e innovazione, e dai tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti. Il ritardo dell'Italia, sia nella ricerca pubblica che privata (come emerge dai principali indicatori statistici prodotti a livello nazionale ed europeo) è da considerare -si legge in una nota di Confindustria - una delle principali cause strutturali dell'attuale crisi di crescita e di competitività del Paese. E' ormai evidente che lo sviluppo della competitività scientifica e tecnologica richieda interventi sia a livello regionale, sia nazionale ed europeo e che tali livelli debbano essere tra loro fortemente integrati. L'intervento regionale in materia di ricerca e innovazione deve essere potenziato e qualificato. Il Protocollo, accogliendo positivamente le linee guida definite dall'Unione Europea e confermate con il rilancio della strategia di Lisbona, si propone di contribuire alla definizione di programmi regionali e territoriali di ricerca e innovazione, condivisi con le parti sociali, che definiscano priorità, risorse, modalità e parametri di verifica delle ricadute in termini di prodotti e di occupazione. Si sosterrà, inoltre, lo sviluppo delle competenze professionali necessarie per l'avvio e la stabilizzazione dei processi di innovazione e di forme di partenariato tra università, centri di ricerca e imprese, per favorire processi di trasferimento tecnologico a sostegno delle pmi e dei distretti territoriali. Asse portante del Protocollo è un Osservatorio nazionale a supporto delle politiche regionali di ricerca e innovazione. L'attività dell'Osservatorio si articolerà su base regionale e si baserà su un forte impegno e partecipazione delle rappresentanze imprenditoriali e sindacali anche a livello locale. L'Osservatorio si occuperà di : § diffondere le best practices, previo l'approfondimento e l'analisi delle scelte e degli strumenti di politiche della ricerca adottate dalle singole Regioni; § realizzare un confronto con le Regioni europee che hanno conseguito maggiori risultati nella promozione di un modello economico basato su Ricerca e innovazione § favorire la definizione di accordi interregionali; § fornire un supporto informativo aggiornato e di facile consultazione a tutte le Regioni sui modelli e gli strumenti § favorire la possibilità del confronto con il sistema finanziario e bancario per la partecipazione di risorse private a progetti interregionali di innovazione industriale (red) |
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Il
Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica
(CIPE), ha preso atto delle destinazioni
stabilite dal Piano di Azione per lo sviluppo economico, sociale e
territoriale (Dl 35/2005) per la riforma degli incentivi alle imprese e
per il finanziamento del Programma delle Opere strategiche. Restano
confermate le priorità stabilite dalla delibera CIPE 19/2004: i relativi
programmi verranno finanziati con le risorse aggiuntive per le Aree
Sottoutilizzate assegnate dalla Finanziaria 2005. |
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La newsletter dell'AIC (l'associazione italiana dei costituzionalisti)
pubblica un articolo del Consigliere di Stato Damiano Nocilla
sulla "Natura
delle disposizioni programmatiche statutarie" e sui controlli
endoregionali su leggi e regolamenti delle Regioni. |
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Il Ministero degli Affari
esteri ha emanato il Bando annuale per le borse di studio offerte dal
Governo italiano a cittadini stranieri e italiani residenti all’estero
(cittadini I.R.E.).
Si tratta delle disposizioni generali per l’Anno Accademico 2005-2006
che regolano la concessione delle borse di studio messe a disposizione
in base a quanto stabilito dalla legge n. 288/55 e successive modifiche
e integrazioni nonché in base ad accordi culturali bilaterali,
ratificati con legge dal Parlamento italiano, ad accordi multilaterali
e ad intese intergovernative con Paesi con i quali non esistono Accordi. Il Bando contiene indicazioni sui requisiti per partecipare alle
selezioni, sulle sedi di studio e di ricerca e sulla tipologia di borse
offerte. Vengono inoltre elencate le procedure per la presentazione
delle domande, per l’assegnazione delle borse, nonché i requisiti che
devono essere posseduti e la documentazione da allegare. I moduli di
domanda allegati al Bando si possono scaricare sul sito del Ministero
Affari Esteri (www.esteri.gov.it
> opportunità di studio e lavoro > borse di studio > per cittadini
stranieri), dove potranno essere reperite anche altre
informazioni supplementari. Il termine per la presentazione delle
domande è fissato al 22 aprile. Una componente importante di queste borse è la possibilità che viene
data agli stranieri di apprendere l’italiano sia dal punto di vista
strumentale onde consentire lo studio di altre discipline, sia
finalizzata allo studio della lingua italiana in sé. Le Borse di studio,
oltre a rafforzare le relazioni dell’Italia con i Paesi di origine dei
borsisti, possono costituire un’importante una opportunità per
valorizzare il potenziale scientifico e culturale italiano. -Per cittadini italiani
- Per cittadini stranieri (red) |
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Una
specifica sezione sul sito dell'Emilia-Romagna è dedicata alle Elezioni regionali , lo rende noto la
newsletter della regione Ermes.
On line le
Candidature liste
regionali e provinciali elezioni 2005 e un
Vademecum elezioni
regionali 2005
(pdf 1296 Kb), ovvero un opuscolo contenente
informazioni utili per la presentazione delle liste, le
spese per la campagna elettorale. Informazioni sulla
rivalutazione dei limiti di spesa per la campagna elettorale
dei candidati alle elezioni regionali (Decreto Ministero dell'Interno 12 marzo 2005)
e sul
sistema elettorale
regionale (pdf
39 Kb) anche |
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Undici milioni di domande per prestazioni sociali sono state inoltrate
dal 20% della popolazione italiana nel 2004. E' quanto emerge dal primo
Rapporto ISEE del Ministero del Welfare, lo rende noto la newsletter del ministero
Welfare
informa. Secondo la banca dati
dell'Indicatore della Situazione Economica Equivalente, strumento
adottato nel 1998 per stabilire accesso e tariffe dei servizi sociali,
una persona su cinque lo scorso anno ha richiesto una delle prestazioni
erogate dall'ISEE, come l'ottenimento dei libri di testo gratuiti, le
borse universitarie, gli assegni per i nuclei familiari con almeno tre
figli o l'assegno di maternità per le donne senza copertura
assicurativa. Inoltre, tramite l'ISEE, alcuni enti locali stabiliscono
le tariffe degli asili nido, delle mense scolastiche e di altri servizi
socio sanitari. Dal rapporto emerge anche che due terzi delle domande
sono pervenute da cittadini del mezzogiorno, un terzo del totale da
famiglie mononucleari. La distribuzione territoriale è correlata
all'incidenza della povertà e della disoccupazione, ma anche
all'effettiva erogazione di specifiche politiche sociali. Il
rapporto ISEE 2004 in formato .pdf - 1293 kb: (red) |
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