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Sommario |
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“Il ministro Maroni farebbe bene a
leggere in modo corretto le sentenze della Corte Costituzionale,
evitando di scaricare su altre istituzioni errori che derivano da una
gestione centralistica delle risorse. La verità è che il Governo aveva
deciso di attuare gli interventi decisi dal ministro del welfare con i
soldi delle Regioni. La sentenza della Consulta sul cosiddetto ‘reddito
di ultima
istanza’, che accoglie un nostro ricorso, ha ristabilito la correttezza
istituzionale, restituendo ciò che il Governo aveva illegittimamente
sottratto alle Regioni”.
Il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani interviene così nella polemica sul mancato cofinanziamento statale (previsto dalla finanziaria 2004, la legge 350) del ‘reddito di ultima istanza’ destinato a nuclei a rischio di esclusione sociale. In sostanza l’articolo 3 della finanziaria impugnato dall’Emilia-Romagna prevedeva che lo Stato intervenisse a finanziare iniziative delle singole Regioni sul ‘reddito di ultima istanza’ attingendo i soldi dal Fondo sociale, mediante una quota che il ministro si sarebbe riservata. In questo modo, lo Stato avrebbe destinato poi alle Regioni, ma con destinazione vincolata, somme ad esse precedentemente sottratte. Il ricorso dell’Emilia-Romagna non ha dunque portato ad una riduzione ma ad un aumento delle risorse spendibili senza vincoli. Dalla sentenza il ministro ha preso spunto per bloccare i finanziamenti alla Regione Campania che con una sua legge ha istituito il “reddito di cittadinanza” per famiglie bisognose. “Se il Governo intende attivare il reddito di ultima istanza con risorse aggiuntive a quelle del Fondo sociale consentendo a Regioni come la Campania di attivare politiche in quella direzione– aggiunge Errani – noi non potremmo che essere d’accordo. Ma risorse aggiuntive non ne abbiamo viste”. La Corte, inoltre, ha chiaramente detto che, in attesa della piena attuazione dell’articolo 119 della Costituzione (quello sul federalismo fiscale), non sono ammessi nuovi meccanismi di riparto del Fondo destinato alla spesa sociale che incidano in senso peggiorativo sull’autonomia delle Regioni. “Operiamo in un clima continuo di contrapposizione e di incertezza legislativa, che danneggia seriamente le istituzioni – conclude Errani – Per difendere competenze e risorse che sono delle Regioni siamo costretti a rivolgerci ai giudici costituzionali. Non condividiamo questa situazione di conflitto e noi per primi ne subiamo le conseguenze. Ma occorre che il Governo operi rispettando il ruolo delle Regioni, condizione per costruire quella collaborazione necessaria per affrontare seriamente i tanti problemi di questo Paese”. Mentre Saluter, la newsletter dell'Emilia-Romagna, rende nota una dichiarazione dell'assessore alla sanità Bissoni in merito al ricorso del Governo contro la legge sul Servizio Sanitario Regionale. Il Governo impugna la legge regionale 29/2004 e Bissoni commenta: "E´ un ennesimo esempio di schizofrenia istituzionale. Attendiamo con fiducia la decisione della Corte."
"Ci aspettavamo
questa impugnativa, il Governo non poteva fare altro: a meno di non
voler riconoscere il suo errore." Con queste parole l’assessore alla
sanità della Regione Emilia-Romagna Giovanni Bissoni ha commentato la
decisione del Governo di impugnare davanti alla Corte costituzionale la
legge regionale di riordino del sistema sanitario. "Sul valore del
Rizzoli per il Servizio sanitario della Regione Emilia-Romagna – ha
sottolineato Bissoni - e sul fatto che sia preferibile che i medici con
grandi responsabilità dirigenziali svolgano attività esclusiva per il
SSR siamo convinti delle nostre buone ragioni, ed è giusto che sia la
Corte Costituzionale a decidere. Attendiamo quindi con fiducia la
decisione della Corte, che si dovrà esprimere anche su un nostro ricorso
contro la legge nazionale."
"Siamo invece stupefatti - continua l’Assessore emiliano-romagnolo - dalle altre motivazioni, del tutto pretestuose e, francamente, assolutamente inverosimili. Lascia costernati ad esempio che il Consiglio dei Ministri voglia togliere alle Regioni la possibilità di decidere quali ospedali rendere autonomi, tentando di spacciare per principi fondamentali elementi di dettaglio come l’indice di complessità dei ricoverati. E’ l’ennesimo esempio di schizofrenia istituzionale di un Governo che da un lato predica la devolution e dall’altro non tollera neppure scelte riconosciute come competenza delle Regioni ancor prima della riforma del titolo V." (red) |
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La creazione di due nuovi parchi naturali,
quello dei Colli di Bergamo e il Bosco delle Querce (Mi), è stata
approvata dalla Giunta
regionale, su proposta dell'assessore alla Qualità dell'Ambiente, Franco
Nicoli Cristiani. Salgono così da nove ad undici i parchi naturali
lombardi. I due progetti di legge che istituiscono le nuove aree
protette dovranno ora ricevere il via libera definitiva dal Consiglio
regionale. I parchi naturali sono costituiti da aree di alto valore
naturalistico ed ambientale. I parchi naturali già costituiti o in via
di approvazione sono: Valle del Ticino (Va, Mi, Pv), Monte Barro (Lc),
Adamello (Bs), Alto Garda bresciano (Bs), Adda Nord (Lc, Bg, Mi), Campo
dei Fiori (Va), Nord Milano (Mi), Valle del Lambro (Co, Lc, Mi) e Spina
Verde (Co). Inoltre su proposta dell'assessore alle Opere Pubbliche, Gianpietro Borghini, la Giunta regionale ha approvato i criteri per l'assegnazione dei fondi FRISL per opere di edilizia che comportino l'eliminazione delle barriere architettoniche. Si tratta di 2,5 milioni di euro a disposizione dei Comuni, cui è riservata una dotazione del 70% e degli Enti di Culto per il restante 30%. Le tipologie del finanziamento potranno consistere sia in un rimborso ventennale senza interessi fino al 90% della spesa ammessa, sia nel contributo a fondo perso del 50% per i piccoli Comuni. L'iniziativa rientra nel Piano triennale per le eliminazione delle barriere architettoniche (2004/2006) e coprirà gli interventi finalizzati a garantire l'accessibilità e la visitabilità degli edifici e spazi pubblici o di interesse pubblico, il cui costo non sia inferiore a 25.000 euro e non superiore ai 200.000. L'inizio dei lavori deve avvenire entro il 31 maggio 2006 e il termine entro il 31 maggio 2007. Infine un altro passo in avanti è stato fatto verso la realizzazione del prolungamento della linea 1 della Metropolitana, da Sesto FS a Monza Bettola. La Giunta regionale, su proposta dell'assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Massimo Corsaro, ha infatti approvato l'accordo che consente di anticipare i costi per la progettazione definitiva dell'infrastruttura, che ammontano a più di un milione di euro, 400 mila dei quali a carico della Regione. (red) |
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Tra le ultime iniziative promosse dalla
regione Sicilia vi sono
l'Annuario Statistico Regionale Sicilia 2004
e le
Iniziative per gli aspetti ambientali del Piani
regionale dei Trasporti e della Mobilità.
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E' convocata la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e
delle Province autonome per giovedì 3 marzo 2005 alle ore 10.00
presso la Segreteria della Conferenza dei Presidenti - Via Parigi, 11 –
Roma anche
in relazione
alle riunioni delle Conferenze Unificata e Stato-Regioni programmate per
il pomeriggio. |
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C'è l'intesa in ambito comunitario sulle
quote di importazione dello zucchero. Quindi via libera dei ministri
dell'agricoltura dell'Ue. All'accordo mette fine all'importazione in
Europa - in modo illimitato e senza tariffe doganali - di zucchero da
Albania, Bosnia-Erzegovina e Serbia e Montenegro. Per la Croazia e l'ex
Repubblica jugoslava di Macedonia si attendono nuovi negoziati.
L'intesa raggiunta si basa sulla fissazione di quote di importazione nell'Ue: un approccio che sostiene da tempo l'Italia nell'ambito del piu' ampio negoziato sulla riforma del mercato dello zucchero in Europa. Il provvedimento prevede l'introduzione di tre contingenti: 180.000 tonnellate per prodotti del settore dello zucchero originari da Serbia e Montenegro; 12.000 tonnellate da Bosnia-Erzegovina; 1.000 tonnellate dall'Albania. Rispetto al progetto iniziale, la Commissione Ue ha proposto e ottenuto (non tutti i partner erano pero' concordi) di aumentare il contingente di Serbia e Montenegro di 30.000 tonnellate. Un intervento sullo zucchero dai Balcani era diventato urgente dopo che le importazioni nell'Unione da quell'area erano passate da zero nel 1999 a 270.000 tonnellate nel 2003. In particolare, Bruxelles era dovuta intervenire nel marzo del 2003 per mettere fine ad una 'giostra' di sovvenzioni che l'Ue concedeva sulle esportazioni di zucchero verso la Croazia e la Serbia e il Montenegro. Lo zucchero, una volta giunto a destinazione, veniva riesportato nei paesi della vecchia Europa alle condizioni preferenziali concesse dall'Unione. (red) |
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Una legge per la pesca. In Sardegna è in
corso di discussione
un provvedimento che assicura
alla Regione un completo governo della pesca, in vista di un piano
regionale. Tra gli obiettivi: adeguare la legislazione regionale alle
normative italiana e comunitaria, introdurre la diversificazione
dell’attività ittica e l’attenzione per lo sfruttamento sostenibile
delle risorse ittiche, aiuti per i pescatori e imprese. Inoltre si lavora su case a canoni moderati nei centri storici. Si tratta della possibile riconversione degli edifici inutilizzati nei centri storici dei paesi e delle città sarde contro il degrado urbano. No a nuove periferie e al consumo del territorio. C'è un programma regionale che stanzia 23 milioni di euro. INfine Stop a nuovi centri commerciali. Un fermo al proliferare dei nuovi centri commerciali è questo l'intento. Passa infatti in Consiglio Regionale il disegno di legge della Giunta che blocca l’apertura di grandi strutture di vendita fino all’approvazione di un nuovo Piano regionale. (red) |
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