periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 459 - Roma, 11 gennaio 2005

Sommario

Assessori su Codice beni culturali

Istat: dati sul turismo

Sanità: Comitato di settore approva Accordo su medicina generale

Sistema Pubblico di Connettività-SPC

Economia: perequazione interregionale, modelli a confronto

Emilia-Romagna: convegni su sanità e sociale

Sanità: Comitato di settore approva Accordo su medicina generale

Via libera dal Comitato di settore, presieduto all'assessore al Bilancio della Lombardia Romano Colozzi, all'ipotesi di accordo collettivo nazionale per la Medicina generale e per le professioni sanitarie della specialistica convenzionata. Il Comitato, che si è riunito oggi a Roma, ha esaminato e approvato il documento gia condiviso con la maggior parte dei sindacati dei medici e le relative relazioni tecniche predisposte dalla Sisac.
"Un accordo - precisa Romano Colozzi con un comunicato - che valorizza la figura del medico di famiglia e garantisce al cittadino un servizio continuativo e costante, all'insegna della fiducia reciproca. Invito apertamente le sigle sindacali che non hanno sottoscritto l'intesa a superare quelle comprensibili criticità che inevitabilmente caratterizzano documenti di tale portata, pur lasciando inalterata la bontà dell'accordo nel complesso, e ad arrivare alla firma in tempi brevi".
L'Accordo è già stato inviato alla Corte dei Conti, come previsto dalla legislazione vigente, per l'analisi della copertura finanziaria. Dopodichè (15 giorni al massimo) la Conferenza Stato-Regioni lo licenzierà definitivamente.
"Non abbiamo perso tempo - spiega il Presidente del Comitato di settore, Romano Colozzi - perchè siamo consapevoli che il ruolo del medico è essenziale nel sistema sanitario. Dopo la chiusura positiva di questa partita molto importante, auspico che anche sul Contratto della dirigenza medica si possa agire con buon senso e sbloccare la situazione al più presto. In questa fase già molto avanzata della trattativa sono convinto che, insieme ai rappresentanti sindacali, si troverà una soluzione defintitiva e siglare quel contratto che i medici ospedalieri aspettano da troppo tempo. Da parte nostra c'è la massima apertura".
(red)

Assessori su Codice beni culturali

Mentre è in corso a Roma la manifestazione “Le  Città della Cultura”, III° Conferenza Nazionale degli Assessori alla Cultura e al Turismo (www.lecittadellacultura.it), gli assessori alla cultura hanno prodotto un documento congiunto sul Codice dei beni culturali e del paesaggio (d. lgs. n. 42/2004).
Il documento, presentato oggi alla manifestazione romana, affermando che il codice "è un evento che coinvolge per intero la responsabilità di governo delle istituzioni pubbliche territoriali e che le costringe a riconsiderare il loro ruolo ed a definire le prospettive ed i programmi di intervento. Le Regioni, in applicazione del principio di leale collaborazione,  intendono  manifestare una prima ed impegnativa  posizione di disponibilità  propositiva nei confronti dello stato e degli altri enti.   A questo fine, ritengono più produttivo soffermarsi  sulle esigenze di fondo poste oggi ai pubblici poteri dal patrimonio culturale e sulle linee che, in positivo, possono incardinare,  ordinare ed avviare un processo di concludente collaborazione". 
Sommario del documento interregionale degli Assessori alla cultura:
1. Nota introduttiva -  2.  Il problema da affrontare: il patrimonio culturale e le responsabilità dei pubblici poteri;   un sistema  di governo pluralista e integrato  è una necessità - 3. La situazione determinatasi a seguito del Codice: un’incertezza da risolvere rapidamente -  4. Protagonisti,  strumenti e modi:  a)  premesse generali - 5. Segue: b) principi e modelli   per l’intervento pubblico - 6. Segue:  c) accordi, intese, convenzioni, forme di cooperazione  -  6. 1.  Partecipazione dei poteri regionali e locali alle attività di tutela - 6.2.  Funzioni conoscitive: catalogo e sistemi informativi  - 6.3.  Fruizione, valorizzazione, gestione – 7. Nota finale: un programma di lavoro.

(red)

Emilia-Romagna: convegni su sanità e sociale

Saranno il presidente della Regione Vasco Errani e l'assessore regionale alla sanità Giovanni Bissoni ad aprire, nell'Aula magna di Santa Lucia alle ore 9 di lunedì 14 febbraio, i lavori del convegno "Conferme e innovazioni nel governo della sanità. La legge regionale 29 del 2004". La legge regionale 29 detta le norme generali per l'organizzazione e il funzionamento del Servizio sanitario regionale dell'Emilia-Romagna; è stata approvata dal Consiglio regionale il 23 dicembre e pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione il 28 dicembre 2004.
Mentre è
in programma oggi e domani a Bologna (al Cinema Perla, in via San Donato 34) un altro convegno ma sul sociale. In una società dove il disagio è in crescita, qual è il ruolo del lavoro sociale? Quali i contenuti, le prospettive? E' questo il filo conduttore del convegno nazionale "RE/immaginare il lavoro sociale", Un'occasione di bilancio per i laboratori con operatori dei servizi territoriali che la Regione Emilia-Romagna ha promosso, aderendo a un progetto del Gruppo Abele - rivista "Animazione Sociale". Obiettivo, aprire un percorso di discussione sui contenuti, sul ruolo e sulle prospettive del lavoro sociale.
(red)

Istat: dati sul turismo

Il turismo nel 2004. L’Istat presenta le stime preliminari dei principali aggregati relativi all’offerta e alla domanda di turismo in Italia nel 2004. Le informazioni provengono dalle rilevazioni sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi e sui viaggi e sulle vacanze dei residenti, nonché dall’indagine rapida sull’attività alberghiera.
Oltre otto alberghi italiani su dieci (81,3%) utilizzano Internet per la promozione e la gestione dei rapporti con la clientela. Ma, in generale, piu' della meta'  degli italiani (52,2%) continua a viaggiare 'all'avventura', ossia senza prenotare. E' quanto emerge dai dati Istat relativi al turismo nel 2004.

Nelle strutture ricettive italiane si è registrata una modesta crescita degli arrivi (+0,3% rispetto al 2003) a cui ha corrisposto un calo delle presenze (-2,2%). Queste ultime hanno subito una contrazione più marcata per la componente italiana della clientela (-2,5%) rispetto a quella straniera (-1,7%). La diminuzione delle presenze è stata più accentuata negli esercizi complementari (-3,8%), mentre per gli alberghi si è registrata una flessione dell’1,4%.
Dal lato della domanda turistica dei residenti in Italia si è registrato un aumento nel numero di viaggi (+4% rispetto al 2003) a cui ha però corrisposto una flessione delle notti trascorse fuori casa (-2%). Il calo del numero di viaggi del primo semestre (-2,1%) è stato più che bilanciato da una ripresa nel secondo semestre (+9%). Soggiorni più brevi, sia di vacanza sia di lavoro, hanno caratterizzano il flusso turistico dei residenti.
Le vacanze hanno pesato per l’84,6% dell’insieme dei viaggi mentre i viaggi per motivi di lavoro hanno rappresentato il restante 15,4%. Per quel che riguarda la destinazione, nell’83,8% dei casi si è trattato di spostamenti sul territorio nazionale; all'interno di questi hanno prevalso i soggiorni trascorsi in alloggi privati (53,9%).

Nello specifico, le strutture alberghiere che ricorrono al web sono distribuite in maniera piuttosto omogenea sul territorio, fatta eccezione per le regioni del Sud e delle isole dove la percentuale e' pari al 73,6%, un valore inferiore alla media nazionale (in test
a si piazza invece il Centro con l'85,7%).
Fra gli esercizi che adoperano Internet, emerge che lo scopo pubblicitario e' quello piu' rilevante: l'87,8% ha infatti un proprio sito web per farsi pubblicita' e il 77,8% e' present
e su altri siti web. Inoltre, il 75,6% degli alberghi che utilizzano
Internet lo fa per ricevere prenotazioni tramite il web, il 61,5% promuove eventuali pacchetti o offerte speciali e, infine, il 40,8% fornisce informazioni su attrazioni e su eventi legati al proprio territorio.
Tuttavia, in linea generale, si conferma la tendenza degli italiani a partire senza aver provveduto ad una prenotazione preventiva (52,2%), mentre si registra un lieve aumento di viaggi con prenotazione diretta che passano dal 29,8% nel 2003 al 32,7% del 2004, soprattutto in virtu' dell'incremento per le prenotazioni effettuate attraverso Internet, passate dal 5,4% nel 2003 al 7,8% nel 2004.
(red)

Sistema Pubblico di Connettività-SPC

Il Consiglio dei Ministri dà il via libera al decreto legislativo che istituisce il Sistema Pubblico di Connettività-SPC e la Rete Internazionale della Pubblica Amministrazione. E' la possibilità digitale di comunicazione telematica fra tutte le amministrazioni pubbliche, circa 15mila uffici, sulla base dei piu' elevati ed omogenei standard tecnologici, organizzativi e di sicurezza.
Il ministro Stanca ha sottolineato come ''in termini di complessita', di dimensione e di impegno finanziario, questo sia uno dei piu' grandi interventi per la realizzazione di una infrastruttura immateriale che il nostro Paese abbia mai avuto''.
Dal provvedimento disco verde anche ad un'analoga struttura telematica che colleghera' tutti gli uffici pubblici italiani nel mondo grazie ad una Rete internazionale che dai prossimi mesi comincera' ad unire piu' di 500 sedi in oltre 120 Paesi, favorendo un rapido accesso da parte di imprese e cittadini italiani, in patria e all'estero, ai servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione.
(red)

Economia: perequazione interregionale, modelli a confronto

Il 7 febbraio si è tenuto un convegno  organizzato da Econpubblica - Università Bocconi CIFREL e dedicato al tema "I modelli ottimali di perequazione interregionale delle risorse. Ricerca promossa dal Consiglio Regionale a cura dell'Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia, IReR" (la ricerca può essere richiesta all'IReR).
Nel corso dei lavori sono stati affrontati alcuni case studies europei: Germania, la perequazione in movimento ; Spagna, le garanzie di sufficienza; Scozia, autonomia con cautela nei poteri fiscali; Francia, il secondo provvedimento di decentramento.
Le slides illustrate da Alberto Zanardi (nella foto) cercano di focalizzare gli elementi fondamentali per un nuovo sistema perequativo interregionale, indicando: 

- finanziamento della spesa storica nel primo anno
- dinamica nel tempo delle risorse regionali garantita in misura più o meno completa rispetto alla spesa storica a seconda del diverso riconoscimento per ciascuna materia dei diritti di cittadinanza. Per le prestazioni non comprese nei - livelli essenziali salvaguardia attenuata che determina un progressivo (ma lento) allontanamento delle risorse pro-capite dalla spesa storica.
Per quanto riguarda il primo anno va considerato il fatto che "le risorse pro-capite disponibili per le funzioni attribuite a ciascuna Regione devono coprire la spesa storica.  In particolare, per le prestazioni che corrispondono ai livelli essenziali in quelle materie in cui lo Stato riconosce diritti di cittadinanza (sanità, istruzione, assistenza(?), etc.) la spesa storica pro-capite dovrebbe essere giustificata sulla base di criteri oggettivi di fabbisogno (ad esempio nel caso della sanità: struttura per età della popolazione, morbilità, esposizione ai rischi sanitari, quota della popolazione sotto la linea della povertà, indicatori dimensionali della popolazione servita) più un residuo non spiegato, riconducibile a criteri non specificamente considerati o a inefficienze nelle modalità di fornitura a livello territoriale
Sempre secondo le slides di Zanardi negli anni successivi la dinamica dei fabbisogni pro-capite sulle prestazioni corrispondenti ai livelli essenziali sarà determinata da due componenti distinte: la prima, corrispondente alla parte di spesa storica spiegata dai criteri oggettivi rilevanti per ciascuna materia, dipenderà dall’evoluzione dei criteri oggettivi di fabbisogno; la seconda, corrispondente alla spesa storica non spiegata (residuo) se questa risulta positiva, si evolverà secondo la dinamica del deflatore del Pil  . 
¡La dinamica dei fabbisogni pro-capite relativi alle altre funzioni regionali sarà invece determinata dal tasso di crescita del Pil nazionale nominale con il risultato di mantenere invariato nel tempo rispetto al primo anno la quota di risorse reali nazionali attribuita alle Regioni.
A partire da questi obiettivi perequativi il fondo perequativo regionale potrebbe funzionare come un normale fondo verticale:
- nel primo anno le aliquote delle compartecipazioni sui tributi erariali e le aliquote standard dei tributi che lo Stato attribuisce alle Regioni (ma non dei tributi istituiti autonomamente dalle Regioni) saranno determinate in modo da rendere autosufficiente la Regione maggiormente dotata in termini di basi imponibili pro-capite
- negli anni successivi le aliquote di compartecipazione verranno modificate in modo da assicurare nel corso del tempo l’autosufficienza della Regione più ricca
La Regione più ricca non accederà al fondo. Le altre Regioni beneficeranno dei trasferimenti perequativi verticali, cioè finanziati dal bilancio dello Stato, calcolati come differenza fra i fabbisogni come sopra determinati ed il gettito delle compartecipazioni e dei tributi statali attribuiti ad aliquote standard.
(red)
 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
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Direttore editoriale: Marcello Mochi Onori
Direttore responsabile: Marco Tumiati
In redazione: Stefano Mirabelli (caporedattore); Giuseppe Schifini (caposervizio)
Progetto grafico: Mirabelli, Schifini
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