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Sommario |
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Via libera dal Comitato di settore, presieduto
all'assessore al Bilancio della Lombardia Romano Colozzi, all'ipotesi di
accordo collettivo nazionale per la Medicina generale e per le
professioni sanitarie della specialistica convenzionata. Il Comitato,
che si è riunito oggi a Roma, ha esaminato e approvato il documento gia
condiviso con la maggior parte dei sindacati dei medici e le relative
relazioni tecniche predisposte dalla Sisac. "Un accordo - precisa Romano Colozzi con un comunicato - che valorizza la figura del medico di famiglia e garantisce al cittadino un servizio continuativo e costante, all'insegna della fiducia reciproca. Invito apertamente le sigle sindacali che non hanno sottoscritto l'intesa a superare quelle comprensibili criticità che inevitabilmente caratterizzano documenti di tale portata, pur lasciando inalterata la bontà dell'accordo nel complesso, e ad arrivare alla firma in tempi brevi". L'Accordo è già stato inviato alla Corte dei Conti, come previsto dalla legislazione vigente, per l'analisi della copertura finanziaria. Dopodichè (15 giorni al massimo) la Conferenza Stato-Regioni lo licenzierà definitivamente. "Non abbiamo perso tempo - spiega il Presidente del Comitato di settore, Romano Colozzi - perchè siamo consapevoli che il ruolo del medico è essenziale nel sistema sanitario. Dopo la chiusura positiva di questa partita molto importante, auspico che anche sul Contratto della dirigenza medica si possa agire con buon senso e sbloccare la situazione al più presto. In questa fase già molto avanzata della trattativa sono convinto che, insieme ai rappresentanti sindacali, si troverà una soluzione defintitiva e siglare quel contratto che i medici ospedalieri aspettano da troppo tempo. Da parte nostra c'è la massima apertura". (red) |
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Mentre è
in corso a Roma la manifestazione
“Le Città della Cultura”, III°
Conferenza Nazionale degli Assessori alla Cultura e al Turismo (www.lecittadellacultura.it), gli assessori alla
cultura hanno prodotto un documento congiunto
sul Codice dei
beni culturali
e del paesaggio (d. lgs. n. 42/2004). |
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Saranno il presidente della Regione Vasco
Errani e l'assessore regionale alla sanità Giovanni Bissoni ad aprire,
nell'Aula magna di
Santa Lucia alle ore 9 di lunedì 14 febbraio, i lavori del convegno
"Conferme e innovazioni nel governo della sanità. La legge regionale 29
del 2004". La legge regionale 29 detta le norme generali per
l'organizzazione e il funzionamento del Servizio
sanitario regionale dell'Emilia-Romagna; è stata approvata dal Consiglio
regionale il 23 dicembre e pubblicata sul Bollettino Ufficiale della
Regione il 28 dicembre 2004. |
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Il turismo nel 2004.
L’Istat presenta le stime preliminari dei principali aggregati relativi
all’offerta e alla domanda di turismo in Italia nel 2004. Le
informazioni provengono dalle rilevazioni sul movimento dei clienti
negli esercizi ricettivi e sui viaggi e sulle vacanze dei residenti,
nonché dall’indagine rapida sull’attività alberghiera.
Oltre otto alberghi italiani su dieci (81,3%) utilizzano Internet per la promozione e la gestione dei rapporti con la clientela. Ma, in generale, piu' della meta' degli italiani (52,2%) continua a viaggiare 'all'avventura', ossia senza prenotare. E' quanto emerge dai dati Istat relativi al turismo nel 2004. Nelle strutture ricettive italiane si è registrata una modesta crescita degli arrivi (+0,3% rispetto al 2003) a cui ha corrisposto un calo delle presenze (-2,2%). Queste ultime hanno subito una contrazione più marcata per la componente italiana della clientela (-2,5%) rispetto a quella straniera (-1,7%). La diminuzione delle presenze è stata più accentuata negli esercizi complementari (-3,8%), mentre per gli alberghi si è registrata una flessione dell’1,4%. Dal lato della domanda turistica dei residenti in Italia si è registrato un aumento nel numero di viaggi (+4% rispetto al 2003) a cui ha però corrisposto una flessione delle notti trascorse fuori casa (-2%). Il calo del numero di viaggi del primo semestre (-2,1%) è stato più che bilanciato da una ripresa nel secondo semestre (+9%). Soggiorni più brevi, sia di vacanza sia di lavoro, hanno caratterizzano il flusso turistico dei residenti. Le vacanze hanno pesato per l’84,6% dell’insieme dei viaggi mentre i viaggi per motivi di lavoro hanno rappresentato il restante 15,4%. Per quel che riguarda la destinazione, nell’83,8% dei casi si è trattato di spostamenti sul territorio nazionale; all'interno di questi hanno prevalso i soggiorni trascorsi in alloggi privati (53,9%). Nello specifico, le strutture alberghiere che ricorrono al web sono distribuite in maniera piuttosto omogenea sul territorio, fatta eccezione per le regioni del Sud e delle isole dove la percentuale e' pari al 73,6%, un valore inferiore alla media nazionale (in testa si piazza invece il Centro con l'85,7%). Fra gli esercizi che adoperano Internet, emerge che lo scopo pubblicitario e' quello piu' rilevante: l'87,8% ha infatti un proprio sito web per farsi pubblicita' e il 77,8% e' presente su altri siti web. Inoltre, il 75,6% degli alberghi che utilizzano Internet lo fa per ricevere prenotazioni tramite il web, il 61,5% promuove eventuali pacchetti o offerte speciali e, infine, il 40,8% fornisce informazioni su attrazioni e su eventi legati al proprio territorio. Tuttavia, in linea generale, si conferma la tendenza degli italiani a partire senza aver provveduto ad una prenotazione preventiva (52,2%), mentre si registra un lieve aumento di viaggi con prenotazione diretta che passano dal 29,8% nel 2003 al 32,7% del 2004, soprattutto in virtu' dell'incremento per le prenotazioni effettuate attraverso Internet, passate dal 5,4% nel 2003 al 7,8% nel 2004. (red) |
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Il Consiglio dei Ministri dà il via
libera al decreto legislativo che istituisce il Sistema Pubblico di
Connettività-SPC e la Rete Internazionale della Pubblica
Amministrazione. E' la possibilità digitale di comunicazione telematica
fra tutte le amministrazioni pubbliche, circa 15mila uffici, sulla base
dei piu' elevati ed omogenei standard tecnologici, organizzativi e di
sicurezza.
Il ministro Stanca ha sottolineato come ''in termini di complessita', di dimensione e di impegno finanziario, questo sia uno dei piu' grandi interventi per la realizzazione di una infrastruttura immateriale che il nostro Paese abbia mai avuto''. Dal provvedimento disco verde anche ad un'analoga struttura telematica che colleghera' tutti gli uffici pubblici italiani nel mondo grazie ad una Rete internazionale che dai prossimi mesi comincera' ad unire piu' di 500 sedi in oltre 120 Paesi, favorendo un rapido accesso da parte di imprese e cittadini italiani, in patria e all'estero, ai servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione. (red) |
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Il 7 febbraio si è tenuto
un convegno organizzato da Econpubblica - Università Bocconi
CIFREL e dedicato al tema "I modelli ottimali di perequazione
interregionale delle risorse. Ricerca promossa dal Consiglio Regionale
a cura dell'Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia, IReR" (la
ricerca può essere richiesta all'IReR).
- finanziamento della spesa
storica nel primo anno
•-
dinamica nel tempo delle risorse regionali garantita in misura
più o meno completa rispetto alla spesa storica a seconda del
diverso riconoscimento per ciascuna materia dei diritti di
cittadinanza. Per le prestazioni non comprese nei - livelli
essenziali salvaguardia attenuata che determina un progressivo
(ma lento) allontanamento delle risorse pro-capite dalla spesa
storica.
Per quanto riguarda il
primo anno va considerato il fatto che "le
risorse pro-capite disponibili per le funzioni
attribuite a ciascuna Regione devono coprire la spesa
storica.
In
particolare, per le prestazioni che corrispondono ai
livelli essenziali in quelle materie in cui lo Stato
riconosce diritti di cittadinanza (sanità, istruzione,
assistenza(?), etc.) la spesa storica pro-capite
dovrebbe essere giustificata sulla base di criteri
oggettivi di fabbisogno (ad esempio nel caso della
sanità: struttura per età della popolazione, morbilità,
esposizione ai rischi sanitari, quota della popolazione
sotto la linea della povertà, indicatori dimensionali
della popolazione servita) più un residuo non spiegato,
riconducibile a criteri non specificamente considerati o
a inefficienze nelle modalità di fornitura a livello
territoriale
Sempre secondo le
slides di Zanardi negli anni successivi la dinamica
dei fabbisogni pro-capite sulle prestazioni
corrispondenti ai livelli essenziali sarà determinata da
due componenti distinte: la prima, corrispondente alla
parte di spesa storica spiegata dai criteri oggettivi
rilevanti per ciascuna materia, dipenderà
dall’evoluzione dei criteri oggettivi di fabbisogno; la
seconda, corrispondente alla spesa storica non spiegata
(residuo) se questa risulta positiva, si evolverà
secondo la dinamica del deflatore del Pil .
¡La
dinamica dei fabbisogni pro-capite relativi alle
altre funzioni regionali sarà invece determinata
dal tasso di crescita del Pil nazionale nominale
con il risultato di mantenere invariato nel
tempo rispetto al primo anno la quota di risorse
reali nazionali attribuita alle Regioni.
A partire da
questi obiettivi perequativi il fondo
perequativo regionale potrebbe funzionare come
un normale fondo verticale:
•-
nel primo anno le aliquote delle
compartecipazioni sui tributi erariali e le
aliquote standard dei tributi che lo Stato
attribuisce alle Regioni (ma non dei tributi
istituiti autonomamente dalle Regioni) saranno
determinate in modo da rendere autosufficiente
la Regione maggiormente dotata in termini di
basi imponibili pro-capite
•-
negli anni successivi le aliquote di
compartecipazione verranno modificate in modo da
assicurare nel corso del tempo l’autosufficienza
della Regione più ricca
•La
Regione più ricca non accederà al fondo. Le
altre Regioni beneficeranno dei trasferimenti
perequativi verticali, cioè finanziati dal
bilancio dello Stato, calcolati come differenza
fra i fabbisogni come sopra determinati ed il
gettito delle compartecipazioni e dei tributi
statali attribuiti ad aliquote standard.
(red)
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