periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 449 - Roma, 28 gennaio 2005

Sommario

Rapporto Eurispes Regioni

Verso posta elettronica certificata

Riforma sanità in Lombardia

Unico giorno per regionali e amministrative

Riparto sanità ancora aperto

Umbria: turismo; incontro con giornalisti americani

Rapporto Eurispes Regioni

''Un Paese senza progetto''. E' questa l'immagine dell'Italia tratteggiata dal Rapporto 2005 dell'Eurispes. Il presidente Gian Maria Fara sottolinea che la ricerca è stata compiuta in collaborazione con cinque università -Modena/Reggio Emilia, Roma Tre, Salerno, Napoli Due e Malta.
Nelle 1.300 pagine del rapporto Eurispes -articolate in sei sezioni: competitività, lavoro, economia, democrazia e istituzioni,  giustizia e legalità, società e costume- si evidenziano in particolare due fenomeni, in parte collegati: aumenta la povertà e cresce l'economia sommersa (ormai vicina al 28% del pil, pari a 302 miliardi di euro) e quella criminale; inoltre, parallelamente, sale l'evasione fiscale, che lo scorso anno ha raggiunto i 134 miliardi e si stima arriverà a quota 145 nell'anno in corso. (dinamismo economico; il Nord-Ovest arranca; il Trentino registrail miglior livello di crescita nel 2004; Emilia Romagna e Lombardia svettano sempre fra le prime.
L'Istituto, infatti, ha valutato il grado di dinamicita' economica regionale, partendo dall'analisi dei dati consolidati nel periodo 1997-2002 ed elaborati tenendo conto delle tendenze macroeconomiche e produttive rilevate dall'Eurispes sul territorio nazionale nel periodo gennaio 2003-settembre 2004.
Dunque, ''il Paese è comunque ricco nel suo insieme, il pil
comunque cresce seppur di poco. Ma ad essere saltati sono i meccanismidella redistribuzione della ricchezza -sottolinea Gian Maria Fara- E l'inflazione non fa altro che prendere ai poveri per dare ai ricchi''. Rimedi? ''Anziché investire 7 miliardi di euro in tagli fiscali  spalmati e generalizzati -suggerisce- si sarebbero potute aumentare in modo significativo le retribuzioni dei ceti medio bassi e le pensioni, che certo avrebbero rimesso in moto l'economia''.     Eurispes ha determinato l'indice Iser calcolando una serie di variabili (Prodotto interno lordo, Consumi finali, Investimenti fissi lordi). Alla regione che presenta le performances piu' elevate, in relazione ai diversi indicatori, viene attribuito un valore massimo di 100 punti.
 * Rancking del livello di crescita raggiunto per regione
  Anno 2004
  Regioni                                     Livello economico
Trentino Alto Adige                             100,00         
Emilia Romagna                                   92,45         
Lombardia                                        90,92         
Piemonte                                         86,59         
Friuli Venezia Giulia                            85,02         
Veneto                                           83,48         
Toscana                                          81,04         
Valle d'Aosta                                    78,87         
Lazio                                            78,83         
Liguria                                          78,73         
Marche                                           73,27         
Umbria                                           71,37         
Abruzzo                                          67,39         
Sardegna                                         60,95         
Basilicata                                       58,58         
Campania                                         57,29         
Molise                                           56,91         
Puglia                                           56,69         
Sicilia                                          56,44         
Calabria                                         53,86         
* Rancking del livello di dinamicita' economica per regione     
  Anno 2004                                                     
Regioni                              Livello di dinamicita'  
Lazio                                          100,0           
Lombardia                                       94,9           
Emilia Romagna                                  94,8           
Marche                                          92,2           
Umbria                                          90,7           
Campania                                        90,2           
Veneto                                          89,9           
Puglia                                          89,9           
Trentino Alto Adige                             88,5           
Valle d'Aosta                                   88,4           
Toscana                                         88,1           
Sicilia                                         84,3           
Friuli Venezia Giulia                           84             
Abruzzo                                         83,5           
Calabria                                        81,3           
Sardegna                                        79,6           
Piemonte                                        78,7           
Basilicata                                      76,6           
Liguria                                         71,8           
Molise                                          62,7             
I trasferimenti erariali agli Enti locali hanno subito, tra il 2003 e il 2004, una riduzione  complessiva del 3,06% (considerando anche il blocco di una serie  di trasferimenti minori) per i Comuni, pari a 404.143.122,64
euro. La riduzione del complesso dei trasferimenti statali
incide sui singoli bilanci in misure che variano in rapporto al
grado di autonomia tributaria degli Enti. Secondo il rapporto
Eurispes, la variazione in valore assoluto e percentuale dei
trasferimenti statali ha determinato questa situazione nei
Comuni capoluogo di Regione (i dati sono in milioni di euro):

COMUNI                   2003             2004             VAR %

- TORINO                296,14           272,01            -8,15
- MILANO                456,73           412,06            -9,78
- VENEZIA                93,67            85,81            -8,38
- GENOVA                218,44           200,33            -8,29
- BOLOGNA               109,24            98,13           -10,18
- FIRENZE               129,82           121,66            -6,29
- ANCONA                 25,63            22,29           -13,02
- PERUGIA                41,83            37,79            -9,66
- ROMA                  959,43           893,53            -6,87
- L'AQUILA               16,09            13,94           -13,36
- CAMPOBASSO              9,86             8,91            -9,63
- POTENZA                27,31            24,44           -10,51
- NAPOLI                655,42           595,13            -9,20
- BARI                  107,68            96,40           -10,47
- CATANZARO              31,51            29,73            -5,65
- PALERMO               329,15           279,72           -15,02
- CAGLIARI               42,91            36,85           -14,12
 
 ''Il federalismo? Siamo passati dalla Lega al... Lego ironizza- Qui ogni giorno si costruisce e si smonta il sistema istituzionale. Per non parlare del costo che graverà sulla comunità, calcolabile in almeno 30-40 miliardi di euro l'anno. Mentre la riduzione dei trasferimenti statali agli enti territoriali provocherà un incremento del 10% dell'imposizione locale''.       Va tutto male, dunque? ''Assolutamente no -risponde Fara- C'è anche un Paese che funziona e che eccelle. Ma l'Italia è alla ricerca di un progetto; quindi, tentenna, è abulica, èincerta sulla strada da s eguire, su cosa fare 'da grande'. Vuole e può uscire da questa congiuntura negativa, ma non trova una guida che  possa farsi carico di portare avanti un progetto''.
(red)

Riforma sanità in Lombardia

La Lombardia intende riformare il servizio sanitario regionale. Si continuera' sulla strada della riforma sanitaria varata nel 1997. E' lo stesso presidente Formigoni a dirlo intervenendo al convegno della Fimg (la federazione dei medici di famiglia) 'La sanita' in Lombardia: la medicina di famiglia garante della centralita' della persona''. Il suo intervento e' praticamente la piattaforma del suo progetto politico in sanita': un riassunto dei ''traguardi raggiunti'' (ad esempio tempi di attesa dimezzati e rapporto fra spesa e Pil che e' il piu' basso d'Italia al 4,8% contro il 6,4% nazionale) e una ''riflessione sulle importanti cose nuove da fare, se mi sara' data - spiega - di nuovo la responsabilita'''. Impegno sulla prevenzione, sulla liberta' di scelta, snellimento della burocrazia, eliminazione delle ''sacche di spreco'' sono i punti essenziali come anche un ''ulteriore uso delle tecnologie'', a partire dalla carta sanitaria informatizzata (Cr Sis), che il governatore definisce ''un salto in avanti, perche' permettera' al medico di conoscere tutta la storia del paziente e al paziente di avere sempre con se' la propria cartella clinica''. ''I primi mesi della prossima legislatura - osserva Formigoni - saranno decisivi per portare a regime la medicina di gruppo, su cui i cittadini e noi abbiamo dato un giudizio positivo''. L'obiettivo poi ''sara' - prosegue - quello di continuare a perfezionare la riforma sanitaria della Lombardia, dato che la sanita' e' un mondo in evoluzione''.
(red)

Verso posta elettronica certificata

Il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente il testo del DPR che dà completa validità giuridica ai documenti trasmessi per posta elettronica, che diventano come una raccomandata con ricevuta di ritorno. Ne da notizia un comunicato stampa del Ministero dell'innovazione che sottolinea come ogni giorno in Italia siano spedite 400 milioni di e-mail, ossia 146 miliardi l’anno. Con il decreto verrebbe disciplinato "l’utilizzo della posta elettronica certificata non solo nei rapporti che cittadini ed imprese intrattengono con la Pubblica amministrazione, ma anche nelle relazioni tra uffici pubblici, come pure tra privati”. Stanca ha tra l’altro messo in evidenza “i rilevanti benefici che si determineranno nelle comunicazioni, soprattutto da e per la Pubblica amministrazione, con effetti positivi non solo in termini di velocità e di efficienza, ma anche di risparmi. Ad esempio, ogni lettera che la Pubblica Amministrazione invia con i sistemi tradizionali comporta un costo stimato in almeno 20 €, contro i circa 2 € di una e-mail. Il decreto pone in rilievo i due momenti fondamentali nella trasmissione dei documenti informatici: l’invio e la ricezione. “Certificare” queste fasi significa che il mittente riceve dal proprio gestore di posta una ricevuta che costituisce prova legale dell’avvenuta spedizione del messaggio e dell’eventuale allegata documentazione. Allo stesso modo, quando il messaggio perviene al destinatario, il suo gestore di posta invia al mittente la ricevuta di avvenuta (o mancata) consegna, con del messaggio. Insieme alla ricevuta di consegna, inoltre, il gestore del destinatario può anche inviare al mittente la copia completa del testo del messaggio.
Presso ogni gestore di posta elettronica viene istituito un Log dei messaggi, il registro informatico delle operazioni relative alle trasmissioni effettuate con posta elettronica certificata. In tal modo, nel caso in cui il mittente smarrisca le ricevute, la traccia informatica delle operazioni svolte, con lo stesso valore giuridico delle ricevute, sarà conservata per 30 mesi. Tra le novità più importanti per l’eventuale presenza di virus nella posta elettronica: viene creato un doppio filtro da parte dei gestori (del mittente e del destinatario) i quali sono tenuti a bloccare l’invio e la ricezione in caso di presenza di virus e a segnalarlo al mittente.
(red)

Riparto sanità ancora aperto

''Le posizioni sono un po' distanti ma cercheremo di arrivare a una soluzione: ci siamo sempre riusciti''. Cosi' il presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo, si e' espresso poco prima dell'inizio della riunione della Conferenza straordinaria dei presidenti delle Regioni che deve decidere sulle ripartizioni del fondo sanitario nazionale per il 2005. ''Quest'anno - ha aggiunto Ghigo - la situazione e' particolare in quanto per numerose Regioni c'e' la scadenza elettorale''. Il prossimo 3 febbraio dovrebbe essere la probabile data in cui la conferenza Stato-Regioni esaminera' la proposta di riparto del fondo. In caso di mancata intesa tra le Regioni, scatteranno 30 giorni al termine dei quali la decisione sara' assunta dal governo. La finanziaria prevede 88,2 miliardi di euro per il fondo sanitario per il 2005; 99,6 miliardi per il 2006 e 91,7 per il 2007. Gli importi comprendono 50 milioni di euro per ciascun anno per il finanziamento dell'ospedale Bambino di Gesu'. E' previsto il concorso dello Stato al piano dei disavanzi del servizio sanitario nazionale per il 2001, il 2002 e il 2003 in duemila milioni di euro di cui 50 milioni per i disavanzi del Bambino Gesu' per il 2003.
Minore ottimismo da parte del Presidente della regione Marche, Vito D'Ambrosio, che teme che le posizioni delle regioni siano talmente distanti da non arrivare a un accordo in questi due giorni di conferenza straordinaria. ''Ci sono alcune forti divergenze con Lazio, Campania e Puglia. Temo - costiene - che si arrivi a una spaccatura e alla conseguente entrata in vigore della proposta del Governo''. Per l'intera giornata di domani, governatori, assessori regionali alla sanità e al bilancio e tecnici si confronteranno per arrivare a una cartella condivisa di ripartizione degli 88,2 miliardi di euro.
La seconda giornata di lavori si apre con una serie di "consultazioni" bilaterali ma appaiono ancora irrisolti, dopo una mattinata di consultazioni politiche e riunioni tecniche, i nodi su cui si stanno confrontando le Regioni per la ripartizione del fondo sanitario nazionale 2005. ''Ci sono ancora passi da fare per arrivare a un accordo'', afferma il presidente della conferenza delle Regioni e governatore del Piemonte Enzo Ghigo. ''Il tentativo - spiega - e' quello di portare l'incremento di risorse per tutte le Regioni alla media del 7,5% di aumento del fondo 2005 rispetto a quello 2004. E poi suddividere i due miliardi di euro, previsti per coprire i disavanzi 2001-03, attraverso meccanismi che permettano di trovare una forma di assestamento tra le Regioni''. La proposta di riparto del ministero della Salute, la base su cui si lavora, non trova infatti d'accordo tutte le Regioni, ribadisce Ghigo. ''Per esempio, il Lazio lamenta il problema del riconoscimento della popolazione di Roma, stimata al ribasso dai dati Istat del 2003, mentre Abruzzo e Molise - prosegue Ghigo - denunciano altri problemi, ma superabili perche' si tratta di Regioni di piccole dimensioni. Infine la Sicilia e la Sardegna ricordano che devono offrire servizi decentrati, viste le caratteristiche del territorio e la densita' di popolazione''.
Quanto al Piemonte ''l'obiettivo - sottolinea il governatore - e' un incremento considerevole del fondo rispetto allo scorso anno in relazione all'aumento della qualita' dei servizi sanitari offerti ai cittadini e alla considerevole quota di anziani. Inoltre, siamo diventati titolari della Fondazione Mauriziano di Candiolo: chiederemo che, all'interno di un fondo gestito dal ministero sugli Ircss e i policlinici, sia inserita la voce specifica 'Candiolo e Mauriziano', con un contributo iniziale di 20 milioni di euro''.
E mentre i Presidenti continuano la discussione all'hotel Sheraton il Ministro La Loggia invia gli ordini del giorno della Conferenza Unificata e della Conferenza Stato Regioni. Tra i punti di quest'ultima, in calendario per il prossimo 3 febbraio, proprio l'intesa sul riparto del Fondo Sanitario nazionale 2005.
(red)

Unico giorno per regionali e amministrative

Unico giorno per regionali e amministrative. Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge che predispone le condizioni per l'abbinamento in un'unica giornata delle elezioni regionali con le amministrative (presidenti province, consigli provinciali, sindaci e consigli comunali), la cui data e' fissata dal ministro dell'Interno. Il provvedimento stabilisce anche una fase di sperimentazione dello scrutinio elettronico limitatamente alle elezioni regionali e ad una sola regione.
(red)

Turismo: incontro con agenzie di viaggio e giornalisti americani in Umbria

Oltre 400 ospiti, tra Tour operator, agenti di viaggio e giornalisti americani parteciperanno alla quinta edizione dell’Italy Symposium, in programma in Umbria dal 3 all’8 febbraio prossimi. A darne notizia è il notiziario dell'Enit.
L’appuntamento costituisce un momento particolarmente significativo per la promozione e la valorizzazione della Regione Umbria ed acquista una rilevanza ancora maggiore, che esula da una prospettiva esclusivamente regionale, considerato il mercato cui questa specifica azione è rivolta.
Il programma dell’iniziativa – promossa dall’Agenzia di Promozione Turistica dell’Umbria, in sinergia con la Regione Umbria, l’ENIT, l’Alitalia e l’Italian Travel Promotion Council (ITPC) – prevede numerose iniziative rivolte agli ospiti che parteciperanno alla manifestazione. In particolare per i giornalisti americani sono stati ideati appositi educational tour che offrono un’approfondita conoscenza della Regione.
il notiziario Enit si  sofferma anche sulla iniziativa della Regione Marche e dell’Associazione “Marche Lirica nel Mondo”, al centro dell’attenzione in occasione della conferenza stampa e della serata promozionale, organizzate dalla Delegazione ENIT di Monaco di Baviera, che hanno avuto luogo nei prestigiosi locali del Municipio di Monaco, nella piazza centrale “Marienplatz”.

(red)
 

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