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Sommario |
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Il Commissario
Hubner ha presentato i risultati sull'utilizzo dei fondi strutturali "i
fondi strutturali - ha dichiarato - investono nel futuro di un'Unione
più competitiva. "Tasso di assorbimento degli impegni e dei pagamenti di
quasi il 100% nel 2004 dimostra che i Fondi strutturali sono utilizzati
bene e che sono necessari per lo sviluppo economico regionale. Ciò vale
soprattutto per i nuovi Stati membri, i cui risultati soddisfano le
nostre aspettative. L'appropriazione della strategia per la crescita e
l'occupazione da parte delle regioni d'Europa determina migliori
risultati dell'economia complessiva dell'Unione. Sono convinta che in
futuro la politica di coesione potrà dare un contributo ancora maggiore
alla realizzazione degli obiettivi di Lisbona". L'assorbimento
dei Fondi strutturali nei nuovi Stati membri è proceduto rapidamente. In
Ungheria, ad esempio, da maggio a novembre sono state presentate oltre
15620
domande relative a
progetti, di cui 3705 sono state approvate dalle autorità ungheresi. In
Polonia è stato approvato il finanziamento di diversi impianti di
approvvigionamento idrico e di trattamento delle acque reflue nonché di
tratti delle autostrade A2 e A4; quest'ultimo progetto rappresenta da
solo investimenti per oltre 500 milioni di €. Negli Stati membri dell'UE
a 15, nel 2004 è risultato in utilizzato meno dell'1 % degli impegni del
2002.
Sulla scorta delle
valutazioni intermedie dei programmi dei Fondi strutturali nell'UE a 15,
nel 2004 sono stati assegnati alle misure che hanno dato i risultati
migliori oltre 8 miliardi di €. |
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Inizia oggi (e proseguirà domani) la
riunione monotematica che coinvolge Presidenti, Assessori alla sanità e
Assessori al bilancio di tutte le Regioni e province autonome italiane. |
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"Un milione e mezzo di euro, dei quali un milione per i ricercatori under 35. Questa l’entità di un’iniziativa, fortemente voluta dal vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Roberto de Mattei, che costituisce il primo stanziamento di risorse nell’ambito dell’attività di sostegno alla ricerca su tematiche afferenti alle Scienze Umane, in coerenza con l’attività del futuro Dipartimento delle Identità culturali" A darne notizia è il Cnr che aggiunge "Il concorso, che investe un tema di particolare attualità e rilevanza, “L’identità culturale come fattore di integrazione”, e che permetterà ai ricercatori finanziati dal Consiglio Nazionale delle Ricerche di lavorare al proprio progetto per tutto il 2005, è stato accolto con grande successo. Le domande di partecipazione sono state quasi duemila, e quelle dei giovani, al quale era in particolare destinato, circa 900, tutte di alto profilo culturale. Dopo un approfondito lavoro di valutazione della commissione, sono stati scelti per il finanziamento 139 progetti. Per il prossimo anno, per questo tipo di iniziative, è stato stanziato un importo pari al doppio di quanto utilizzato nel corso del 2004". “Tutte le domande sono di alto profilo culturale e i giovani ricercatori che il Cnr sosterrà hanno dimostrato grande progettualità e spirito di iniziativa” commenta con soddisfazione il vicepresidente del Cnr, prof. de Mattei, a conclusione della selezione che ha individuato i progetti vincitori del concorso “L’identità culturale come fattore di integrazione”: “Un esempio del ruolo che la ricerca pubblica può e deve svolgere per incentivare il progresso in discipline e campi di studio strategici per il futuro del Paese. L’impegno del Cnr in questo senso parte dalla convinzione che vi siano ambiti della cultura umanistica, così come di quella scientifica, in cui lo Stato ha il dovere di intervenire. Tra questi, è fondamentale il rapporto tra le differenti identità culturali, tipico della società multietnica in cui viviamo, che, se lasciato allo scontro ideologico, rischia di produrre effetti devastanti”. Nella graduatoria definitiva dei 139 progetti approvati, hanno ottenuto l’unanimità della commissione quattro programmi: “Categoria psicologiche ed epistemologiche nel pensiero antico, identità e differenze nel Sofista di Platone”, “Bibliotheca Scriptorum Latinorum Medii Recentionsque Aevi; repertorio degli autori latini nel Medioevo e del Rinascimento”; “La riscoperta delle catacombe cristiane in età moderna: dal recupero dell’identità culturale della Chiesa primitiva all’uso apologetico del passato” e “Il ruolo dei governi locali nel modello istituzionale dell’unione europea. Forme di partecipazione alla formazione del diritto comunitario a livello ascendente e discendente. Il caso italiano”.
Fra i progetti approvati,
si va poi da “L’integrazione
giuridica degli stranieri residenti in Atene”
a “Immigrazione extracomunitaria in Campania, conservazione delle
identità culturali o integrazione?”, fino a
“Roma capitale di culture, i romani e
gli ‘altri’”, progetto che intende
analizzare la percezione dell’immigrazione da parte degli abitanti
della capitale, dove risiedono legalmente più di 213 mila stranieri,
attraverso la somministrazione face to face di un
questionario sull’intera popolazione romana, mentre una seconda
indagine a campione avrà come riferimento i giovani delle scuole
medie inferiori. e ad un progetto sull’inserimento degli est-europei
nel nostro paese. |
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La spesa
farmaceutica rappresenta una delle voci principali di uscita nell'ambito
del Servizio sanitario nazionale. Prescrittori sono i Medici che in
Italia sembrano ancorati alla consuetudine: i farmaci innovativi
rappresentano appena il 23,3% del totale delle prescrizioni. La
prevalenza della quota di farmaci innovativi
prescritti va al Centro e al Sud,
rispettivamente con il 26 e il 27,4%. Tra i fattori che piu' influenzano
le scelte prescrittive, al di là delle caratteristiche proprie del
farmaco, c'e' l'esperienza clinica personale, mentre e' poco
significativa l'indicazione relativa alle caratteristiche soggettive del
paziente e la notorietà e affidabilità del farmaco. Lo dice uno studio
condotto dal Censis (cfr. per maggiori informazioni la
sezione
dedicata all'argomento sul sito del Censis)
su ricerca biometica e farmaci e su come e in che misura i medici
italiani siano aperti alle innovazioni.
La ricerca svela che i farmaci innovativi vengono
prescritti in particolare per far fronte a malattie croniche
(36,4%) e, in secondo luogo, alle patologie acute (27,7%). Poco meno del
20% dei medici li prescrive per rispondere a sindromi dolorose, mentre
l'11,8% per il miglioramento della qualita' della vita. Dati questi che
indicano come i farmaci di nuova generazione siano comunque prescritti
in un ventaglio molto ampio di situazioni patologiche. Emerge nettamente
(62,7%) il riferimento, tra i motivi prevalenti che spingono il medico
ad optare per il farmaco innovativo di fronte alla possibilita' di
scelta, il fatto che questo garantisca una maggiore tollerabilità.
Questo aspetto viene citato in maniera decisamente superiore rispetto ad
altri motivi relativi alle modalità di somministrazione del farmaco,
come la possibilita' di riduzione delle dosi (14,5%), le stesse diverse
modalità di somministrazione (11,7%) o esigenze di sperimentazione,
indicate da appena il 4,5% del campione di medici intervistati per la
ricerca del Censis e in collaborazione con il Forum biomedico. Lo studio
e' stato condotto lo scorso novembre ed ha coinvolto un migliaio di
medici italiani. Quanto alla scelta a favore del farmaco noto tra due
specialita' dalle caratteristiche terapeutiche simili, la ricerca dice
che i medici sono spinti in tal senso dalla maggiore conoscenza di
possibili effetti collaterali (41,3%), da una piu' diffusa conoscenza
dei meccanismi di funzionamento (22%), oltre che dalla maggiore presenza
di letteratura |
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L'assessore al Bilancio della regione
Lombardia, Romano Colozzi, intervenendo alla giornata conclusiva di un
seminario sulla ''Legge La Loggia: lavori in corso'', a Palazzo
Barberini a Roma per fare il punto sullo stato di attuazione dell'art.118
della Costituzione. L'assessore pur criticando, non nel principio, ma
nelle modalità di attuazione, i decreti, ha detto che sono al momento
l'unico canale che esiste per finanziare i trasferimenti di funzione, ma
che una soluzione più stabile va trovata.
In ogni caso le Regioni chiedono la
proroga del finanziamento dei decreti Bassanini anche per quest'anno, e
chiedono che il governo superi al più presto l'impasse in cui ci si
trova in seguito alla sospensione del
decreto 56/2000,
trovando una soluzione che seppur transitoria sia coerente con l'art.
119 della Costituzione già in vigore.
''I decreti Bassanini hanno rappresentato - ha spiegato Colozzi - il momento di maggior sforzo di trasferimento di funzione dallo Stato alle regioni e agli enti locali; ciononostante quel modello si e' rivelato un esempio da non seguire. Se il principio era condivisibile e' stato un errore - ha aggiunto - aver ancorato il costo dei trasferimenti alla spesa storica penalizzando i sistemi più virtuosi, oltre a non aver previsto dei meccanismi realistici di adeguamento dei costi nel tempo cosicché le risorse a disposizione sono congelate al '99. Avere poi immaginato che i trasferimenti potessero avvenire a costo zero per il bilancio dello Stato e' stato un altro errore. Nel trasferimento di funzioni complesse ci sono inevitabilmente dei momenti di sovrapposizione: e' infatti impossibile che nello stesso momento in cui viene trasferita la funzione non ci siano piu' dipendenti per quella funzione sul bilancio dello Stato''. Un ulteriore ''criticita''' e' poi rappresentata dal fatto che questo meccanismo per essere finanziato avrebbe dovuto confluire nel decreto 56/2000 come finanziamento, il quale però si è dimostrato un modello di federalismo fiscale non idoneo ed è stato bloccato. ''Questi due percorsi - ha concluso Colozzi - hanno fatto sì che oggi le Bassanini non siano più finanziate: sono stati bloccati i trasferimenti perché la Finanziaria non ha prorogato le scadenze di passaggio al federalismo fiscale, lo stesso federalismo fiscale e' bloccato perche' il 56/2000 è stato sospeso; è la conferma che qualcosa non funziona''.
(red)
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In Friuli-Venezia Giulia, il
principio della sussidiarietà sociale, che il
Consiglio
Regionale ha inserito quale principio ispiratore all'articolo 1
della proposta di legge costituzionale di revisione dello
Statuto di Autonomia, sarà garantito ''anche attraverso misure
tributarie e fiscali'': la novità è contenuta all'articolo 9
sugli incentivi all' associazionismo e al volontariato, che il
Consiglio Regionale ha approvato, durante l' esame dell'articolato. |
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