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Una scheda di sintesi sui
contenuti del
56/2000, sui lavori e sui documenti approvati dalla
Conferenza (quasi un
dossier di documentazione,
disponibile anche in
formato pdf) è stata predisposta dalla Segreteria della Conferenza
dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome (settore affari
finanziari) per fornire uno strumento che aiuti a focalizzare i
possibili obiettivi del federalismo fiscale e che sia memoria del
confronto fra le Regioni e il Governo su questo tema.
Nelle finalità e i contenuti del dlgs. 56/2000 c'è l'obiettivo di garantire risorse per il
finanziamento delle funzioni esercitate dalle Regioni a Statuto
Ordinario. Le previsioni normative
generali
stabiliscono in sintesi: Abolizione di parte dei
trasferimenti erariali; sostituzione con
compartecipazioni ai grandi tributi erariali; perequazione in funzione di
popolazione, capacità fiscale, fabbisogni sanitari e dimensioni
geografiche; passaggio graduale (in 13
anni) dalla spesa storica all’equazione con parametri obiettivi.
I trasferimenti aboliti sono: Fondo per indennizzo usura; Fondo per compensazione
riduzione sovrattassa diesel; Fondo compensazione
soppressione ARIET; Fondo sanitario nazionale
(conto capitale); Fondo sanitario nazionale
(parte corrente).
Le principali fonti di
finanziamento regionale sono: Imposta Regionale sulle
Attività Produttive; Tassa automobilistica; Entrate proprie (ASL); Accisa benzina (242 lire al
litro); Addizionale IRPEF (0,5%).
Fonti di finanziamento introdotte con
dlgs. 56/2000: addizionale IRPEF (0,4%); Accisa benzina (8 lire al
litro); Compartecipazione IVA.
Nel periodo transitorio
il riparto avverrà tendo conto in misura decrescente della spesa storica
e sarà sostituito da una formula perequativa calcolata in base alla
popolazione residente, alla capacità fiscale, ai fabbisogni sanitari e
alle dimensioni geografiche (a regime a partire dal 2012). Sino all’anno
2005 l’aliquota di compartecipazione IVA sarà determinata con apposito DPCM annuale in funzione dell’andamento dei gettiti IVA e delle altre
imposte proprie e compartecipate. Tale modalità di determinazione
dell’aliquota IVA inizialmente prevista sino al 2004 è stata posticipata
su richiesta regionale.
Un inquadramento cronologico permette di inquadrare anche le
procedure di attuazione del dlgs. 56/2000
e successivi sviluppi:
Anno 2001
- Aliquota di
compartecipazione IVA al 38,55%; peso della spesa storica 100%
- Intesa in Conferenza Stato
Regioni 22 marzo 2001
- Emanazione 2 DPCM 17 maggio
2001
- Pubblicazione in Gazzetta
Ufficiale 5 giugno 2001, n. 128
Tra le principali indicazioni
finanziarie emergono i trasferimenti da sopprimere
(per un totale di 56.656
miliardi di lire) e in particolare: Fondo per indennizzo usura (20 miliardi di lire; Riduzione sovrattassa
diesel (91 miliardi di lire). ARIET (316 miliardi di lire); FSN, conto capitale
(150
miliardi di lire);
FSN parte corrente (56.078
miliardi di lire).
Risorse regionali: Imposta Regionale sulle
Attività Produttive: 49.477 miliardi di lire;
Addizionale IRPEF (0,5%):
4.216 miliardi di lire;
Entrate proprie: 3.334
miliardi di lire; Accisa 8 lire al litro: 156
miliardi di lire; Addizionale regionale IRPEF
0,4%: 3.373 miliardi di lire; Compartecipazione IVA
38,55%: 53.127 miliardi di lire.
Anno 2002:
- Aliquota di
compartecipazione IVA al 37,39%, peso della spesa storica al 95%;
- Intesa 8 maggio 2003 sul
DPCM di rideterminazione della compartecipazione IVA, non pubblicato in
Gazzetta Ufficiale;
- Mancata intesa 10 luglio
2003 sul DPCM di determinazione delle quote di riparto (il punto è stato
rinviato nelle sedute del 8 e 22 maggio, 12 e 19 giugno 2003);
- Pubblicazione in Gazzetta
Ufficiale il 4 agosto 2004 n. 179
- Le Regioni Puglia e Campania
hanno impugnato l’atto presso il TAR del Lazio e presso la Corte
Costituzionale .
I trasferimenti da sopprimere ammontano a 32.762
milioni di euro e in particolare: Fondo per indennizzo usura:
10 milioni di euro; Riduzione sovrattassa
diesel: 47 milioni di euro; ARIET: 163 milioni di euro; FSN (conto capitale): 77
milioni di euro; FSN corrente: 32.360 milioni
di euro.
Risorse regionali
- Imposta Regionale sulle
Attività Produttive: 28.442 milioni di euro;
- Addizionale IRPEF (0,5%):
2.394 milioni di euro;
- Entrate proprie: 1.871
milioni di euro;
- Accisa 8 lire al litro: 77
milioni di euro;
- Addizionale regionale IRPEF
0,4%: 1.915 milioni di euro;
- Compartecipazione IVA
37,39%: 29.250 milioni di euro
Anno 2003:
- Aliquota di
compartecipazione IVA al 38,69%, peso spesa storica 90%;
- Intesa su DPCM di
rideterminazione dell’aliquota di compartecipazione IVA il 26 novembre
2003, non risulta pubblicato in Gazzetta Ufficiale;
- Il 20 e il 27 maggio la
Conferenza dei Presidenti ha discusso il punto, rinviando la conclusione
del dibattito a data futura;
- Il DPCM di determinazione
delle quote di riparto discusso in Conferenza Stato – Regioni il 25
novembre e il 16 dicembre 2004 è stato dapprima rinviato e poi sospeso a
causa delle determinazione previste dall’art. 4 del d.l 314/2004.
Nella seduta della Conferenza Stato
Regioni del 25 novembre 2004, i Presidenti hanno accolto la richiesta,
da parte del Governo, di rinvio del punto alla successiva seduta
Conferenza Stato – Regioni ribadendo le proprie richieste sintetizzate
nei seguenti punti:
- la compensazione dei “segni
meno” dovrà essere assicurata sino all’attuazione del federalismo
fiscale previsto dall’art. 119 della Costituzione, a valere su fondi non
già destinati a finanziare spese regionali;
- a partire dal 2004 il DPCM
di riparto delle risorse dovrà tenere nel giusto conto la questione
delle piccole regioni, definendo in modo risolutivo il parametro della
dimensione geografica, auspicando altresì un confronto con il Governo in
tempi rapidi;
· il punto relativo allo
schema di DPCM 2003 di riparto dovrà essere reiscritto alla successiva
Conferenza Stato - Regioni, e partire da quella data, in mancanza delle
risposte alle richieste, decorreranno comunque i tempi per la mancata
intesa.
Nella seduta della Conferenza Stato
Regioni del 16 dicembre i Presidenti ribadiscono le posizioni già
manifestate nella seduta del 25 novembre.
In primo luogo si
ribadisce la necessità di pervenire alla compensazione, delle Regioni
che subiscono un danno finanziario derivante dai riparti del dlgs.
56/2000, con fondi non derivanti da risorse già destinate ad altri
riparti regionali,
anche con riferimento all’anno 2004.
In secondo luogo si
rinnova richiesta di provvedere a definire in modo risolutivo le
problematiche legate all’applicazione del parametro della dimensione
geografica nell’equazione di riparto del citato decreto legislativo
56/2000.
Trasferimenti da sopprimere: 34.359
milioni di euro
- Fondo per indennizzo usura:
10 milioni di euro;
- Riduzione sovrattassa
diesel: 47 milioni di euro;
- ARIET: 163 milioni di euro;
- FSN (conto capitale): 77
milioni di euro;
- FSN corrente: 34.497 milioni
di euro
Risorse regionali
- Imposta Regionale sulle
Attività Produttive: 29.636 milioni di euro;
- Addizionale IRPEF (0,5%):
2.251 milioni di euro;
- Entrate proprie: 1.721
milioni di euro;
- Accisa 8 lire al litro: 72
milioni di euro;
- Addizionale regionale IRPEF
0,4%: 1.801 milioni di euro;
- Compartecipazione IVA
37,39%: 32.522 milioni di euro;
Sospensione degli effetti
del dlgs. 56/2000 di cui all’art. 4 d.l. 314/2004.
Nella seduta del 13
gennaio 2005 la Conferenza dei Presidenti ha espresso il previsto parere
al d.l. che sospende gli effetti del dlgs. 56/2000 e prevede che entro
il 28 febbraio 2005 sia data piena attuazione alle disposizione
dell’art. 119 Cost. sottolineando come indispensabili le seguenti
richieste:
- che vengano approvate in
Conferenza Unificata le linee di indirizzo sui meccanismi strutturali
del federalismo fiscale; di cui all’art. 3 comma 1 lett. a) legge
289/2002, in mancanza delle quali l’Alta Commissione di studio è
impossibilitata ad elaborare qualsiasi proposta;
- che venga prevista, nella
fase di conversione del citato decreto legge, l’intesa in sede di
Conferenza Stato – Regioni sulla proposta elaborata, in considerazione
della rilevanza della tematica per gli assetti finanziari delle Regioni;
- che, al fine di evitare i
notevoli pregiudizi finanziari che l’applicazione dell’art. 4 citato
arrecherebbe al sistema regioni, per gli anni 2002, 2003, 2004 e fino
alla approvazione della proposta definitiva, il Governo renda
disponibili le risorse necessarie a compensare le differenze negative
derivanti dall’applicazione del decreto legislativo 56/2000 vigente,
così come già più volte assicurato dal Governo nelle ultime sedute della
Conferenza Stato – Regioni.
Stato dei lavori
sull’attuazione delle disposizioni sul federalismo fiscale.
L’Alta Commissione e
l’art. 119 Cost.
L’Alta Commissione,
prevista dalla legge 289/2002, più volte prorogata, al momento non ha
titolo ad operare in quanto manca l’Accordo in Conferenza Unificata sui
meccanismi strutturali del Federalismo fiscale, che rappresenta il
documento politico su cui la Commissione dovrebbe orientare i propri
lavori. Una bozza predisposta da Regioni ed Enti locali è stata redatta
ed è già stata analizzata e valutata positivamente dal Presidente
dell’Alta Commissione, ma ancora non ha avuto l’approvazione da parte
del Governo.
Sul tema del federalismo
fiscale il documento predisposto da Regioni ed enti locali si articola
sulla falsariga dell’art. 119 del novellato titolo V della Costituzione
incaricando l’Alta Commissione di operare una ricognizione della finanza
per ciascun livello di governo in relazione alle funzioni esercitate e
di fornire una proiezione dei fabbisogni in ordine all’attuazione dei
processi di decentramento amministrativo e di attuazione del titolo V
della Costituzione.
All’Alta Commissione è
inoltre assegnato l’onere di definire:
- i principi di coordinamento
della finanza pubblica in merito al riparto tra competenza legislativa
statale e regionale in merito ai tributi regionali e locali;
- il campo di autonomia
normativa di Comuni, Province, Città Metropolitane in materia di finanza
locale; un’adeguata proporzione tra tributi propri, compartecipazioni a
tributi erariali per livello di governo;
- il sistema di perequazione,
tenuto conto delle profonde disparità in termini di differenti capacità
fiscali per territorio;
- il fondo per gli interventi
speciali e le risorse aggiuntive per colmare le disparità strutturali
delle realtà territoriali;
- e modalità appropriate per
garantire certezza delle risorse finanziarie per livello di governo;
- le procedure di composizione
dei conflitti tra Stato ed autonomie locali.
Altre problematiche in
sospeso con il Governo in relazione alla mancata attuazione del
federalismo fiscale.
Tra le altre problematiche
sulle quali è aperto un confronto con il Governo occorre segnalare:
·
l’attenzione alle politiche
sociali e del welfare, con particolare riferimento alla necessità di
finanziare adeguatamente i Livelli Essenziali di Assistenza Sociale (LIVEAS).
Al contempo, le Regioni hanno evidenziato la necessità che l’entità del
Fondo Nazionale per le Politiche Sociali sia non inferiore
all’assegnazione dell’anno 2004, incrementato del 2%, al fine di
assicurare il proseguimento della programmazione regionale sul
territorio. Le Regioni hanno posto particolare attenzione alla necessità
di risolvere le problematiche legate alla “non – autosufficienza” anche
mediante l’istituzione di un apposito Fondo
·
la necessità di rilanciare
le politiche abitative, materia trasferita nell’ambito del decentramento
amministrativo e rimasta non finanziata con il trasferimento di risorse;
·
la possibilità di prevedere
modalità di trasferimento di risorse per istruzione, università e
formazione collegate all’attuazione delle deleghe previste nell’ambito
del decentramento amministrativo;
·
il rafforzamento di una
funzione strategica per le politiche di sostegno allo sviluppo. Tali
risorse, in particolare quelle per le aree sottoutilizzate svolgono
un’importante azione perequativa territoriale e per favorire lo sviluppo
tecnologico e infrastrutturale;
·
la definizione di una
precisa linea di azione nel campo del trasporto pubblico locale, in
particolare relativo agli oneri contrattuali, al fine di prevenire nuove
tensioni e disservizi causati dal ritardo del finanziamento dei nuovi
contratti. |
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Il presidente della Regione
Lombardia, Roberto Formigoni, ha convocato per le 17.30 al Palazzo della
Triennale di Milano una conferenza stampa sulla questione delle liste
per le elezioni regionali, che già ieri si era dimostrata sempre aperta.
''La riforma della devoluzione che era partita con tante promesse in
realta' si e' chiusa con un nulla di fatto. Regioni, autonomie locali e
cittadini si sono sentiti presi in giro''. Lo aveva detto ieri in una
intervista al Tg3, il Presidente della Regione Lombardia, Roberto
Formigoni.
Formigoni ha aggiunto: ''Il ministero delle Riforme molto aveva
promesso, nulla ha dato''.
Mentre Ghigo augura "all'amico Formigoni" di poter
contare "cosa di cui sono assolutamente certo", sull'appoggio
"di tutte le componenti della coalizione", sempre ieri sono
stati anticipati anche i presunti contenuti e accordi avvenuti tra il
premier e Formigoni. Accordi che per ora non trovano riscontro e sono
rinviati forse a domenica prossima.
Cosi'
all'indomani del voto regionale, fissato per il 3-4 aprile, si fa sapere
alla stampa - sempre ieri -che
l'accordo prevederebbe l'impegno di Berlusconi a rinnovare tutti
i coordinatori di Forza Italia delle 20 regioni (compresa,
quindi, la Lombardia). Nello stesso testo, Berlusconi avrebbe
riservato a Formigoni l'indicazione di 20 candidati alla Camera
per le prossime elezioni politiche.
L'accordo Berlusconi-Formigoni ruoterebbe attorno ad alcuni
punti precisi: 1) Berlusconi si sarebbe impegnato affinche'
tutti i partiti della Casa delle Liberta' collegati alla
candidatura del presidente, compresa quindi la Lega Nord,
contengano nel simbolo delle liste proporzionali anche la
dicitura ''per Formigoni''; 2) tutti i 16 nomi del listino
collegato al presidente dovrebbero essere indicati direttamente
da Formigoni ''d'intesa con Berlusconi'': si tratterebbe,
ovviamente, di persone dal profilo sociale e civile ben chiaro;
3) Formigoni entrerebbe a far parte della consulta nazionale di
presidenza di Forza Italia; 4) all'indomani del voto regionale,
Forza Italia avvierebbe il ricambio completo di tutti i suoi
coordinatori regionali; 5) per le prossime elezioni politiche,
Berlusconi avrebbe garantito a Formigoni l'indicazione di 20
candidati alla Camera dei Deputati.
Oggi le dichiarazioni della Lega fanno ancora riferimento al premier. La
dichiarazione del premier Silvio Berlusconi, ''a microfoni accesi in
Consiglio dei ministri, dove ha elogiato il ruolo e la fedeltà della
Lega e quella che è stata la spinta propulsiva nel capitolo delle
riforme, credo che sia stata una
risposta già sufficiente che garantisce che entro domenica arriverà
la soluzione al problema'', ha affermato il ministro delle Riforme,
Roberto Calderoli,
''Stamani Berlusconi - ha riferito e confermato il ministro Maroni -
intervenendo prima del Consiglio dei ministri, ha pubblicamente usato
parole di apprezzamento per la Lega, per il senso di responsabilità
dimostrato finora, e ha garantito il suo intervento risolutore entro
domenica''.
Interviene anche Bossi: "Se andassimo da soli alle elezioni vorrebbe
dire che ci tagliamo le palle. Formigoni, infatti, sta provocando la
nostra base nella speranza di realizzare il suo progetto'. Se la
Lega andasse da sola Formigoni avrebbe l' alibi per dire 'loro hanno
fatto la lista da soli, allora posso farla anch' io' e cio' vorrebbe
dire far rinascere la Dc".
''Io - ha detto tra l' altro Bossi - sono entrato a gamba tesa sull'
operazione che Formigoni stava facendo per avere effetti positivi alle
prossime politiche".
Parlando della ipotesi di dare vita alla successione a Berlusconi e
della rinascita della Democrazia Cristiana, Bossi ha affermato: ''E' questa l'operazione intelligente, creare un'azione politica, un evento politico
grande che possa battere la Casa delle libertà e Berlusconi, e inoltre
ridurre i voti della Lega per far si' che non sia più determinante.
Questa e' l'operazione che era in atto''.
''Dobbiamo stare attenti
- ha ribadito ancora Bossi - essere intelligenti, non bisogna agire d'istinto e basta,
ma d'intelligenza''.
Sempre Bossi : ''Cercano di creare le condizioni per bloccare il
federalismo mediante il referendum; soprattutto al sud se tu parli di
federalismo fiscale, il sud si spaventa''.
''Vede i soldi diminuiti dall'Europa - ha aggiunto - se poi vai a fargli
balenare l'idea che diminuiscono i soldi che vengono anche dal nord..''
E a proposito di
federalismo fiscale è intervenuto anche Follini: l'auspicio
del governo e' che ''le regioni trovino un accordo sui punti
ancora controversi in ossequio al principio costituzionale di
solidarieta' che deve ispirare i rapporti tra tutte le
istituzioni''. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio Marco
Follini, rispondendo ad un'interrogazione sul decreto 56,
presentata dalla Lega durante il question time alla Camera.
Follini ha infine sottolineato che ''il governo non deve, non vuole
e non puo' procedere per atti di imperio ma e' condizionato
dall'attesa e dall'auspicio di una soluzione condivisa delle
Regioni''.
(red)
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Piedmont in the world
è il trimestrale attraverso il quale l’amministrazione guidata da Enzo
Ghigo vuol far conoscere a giornalisti, politici, amministratori e
istituzioni del resto del mondo le eccellenze del territorio. A darne
notizia è il numero 347 di
Prima
comunicazione. Si tratta - scrive Prima - di "cento pagine" in
"una grafica elegante e tradizionale curata dallo Studio Brunazzi, con
"l’inglese come lingua ufficiale".
La nuova rivista è diretta da Roberto Salvio, responsabile della
comunicazione regionale, e coordinata in redazione da Donatella Actis.
Ci scrivono giornalisti piemontesi e personaggi noti che qui sono nati
professionalmente: nel primo numero, ad esempio, è toccato all’attore
Arturo Brachetti, mentre Sofia Loren (nella foto), intervistata,
raccontava la sua scoperta di questa regione. Anche Piedmont in the
world, diffusa in abbonamento in 10mila copie, è un progetto nato in
vista dei Giochi olimpici invernali del 2006. Ma l’obiettivo è quello di
farla diventare un’iniziativa di promozione e di informazione culturale
e turistica destinata a durare anche più a lungo.
(red)
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