Protocollo
d’Intesa sul tema ricerca scientifica e innovazione
tecnologica tra
Conferenza
dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome
CGIL,
CISL
UIL ,
CONFINDUSTRIA
Premesso
·
che i
risultati del Consiglio europeo di Lisbona definiscono,
per il prossimo decennio, l’obiettivo di diventare
“l’economia basata sulla conoscenza, più competitiva e
dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita
economica sostenibile con nuovi e migliori posti di
lavoro ed una maggiore coesione sociale”
·
che tali
obiettivi sono stati ripresi da diverse comunicazioni
della Commissione europea e recentemente confermati per
la definizione del prossimo Programma Quadro
·
che nella Comunicazione
della Commissione europea “L’innovazione in una economia
fondata sulla conoscenza” - COM(2000) 567, si
stabiliscono le linee direttrici per una politica di
sviluppo dell’innovazione nell’Unione Europea e si
evidenzia:
·
l’esigenza che
l’innovazione diventi un fenomeno diffuso riguardante
i settori ad alta tecnologia ma anche i settori
tradizionali e quelli dei servizi.
·
la necessità, attraverso
le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica, di
promuovere uno sviluppo sostenibile equo e solidale
·
come uno degli obiettivi
individuati riguardi il miglioramento delle interfacce
chiave del sistema di innovazione, intendendo il
perseguimento di una interazione più efficace tra il
sistema della ricerca e sviluppo pubblica e privata le
istituzioni della formazione etutte le tipologie di
imprese, con particolare riferimento alle PMI
·
che per il perseguimento
del suddetto obiettivo giocano un ruolo fondamentale gli
interventi realizzati a livello regionale e si invitano
pertanto gli Stati Membri ad adottare un approccio
coerente per quanto riguarda le strategie di innovazione
regionale.
·
che nella
Comunicazione della Commissione europea “La dimensione
regionale dello Spazio europeo della ricerca” COM (2001)
549, ribadendo il ruolo fondamentale delle politiche
regionali al fine di generare assorbire ed integrare
l’innovazione tecnologica e trasformarla in crescita
economica, si sottolinea:
o
la necessità
che le regioni elaborino strategie di ricerca ed
innovazione per lo sviluppo locale;
o
la necessità
di incentivare forme di partenariato tra il settore
pubblico e privato e con le parti sociali;
o
l’opportunità che le politiche regionali colgano le
occasioni fornite dal Programma Quadro comunitario della
ricerca e dalle altre iniziative comunitarie pertinenti
·
che la Legge
Costituzionale 3/2001 attraverso la modifica del Titolo
V della Carta Costituzionale attribuisce nuove potestà
alle regioni in materia di ricerca scientifica ed
innovazione tecnologica
·
che le Linee guida per la politica
scientifica e tecnologica del Governo, approvate dal
CIPE il 19/3/2002 aggregano i previsti interventi di
potenziamento della ricerca scientifica in quattro assi
tra cui:
o
Asse 3: Potenziamento delle attività
di ricerca industriale, e relativo sviluppo
tecnologico, finalizzate ad aumentare la capacità delle
imprese a trasformare conoscenze e tecnologie in
prodotti e processi a maggiore valore aggiunto
o
Asse 4: Promozione, valorizzando
sinergie a livello territoriale, delle capacità
d’innovazione nei processi e nei prodotti da parte del
sistema delle piccole e medie imprese;
·
che l’Accordo Confindustria –
Sindacati del 19 Giugno 2003
sottolinea il ruolo strategico della ricerca scientifica
e dell’innovazione tecnologica
per il rilancio dello sviluppo
economico e della qualità dell’occupazione ed individua
l’opportunità di perseguire percorsi che tengano conto
dell’intera filiera della conoscenza includendo l’alta
formazione e la formazione professionale
·
Rilevato che la situazione
di ritardo dell’Italia, sia nella ricerca pubblica che
privata (come emerge dai principali indicatori
statistici prodotti a livello nazionale ed europeo) è da
considerare una delle principali cause strutturali
dell’attuale crisi di crescita e di competitività del
Paese
·
Sottolineata la necessità
che si giunga alla definizione di una politica
economica, di lungo periodo, in grado di assicurare
crescita e competitività al sistema Italia, ponendo come
prioritaria la Ricerca e l’Innovazione
·
Sottolineata nel contempo
la necessità di sostenere il maggiore impegno delle
imprese nell’attività di Ricerca ed Innovazione
registratosi nell’ultimo triennio.
·
Sottolineato che Regioni e
parti sociali, per recuperare i ritardi accumulati dal
paese, devono operare con un impegno straordinario in
un’ottica di cooperazione per raggiungere gli obiettivi
condivisi
·
Considerato che lo
sviluppo della competitività scientifica e tecnologica
del Paese richiede interventi sia a livello regionale,
che nazionale ed europeo e che tali livelli debbono
essere tra loro fortemente integrati
le Parti (Conferenza dei
Presidenti delle Regioni e delle Province autonome,
Cgil, Cisl e Uil e Confindustria)
1.
concordano sulle premesse che sono parte integrante del
presente protocollo d’intesa
2.
convengono di avviare un’azione di supporto per
promuovere la definizione di interventi che favoriscano
la diffusione della Ricerca ed Innovazione sostenendo la
qualità dello sviluppo e la competitività del sistema
produttivo e dei servizi, anche in relazione al nuovo e
maggiore ruolo che dal 1° maggio assume il mercato
europeo con l’ingresso dei nuovi paesi e alle mutate
condizioni della competizione interna.
3.
sottolineano la necessità
che tali processi si basino su una forte impegno e
partecipazione delle rappresentanze datoriali e
sindacali anche a livello locale
4.
sottolineano come il
sistema dell’innovazione tecnologica a livello
territoriale esprima nell’ambito delle singole regioni
diverse declinazioni evidenziando tra l’altro differenti
gradi di maturità ed integrazione delle politiche a
supporto dell’offerta di innovazione tecnologica
(Università e Centri di ricerca pubblici e privati) con
quelle relative al sostegno della domanda
5.
auspicano l’adozione di
specifici documenti di programmazione regionale nel
settore dell’innovazione e della ricerca, che
definiscano obiettivi prioritari, integrando a tali fini
le risorse disponibili sia autonome che provenienti da
fonti nazionali ed europee e definiscano modalità e
parametri per la verifica
6.
a tal fine, considerano
opportuno offrire a tutte le Regioni un panorama chiaro
di possibili modelli e strumenti utilizzabili per
supportare la redazione dei suddetti piani
7.
concordano
sull'opportunità di avviare un Osservatorio di supporto
alle politiche regionali della ricerca e
dell’innovazione . Il lavoro istruttorio per la
definizione delle finalità e delle modalità di
funzionamento dell’Osservatorio è demandato al tavolo di
confronto sulle politiche regionali della ricerca ed
innovazione.
7.1.
Il tavolo ha l’obiettivo
di:
§
approfondire l’analisi sulle scelte e gli
strumenti di politiche della ricerca adottate dalle
singole Regioni italiane
§
realizzare un confronto con le Regioni
europee che hanno conseguito maggiori risultati nella
promozione di un modello economico basato su R&I
§
fornire un supporto informativo
aggiornato e di facile consultazione a tutte le Regioni
sui modelli e gli strumenti
§
far circolare le informazioni sui
progetti innovativi aziendali e territoriali avviati
nelle diverse Regioni
§
analizzare le possibilità di accordi
interregionali
§
favorire la possibilità del confronto con
il sistema finanziario e bancario per la partecipazione
di risorse private a progetti interregionali di
innovazione industriale
7.2.
Le
attività del tavolo si concluderanno con una proposta
definitiva di istituzione dell’Osservatorio e con la
definizione degli obiettivi dello stesso entro il tempo
massimo del primo semestre 2005. I risultati di questo
progetto potranno inoltre essere alla base di un
successivo documento congiunto condiviso dalle Parti.
7.3.
Il
tavolo sarà costituito dai rappresentanti delle Regioni
e dai rappresentanti dei sottoscrittori del presente
protocollo nel numero massimo di sei componenti ( un
componente per ogni rappresentanza datoriale e
sindacale; due componenti per le Regioni). E’ prevista
la partecipazione di un esperto per ciascuna componente
in relazione ai temi trattati.
7.4.
L’incarico di componente e
la partecipazione alle riunioni del Tavolo non danno
luogo a compensi e gli eventuali oneri di missione sono
a carico delle amministrazioni di appartenenza.
7.5.
La
Regione Campania attraverso le proprie strutture
svolgerà la funzione di coordinamento e segreteria del
tavolo |