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Governo e Regioni, rottura sulla riforma

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Strappo delle Regioni Una riforma-mostro

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Riforme, il centrodestra accelera

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E negli Statuti avanza la ricetta presidenzialista

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Finanziaria, torna l'esame bicamerale

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Le Regioni: no al Senato federale

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I governatori bocciano il Senato Federale

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Le Regioni: Indigeribile quel Senato federale

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Le riforme sono un mostro

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Il passo falso di bassanini e soci

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Pecorella: con le toghe vero dialogo, nessun inciucio

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Sulle Riforme strappo dei governatori

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P.a., circolare sulle piante organiche

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Riforme la rivolta dei governatori

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Riforme ora bisogna fare in fretta

6/7/8 marzo 2004
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RIFORME ISTITUZIONALI

Dialogo sulle riforme tra paure e diffidenze

 

 

 

 

RIFORME ISTITUZIONALI

Riforme - Quel Senato federale e' un caos

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I governatori protestano ma hanno la memoria corta

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Riforme, duello Storace-Galan

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Riforme, lo scontro e' nel Polo

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Storace critica il governo, Galan lo attacca: pensi al tuo ruolo in An

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Casini chiede dialogo, i governatori litigano

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Storace: «Neasun argomento e la buttano in caciara»

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Quella riforma avviera' un conflitto permanente

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Riforme, divisi i governatori

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Biasotti: Realizziamo un sogno perché ci abbiamo creduto

 

 

 

 

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Scontro tra i governatori

 

 

 

 

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La maggioranza fa argine alle richieste dei governatori

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Dieci anni alla ricerca di uno Stato introvabile

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Regole contro i veleni. Casini: il Paese ha bisogno di governo, riforme, risultati

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Storace a fini: impara a rispettare i governatori

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I Ds fanno autocritica: il federalismo dell'Ulivo non funziona

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Siamo per il dialogo, ma la riforma si deve fare

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Fini difende la devolution regionale

 

 

 

 

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Pił rispetto per le Regioni

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Il governo ci ascolti E non segua Bossi

 

 

 

 

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Devolution, Storace all'attacco

 

 

 

 

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Governatori scontro con la Cdl. Da Pera un vertice sulle riforme

 

 

 

 

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Riforme, la Casa delle libertą contro le regioni

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Riforme, Pera ricevera' i governatori in rivolta

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Federalismo il Polo attacca Governatori arroganti

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Istituzioni, e' scontro tra Cdl e governatori

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Federalismo fiscale ai nastri

 

 

 

 

 

 

 

 

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Fontana: fuori i governatori dal Senato

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Il Palazzo contro I'arroganza dei governatori

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Il Piemonte vince la gara verso il federalismo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

9 marzo 2004
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09-03-2004

09-03-2004

09-03-2004

CONFERENZA REGIONI

Riform, oggi si riparte dai compiti del Senato Lega: cambiare marcia

CONFERENZA REGIONI

Riforme, regioni da Pera e Casini

CONFERENZA REGIONI

Ancora scontri sulle riforme

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Bossi attacca Tremonti Chi vince fa le riforme

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Federalismo, sfida sui tempi si votano i poteri del Senato

 

 

 

 

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Bossi: subito le riforme. C č ancora tempo per il voto anticipato

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La riforma federale spacca le regioni

 


  10 marzo 2004
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CONFERENZA REGIONI

Senątó federale, no dalle Regioni

CONFERENZA REGIONI

Riforme, il no delle regioni fa saltare il voto al Senato

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I governatori a Pera e Casini: pausa di riflessione sulla devolution

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Senato federale, oggi la proposta dei Governatori

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Federalismo, i governatori non ci stanno

CONFERENZA REGIONI

Che cosa nasconde la protesta dei governatori?

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Corte costituzionale sempre pił politica

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Sul senato federale non c é accordo tra il parlamento e i governatori

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L'offerta di Bassanini: riforme tentiamo il dialogo su tre punti ,

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Giustizia, un vertice per ritoccare la riforma

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Follini: adesso serve un nuovo patto sociale

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Riforme al palo, no dei governatori Pera. e Casini: obieziioni fondate

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Senato federale, si tratta con le Regioni

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...No, la riforma del processo e' giusta ed efficace

 

 

Regioni lanciano allarme su riforme costituzionali
"Non siamo per lo scontro politico", ma il testo delle riforme costituzionali non piace affatto ai presidenti delle Regioni.  E per dare un segnale chiaro della loro insofferenza, anche rispetto a quelle che considerano le mancate risposte del governo alle richieste da tempo da loro poste, i presidenti di regione hanno deciso concordemente di disertare la Conferenza Stato Regioni e la Conferenza Unificata.
Quindi il presidente della Conferenza, il presidente del Piemonte Enzo Ghigo (nella foto), ha preso carta e penna per scrivere al premier e al ministro per le Riforme Umberto Bossi che il ddl sulle riforme non piace alle Regioni, che vedono nel provvedimento all'esame del Senato ''una evidente involuzione delle competenze, del ruolo e dei poteri delle Regioni''. Evitiamo il ''mostro'' dice il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, il presidente dell'Emilia Romagna, Vasco Errani.
Un segnale forte, dunque, e' arrivato dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni che la scorsa settimana erano stati ricevuti da Tremonti, prima ancora dal premier Berlusconi. E a Berlusconi le regioni chiedono un nuovo incontro per parlare delle riforme in discussione al Senato, che li vedono, seppur con sfumature diverse, tutti fermamente contrari.
''Il nostro non e' un tono polemico - ha spiegato Ghigo, nel corso della conferenza stampa - piuttosto auspichiamo di essere coinvolti nel processo delle riforme. Per questo sollecitiamo il premier Berlusconi ed i ministri Bossi e La Loggia ad un incontro per poter rappresentare le nostre preoccupazioni e perplessita' ''.
Il vicepresidente della Conferenza Vasco Errani, ha sottolineato: ''Auspichiamo che il governo comprenda le questioni che poniamo - ha detto - e' indispendsabile fermarsi ed aprire un confronto serio, per fare una riforma federalista che garantisca efficacia ed equilibrio. Diciamo tutto cio' con uno spirito cooperativo, non con logiche di appartenenza politica''. E, per ribadire il concetto, Errani ha usato parole di Berlusconi. ''Noi vogliamo stare fuori dal teatrino della politica - ha detto - non ci interessano scontri politici col governo''.
E ancora, ha accusato Errani, si parla della riforma costituzionale del Paese, ''con una insostenibile leggerezza''. Per il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, la stessa 'contestualita' affievolita' e' in realta' una 'contestualita' subordinata'.
Il presidente delle Marche, Vito D'Ambrosio, ha chiarito che ''nessuno di noi pensa, con la riforme federalista, ad una sua personale sistemazione per il futuro. Il problema e' che questa riforma frantumera' il Paese e non avra' modo di funzionare. Non vorremmo - ha aggiunto ironizzando - che fossero rinazionalizzate le Regioni in attesa di una loro 'cartolarizzazione'''.
Per il governatore della Liguria, Sandro Biasotti, ''il Senato federale deve rappresentare le Regioni, solo cosi' la contestualita' aveva un senso. Altrimenti il Senato e' federale solo a parole e la contestualita' non ha senso''.
 "Bisogna fermarsi e aprire un confronto serio - spiegano i presidenti di Regione - soprattutto bisogna evitare di creare delle condizioni che renderebbero ingestibile il Paese".
Per il presidente dei governatori, Enzo Ghigo "il percorso che si sta delineando al Senato manifesta una evidenteinvoluzione del ruolo delle Regioni anche per questo, e perrispetto istituzionale, abbiamo chiesto un urgente incontro con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi; con il presidente del Senato, Marcello Pera e con il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini". La configurazione che sta prendendo in Senato la riforma Costituzionale "e' un modello negativo - spiega il vice presidente dei governatori, Vasco Errani - soprattutto dal punto di vista funzionale. E' urgente - ribadisce Errani - fermarsi e aprire un confronto serio perche', al Paese, serve una seria riforma federalista. Al contrario - aggiunge nel testo attuale si sta prefigurando un impianto di Repubblica inedito al mondo".                      
 Per il presidente delle Marche, Vito D'Ambrosio, "nessuno pensa ad una sistemazione per il futuro - avverte - con il nostro contributo stiamo solo cercando di evitare l'impazzimento del sistema".
Infine il vice presidente dei presidenti di regione ha,
infine, detto di non essere d'accordo ad uno scontro politico ma, al contrario, di voler proseguire nel dialogo con il governo: "speriamo - afferma Errani - che il governo comprenda il nostro disagio".
(gs)

 

Gli enti locali con le Regioni

Comuni, Province e Comunitą montane con le Regioni sul fronte istituzionale. L'Associazione dei Comuni Italiani (ANCI), ha infatti dichiarato ieri che ''non prendera' parte, ai lavori della Conferenza Unificata, testimoniando cosi' la propria solidarieta' nei confronti delle Regioni che hanno annunciato la loro assenza dal confronto istituzionale, in attesa che gli impegni presi da parte del governo su irrinunciabili aspetti finanziari siano compiuti''. Lo rende noto Fabio Melilli, vice Presidente dell'Associazione, al termine di una riunione del Comitato operativo ANCI. ''Anche i Comuni italiani - ricorda Melilli - sono in attesa di risposte importanti su rilevanti questioni finanziarie, evidenziate dai dati dei trasferimenti dallo Stato agli Enti Locali (in base alla Legge Finanziaria 2004) che risultano drasticamente ridotti, come testimoniano le cifre riportate dallo stesso Ministero dell'Interno. Una
situazione drammatica per tutti i Comuni, ma soprattutto per quelli di minore dimensione demografica, che si trovano in enormi difficolta' nella fase di chiusura dei bilanci 2004''. Melilli sottolinea che su questo fronte ''l'ANCI, che ha gia' avanzato la richiesta di una modifica di quanto previsto in Finanziaria (nonche' dei vincoli imposti dal Patto di stabilita' interno), attende risposte dal Governo. Ma risposte sono attese anche sul versante delle Riforme Istituzionali: un tema questo che ha visto la ferma presa di posizione di tutti gli amministratori locali italiani (senza eccezione alcuna) nei confronti di un testo che introduce un Senato federale dal quale - conclude il vice Presidente ANCI - sono pero' del tutto assenti i rappresentanti degli enti locali, nonostante le assicurazioni in senso opposto avute nelle sedi di confronto istituzionale''.
Infine il ministro per gli Affari regionali, Enrico La Loggia (nella foto), presidente della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza unificata,  "auspica che Regioni ed istituzioni locali rivedano il loro atteggiamento, nell'ottica di un piu' ordinato e funzionale rapporto di collaborazione interistituzionale con lo Stato""Dispiace constatare che le Regioni e le istituzioni locali continuino a disertare la Conferenza Stato-Regioni e la Conferenza unificata, sedi naturali di confronto fra i vari livelli istituzionali della Repubblica. Il contenzioso in atto con il governo su alcuni aspetti di carattere finanziario - che peraltro ha gia' fatto registrare significative aperture in favore delle richieste pervenute - non puo' infatti giustificare il blocco delle Conferenze che, in tal modo, non possono esprimere il loro parere su altri provvedimenti di rilevante interesse per i cittadini e sui quali esiste gia' un'intesa". .
(gs)