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6/7/8 marzo 2004
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Storace critica il governo, Galan lo attacca: pensi al tuo ruolo in An |
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Regole contro i veleni. Casini: il Paese ha bisogno di governo, riforme, risultati |
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RIFORME ISTITUZIONALI |
I Ds fanno autocritica: il federalismo dell'Ulivo non funziona |
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Governatori scontro con la Cdl. Da Pera un vertice sulle riforme |
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9 marzo 2004
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CONFERENZA REGIONI |
Riform, oggi si riparte dai compiti del Senato Lega: cambiare marcia |
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RIFORME ISTITUZIONALI |
Bossi: subito le riforme. C č ancora tempo per il voto anticipato |
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10 marzo 2004
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CONFERENZA REGIONI |
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CONFERENZA REGIONI |
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CONFERENZA REGIONI |
I governatori a Pera e Casini: pausa di riflessione sulla devolution |
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CONFERENZA REGIONI |
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CONFERENZA REGIONI |
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CONFERENZA REGIONI |
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CONFERENZA REGIONI |
Sul senato federale non c é accordo tra il parlamento e i governatori |
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RIFORME ISTITUZIONALI |
L'offerta di Bassanini: riforme tentiamo il dialogo su tre punti , |
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RIFORME ISTITUZIONALI |
Riforme al palo, no dei governatori Pera. e Casini: obieziioni fondate |
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RIFORME ISTITUZIONALI |
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Regioni lanciano allarme su riforme costituzionali | |
"Non
siamo per lo scontro politico", ma il testo delle
riforme costituzionali non piace affatto ai presidenti delle
Regioni. E per dare un segnale chiaro della loro insofferenza,
anche rispetto a quelle che considerano le mancate risposte del
governo alle richieste da tempo da loro poste, i presidenti di
regione hanno deciso concordemente di disertare la Conferenza
Stato Regioni e la Conferenza Unificata. Quindi il presidente della Conferenza, il presidente del Piemonte Enzo Ghigo (nella foto), ha preso carta e penna per scrivere al premier e al ministro per le Riforme Umberto Bossi che il ddl sulle riforme non piace alle Regioni, che vedono nel provvedimento all'esame del Senato ''una evidente involuzione delle competenze, del ruolo e dei poteri delle Regioni''. Evitiamo il ''mostro'' dice il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, il presidente dell'Emilia Romagna, Vasco Errani. Un segnale forte, dunque, e' arrivato dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni che la scorsa settimana erano stati ricevuti da Tremonti, prima ancora dal premier Berlusconi. E a Berlusconi le regioni chiedono un nuovo incontro per parlare delle riforme in discussione al Senato, che li vedono, seppur con sfumature diverse, tutti fermamente contrari. ''Il nostro non e' un tono polemico - ha spiegato Ghigo, nel corso della conferenza stampa - piuttosto auspichiamo di essere coinvolti nel processo delle riforme. Per questo sollecitiamo il premier Berlusconi ed i ministri Bossi e La Loggia ad un incontro per poter rappresentare le nostre preoccupazioni e perplessita' ''. Il vicepresidente della Conferenza Vasco Errani, ha sottolineato: ''Auspichiamo che il governo comprenda le questioni che poniamo - ha detto - e' indispendsabile fermarsi ed aprire un confronto serio, per fare una riforma federalista che garantisca efficacia ed equilibrio. Diciamo tutto cio' con uno spirito cooperativo, non con logiche di appartenenza politica''. E, per ribadire il concetto, Errani ha usato parole di Berlusconi. ''Noi vogliamo stare fuori dal teatrino della politica - ha detto - non ci interessano scontri politici col governo''. E ancora, ha accusato Errani, si parla della riforma costituzionale del Paese, ''con una insostenibile leggerezza''. Per il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, la stessa 'contestualita' affievolita' e' in realta' una 'contestualita' subordinata'. Il presidente delle Marche, Vito D'Ambrosio, ha chiarito che ''nessuno di noi pensa, con la riforme federalista, ad una sua personale sistemazione per il futuro. Il problema e' che questa riforma frantumera' il Paese e non avra' modo di funzionare. Non vorremmo - ha aggiunto ironizzando - che fossero rinazionalizzate le Regioni in attesa di una loro 'cartolarizzazione'''. Per il governatore della Liguria, Sandro Biasotti, ''il Senato federale deve rappresentare le Regioni, solo cosi' la contestualita' aveva un senso. Altrimenti il Senato e' federale solo a parole e la contestualita' non ha senso''. "Bisogna fermarsi e aprire un confronto serio - spiegano i presidenti di Regione - soprattutto bisogna evitare di creare delle condizioni che renderebbero ingestibile il Paese". Per il presidente dei governatori, Enzo Ghigo "il percorso che si sta delineando al Senato manifesta una evidenteinvoluzione del ruolo delle Regioni anche per questo, e perrispetto istituzionale, abbiamo chiesto un urgente incontro con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi; con il presidente del Senato, Marcello Pera e con il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini". La configurazione che sta prendendo in Senato la riforma Costituzionale "e' un modello negativo - spiega il vice presidente dei governatori, Vasco Errani - soprattutto dal punto di vista funzionale. E' urgente - ribadisce Errani - fermarsi e aprire un confronto serio perche', al Paese, serve una seria riforma federalista. Al contrario - aggiunge nel testo attuale si sta prefigurando un impianto di Repubblica inedito al mondo". Per il presidente delle Marche, Vito D'Ambrosio, "nessuno pensa ad una sistemazione per il futuro - avverte - con il nostro contributo stiamo solo cercando di evitare l'impazzimento del sistema". Infine il vice presidente dei presidenti di regione ha, infine, detto di non essere d'accordo ad uno scontro politico ma, al contrario, di voler proseguire nel dialogo con il governo: "speriamo - afferma Errani - che il governo comprenda il nostro disagio". (gs) |
Comuni,
Province e Comunitą montane con le Regioni sul fronte istituzionale.
L'Associazione dei Comuni Italiani (ANCI), ha infatti dichiarato ieri che
''non prendera' parte, ai lavori della Conferenza Unificata, testimoniando
cosi' la propria solidarieta' nei confronti delle Regioni che hanno
annunciato la loro assenza dal confronto istituzionale, in attesa che gli
impegni presi da parte del governo su irrinunciabili aspetti finanziari
siano compiuti''.
Lo rende noto Fabio Melilli, vice Presidente dell'Associazione, al termine
di una riunione del Comitato operativo ANCI. ''Anche i Comuni
italiani - ricorda Melilli - sono in attesa di risposte importanti su
rilevanti questioni finanziarie, evidenziate dai dati dei trasferimenti
dallo Stato agli Enti Locali (in base alla Legge Finanziaria 2004) che
risultano drasticamente ridotti, come testimoniano le cifre riportate dallo
stesso Ministero dell'Interno. Una |