FASCICOLI
Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome
Documento approvato
 

9 Settembre 2003

CONFERENZA DEI PRESIDENTI DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME

Un nuovo ruolo delle Regioni nella Costituzione Europea

La Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome,

Esaminato il progetto di Costituzione Europea presentato al Consiglio Europeo di Salonicco dalla Convenzione;

Condivide la scelta di dare alla riforma dei Trattati la veste di Costituzione, di inserire la Carta dei Diritti come parte fondamentale della proposta di Costituzione;

Apprezza, inoltre, le scelte tendenti a meglio definire e ripartire le competenze al fine di semplificare l’assetto giuridico dell’Unione;

Esprime il proprio apprezzamento per la risposta fornita dalla Convenzione al bisogno di sicurezza dei cittadini col rafforzamento della cooperazione tra Paesi in questo campo; ai problemi di trasparenza e di controllo democratico dell’azione dell’Unione, con la proposta di procedure più controllabili e soprattutto con l’accresciuto ruolo del Parlamento Europeo;

In particolare, anche a seguito dell’iniziativa delle Regioni, sono stati riconosciuti nella bozza di Trattato costituzionale le seguenti prerogative al Comitato delle Regioni:

a)      il diritto di adire la Corte di Giustizia delle Comunità europee in caso di violazione del principio di sussidiarietà;

b)      il riconoscimento del diritto di presentare interrogazioni scritte e orali alla Commissione europea;

c)      l’obbligo per il Consiglio e la Commissione europea di motivare le decisioni adottate in difformità dai pareri formulati dal Comitato;

d)      il prolungamento del mandato dei membri da quattro a cinque anni.

La Conferenza ritiene, tuttavia, che vi siano ancora elementi di freno che impediscono alla nuova Europa di esplicare tutte le sue potenzialità di unificazione e di progresso. In particolare, con riferimento al ruolo e al contributo delle Regioni e del Comitato delle Regioni esprime le seguenti riflessioni e richieste, condivise non solo dalle Regioni italiane ma anche dalle diverse associazioni europee degli enti regionali e locali:

a)      la necessità di integrare il Comitato delle Regioni nella fase ex-ante del controllo del rispetto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità;

b)      il riconoscimento dello status di istituzione al Comitato delle Regioni;

c)      l’ampliamento delle materie di competenza del Comitato delle Regioni nell’ambito della nuova architettura europea;

d)      l’esigenza di estendere il diritto di ricorso alla Corte di Giustizia alle Regioni europee con poteri legislativi;

e)      la necessità che l’Unione garantisca il rispetto effettivo dell’attribuzione di responsabilità e competenze tra lo Stato e le collettività regionali e locali nei vari stati membri, in conformità delle rispettive costituzioni;

f)        l’importanza della cooperazione transfrontaliera e interregionale, specie come contributo alla politica di prossimità.

 

La Conferenza ritiene, inoltre, utile mantenere nel Trattato costituzionale:

a)      il rispetto della diversità culturale e linguistica;

b)      il rispetto del principio dell’autonomia locale e regionale come principio alla base della cittadinanza europea;

c)      il riferimento esplicito agli enti locali e regionali attraverso l’inserimento della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione europea

d)      la coesione territoriale tra gli obiettivi politici dell’Unione;

e)      la presa in considerazione degli enti locali e regionali, dei loro governi e parlamenti nel dispositivo relativo allo spazio di libertà, sicurezza e giustizia.

Il riconoscimento del Comitato delle Regioni nel dispositivo di controllo a posteriori proposto nel protocollo sull’applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità, va confermato nella prossima Conferenza intergovernativa, in quanto porterà il CdR a riformare le modalità di esercizio del suo ruolo consultivo in modo da assicurare la pertinenza dell’intervento politico sul rispetto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità ed il sostegno all’insieme degli enti locali e regionali dell’Unione.

Va garantita la possibilità di ricorrere in Corte di Giustizia aperta al Comitato delle Regioni almeno nelle materie di primario rilievo per le Regioni stesse, specialmente quelle dotate di Poteri legislativi, per le quali va comunque consentito il ricorso diretto.

Vanno mantenuti nella Costituzione, nel titolo relativo alla cittadinanza dell’Unione, i principi d’autonomia locale e regionale e la diversità culturale e linguistica.

Le Regioni intendono proseguire il loro impegno nel processo di riforma che, con la Conferenza Intergovernativa, porterà all’approvazione della nuova Costituzione Europea, all’interno della quale risultano irrinunciabili:

a)      l’inclusione della coesione territoriale tra gli obiettivi dell’Unione europea;

b)      le prerogative già riconosciute al Comitato delle Regioni;

c)      l’articolazione del principio di sussidiarietà a livello sub-statuale.

Per confermare quanto ad oggi sembra ottenuto e per tentare di immettere nella nuova Costituzione alcune modifiche migliorative, la Conferenza si impegna ad alimentare la pressione sui Governi nazionali esercitata dal Comitato delle Regioni e da tutte le Associazioni di Regioni ed Enti Locali impegnate a livello europeo. In questo quadro è importante raccordarsi con il Parlamento Europeo e con i Parlamenti nazionali.

La Conferenza dei Presidenti chiede, quindi, al Governo italiano fermezza nel difendere il testo proposto e semmai di migliorarlo nel senso indicato in questo documento e che i lavori della CIG si svolgano in modo coerente con lo spirito di discussione aperta che ha caratterizzato il metodo della Convenzione, portando alla luce le varie posizioni e le varie critiche perché l’opinione pubblica possa sapere e giudicare.

La Conferenza dei Presidenti intende svolgere un ruolo attivo ed efficace durante i lavori della CIG per rappresentare nelle sedi opportune le attese di tutte le regioni europee che hanno dato un importante contributo ai lavori della Convenzione ed hanno avvicinato i cittadini alla discussione in corso sul futuro dell’Europa per mezzo di numerose iniziative.

A tal fine le Regioni richiedono, coerentemente con l’indirizzo espresso con la riforma costituzionale, di far parte attiva della delegazione italiana che presiederà la CIG e di quella che parteciperà alla Conferenza interministeriale di Napoli il 2 e 3 dicembre sul rilancio della politica euromediterranea. Richiedono altresì l’immediato perfezionamento dell’accordo di cui all’articolo 5, comma 1, della Legge 131 del 2003.

Roma, 9 settembre 2003.