FASCICOLI Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome Documento approvato |
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23 ottobre 2003 |
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OSSERVAZIONI DELLE REGIONI IN MERITO AL DOCUMENTO "Elementi per il Programma Nazionale della Ricerca 2004-2006"
Premessa
Il documento "Elementi per il Programma Nazionale della Ricerca 2004-2006"- Bozza versione 19.09.2003 -sottoposto all’attenzione delle Regioni il 26/9/03 rappresenta una importante tappa per la definizione del PNR stesso. Il percorso, iniziato con la definizione delle Linee Guida, si concluderà, come specificato nel documento stesso, con l’approvazione del PNR in sede CIPE. Le Regioni, che hanno in diverse sedi e momenti sottolineato la necessità, a seguito delle riforme del titolo V della Costituzione di un partenariato, reale fra Governo e Regioni anche in relazione all'importanza che la materia riveste per le politiche di sviluppo dei singoli territori, manifestano il loro apprezzamento per la metodologia di sviluppo del PNR attraverso confronti continui con le diverse Amministrazioni centrali e locali, ma non possono ritenere concluso il processo partenariale ne esprimere un parere definitivo in merito al PNR. Di seguito sono riportate alcune osservazioni suddivise per aspetti gestionali e per tematiche scientifiche che in alcuni casi rappresentano proposte operative ed in altri la necessità di ulteriori chiarimenti per una più approfondita analisi.
Osservazioni in merito ad aspetti gestionali del PNR
1. Effettuando un confronto tra la relazione Strumenti finanziari v.s. Assi strategici riportata a pag 4, si può notare che questa risulta diversa da quella presentata nel documento” Linee Guida” approvato dal CIPE il 19 Aprile 2002 (vedi tabella 1 e 2). Oltre a tale aspetto è da sottolineare come gli strumenti finanziari da utilizzare per rispondere alle esigenze dell’Asse 4 – Programmi di collaborazione a livello territoriale – siano il FIT gestito dal Ministero per le Attività Produttive ed il FOE – Fondo per i finanziamento degli EPR. E’ necessario acquisire ulteriori chiarimenti in merito a tale proposta in quanto, per il FIT, occorre svolgere una azione congiunta con il ministero competente al fine di garantire una adeguata operatività all’Asse 4 mentre l’utilizzo del FOE risulterebbe ad una prima analisi non adeguato alle finalità dell’Asse stesso 2. In merito all’utilizzo dei fondi relativi all’art. 56) della Legge finanziaria 2003 le Regioni prendono atto della definizione dei temi prioritari (salute, innovazione tecnologica, infrastrutture scientifiche, promozione di laboratori pubblico-privato, distretti tecnologici e protezione e difesa del territorio - pag.6) così come della disponibilità degli stessi (pag.182) e chiedono, anche con riferimento a quanto specificato nel punto 1) che questi siano utilizzati per finanziare, oltre gli studi di “foresight” previsti nell’ambito dei Progetti Integrati Nazionali, iniziative coerenti con l’Asse 4. 3. In merito all’introduzione di una agevolazione fiscale per gli utili reinvestiti in ricerca e sviluppo da parte delle imprese, proposta effettuata dalle parti sociali nell’ambito dell’accordo sottoscritto il 19 giugno 2003 le Regioni sottolineano come la leva fiscale agisce, per sua natura, quale intervento automatico che non contempla alcun aspetto valutativo riferibile ai contenuti dell’iniziativa fiscalmente agevolata. Non è detto, pertanto, che il finanziamento vada a sostenere reali attività di ricerca, stante anche la difficoltà per una loro effettiva classificazione. Esclude sostanzialmente le Università e gli Enti di Ricerca. A tal proposito va segnalato che il documento siglato dalle parti sociali prevede l’introduzione di “un’agevolazione fiscale per gli utili reinvestiti per le imprese che, attraverso adeguata certificazione, eseguita da enti registrati presso l’autorità competente, mostrino di investire in ricerca e sviluppo risorse proprie superiori alla media dei tre anni precedenti.” L’art. 1 del disegno di conversione in legge del DL n°269 del 30/9/2003 non sembra recepire tali indicazioni ponendo serie ipoteche all’efficacia dell’iniziativa. Si tratta in ogni caso di interventi a pioggia ed indiscriminati sull’intero comparto produttivo, che non consentono di concentrare l’intervento pubblico su quei settori a maggiori potenzialità concorrenziali sui mercati internazionali, che realmente necessitano di investimenti in ricerca. Le criticità strutturali, dovute alla perdita di competitività, richiedono, invece, interventi di sistema del tutto analoghi a quelli adottati dai paesi più avanzati, e finalizzati a ridurre le barriere fra scienza e mercato così come indicato più volte nel documento "Elementi per il Programma Nazionale della Ricerca 2004-2006". Tali interventi mirano allo sviluppo ed al consolidamento di laboratori di ricerca pubblico-privati e/o di distretti tecnologici abilitanti la collaborazione tra Imprese, Università, Enti Pubblici di ricerca e l’integrazione dell’Alta Formazione nelle attività di ricerca di base ed applicata. Le Regioni richiedono quindi che l’utilizzo della leva fiscale per il sostegno della ricerca sia un intervento del tutto complementare al rifinanziamento dei fondi FAR e FIT dedicati alla ricerca industriale ed allo sviluppo tecnologico, così come richiesto dal documento siglato dalle parti sociali. 4. In merito alle grandi infrastrutture scientifiche non è chiaro quale sia l’intento del PNR né sono evidenti specifiche scelte tematiche (pag 159). Si ribadisce inoltre che le infrastrutture di ricerca realizzate a seguito del PNR 2002 (centro ambientale e laser ultrabrillante a raggi X) sono in fase di valutazione e che saranno avviate trattative negoziali, in cui si prevede che interverranno le Regioni interessate ma non sono definite né le modalità né i tempi. Non essendo tra l’altro il tema delle grandi infrastrutture scientifiche un Asse specifico previsto nel documento “Linee Guida” le Regioni chiedono di chiarire se tale intervento deve essere ricompreso in uno dei quattro Assi del suddetto documento o gode di una sua autonomia così come ritengono necessario esplicitare e condividere i criteri per l’individuazione di tali infrastrutture e per la loro articolazione e posizionamento sul territorio anche in funzione di una disponibilità di fondi già presente (riferimento all’art.56 della Legge Finanziaria 2003 vedi punto2 ) 5. Con riferimento agli interventi da prevedersi per il sostegno della ricerca di base (pag 173) le Regioni esprimono il loro apprezzamento per la proposta tesa a far confluire attività di alta formazione ed attività di ricerca di qualità anche per le positive ricadute che l’introduzione di questi meccanismi potrebbe avere nella selezione del personale docente universitario. 6. Per quanto riguarda l’istituzione dei Progetti Integrati Nazionali (pag 176), anche se è assolutamente condivisibile la necessità di realizzare progetti di ampio respiro che coinvolgano una pluralità di tipologie di attori(Università, Imprese, EPR etc) sostenuti da un managment scientifico efficace non è chiaro come sia possibile realizzare tutto questo senza introdurre (pag 180) “alcuna modificazione nell’assetto legislativo e normativo esistente per la gestione dei vari fondi per la ricerca di base orientata, (FIRB), per la ricerca industriale (FAR), per la ricerca inter-amministrazione (FISR), per i Centri di eccellenza, i Consorzi interuniversitari, le assegnazioni per borse e assegni di ricerca e per le assegnazioni a sostegno degli istituti scientifici speciali”. Per i realizzare i PIN il documento prevede la presenza di un Direttore e di un comitato di gestione, del personale amministrativo (ex CNR Progetti Finalizzati) e l’utilizzo di un approfondita e continua attività di “foresight” e di valutazione, ma tale strumentazione, sicuramente opportuna, risulterebbe poco efficace, senza la disponibilità di un quadro di riferimento e di risorse chiaro e definito e determinerebbe pertanto una inutile dispersione di risorse economiche. Le Regioni inoltre chiedono che siano forniti chiarimenti in merito alle modalità con cui le iniziative nate nell’ambito dei fondi FIRB FISR FAR, con modalità e tempi ben definiti da un quadro normativo, “saranno anche chiamate a modificare la loro strategia nel settore della collaborazione reciproca, dei programmi di formazione, del trasferimento tecnologico, nella formulazione, aggiornamento e rendicontazione dei loro programmi annuali” (pag. 181) soprattutto con riferimento ai programmi che vedono come attori le imprese. Osservazioni in merito alle tematiche scientifiche del PNR
Per quanto riguarda la definizione dei settori strategici il documento “Elementi per il Programma Nazionale della Ricerca 2004-2006" presenta una ampio quadro di riferimento ma risulta necessario operare una azione di standardizzazione dei contenuti relativi ai singoli settori in modo da poter individuare con facilità gli elementi descrittivi di riferimento dall’articolazione delle proposte operative. Infine si sottolinea il frequente ricorso a riferimenti ad allegati al PNR non forniti contestualmente al documento in esame, impedendo, di fatto, una analisi più approfondita. Di seguito sono riportate alcune osservazioni specifiche. 7. Settore strategico energia; Le Regioni chiedono di fornire un chiarimento in merito al tema idrogeno in quanto questo pur descritto con modalità simili a quelle previste per il paragrafo “vettori energetici e sistemi energetici” è posizionato all’interno del paragrafo “Sistema scientifico nazionale” (pag 52). 8. Settore strategico agroalimentare; le Regioni sottolineano che risulta impossibile analizzare proposte e priorità di ricerca relativa a tale settore perché riferite ad un allegato non presente nella documentazione fornita. Si segnala inoltre come le proposte aggiuntive si riferiscono solo al settore piante (pag 58/59). 9. Settore strategico salute; le Regioni sottolineano come le priorità scientifiche sono incluse negli elementi di scenario (pag 63) e quindi non sono chiaramente identificate ed inoltre la descrizione del sistema scientifico non cita i numerosi Istituti di ricerca del CNR. 10. Settore strategico ICT; le Regioni prendono atto che “il gruppo di studio MIUR sull’ICT ha identificato e sviluppato una serie di indicazioni e di obiettivi che si ritengono rilevanti per la formulazione di uno studio di fattibilità di un progetto integrato nazionale. I temi di ricerca proposti sono suddivisi in due aree: quello delle tecnologie abilitanti…….e quella delle applicazioni”. Ancora una volta però il dettaglio delle proposte è rimandato ad un allegato non fornito con la documentazione in esame.(pag 84) 11. Settore strategico Nuovi materiali e Nanotecnologie; non vi sono osservazioni. 12. Settore strategico Biotecnologie; le Regioni concordano con l’inserimento in modo esplicito di tale settore tra quelli strategici che invece non aveva trovato una sua identità ed autonomia tra settori prioritari indicati nelle “Linee Guida” Tuttavia le Regioni non possono esprimersi in merito alle scelte strategiche individuate nel PNR in quanto il paragrafo “le frontiere per la ricerca italiana del settore” (pag 110) è vuoto e pertanto non sono chiaramente individuate le azioni prioritarie di intervento. 13. Settore strategico Sistemi di produzione avanzati; le Regioni prendono atto della proposta della realizzazione di una “Piattaforma Scientifico Tecnologica dei Sistemi di produzione Avanzati che sarà oggetto di un grande progetto mirato”, ma ancora una volta non si forniscono ulteriori particolari ne risulta chiaro quali azioni specifiche saranno poste in essere per realizzare tali obiettivi, né quali saranno i criteri per l’allocazione delle risorse strumentali sul territorio nazionale. 14. Settore strategico Sistemi di produzione Beni culturali; le Regioni non esprimono alcuna indicazione in quanto la sezione è, come dichiarato nel testo, ancora in fase di elaborazione. Conclusioni
Il documento in esame, anche se ricco di analisi e di proposte operative, è ancora in una versione non definitiva, così come indicato sia nella nota di accompagnamento alla lettera del Ministro Moratti (assenza della sezione relativa alle politiche per il Mezzogiorno- Settore dei Beni Culturali incompleto) sia nel documento stesso a pag.8 il cui testo si riporta per esteso “Il MIUR, dopo un “round” di consultazioni svolte in un “tavolo tecnico” istituito nell’ambito della IV Commissione del CIPE con tutte le amministrazioni dello Stato e le regioni, (secondo quanto previsto dalla legge 204/98, Art.2), durante le quali sono state acquisite le indicazioni di priorità formulate dalle stesse amministrazioni, ha elaborato gli elementi su cui basare, tenuto conto di eventuali osservazioni e proposte di integrazione, e delle disposizioni della prossima legge finanziaria, il Programma Nazionale della Ricerca 2004 – 2006. Il presente documento rappresenta contemporaneamente una sintesi di tutti gli elementi raccolti e una proposta iniziale che si ritiene utile per consentire a tutti i soggetti interessati di esprimere valutazioni o proposte, utili per consentire la predisposizione del PNR. “ Considerando che, come riportato nel documento in esame “Le regioni sottolineano infine l’indispensabile necessità di un chiarimento della impalcatura finanziaria a sostegno delle attività che risulteranno promosse nell’ambito del PNR”, appare evidente come il parere definitivo possa essere espresso solo dopo aver acquisito tali elementi. E’ inoltre necessario sottolineare che, nonostante il documento in esame sia ricco di considerazioni e proposte in merito alle attività scientifiche che potrebbero risultare strategiche, manca un quadro articolato e chiaro di quali siano gli obiettivi prioritari, le azioni da porre in essere per conseguirli ed i risultati attesi. Pertanto le Regioni chiedono di poter esprimere un parere in merito alla stesura finale del PNR prima che questo sia sottoposto al CIPE per la sua definitiva approvazione.
Roma, 23 ottobre 2003
Tabella 4 Linee Guida
Tabella 4 (secondo introduzione PNR pag 4)
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